La pace sia con te

venerdì 5 luglio 2019

I PRIMI NOVE VENERDI’ DEL MESE. La «Grande Promessa»




I PRIMI NOVE VENERDI’ DEL MESE
 La «Grande Promessa»



   Il Signore Gesù poi si degnò di rivolgere alla sua fedele sposa queste parole: «Ti prometto, nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, che a coloro che si accosteranno alla sacra mensa per nove mesi consecutivi, ogni primo venerdì del mese, l'onnipotente amore  del   mio  Cuore   concederà  il  dono   della  penitenza finale: non moriranno in stato di peccato, né senza ricevere i santi sacramenti; e il mio Cuore in quegli ultimi istanti sarà per loro sicuro asilo». Papa Benedetto XV  diede la più bella e autorevole testimonianza sull’autenticità della Grande Promessa riportandone testualmente le parole nella Bolla Apostolica con la quale Margherita Maria Alacoque veniva dichiarata Santa e che abbiamo riportato sopra (A. A. Sedis 2 novembre 1920 - vol. XII - pag. 503).


LE DODICI PROMESSE DEL SS. CUORE DI GESÙ PER I SUOI DEVOTI affidate a santa Margherita Maria Alacocque tra il 1673 e il 1688: 


1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie 
3. Li consolerò in tutte le loro pene 
4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte
5. Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia 
7. Le anime tiepide si infervoreranno 
8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione 
9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore 
10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti 
11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai. 
12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, Io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo. La dodicesima promessa è detta "grande", perché rivela la divina  misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità.
CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario: 1. Accostarsi alla Comunione.    La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione. 2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia, ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo. 3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.
ALCUNI DUBBI
SE, DOPO FATTI I NOVE PRIMI VENERDÌ CON LE DEBITE DISPOSIZIONI, UNO CADESSE IN PECCATO MORTALE, E POI MORISSE ALL'IMPROVVISO, COME POTREBBE SALVARSI?  Gesù ha promesso, senza eccezione alcuna, la grazia della penitenza finale a tutti coloro che avranno fatto bene la Santa Comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi; quindi si deve credere che, nell'eccesso della sua misericordia, Gesù dia a quel peccatore moribondo, la grazia di emettere un atto di contrizione perfetta, prima di morire.
CHI FACESSE LE NOVE COMUNIONI CON L'INTENZIONE DI PROSEGUIRE POI PIÙ TRANQUILLAMENTE A PECCARE, POTREBBE SPERARE IN QUESTA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESÙ? No di certo, anzi commetterebbe tanti sacrilegi, perché accostandosi ai Santi Sacramenti è necessario avere la ferma risoluzione di lasciare il peccato. Un conto è il timore di tornare ad offendere Dio, e altro la malizia e l'intenzione di seguitare a peccare. Con approvazione ecclesiastica http://www.monasterovisitazione-baggiovara.org/preghiere.html

     NOTE
I Sacerdoti e le persone pie che si comunicano ogni giorno, per ottenere la Grande Promessa, non devono. far altro che mettere l’intenzione di fare anche loro queste nove Comunioni al primo Venerdì del mese per ottenere la Grande Promessa, per onorare il Sacro Cuore e ripararlo dell’ingratitudine e degli oltraggi che riceve da tanti peccatori. Sarebbe bene rinnovare quest’intenzione ogni primo Venerdì fino al termine della pratica ma
n
on è necessario rinnovarla ogni volta: basta mettere l’intenzione una volta per sempre. E certamente ben fatto poi ripetere una o più volte dette Comunioni, particolarmente quando vi fosse qualche dubbio di non averle fatte con tutte le disposizioni richieste. Quindi è ottima cosa ripetere più volte la serie delle nove Comunioni per rendere più sicuro  il conseguimento della Grande Promessa.

***  Suggerimento di un Sacerdote, che  ogni anno prepara alla Prima Comunione un gruppo di 40-50 ragazzi. Durante il periodo di preparazione egli parla loro anche della Grande Promessa. Alla domanda se sono disposti a fare i Primi Venerdì tutti i ragazzi rispondono di sì. Allora, dopo la Prima Comunione, il parroco ogni giovedì precedente il primo Venerdì di mese, tramite whatsapp, fa pervenire ai singoli fanciulli una notifica che ricorda loro l’impegno preso e l’orario della Confessione e della Comunione. I fanciulli, richiamati con quell’avviso,  corrispondono fedelmente.
Alla fine dei Primi Venerdì il parroco dona loro in ricordo una bella immagine del Sacro Cuore di Gesù.
Questa bella iniziativa assicura la salvezza eterna di quei ragazzi perché essi, privi ancora di malizia, fanno i Primi Venerdì con retta intenzione; inoltre li abitua alla Comunione frequente e li fa piccoli apostoli della Grande Promessa.


***  Molti sacerdoti sono angustiati per le tristi condizioni della propria parrocchia e, dopo aver tentato tante iniziative per fare un po’ di bene, si sono lasciati prendere dallo scoraggiamento e in cuor loro hanno ripetuto le parole di S. Pietro: «Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo preso nulla» (Lc 5:1-5). A costoro si potrebbe ricordare quello che hanno scritto zelanti apostoli di questa devozione: la predicazione della Grande Promessa è uno dei mezzi più efficaci per attirare intere parrocchie a frequentare i Sacramenti. Procurate solo di essere solleciti e premurosi di dare ai fedeli la comodità di confessarsi e non tarderete a toccare con mano veri prodigi di grazia. Ai primi volenterosi se ne verranno man mano aggiungendo altri e la funzione del Primo Venerdì del mese diventerà la funzione più importante e devota della parrocchia.


   Esempi
 Sono molti gli esempi ma  per ragioni di brevità  riporto solo questo:

Conversione di un federale
 Durante il fascismo (1922-1943) c'era a Catania, quale federale onnipotente per tutta la provincia (il “federale” era il rappresentante del Partito Fascista in ogni provincia), l'avv.Pietro Angelo Mammana, di pessimi costumi. Tra le sue innumerevoli malefatte, un giorno aveva dato uno schiaffo a un giovane perché portava al petto il distintivo di Azione Cattolica (non erano ancora stati firmati i Patti Lateranensi e c'era allora un po' di attrito tra il Vaticano e il Partito Fascista); glielo aveva strappato, gettato a terra e pestato, dicendo: Ora vai a dirlo al tuo Vescovo! Un giorno d'estate, durante l'ultima guerra, assistendo con una sigaretta accesa, nella sua villa di Trecastagni, al travaso di benzina da una macchina all'altra fatto dal suo autista, la benzina s'incendiò e Mammana fu avvolto dalle fiamme. Accorsi con delle coperte, i familiari gli spensero le fiamme addosso e quindi lo ricoverarono all'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Le fiamme gli avevano bruciato tutta la pelle, per cui non poté essere coperto con lenzuola perché si appiccicavano le carni. Dovette essere messo sopra una incerata e coperto con un'altra incerata. Chiese subito un Prete. Nella stanza accanto alla sua c'era ricoverato il Sac. Giuseppe Consoli, residente nella Chiesa di S. Giuliano in via Crociferi a Catania. Egli accorse subito. Il federale Mammana, dopo avergli raccontato l'accaduto, gli disse: “Quando fui avvolto dalle fiamme sentii una voce che mi diceva: ‘Dovresti morire e andare all'inferno, ma ti aspetta misericordia perché hai fatto i Nove Primi Venerdì... Se tu non l'avessi fatti quando eri ragazzo, ora ti avrei portato con me all'Inferno!”. Quindi si confessò e comunicò con grande pentimento e devozione. Non volle ricevere nessuno: né amanti, né amici, ma soltanto il Sac. Consoli. Per i tormenti si torceva come un verme, ma ripeteva continuamente: Me lo merito! Me lo merito! Sopravvisse 15 giorni in quei tormenti e morì pienamente rassegnato e riconciliato con Dio. 

    CONCLUSIONE
Gesù ci dice (Mt. 16:26): «Che giova all’uomo guadagnare tutto il mondo se poi perde l’anima sua?». L’uomo si agita attorno a tanti affari. Chi cerca il denaro, chi la gloria, chi il piacere dei sensi. Purtroppo si perde di mira l’affare più importante e il solo necessario cioè la salvezza dell’anima.
La salvezza dell’anima è un affare irrimediabile! Se si perde l’onore ci si può riabilitare. Se si perde la salute si potrà riacquistarla. Se un esame riesce male, ripetendo l’anno o studiando di più, si può rimediare. Ma se perdiamo l’anima non possiamo più rimediare eternamente! Ci pensiamo a questo? E se ci abbiamo veramente pensato ci siamo posta la domanda: Mi salverò o mi dannerò? Sarò un giorno eternamente felice in Paradiso oppure infelice e straziato dalle pene eterne dell’inferno?
Questo pensiero faceva tremare di spavento i Santi e noi potremmo vivere tranquilli colla coscienza aggravata da tanti peccati? E se morissimo all’improvviso dove andremmo?
Orbene Gesù colla sua Grande Promessa viene a toglierci da questo incubo spaventoso e ci fa sentire questa consolante promessa: « Tu avrai la grazia della perseveranza finale, la grazia della penitenza finale, cioè andrai salvo in Paradiso se farai bene la Comunione nei primi Venerdì del mese per nove mesi consecutivi».
Gesù vuole darti la chiave d’oro che un giorno ti dovrà aprire la porta del Cielo. Sta a te approfittare di questa grazia veramente straordinaria che ti offre il suo Cuore misericordioso.
Sarebbe una bestemmia insopportabile pensare alla possibilità che Gesù non mantenga la sua parola. Questa avrà il suo compimento anche per chi, dopo aver fatto bene le nove Comunioni del primo Venerdì del mese, trascinato dalle passioni e dalle occasioni cattive, vinto dalla debolezza della natura e dalla forza delle tentazioni, diventasse perverso e vivesse nel peccato. Gesù nel fare la Grande Promessa non escluse nessuno di quelli che hanno fatto bene i Primi Venerdì. Di conseguenza tutti possono credere con certezza che si salveranno, quando hanno adempiuto umanamente le condizioni richieste dal Sacro Cuore, per il fatto stesso di averle adempiute. (Cfr. Vermaersch: La Grande Promessa - Etudes - pag. 593).
 Una conferma dell’autenticità e della verità di quanto è stato detto sulla Grande Promessa ci è stata data dalla Madre di Dio e Madre nostra:
1) La Vergine della Rivelazione, apparendo a Roma — alle Tre Fontane — a Bruno Cornacchiola, blasfemo ed eretico peccatore, il 12 aprile 1947, gli disse: «Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i Nove Primi Venerdì del Sacro Cuore di Gesù, che la tua fedele sposa ti fece fare prima di entrare nella via della menzogna (il protestantesimo), ti hanno salvato. Frequentate i Primi Venerdì del mese perché è una promessa del Cuore di mio Figlio». 
2) La Vergine Santissima, apparendo a Belpasso (Catania) l’8 dicembre 1986 al veggente Rosario Toscano, disse: «Gesù tante volte è lasciato abbandonato e poco riverito in certi tabernacoli, Egli però, nella sua infinita Misericordia, promette l’assistenza in punto di morte a chi ogni Primo Venerdì di mese, per nove mesi consecutivi, si confesserà (se si trova in peccato grave, perché per i peccati veniali non è necessaria la Confessione per ottenere la Promessa di Gesù - n.cLr.) e si comunicherà.

 Atto di Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù  (scritto da santa Maria Margherita Alacoque)     Io… dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù Cristo la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze, per non voler più servirmi d’alcuna parte del mio essere, che per onorarlo, amarlo e glorificarlo. E’ questa la mia volontà irrevocabile: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando di cuore a tutto ciò che potrebbe dispiacergli. Ti scelgo, o Sacro Cuore, come unico oggetto del mio amore,  per custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte.     Cuore amoroso, pongo tutta la mia fiducia in te, perché temo tutto della mia malizia e debolezza, ma spero tutto della tua bontà. Consuma, dunque in me quanto può dispiacerti o resisterti; il tuo puro amore s'imprima profondamente nel mio cuore, in modo che non ti possa più scordare o essere da te separato.     Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poiché voglio concretizzare tutta la mia felicità e la mia gloria nel vivere e morire come tuo servo. Cuore amoroso di Gesù, pongo tutta la mia fiducia in te, perché temo tutto dalla mia debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.
 Offerta della giornata Cuore divino di Gesù, io ti offro, nella Divina Volontà,  per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre. Amen.

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