giovedì 30 giugno 2011
INSEGNAMENTI DI GESÙ A LUISA PICCARRETA: LA PREGHIERA NELLA DIVINA VOLONTA'
...Avendo fatto la Comunione, stavo dicendo a Gesù: «Ti amo», e Lui mi ha
detto: “Figlia mia, vuoi amarmi davvero? Dì: Gesù, ti amo con la tua Volontà; e siccome la mia Volontà riempie Cielo e terra, il tuo amore mi circonderà ovunque e il tuo «Ti amo» si ripercuoterà lassù nei Cieli e fin nel profondo degli abissi. Così, se vuoi dire «Ti adoro, ti benedico, ti lodo, ti ringrazio», lo dirai unita con la mia Volontà e riempirai Cieli e terra di adorazioni, di benedizioni, di lodi, di ringraziamenti nella mia Volontà. Queste sono cose semplici, facili ed immense”.
~ ~
Gesù a Luisa Piccarreta. (Libro di Cielo. Il richiamo della creatura all’ordine,al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio. Vol. 11°, 02.10.1913).
Raccolta di preghiere
per un sussidio pratico
ed una piccola “scuola di preghiera”
tratta dagli scritti della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA
http://digilander.libero.it/adveniat/03/libri/dv_lib3.pdf
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martedì 28 giugno 2011
CIELO PARLAMI DI DIO: Preghiera di un soldato morto in guerra
Preghiera di un soldato morto in guerra
Questo testo è stato trovato sul cadavere di
un soldato americano al momento dello sbarco in
Africa del Nord, durante la seconda guerra mondiale.
CIELO PARLAMI DI DIO
Ascolta, mio Dio.
Mi hanno detto che non esistevi
e io, come uno stupido,
ho creduto che avessero ragione.
L'altra sera dal fondo di una voragine,
scavata da un obice, ho visto il tuo cielo.
Di colpo mi sono accorto che mi avevano imbrogliato.
Avessi preso un po' di tempo per guardare le cose,
mi sarei accorto benissimo che quelle persone
si rifiutavano di parlarmi della Tua verità.
Mi chiedo, mio Dio,
se ti andrebbe di stringermi la mano...
Eppure sento che non ti sarà difficile comprendermi.
E' curioso che sia dovuto venire
in questo luogo d'inferno,
per aver il tempo di vedere il tuo volto.
Ti amo terribilmente: ecco quello che voglio che tu sappia.
Tra poco ci sarà un orribile attacco.
Chissà! Può darsi che proprio questa sera
io bussi alla tua porta.
Noi due, fino a quest'istante, non siamo stati amici,
e mi chiedo se mi aspetterai sulla soglia della tua casa.
Lo vedi? Adesso piango. Sì, proprio io, piango come un bambino.
Se ti avessi conosciuto prima...
E' l'ora! Bisogna che vada.
E' strano; da quando ti ho incontrato
non ho più paura di morire.
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Questo testo è stato trovato sul cadavere di
un soldato americano al momento dello sbarco in
Africa del Nord, durante la seconda guerra mondiale.
CIELO PARLAMI DI DIO
Ascolta, mio Dio.
Mi hanno detto che non esistevi
e io, come uno stupido,
ho creduto che avessero ragione.
L'altra sera dal fondo di una voragine,
scavata da un obice, ho visto il tuo cielo.
Di colpo mi sono accorto che mi avevano imbrogliato.
Avessi preso un po' di tempo per guardare le cose,
mi sarei accorto benissimo che quelle persone
si rifiutavano di parlarmi della Tua verità.
Mi chiedo, mio Dio,
se ti andrebbe di stringermi la mano...
Eppure sento che non ti sarà difficile comprendermi.
E' curioso che sia dovuto venire
in questo luogo d'inferno,
per aver il tempo di vedere il tuo volto.
Ti amo terribilmente: ecco quello che voglio che tu sappia.
Tra poco ci sarà un orribile attacco.
Chissà! Può darsi che proprio questa sera
io bussi alla tua porta.
Noi due, fino a quest'istante, non siamo stati amici,
e mi chiedo se mi aspetterai sulla soglia della tua casa.
Lo vedi? Adesso piango. Sì, proprio io, piango come un bambino.
Se ti avessi conosciuto prima...
E' l'ora! Bisogna che vada.
E' strano; da quando ti ho incontrato
non ho più paura di morire.
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lunedì 27 giugno 2011
RADICI CRISTIANE TRADITE: STRAVOLTA LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA
LA PAROLA AI LETTORI
24 giu 2011 Il Giornale
Stravolta la Cattedrale di Reggio Emilia
Si scrive che l’Europa sta perdendo le radici cristiane della propria identità. Ora il primato spetterà alla Cattedrale di Reggio Emilia. Sulla scia dell’adeguamento liturgico, è stata completamente stravolta una chiesa millenaria: via i banchi ottocenteschi, sostituiti da ridicole seggioline pieghevoli, via la Via Crucis, via l’altare maggiore settecentesco e infine via il Cristo crocifisso dalla Croce.
Un ristretto comitato ha deciso tutto e il Duomo resterà chiuso per oltre un mese, riaprendo a Ferragosto: così si potrà vedere, non venerare, un nuovo altare spoglio, un nuovo crocifisso senza Cristo, ideato da un artista giapponese, Hidetoshi Nagasawa, buddhista con spiccata mentalità zen, che tende alla contemplazione senza l’oggetto per conseguire
l’illuminazione... Tutto questo per seguire le indicazioni di una commissione Cei che non è un dogma e lo spirito del Concilio Vaticano II inteso come rottura con il passato. Ma il nostro Cristo, crocifisso
e risorto, è ben più di un simbolo!
Pier Andrea Maccarini Foscolo
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24 giu 2011 Il Giornale
Stravolta la Cattedrale di Reggio Emilia
Si scrive che l’Europa sta perdendo le radici cristiane della propria identità. Ora il primato spetterà alla Cattedrale di Reggio Emilia. Sulla scia dell’adeguamento liturgico, è stata completamente stravolta una chiesa millenaria: via i banchi ottocenteschi, sostituiti da ridicole seggioline pieghevoli, via la Via Crucis, via l’altare maggiore settecentesco e infine via il Cristo crocifisso dalla Croce.
Un ristretto comitato ha deciso tutto e il Duomo resterà chiuso per oltre un mese, riaprendo a Ferragosto: così si potrà vedere, non venerare, un nuovo altare spoglio, un nuovo crocifisso senza Cristo, ideato da un artista giapponese, Hidetoshi Nagasawa, buddhista con spiccata mentalità zen, che tende alla contemplazione senza l’oggetto per conseguire
l’illuminazione... Tutto questo per seguire le indicazioni di una commissione Cei che non è un dogma e lo spirito del Concilio Vaticano II inteso come rottura con il passato. Ma il nostro Cristo, crocifisso
e risorto, è ben più di un simbolo!
Pier Andrea Maccarini Foscolo
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martedì 21 giugno 2011
GIURAMENTO DI IPPOCRATE = HIPPOCRATIC OATH: QUELLO CHE I MEDICI HANNO DIMENTICATO
Giuramento di Ippocrate
Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto. Terrò chi mi ha insegnato quest'arte in conto di genitore e dividerò con Lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con Lui, e considererò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro quest'arte se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli, i figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico e nessun altro. Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un'iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto. Conserverò pia e pura la mia vitae la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi. Tutto ciò ch'io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev'essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell'arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.
IPPOCRATE ( 460 a. C. - 377 a. C. ) Nato nell'isola di Cos da una famiglia di origini aristocratiche e di antiche tradizioni mediche, è considerato il medico più famoso dell'antichità, riorganizzatore dell'Ars medica antiqua e estensore del vasto Corpus Hippocraticum:
una collezione di circa settanta opere che trattano vari temi, tra cui spicca la medicina, scritte in greco antico nel corso di vari secoli e aggregate tra di loro in un'epoca imprecisata. L'attribuzione delle singole opere è estremamente complessa: alcune sono attribuibili ad Ippocrate di Coo mentre altre derivano senz'altro dall'influenza che egli ebbe nei secoli successivi. Quest'opera presenta contenuti davvero innovativi, tanto da poter considerare Ippocrate il fondatore della scienza medica, avendo egli conferito per la prima volta carattere autonomo e specifico ad una pratica fino ad allora empirica. Egli riteneva infatti che qualsiasi manifestazione morbosa dovesse essere affrontata razionalmente.
I swear by Apollo the physician, and Æsculapius, and Hygeia, and Panaceia, and all the gods and goddesses, that according to my ability and judgment, I will keep this oath and its stipulations -- to reckon him who taught me this art equally dear to me as my parents, to share my substance with him, and to relieve his necessities if required; to look upon his offspring in the same footing as my own brothers, and to teach them this art if they shall wish to learn it, without fee or stipulation, and that by precept, lecture, and every other mode of instruction, I will impart a knowledge of the art to my own sons, and those of my teachers, and to disciples bound by astipulation and oath according to the law of medicine, but to none other. I will follow that system of regimen which, according to my ability and judgment, I consider for the benefit of my patients, and abstain from whatever is deleterious and mischievous. I will give no deadly medicine to anyone if asked, nor suggest any such counsel; and in like manner I will not give to a woman a pessary to produce abortion. With purity and holiness I will pass my life and practice my art. I will not cut persons laboring under the stone, but will leave this to be done by men who are practitioners of this work. Into whatever houses I enter, I will go into them for the benefit of the sick, and will abstain from every voluntary act of mischief and corruption; and, further, from the seduction of females or males, of freemen and slaves. Whatever, in connection with my professional practice, or not in connection with it, I see or hear, in the life of men, which ought not to be spoken of abroad, I will not divulge, as reckoning that all such should be kept secret. While I continue to keep this Oath unviolated, may it be granted to me to enjoy life and the practice of this art, respected by all men, in all time. But should I trespass and violate this Oath, may the reverse be my lot. (From M.A. in Health Care Ethics)
HIPPOCRATES (460??-377? BC). The first name in the history of medicine is Hippocrates, a physician from the island of Cos in ancient Greece. Known as the Father of Medicin Hippocrates has long been associated with the Hippocratic Oath, a body of manuscripts, which sets forth the obligations, ideals, and ethics of physicians. This ethical code is adopted as a guide to conduct by the medical profession throughout the ages and still used in the graduation ceremonies of many medical schools.
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Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto. Terrò chi mi ha insegnato quest'arte in conto di genitore e dividerò con Lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con Lui, e considererò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro quest'arte se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli, i figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico e nessun altro. Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un'iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto. Conserverò pia e pura la mia vitae la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi. Tutto ciò ch'io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev'essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell'arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.
IPPOCRATE ( 460 a. C. - 377 a. C. ) Nato nell'isola di Cos da una famiglia di origini aristocratiche e di antiche tradizioni mediche, è considerato il medico più famoso dell'antichità, riorganizzatore dell'Ars medica antiqua e estensore del vasto Corpus Hippocraticum:
una collezione di circa settanta opere che trattano vari temi, tra cui spicca la medicina, scritte in greco antico nel corso di vari secoli e aggregate tra di loro in un'epoca imprecisata. L'attribuzione delle singole opere è estremamente complessa: alcune sono attribuibili ad Ippocrate di Coo mentre altre derivano senz'altro dall'influenza che egli ebbe nei secoli successivi. Quest'opera presenta contenuti davvero innovativi, tanto da poter considerare Ippocrate il fondatore della scienza medica, avendo egli conferito per la prima volta carattere autonomo e specifico ad una pratica fino ad allora empirica. Egli riteneva infatti che qualsiasi manifestazione morbosa dovesse essere affrontata razionalmente.
I swear by Apollo the physician, and Æsculapius, and Hygeia, and Panaceia, and all the gods and goddesses, that according to my ability and judgment, I will keep this oath and its stipulations -- to reckon him who taught me this art equally dear to me as my parents, to share my substance with him, and to relieve his necessities if required; to look upon his offspring in the same footing as my own brothers, and to teach them this art if they shall wish to learn it, without fee or stipulation, and that by precept, lecture, and every other mode of instruction, I will impart a knowledge of the art to my own sons, and those of my teachers, and to disciples bound by astipulation and oath according to the law of medicine, but to none other. I will follow that system of regimen which, according to my ability and judgment, I consider for the benefit of my patients, and abstain from whatever is deleterious and mischievous. I will give no deadly medicine to anyone if asked, nor suggest any such counsel; and in like manner I will not give to a woman a pessary to produce abortion. With purity and holiness I will pass my life and practice my art. I will not cut persons laboring under the stone, but will leave this to be done by men who are practitioners of this work. Into whatever houses I enter, I will go into them for the benefit of the sick, and will abstain from every voluntary act of mischief and corruption; and, further, from the seduction of females or males, of freemen and slaves. Whatever, in connection with my professional practice, or not in connection with it, I see or hear, in the life of men, which ought not to be spoken of abroad, I will not divulge, as reckoning that all such should be kept secret. While I continue to keep this Oath unviolated, may it be granted to me to enjoy life and the practice of this art, respected by all men, in all time. But should I trespass and violate this Oath, may the reverse be my lot. (From M.A. in Health Care Ethics)
HIPPOCRATES (460??-377? BC). The first name in the history of medicine is Hippocrates, a physician from the island of Cos in ancient Greece. Known as the Father of Medicin Hippocrates has long been associated with the Hippocratic Oath, a body of manuscripts, which sets forth the obligations, ideals, and ethics of physicians. This ethical code is adopted as a guide to conduct by the medical profession throughout the ages and still used in the graduation ceremonies of many medical schools.
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lunedì 20 giugno 2011
INSEGNAMENTO DI GESU' PER MORIRE NELLE SUE BRACCIA
29 marzo 1944, ore 11.
Dice poi Gesù a me (Maria Valtorta):
“”…La tua fede aumenti ad ogni palpito del tuo cuore. E se questo, stanco, rallenta i suoi palpiti, non rallenti il tuo credere.
Più l’ora della riunione con Dio è prossima e più occorre aumentare la fede. Perché nell’ora della morte, Satana, che mai non si è stancato di turbarvi con i suoi raggiri – e astuto, feroce, lusingatore con sorrisi, con canti, con ruggiti, con sibili, con carezze e unghiate, ha cercato di piegarvi – aumenta le sue operazioni per strapparvi al Cielo. È proprio questa l’ora di abbracciarsi alla Croce, perché le onde dell’ultima satanica bufera non vi abbiano a sommergere. Dopo viene la Pace eterna
Animo, Maria. La Croce sia la tua forza ora e nell’ora della morte.
La croce della morte, ultima croce dell’uomo, abbia due braccia. Una sia la mia Croce, l’altra il nome di Maria. Allora la morte avviene nella pace dei liberati anche nella vicinanza di Satana. Perché esso, il Maledetto, non sopporta la Croce e il Nome della Madre mia.
Si faccia sapere questo a molti. Poiché tutti avete a morire e tutti abbisognate di questo insegnamento per uscire vittoriosi dall’estrema insidia di chi vi odia infinitamente ””
Da “Quaderni del 1944”.
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mercoledì 1 giugno 2011
PREGHIERA E CONVENZIONE COL SACRATISSIMO CUORE DI GESU'
PREGHIERA PER ACCUMULARE MERITI PER L'ETERNITA' PER SE E PER IL PROSSIMO
Vi è un mezzo, molto semplice e facile, per le persone che non hanno agio di pregare lungamente, di accumulare meriti per l'eternità ed attirare sopra di sè e su tutto il mondo torrenti di grazie e benedizioni. Basta leggere qualche volta questa preghiera e poi metterla sul proprio cuore, situandola nello scapolare, e poggiandovi spesso sopra la mano con l'intenzione di fare un atto di amor di Dio e ripetere quanto la preghiera contiene. Nostro Signore si contenta della nostra intenzione, quando è accompagnata da un sincero desiderio e da un'ardente amore.
Mio Dio, io vi prometto di avere sino al mio ultimo respiro, ogni volta che batterà il mio cuore, che passerò dinanzi ad una Chiesa o dinanzi ad una Croce, che sarò tentato, che incontrerò qualcheduno, andando, venendo, lavorando, ricreandomi l'intenzione di offrirvi tante volte quanti sono i secondi della giornata, i granelli di sabbia della terra, gli atomi dell'aria, le foglie degli alberi, le gocciole d'acqua dei mari e dei fiumi, i meriti di Gesù Cristo, i suoi digiuni, le sue penitenze, la sua dolorosa passione, il suo sangue adorabile, le sue umiliazioni e la sua morte, tutte le Messe che sono state e saranno in avvenire celebrate, tutti i meriti della SS. Vergine, le fatiche degli Apostoli; il sangue dei Martiri, la purità delle Vergini, le austerità dei penitenti, le preghiere della S. Chiesa, in una parola tutte le opere meritorie che si sono fatte e si faranno in avvenire per domandarvi altrettante volte perdono dei miei peccati, di quelli dei miei parenti, amici e nemici, di tutti quelli degli infedeli, degli eretici, dei giudei, dei cattivi cristiani; per domandarvi la mia conversione e quella di tutti i peccatori che esistono ed esisteranno in appresso; per domandarvi l'esaltazione della Chiesa, il compimento della vostra adorabile volontà sulla terra come in cielo, l'acquisto di tutte le virtù ed in particolare………………….., infine la grazia di una buona morte; per la liberazione delle anime del Purgatorio specialmente delle più abbandonate, delle anime dei Sacerdoti e delle anime più divote dei Cuori SS. di Gesù e di Maria, in favore delle quali io desidero di guadagnare tutte le indulgenze accordate alle buone opere che farò nel corso di questa giornata.
Desidero ringraziarvi tante volte in nome mio, in nome dei miei parenti ed in nome di tutti gli uomini che sono stati e che saranno mai, delle grazie ricevute e da ricevere, conosciute e non conosciute, dei benefici naturali e soprannaturali di cui mi avete colmato, mi colmate ancora ogni giorno e mi colmerete sino alla fine, non solo di quelli accordati a me, ma di quelli fatti a tutti gli uomini che sono stati, sono e saranno mai, per ringraziarvi di avere per sì lungo tempo aspettato a penitenza me e tutti i poveri peccatori, e d'avermi perdonato tante volte. In una parola io ho l'intenzione di fare del resto della mia vita un lungo atto di espiazione, di ringraziamento, di adorazione, di impetrazione, un lungo atto d'amore.
Possa io, o mio Dio, riparare con ciò a tutto il tempo perduto, e rendervi altrettanta gloria per quanta ve ne ho rapita. Amen
Propaganda Mariana - Casalmonferrato, 1961 - Con Approv. Eccles. e Sup. Relig.
(Per ingrandire l'immagine, cliccarci sopra)
Durante gli anni 40, Federico Abresch diventò stretto amico e
discepolo della Serva di Dio Luisa Piccarreta. Era solito frequentare la sua casa in Corato (Foggia) e imparare, direttamente da lei e dai suoi manoscritti, della Sublime Verità di Vivere nella Divina Volontà. Scambiò anche frequentemente corrispondenza epistolare con Luisa.
Federico Abresch, un terziario francescano, in accordo con i desideri di Padre Pio da Pietrelcina, fu il primo apostolo della Divina Volontà in San Giovanni Rotondo - fondando il Cenacolo alla Divina Volontà - e fece moltissimo per diffondere gli scritti di Luisa Piccarreta, reperibili in parte al sito "bookofheaven.com" (Libro di Cielo), contenente diversi volumi in versione integrale e in ordine cronologico.
Raccolta di preghiere
per un sussidio pratico
ed una piccola “scuola di preghiera”
tratta dagli scritti della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA
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Vi è un mezzo, molto semplice e facile, per le persone che non hanno agio di pregare lungamente, di accumulare meriti per l'eternità ed attirare sopra di sè e su tutto il mondo torrenti di grazie e benedizioni. Basta leggere qualche volta questa preghiera e poi metterla sul proprio cuore, situandola nello scapolare, e poggiandovi spesso sopra la mano con l'intenzione di fare un atto di amor di Dio e ripetere quanto la preghiera contiene. Nostro Signore si contenta della nostra intenzione, quando è accompagnata da un sincero desiderio e da un'ardente amore.
Mio Dio, io vi prometto di avere sino al mio ultimo respiro, ogni volta che batterà il mio cuore, che passerò dinanzi ad una Chiesa o dinanzi ad una Croce, che sarò tentato, che incontrerò qualcheduno, andando, venendo, lavorando, ricreandomi l'intenzione di offrirvi tante volte quanti sono i secondi della giornata, i granelli di sabbia della terra, gli atomi dell'aria, le foglie degli alberi, le gocciole d'acqua dei mari e dei fiumi, i meriti di Gesù Cristo, i suoi digiuni, le sue penitenze, la sua dolorosa passione, il suo sangue adorabile, le sue umiliazioni e la sua morte, tutte le Messe che sono state e saranno in avvenire celebrate, tutti i meriti della SS. Vergine, le fatiche degli Apostoli; il sangue dei Martiri, la purità delle Vergini, le austerità dei penitenti, le preghiere della S. Chiesa, in una parola tutte le opere meritorie che si sono fatte e si faranno in avvenire per domandarvi altrettante volte perdono dei miei peccati, di quelli dei miei parenti, amici e nemici, di tutti quelli degli infedeli, degli eretici, dei giudei, dei cattivi cristiani; per domandarvi la mia conversione e quella di tutti i peccatori che esistono ed esisteranno in appresso; per domandarvi l'esaltazione della Chiesa, il compimento della vostra adorabile volontà sulla terra come in cielo, l'acquisto di tutte le virtù ed in particolare………………….., infine la grazia di una buona morte; per la liberazione delle anime del Purgatorio specialmente delle più abbandonate, delle anime dei Sacerdoti e delle anime più divote dei Cuori SS. di Gesù e di Maria, in favore delle quali io desidero di guadagnare tutte le indulgenze accordate alle buone opere che farò nel corso di questa giornata.
Desidero ringraziarvi tante volte in nome mio, in nome dei miei parenti ed in nome di tutti gli uomini che sono stati e che saranno mai, delle grazie ricevute e da ricevere, conosciute e non conosciute, dei benefici naturali e soprannaturali di cui mi avete colmato, mi colmate ancora ogni giorno e mi colmerete sino alla fine, non solo di quelli accordati a me, ma di quelli fatti a tutti gli uomini che sono stati, sono e saranno mai, per ringraziarvi di avere per sì lungo tempo aspettato a penitenza me e tutti i poveri peccatori, e d'avermi perdonato tante volte. In una parola io ho l'intenzione di fare del resto della mia vita un lungo atto di espiazione, di ringraziamento, di adorazione, di impetrazione, un lungo atto d'amore.
Possa io, o mio Dio, riparare con ciò a tutto il tempo perduto, e rendervi altrettanta gloria per quanta ve ne ho rapita. Amen
Propaganda Mariana - Casalmonferrato, 1961 - Con Approv. Eccles. e Sup. Relig.
(Per ingrandire l'immagine, cliccarci sopra)
Durante gli anni 40, Federico Abresch diventò stretto amico e
discepolo della Serva di Dio Luisa Piccarreta. Era solito frequentare la sua casa in Corato (Foggia) e imparare, direttamente da lei e dai suoi manoscritti, della Sublime Verità di Vivere nella Divina Volontà. Scambiò anche frequentemente corrispondenza epistolare con Luisa.
Federico Abresch, un terziario francescano, in accordo con i desideri di Padre Pio da Pietrelcina, fu il primo apostolo della Divina Volontà in San Giovanni Rotondo - fondando il Cenacolo alla Divina Volontà - e fece moltissimo per diffondere gli scritti di Luisa Piccarreta, reperibili in parte al sito "bookofheaven.com" (Libro di Cielo), contenente diversi volumi in versione integrale e in ordine cronologico.
Raccolta di preghiere
per un sussidio pratico
ed una piccola “scuola di preghiera”
tratta dagli scritti della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA
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