La pace sia con te

domenica 31 marzo 2013

SIRIA. Allarme dai cristiani di Aleppo


Ultima ora:    Allarme dai cristiani di Aleppo




Aleppo - Venerdì Santo, 29 Marzo 2013 ore 11:00  

Da ieri, scontri e bombardamenti continuano senza interruzioni ad Aleppo e coinvolgono i quartieri di Syriane e Mhattet Baghdad.

In realtà, il quartiere di Jabal al-Saydeh [la collina della Vergine], formalmente conosciuto sotto il nome di "Cheikh Maqsoud" è appena caduto nelle mani dell'Esercito Siriano "Free" e Al-Forsat Nosra; Questi due movimenti hanno dispiegato quasi 10.000 uomini e mercenari nella battaglia per impadronirsi  della zona.
Durante l'invasione del mattino, 312 famiglie cristiane erano ancora nel quartiere situato sulla collina che domina il resto della città di Aleppo. I cecchini non smettono di infierire sui civili. Noi viviamo il Calvario con Gesù e il Venerdì Santo, siamo fermamente convinti che la nostra croce ci darà anche la risurrezione. Attraverso le loro azioni, i ribelli crediamo di condurci lontano da Cristo, ma in realtà non fanno che avvicinarci alla Sua immagine. Questa drammatica situazione è aggravata dal fatto che l'elettricità è tagliata da dieci giorni. Pregate per noi.

Aleppo - Venerdì Santo, 29 Marzo 2013 - ore 20 - 
Stasera ci troviamo di nuovo di fronte ad una situazione insostenibile. Come salvare i nostri fratelli in Cristo che sono prigionieri di questi mercenari incontrollabili, poichè 312 famiglie cristiane sono ancora assediate a Jabal al-Saydeh.Inoltre, 300 ribelli hanno assalito l'ospedale Mahabbet [amore], che è di proprietà di un gruppo di medici cristiani ; il dottor Walid Abdelnour, il medico primario, si è stato rapito alle 6 di questa mattina, con 5 infermieri che assicuravano l'assistenza in ospedale.

I mercenari di Forsat al-Nosra hanno massacrato sulla piazza principale i membri dei comitati popolari che hanno tentato la resistenza, ci sono tre cristiani tra di loro.Le due chiese nel quartiere di Jabal al-Saydeh sono state occupate dai ribelli. La tradizione era che i cristiani di Aleppo visitassero sette chiese il Venerdì Santo, quest'anno il numero dei partecipanti alla cerimonia della morte di Gesù era estremamente piccolo.

http://www.leveilleurdeninive.com/2013/03/alep-la-colline-de-la-vierge-occupee.html

Stamane Sabato Santo da Frère Georges , Marista di Aleppo 


A mes amis du monde, A mes freres et amis maristes, Je suis sur que vous nous avez tenu presents dans votre priere du vendredi saint. Je sais que vous vous inquietez pour nous. Je sais que vous nous souhaitez une resurrection, une fin de la guerre, une lueur d'esperance! Malheureusement, je vous annonce de tristes nouvelles. Des l'aube, le quartier de Jabal el Saydeh ou nous menons notre mission depuis plus de 27 ans et dans lequel nous etions au service des 300 familles chretiennes et des 3 ecoles accueillant des deplaces, eh bien ce quartier est le theatre de combats feroces, Les gens sont terrorises, ils sont enfermes dans leur maison, prisonniers de la folie des tirs, des snippers, des mortiers... Ils ne peuvent en aucune facon quitter leur maison, ils ont peur. Nous ne pouvons pas du tout arriver jusqu'a chez eux. Nous sommes en contacts telephoniques quand cela est possible. Alors quel calvaire! quelle croix! quel desespoir! Je vous ecris cela, nous pas pour que vous ayez pitie de mon peuple... Je vous ecris parce que je suis triste, je suis absolument triste, d'une tristesse qui eteint le peu d'esperance qui reste!
 Je vous ecris pour lancer a haute voix un cri de ca suffit! Deja, dans d'autres occasions j'avais exprime ce refus de la guerre.Toutes les questions montent en moi, en leur nom, eux et elles, au nom de leurs enfants, des jeunes, des adultes: Pourquoi? Pourquoi? et au nom de quoi? Qui est le seigneur de la guerre qui a decide de nous tuer, de nous exterminer, de finir avec nous? Qui est le decideur qui veut que tant de souffrances soient notre pain quotidien depuis des mois et des mois? Qui est celui qui nous invite a la table de la crucifixion? J'ai honte de dire que des hommes sur cette terre decident la mort!


fonte: http://oraprosiria.blogspot.it/

venerdì 22 marzo 2013

CONFESSIONE DI MONTI: Ecco perché ha presentato il suo partito alle elezioni.


Monti: “Volevo solo la governabilità
Ecco la verità sulle trattative
con Pd, Pdl e Quirinale”

...

Resta un’ultima domanda da farle: dica la verità, non è un po’ pentito di essere entrato in politica?  
«Me lo hanno detto in tanti e mi hanno fatto capire che se ne fossi rimasto fuori avrei potuto aspirare ad altre e più importanti collocazioni. 
Eppure non sono affatto pentito. Al contrario penso di aver realizzato, insieme a quelli che mi hanno aiutato a mettere su un partito in pochi giorni, un risultato importante: se non ci fossero stati i nostri tre milioni di voti, Berlusconi avrebbe vinto le elezioni e oggi sarebbe lui a scegliere se tornare a Palazzo Chigi o farsi eleggere al Quirinale. Quanto a Bersani, al centrosinistra e al tentativo di allearsi con M5S, dovrebbero pensarci bene: il cammino che abbiamo fatto insieme per ritrovare un posto in Europa è stato tutto in salita. Si fa presto a rimettere in gioco un patrimonio di credibilità per timore di un nuovo passaggio elettorale e per un pugno di voti. Spero che ci riflettano bene». 

Intervista a "La Stampa" 
MARCELLO SORGI  18/03/2013 - INTERVISTA
http://www.lastampa.it/2013/03/18/italia/speciali/elezioni-politiche-2013/monti-volevo-solo-la-governabilita-ecco-la-verita-sulle-trattative-con-pd-pdl-e-quirinale-G5gn7LVR06nJWiJzGNOoUJ/pagina.html

[L'odio verso Berlusconi obnubila la mente oppure evidentemente non si puo' dire di no alle richieste di certi gruppi o lobby]





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venerdì 15 marzo 2013

Luisa Piccarreta. Amore della creatura in Dio e di Dio nella creatura.



Come si forma l’eco tra Creatore e la creatura.  Come un’atto nel Voler Divino
si trova da per tutto.  Il Re e l’esercito.  La Maternità della Regina del Cielo. 

(1) Per quanto la mia povera mente si trova sotto l’incubo di pene strazianti, fino a
sentirmi morire, faccio quanto posso a seguire gli atti del Volere Supremo, sebbene
stentata, ma lo cerco come mio rifugio e per attingere forza nello stato doloroso in cui mi
trovo.  Ed il mio amato Gesú, avendo di me compassione, tutto tenerezza mi ha detto: 
(2) “Figlia della mia Volontà, coraggio, non ti abbattere troppo, l’abbattimento fa
perdere la forza e fa sentire lontano Colui che vive in te e ti ama tanto.  Tu devi sapere,
che come la creatura entra nel nostro Volere per deporre il suo e prendere il nostro, così
incomincia in essa il nostro eco divino, il che echeggia nel nostro Essere Divino; e Noi,
solo a sentirlo diciamo:  “Chi è che tiene tanta virtù, che giunge fino a far sentire l’eco del
suo amore, del suo respiro, del suo palpito nel nostro Essere Supremo?  Ah! è una
creatura che avendo riconosciuto la nostra Volontà è entrata a vivere in Essa; sia la
nostra benvenuta.  Noi per ricambiarla faremo sentire il nostro in essa, in modo che
respireremo con un solo respiro, ameremo con un solo amore, palpiteremo con un solo
palpito, e Noi sentiremo che la creatura fa vita in Noi, non ci sentiremo soli, ed essa
sentirà che facciamo vita in essa, che è in compagnia del suo Creatore che mai la lascia
sola.  Tu devi sapere che ogni atto fatto nel nostro Volere non finisce mai, viene ripetuto
continuamente, e siccome la mia Volontà si trova dappertutto, così l’atto viene ripetuto in
Cielo, nelle cose create ed in tutti.  Perciò un atto nella nostra Volontà sorpassa tutto,
riempie Cielo e terra e ci dà tale amore e gloria, che tutte le altre opere restano come
tante goccioline di fronte al mare, perché siamo Noi stessi che ci glorifichiamo e amiamo
nella creatura che si copre del suo Creatore e opera insieme con Lui.  Perciò, per
quante cose belle pare che facciano fuori del nostro Volere, non possono mai piacerci,
perché non danno di Noi, non si possono diffondere ovunque; l’amore è così piccolo che
appena, seppure, copre l’opera che ha fatto. 
(3) Or, tu devi sapere che Noi amiamo assai la creatura; ma, ad onta che l’amiamo,
non tolleriamo che stia insieme con Noi indecente, sporca, senza bellezza, nuda, oppure
coperta di miseri cenci.  Non sarebbe degno della nostra Maestà Suprema avere figli
che non ci somiglino e che in qualche modo non siano ben vestiti, con le vesti regali del
nostro Fiat.  Sarebbe come un re che tiene il suo esercito, i suoi sudditi malvestiti,
coperti di sporcizie, da fare schifo a guardarli, chi cieco, chi zoppo, chi deforme.  Non
sarebbe disonore di questo re essere circondato da un esercito sì miserabile, da far
pietà?  Non si condannerebbe il re che non ha cura di formarsi un esercito degno di lui,
in modo che tutti devono restare ammirati non solo a guardare la maestà del re, ma
anche l’ordine, la bellezza dell’esercito, la fioritura dei giovani, il modo come vanno
vestiti?  Non sarebbe onore del re essere circondato da ministri, da esercito, che lui
prende piacere a guardarli?  Ora, il nostro Amore invincibile, con sapienza infinita,
volendo trattare con la creatura a tu per tu, ha disposto di dare la mia Volontà ad essa,
affinché con la sua luce l’abbellisca, col suo Amore la vesta, con la sua Santità la
santifichi.  Vedi dunque com’è necessario che la nostra Volontà regni nella creatura,
perché solo Essa tiene potenza di purificarla e di abbellirla, in modo da formare il nostro
esercito divino.  E Noi ci sentiremo onorati nel vivere con essi ed in essi.  Saranno i
nostri figli che ci circondano, vestiti con le nostre vesti regali, abbelliti con la nostra
Somiglianza, perciò la nostra Volontà prima purifica, santifica, abbellisce, e poi li
ammette nel nostro Volere a far vita insieme con Noi.  Molto più che, come la creatura
entra nel nostro Volere, è tanto il nostro Amore, che il nostro Essere Divino le piove 
addosso la sua pioggia d’amore; e nel vederla tanto amata da Noi, tutti le corrono
intorno, angeli, santi, per amarla; la stessa Creazione esulta di gioia nel vedere la nostra
Volontà trionfatrice in quella creatura e le piove amore, ed oh! com’è bello vederla che
tutti l’amiamo, ed essa si sente così riconoscente nel vedersi amata da tutti, che ama
tutti”. 
(4) Dopo ciò seguivo il mio giro nel Voler Divino, e giunta al punto della nascita del
piccolo Gesú, che tremava di freddo e piangeva e singhiozzava amaramente, e coi suoi
occhi gonfi di lacrime mi guardava chiedendomi aiuto, e tra singulti e gemiti mi ha detto: 
(5) “Figlia mia buona, la mancanza d’amore delle creature mi fa piangere
amaramente.  Come non mi vedo amato, così mi sento ferito, e mi dà tale dolore che mi
fa dare in singhiozzo.  Il mio Amore corre sopra di ciascuna creatura, la copre, la
nasconde, e mi costituisco Vita d’amore per essi, i quali, ingrati, non mi dicono neppure
un ti amo; come non devo piangere?  Perciò amami se vuoi quietarmi il pianto. 
(6) Ora figlia mia, ascoltami e prestami attenzione, voglio dirti una grande sorpresa del
nostro Amore e voglio che non ti faccia sfuggire nulla, voglio farti conoscere dove giunse
la Maternità della mia Madre Celeste, che cosa fece e quanto le costò e costa tuttora. 
Ora, tu devi sapere che la gran Regina non solo mi fece da Madre col concepirmi, col
darmi alla luce, col nutrirmi col suo latte, col prestarmi tutte le cure possibili che ci vollero
alla mia infanzia; ciò non era sufficiente né al suo materno Amore né al mio Amore di
Figlio, perciò il suo Amore materno correva nella mia mente, e se pensieri afflitti mi
affliggevano, stendeva la sua Maternità in ogni mio pensiero, li nascondeva nel suo
Amore, li baciava, sicché la mia mente me la sentivo nascosta sotto l’ala materna, che
non mi lasciava mai solo; ogni mio pensiero teneva la mia Mamma che mi amava e mi
prestava tutte le sue cure materne.  La sua Maternità si stendeva in ogni mio respiro, in
ogni mio palpito, e se il mio respiro e palpito era soffocato dall’amore e dal dolore,
correva con la sua Maternità per non farmi soffocare dall’amore e mettermi il balsamo al
mio cuore trafitto.  Se guardavo, se parlavo, se operavo, se camminavo, correva per
ricevere nel suo Amore materno i miei sguardi, le mie parole, le mie opere, i miei passi, li
investiva col suo Amore materno, li nascondeva nel suo cuore e mi faceva da Mamma,
anche nel cibo che mi preparava faceva scorrere il suo materno Amore, sicché, Io
mangiandolo, sentivo la sua Maternità che mi amava, e poi, che dirti quanto sfoggio di
Maternità fece nelle mie pene?  Non ci fu pena, né goccia di sangue che versai, in cui
non sentii la mia cara Mamma.  Dopo che mi faceva da Mamma, prendeva le mie pene,
il mio sangue, se li nascondeva nel suo materno cuore per amarli e continuare la sua
Maternità.  Chi può dirti quanto mi amò e quanto la amai?  Il mio Amore fu tanto, che
non sapevo stare in tutto ciò che feci senza sentire la sua Maternità insieme con Me. 
Posso dire che Lei correva per non lasciarmi mai, anche nel respiro, ed Io la chiamavo,
la sua Maternità era per Me un bisogno, un sollievo, un appoggio alla mia Vita quaggiù. 
(7) Ora figlia mia, ascolta un’altra sorpresa d’amore del tuo Gesú e della nostra
Mamma Celeste, perché in tutto ciò che si faceva tra Me e la mia Mamma, l’amore non
trovava intoppo, l’amore dell’uno correva nell’amore dell’altro per formare una sola Vita. 
Or, volendolo fare con le creature, quanti intoppi, ripulse ed ingratitudini, ma il mio
Amore non si arresta mai.  Or tu devi sapere, che come la mia inseparabile Mamma
stendeva la sua Maternità dentro e fuori della mia Umanità, così la costituivo e la
confermavo Madre di ciascun pensiero di creatura, d’ogni respiro, d’ogni palpito, d’ogni
parola, e facevo stendere la sua Maternità nelle opere, nei passi, in tutte le loro pene; la
sua Maternità corre ovunque, nei pericoli di cadere in peccato corre, le copre con la sua
Maternità acciò non cadano, e se sono cadute lascia la sua Maternità come aiuto e
difesa per farle rialzare.  La sua Maternità corre e si stende sulle anime che vogliono
essere buone e sante, come se trovasse il suo Gesú in esse, fa da Madre alla loro
intelligenza, guida le loro parole, le copre e nasconde nel suo Amore materno, per  
crescere altrettanti Gesú.  La sua Maternità fa sfoggio sul letto dei morenti, e
avvalendosi dei diritti di autorità di Madre, dati da Me, mi dice con accento sì tenero, che
Io non posso negarle:  “Figlio mio, sono Madre, e sono figli miei, devo metterli in salvo. 
Se ciò non mi concedi la mia Maternità ne va disotto”.  E mentre ciò dice li copre col suo
Amore, li nasconde nella sua Maternità per metterli in salvo.  Il mio Amore fu tanto che le
dissi:  “Madre mia, voglio che sia la Madre di tutti, e ciò che hai fatto a Me, farai a tutte le
creature.  La tua Maternità si stende in tutti gli atti loro, in modo che tutti vedrò coperti e
nascosti nel tuo Amore materno”.  La mia Mamma accettò e restò confermato che non
solo doveva essere Madre di tutti, ma d’investire ciascun atto di essi col suo Amore
materno.  Questa fu una delle grazie più grandi che feci a tutte le umane generazioni. 
Ma quanti dolori non riceve la mia Mamma?  Giungono a non voler ricevere la sua
Maternità, a disconoscerla, e perciò tutto il Cielo prega, aspetta con ansia che la Divina
Volontà sia conosciuta e regni, e allora la gran Regina farà ai figli del mio Volere ciò che
fece al suo Gesú, la sua Maternità avrà vita nei figli suoi.  Io cederò il mio posto a chi
viva nel mio Volere nel suo cuore materno; Lei me li crescerà, guiderà i loro passi, li
nasconderà nella sua Maternità e Santità; si vedrà in tutti i loro atti impresso il suo
Amore materno e la sua Santità; saranno veri figli suoi, che mi somiglieranno in tutto, ed
oh! come amerei che tutti sapessero che chi vuol vivere nel mio Volere ha una Regina e
Madre potente, che supplirà a ciò che loro manca, li crescerà nel suo grembo materno
ed in tutto ciò che faranno starà insieme con loro, per modellare gli atti loro ai suoi, tanto
che si conoscerà che sono figli cresciuti, custoditi, educati dall’Amore della Maternità
della Mamma mia, e questi saranno quelli che la renderanno contenta, e la sua gloria ed
il suo onore”. 

Fiat!!!

Libro di Cielo. Luisa Piccarreta, Dicembre 28, 1938

mercoledì 13 marzo 2013

Luisa Piccarreta. Come si realizzerà il Regno della Divina Volontà .



Come si svolse la Redenzione, così si svolgerà il regno della DivinaVolontà. Analogia tra l’una e l’altra. Sussulto di gioia e di dolore di Gesù.

(1) Stavo pensando come poteva venire il regno della Divina Volontà sulla terra, ed in
che modo si potrà svolgere, chi saranno i primi fortunati che avranno un tanto bene. Ed
il mio dolce Gesù, facendosi vedere mi ha stretto tutta a Sé, e dandomi tre baci mi ha
detto:
(2) “Figlia mia, nel medesimo modo che si svolse il regno della Redenzione, così si
svolgerà il regno della mia Volontà. Si può dire che la Redenzione va facendo il giro per
tutto il mondo, giro che ancora del tutto non ha compiuto, perché non tutti i popoli
conoscono la mia venuta sulla terra, e perciò sono privi dei suoi beni. Essa va
preparando e disponendo i popoli al gran regno della mia Divina Volontà.
(3) Onde, come la mia Redenzione ebbe il suo principio non in tutto il mondo, ma nel
centro della Giudea, perché in questa nazione vi era il piccolo nucleo di quelli che mi
aspettavano, vi era Colei che mi aveva scelto per Madre, san Giuseppe che doveva
essere il mio padre putativo; in questa nazione mi aveva manifestato ai profeti col farli
conoscere che sarei venuto sulla terra. Era giusto che dove si conosceva fossero i primi
ad avermi in mezzo a loro; e sebbene furono ingrati e molti non mi vollero conoscere,
ma chi può negare che la mia Mamma Celeste, gli apostoli, i discepoli, furono della
nazione ebrea? E che furono loro i primi banditori che esposero la loro vita, per far
conoscere alle altre nazioni la mia venuta sulla terra ed i beni che ci sono nella mia
Redenzione? Così sarà del regno del mio Fiat Divino; i paesi, le province, il regno, che
saranno stati i primi a conoscere le conoscenze della mia Divina Volontà, e la sua
espressa Volontà che vuol venire a regnare in mezzo alle creature, saranno i primi a
ricevere i beni che porterà il suo regno. E poi, facendosi strada con le sue conoscenze
farà il suo giro in mezzo alle umane generazioni. Figlia mia, c’è molta analogia del
modo come si svolse la Redenzione e del come si svolgerà il regno della mia Divina
Volontà. Vedi, nella mia Redenzione vi scelsi una Vergine, apparentemente non aveva
nessuna importanza secondo il mondo, né di ricchezza, né di altezza di dignità o di posti
che la indicavano, la stessa città di Nazaret non era importante, una piccola casetta era
tutta la sua abitazione, ma ad onta che la scelsi da Nazaret, volli che appartenessi alla
città capitale di Gerusalemme, in cui aveva il corpo dei pontefici e sacerdoti che allora mi
rappresentavano ed annunziavano le mie leggi. Per il regno della mia Divina Volontà ho
scelto un’altra vergine, che apparentemente non ha nessuna importanza, né di grandi
ricchezze, né di altezza di dignità, la stessa città di Corato non è città importante, ma
appartiene a Roma, dove risiede il mio rappresentante in terra, il romano Pontefice, da
cui partono le mie leggi divine; il quale, come si fa un dovere di far conoscere ai popoli la
mia Redenzione, così si farà un dovere di far conoscere il regno della mia Divina
Volontà. Si può dire che l’una e l’altro andranno pari passi del modo e del come, come
si deve svolgere il regno del mio Fiat Supremo”.
(4) Dopo ciò seguivo il mio giro nel Voler Divino e giunta nell’eden pregavo Gesù che
subito ripristinasse lo scopo della creazione dell’uomo, come uscì dalle sue mani
creatrici; ma mentre ciò facevo, il mio amato Gesù facendosi sentire nel mio interno,
faceva sentire che il suo cuore divino le sussultava forte, forte, e tutto tenerezza mi ha
detto:
(5) “Figlia mia, ogni qualvolta si fa nome dell’eden, il mio cuore sussulta di gioia e di
dolore. Nel ricordare il modo, il come fu creato l’uomo, il suo stato felice, la sua bellezza
rapitrice, la sua sovranità, le nostre e le sue gioie innocenti con cui ci dilettavamo
insieme, com’era bello il figlio nostro, parto degno delle nostre mani creatrici; ora, nel
ricordare ciò, è tanto dolce e gradito al mio cuore, che non posso fare a meno di
sussultare di gioia e d’amore; ma poi, nel vederlo cambiato nella sua sorte e sceso dalla
sua felicità nei mali della sua volontà umana, perché la nostra Divina Volontà era il
preservativo a tutti i suoi mali e la conservatrice del come uscì dalle nostre mani
creatrici, che mettendolo a gara col suo Creatore lo metteva in condizione di poter dare il
suo amore, le sue gioie innocenti a Colui che lo aveva creato. Onde nel vederlo infelice,
il mio sussulto di gioia è seguito subito dal sussulto di forte dolore. E se tu sapessi
come mi è gradito il tuo ritornare in questo eden per mettermi avanti ciò che di bello, di
santo, di grande si fece nella creazione dell’uomo, mi dai il contento, la gioia di farmi
ripetere il mio sussulto di gioia, e di mettere un lenitivo al mio sussulto di dolore, che se
non fosse seguito dalla speranza certa che il mio figlio, in virtù del mio Fiat, deve
ritornarmi felice, col darmi le sue gioie innocenti come fu stabilito da Noi nel crearlo, il
mio sussulto di dolore non avrebbe tregua, ed emetterei gridi tanto forti da far piangere
gli stessi Cieli. E perciò nel sentire il tuo continuo ritornello: “Voglio il regno del tuo
Volere Divino”, il mio cuore divino si sente arrestato il sussulto di dolore, e sussultando
di gioia dico: “La piccola figlia del mio Volere vuole e chiede il mio regno”. Ma perché lo
vuole? Perché lo conosce, lo ama e lo possiede, ecco perciò prega che lo posseggano
le altre creature. Perché essendo la mia Divina Volontà principio di vita della creazione
dell’uomo, Essa sola le dà la capacità di poter ricevere tutto dal suo Creatore, e di
potergli ridare tutto ciò che vuole, che Egli vuole. Il mio Fiat tiene virtù di far cambiare le
condizioni dell’uomo, la sua fortuna, con Esso tutto le sorride, tutti lo amano, tutti lo
vogliono servire, e si stimano fortunati di servire il mio Volere Divino in lui, cioè nella
creatura dove regna la mia Divina Volontà”.
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Libro di Cielo
“Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Il richiamo delle
creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”.
Serva di Dio Luisa Piccarreta  (Vol. 27, Gennaio 30, 1930)

Luisa Piccarreta. Gesù vuole che la Divina Volontà sia conosciuta.


Desiderio di Gesù che si conosca ilDivino Volere operante nella creatura.


(1) Continuando a far copiare dai miei scritti ciò che Gesù mi aveva detto sulle virtù, vi
sentivo tale ripugnanza da sentirmi morire e dicevo tra me: “Agli altri si fa l’inventario
delle cose dopo la loro morte; a me sola mi tocca la dura sorte di farlo io stessa mentre
sono viva. Ah! Signore, dammi la forza per farne il sacrificio”. Poi si è giunto che il
confessore mi ha fatto sentire il modo come deve tenersi quando li faranno uscire fuori.
Oh! Dio, che pena! mi sentivo amareggiata fin nelle midolla delle ossa; onde il
benedetto Gesù nel venire, vedendomi così amareggiata mi ha detto:
(2) “Figlia mia, che hai? Perché tanto ti affliggi? E’ la mia gloria, il mio onore che lo
richiede, e tu dovresti esserne contenta. Credi che sono le creature che ciò vogliono,
che fanno e che ti comandano? No, no, sono Io che travolgo tutto, che li spingo, che li
illumino, e molte volte non sono ascoltato, altrimenti si darebbero più premura ed
avrebbero più interesse, ed Io sono costretto a spingerli più forte per fare che il mio
Volere si compia. Tu vorresti aspettare dopo la tua morte, ed il mio Volere non vuole
aspettare, e poi, è vero che tu ne hai il connesso, l’innesto con la mia Volontà, ma qui si
tratta non di te, ma di Me; si tratta di far conoscere gli effetti, i pregi, il valore che
contiene il mio Volere operante nella creatura quando essa vive in Esso. E poi, se non
vuoi interessarti tu, che conosci quanto mi sta a cuore e come ardentemente anelo che
gli effetti del mio Volere siano conosciuti, e da cui mi verrà la completa gloria della
Creazione ed il compimento della stessa Redenzione; oh! quanti effetti sono ancora
sospesi, tanto della Creazione come della Redenzione perché il mio Volere non è
conosciuto, e non tiene il suo vero regno nella creatura, e non regnando, la volontà
umana resta sempre schiava di sé stessa, onde credi tu che s’interesseranno gli altri
dopo la tua morte? Oh! quante cose sepolte vi sono che ho manifestato alle anime, per
mancanza di chi s’interessi delle opere mie! Ma se ho tollerato le altre, questa della mia
Volontà non la tollero, darò tanta grazia a chi si metterà all’opera, da non potermi
resistere, ma la parte più interessante ed essenziale la voglio da te”.
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Libro di Cielo
“Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Il richiamo delle
creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”.
Serva di Dio Luisa Piccarreta  (Vol. 14, Settembre 15, 1922) 

martedì 12 marzo 2013

Luisa Piccarreta. L'atto preventivo e l'atto attuale



L’atto preventivo e l’atto attuale. (1) Stavo pensando tra me: “Se è così grande un atto fatto nel suo Volere, quanti, ahimè! non ne faccio sfuggire?” Ed il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, c’è l’atto preventivo e l’atto attuale. Il preventivo è quello quando l’anima, dal primo sorgere del giorno, fissa la sua volontà nella mia, e si decide e si conferma di voler vivere ed operare solo nel mio Volere, previene tutti i suoi atti e li fa scorrere tutti nel mio Volere. Con la volontà preventiva il mio Sole sorge, la mia Vita resta duplicata in tutti i tuoi atti come dentro d’un solo atto, e questo supplisce all’atto attuale. Ma però, l’atto preventivo può essere ombrato, oscurato dai modi umani, dalla volontà propria, dalla stima, dalla trascuratezza ed altro, che sono come nubi innanzi al sole, che rendono meno vivida la sua luce sulla faccia della terra. Invece l’atto attuale non è soggetto a nubi, ma ha virtù di diradare le nubi se ci sono, e fa sorgere tant’altri soli in cui resta duplicata la mia Vita, con tale vivezza di luce e calore, da formare altrettanti nuovi soli, l’uno più bello dell’altro. Però tutti e due sono necessari, il preventivo dà la mano, dispone e forma il piano all’attuale; l’attuale conserva ed allarga il piano del preventivo”. (Luisa Piccarreta. Vol. 14°, 27  maggio 1922)

CONSACRAZIONE ALLA DIVINA VOLONTA’
Preghiera di consacrazione alla Divina Volontà [da recitare tutti i giorni come atto preventivo]:

“Oh, Volontà Divina e adorabile, eccomi dinanzi all’immensità della tua luce, perché la tua eterna bontà mi apra le porte e mi faccia entrare in essa per formare la mia vita tutta in Te, Volontà Divina.
Perciò dinanzi alla tua luce, prostrata, io, la più piccola fra tutte le creature, vengo, o adorabile Volontà, nella piccola schiera dei primi figli del tuo Fiat supremo. Prostrato nel mio nulla, supplico e scongiuro la tua luce interminabile che voglia investirmi ed eclissare tutto ciò che non Ti appartiene, in modo che io non faccia altro che guardare, comprendere e vivere in Te, o Volontà Divina. Essa sarà la mia vita, il centro della mia intelligenza, la rapitrice del mio cuore e di tutto l’essere mio. In questo cuore non avrà più vita il volere umano, lo bandirò per sempre e formerò il nuovo Eden di pace, di felicità e di amore. Con Essa sarò sempre felice, avrò una forza unica, una santità che tutto santifica e tutto porta a Dio.
Qui prostata imploro l’aiuto della Trinità Sacrosanta che mi ammetta a vivere nel chiostro della Divina Volontà, affinché ritorni in me l’ordine iniziale della creazione così come fu creata a Creatura.
Madre Celeste, Sovrana Regina del Fiat Divino, prendimi per mano e chiudimi nella luce del Volere Divino. Tu sarai la mia guida, la mia tenera Madre. Tu guarderai la tua figlia e le insegnerai a vivere e a mantenersi nell’ordine e nei recinti della Divina Volontà. Sovrana Celeste, al tuo Cuore affido tutto l’essere mio. Sarò piccina, piccola figlia della Divina  Volontà.
Tu mi farai scuola di Volontà Divina ed io starò attenta ad ascoltarti. Stenderai il tuo manto azzurro su di me perché il serpente infernale non ardisca penetrare in questo sacro Eden per allettarmi e farmi cadere nel labirinto dell’umano volere.
San Giuseppe, Tu sarai il mio Protettore, il Custode del mio cuore e terrai le chiavi del mio volere nelle tue mani. Custodirai  il mio cuore con gelosia e non me lo darai mai più perché io sia sicura di non fare nessuna uscita dalla Volontà di Dio.
Angelo Custode, fammi da guardia, difendimi, aiutami in tutto, affinché il mio Eden cresca fiorito e sia il richiamo di tutto il mondo nella Volontà di Dio.
Corte Celeste, vieni in mio aiuto ed io Ti prometto di vivere sempre nella Volontà Divina. Amen”.

 Libro di Cielo
“Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Il richiamo delle creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”. Serva di Dio Luisa Piccarreta: 
http://www.fiat-fiat-fiat.com/fiatpages/DIVINA%20VOLONTA-LIBRO%20DI%20CIELO.pdf