La pace sia con te

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domenica 31 gennaio 2021

Vaccinazione Covid in USA: eventi avversi al 22 gennaio 2021

 

329 morti accertati in USA dopo la vaccinazione Covid

venerdì 5 ottobre 2018

UN GOVERNO SCONTATO: DUE PROGRAMMI AL PREZZO DI UNO

PRENDI DUE E PAGHI UNO


Questo governo giallo-verde mi ricorda quei supermercati che a fine mese fanno  l'offerta "prendi due al prezzo di uno".
Solo  che questi vorrebbero attuare due programmi ( quello della lega -flax tax, abolizione legge Fornero- e quello dei grillini -reddito di cittadinanza-) al prezzo di uno. Auguri...


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domenica 8 luglio 2018

NAZIONALIZZARE LA BANCA D'ITALIA. Legge Tremonti dimenticata


Legge 28 dicembre 2005, n. 262
" Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina
dei mercati finanziari 
"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 28 dicembre 2005 - Supplemento ordinario n. 208

Capo I
PRINCÌPI DI ORGANIZZAZIONE E RAPPORTI FRA LE AUTORITÀ
Art. 19.
(Banca d’Italia)
    1. La Banca d’Italia è parte integrante del Sistema europeo di banche centrali ed agisce secondo gli indirizzi e le istruzioni della Banca centrale europea.
    2. La Banca d’Italia è istituto di diritto pubblico.
    3. Le disposizioni normative nazionali, di rango primario e secondario, assicurano alla Banca d’Italia ed ai componenti dei suoi organi l’indipendenza richiesta dalla normativa comunitaria per il migliore esercizio dei poteri attribuiti nonché per l’assolvimento dei compiti e dei doveri spettanti.
    4. La Banca d’Italia, nell’esercizio delle proprie funzioni e con particolare riferimento a quelle di vigilanza, opera nel rispetto del principio di trasparenza, naturale complemento dell’indipendenza dell’autorità di vigilanza. Riferisce del suo operato al Parlamento e al Governo con relazione semestrale sulla propria attività.
    5. Gli atti emessi dagli organi della Banca d’Italia hanno forma scritta e sono motivati, secondo quanto previsto dal secondo periodo del comma 1 dell’articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Delle riunioni degli organi collegiali viene redatto apposito verbale.
    6. La competenza ad adottare i provvedimenti aventi rilevanza esterna rientranti nella competenza del governatore e quella relativa agli atti adottati su sua delega sono trasferite al direttorio. Agli atti del direttorio si applica quanto previsto dal comma 5. Le deliberazioni del direttorio sono adottate a maggioranza; in caso di parità dei voti prevale il voto del governatore. La disposizione contenuta nel primo periodo non si applica, comunque, alle decisioni rientranti nelle attribuzioni del Sistema europeo di banche centrali.
    7. Il governatore dura in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato. Gli altri membri del direttorio durano in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato. In sede di prima applicazione i membri del direttorio diversi dal governatore cessano dalla carica secondo una articolazione delle scadenze disciplinata dallo statuto dell’Istituto, compresa in un periodo comunque non superiore ai cinque anni.
    8. La nomina del governatore è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia. Il procedimento previsto dal presente comma si applica anche, nei casi previsti dall’articolo 14.2 del Protocollo sullo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, per la revoca del governatore. Le disposizioni del presente comma e del primo periodo del comma 7 entrano in vigore alla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
    9. Lo statuto della Banca d’Italia è adeguato alle disposizioni contenute nei commi da 1 a 7 entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con le modalità stabilite dal comma 2 dell’articolo 10 del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 43. Entro il medesimo termine lo statuto della Banca d’Italia è adeguato ridefinendo le competenze del Consiglio superiore in modo tale da attribuire allo stesso anche funzioni di vigilanza e controllo all’interno della Banca d’Italia. Le istruzioni di vigilanza sono adeguate alle disposizioni contenute nei commi da 1 a 8 entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
    10. Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.




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venerdì 16 giugno 2017

Vaccino epatite B: obbligatorio dal 1991 a seguito di una tangente

Vaccino epatite B: obbligatorio dal 1991 a seguito di una tangente si continua a somministrare ai neonati

Giovedì 4 Ottobre 2012#11:31 | pubblicato da: Massimo Valente | 

Le vaccinazioni obbligatorie in Italia sono 4: difterite, tetano, poliomelite ed epatite B. Quanto all'epatite B, in Italia questo vaccino è obbligatorio dal maggio 1991, quando l'allora Ministro della Sanità, il poco “onorevole” De Lorenzo e l'allora responsabile del settore farmaceutico del ministero Duilio Poggiolini, intascarono dall'azienda Glaxo -SmithKline,  unica produttrice del vaccino Engerix B, ben 600 milioni di lire per renderlo obbligatorio in Italia, nonostante l'assenza di sufficienti sperimentazioni.
Entrambi sono stati condannati in via definitiva con sentenza della Cassazione per questo e per altri reati. Interessante un passaggio ancora attuale: “avendo percepito somme da numerose case farmaceutiche, producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata lievitazione della complessiva spesa farmaceutica, determinata dalla violazione degli obblighi di servizio riferibili a ciascuno".
Le maggiori imprese farmaceutiche coinvolte – si legge in un articolo del Corrieredel 20 luglio 1996 - sono Glaxo, Inverni Della Beffa, Menarini, Lepetit, Pfizer, Sigma Tau, Poli, Chiesi. Gli imprenditori farmaceutici che hanno patteggiato la pena sono 20 versando complessivamente 14 miliardi e 800 milioni a titolo di risarcimento del danno”. Nulla in confronto a quello che hanno guadagnato.
Nonostante ciò, ancora oggi non si limita l'obbligatorietà di un vaccino per anni somministrato perentoriamente ai neonati a seguito di tangenti e corruzione.
Ciò che ci chiediamo è perché mai si debbano vaccinare i bambini al 3° mese di vita - con richiamo al 5° e 11° mese - (vedi  calendario vaccinale 2012-2014 Ministero della Salute) per una malattia che si trasmette esclusivamente per via sanguigna da sangue infetto o per rapporto sessuale.
I bambini nati da madri infette sono invece sottoposti al vaccino anti Epatite B già alla nascita, con i successivi richiami. Non c'è possibilità che un neonato contragga questa malattia per via trasfusionale grazie ai controlli del sangue né, naturalmente per via sessuale! Allora la domanda è ovvia: perché vaccinare i neonati per l'Epatite B?
Andrebbero finalmente considerati i gravissimi rischi derivanti da questa vaccinazione: “100 volte più grande del rischio di epatite B” ha dichiarato, già nel 1999, la dott.ssa Jane Orient, presidente dell'Associazione dei medici e chirurghi americani, che ha testimoniato davanti alla Commissione di riforma del governo ricordando i 4600 dossier che additano la sclerosi a placche, la sindrome di Guillan-Barré, il lupus eritematoso, le nevriti ottiche, le poliartriti, pericarditi, uveiti posteriori, paralisi facciali, il lichen planus, oltre all'aumento inquietante dell'asma e del diabete insulino-dipendente, riferibili alla vaccinazione.
Secondo le linee guida di prevenzione americane CDC: A Guide to Action (1997), scritte da funzionari federali della sanità pubblica presso i Centri governativi degli Stati Uniti per il controllo delle malattie (CDC), "l’infezione da epatite B nella  maggior parte dei casi si origina dall'uso di droga per via endovenosa (28%), rapporti eterosessuali con persone infette o partner multipli (22%) e l'attività omosessuale (9%) ". Inoltre secondo Principi di Medicina Interna di Harrison (1994), la trasmissione da madre a figlio del virus dell'epatite B "non è comune in Nord America e Europa occidentale", e potrebbe essere facilmente diagnosticato senza per forza intossicare tutti i nuovi nati. FonteNational Vaccine Information Center Your Health.

Rischi gravi causati dal vaccino per l'epatite B

Arriva dalla Francia la notizia, poi ripresa dal blog di Eugenio Serravalle che informa del nuovo studio pediatrico francese condotto dall'équipe del prof. Marc Tardieu (servizio di Neuro pediatria, Ospedale di Bicetre al Kremlin-Bicetre), e pubblicato sulla rivista Neurology, che stabilisce il rapporto tra la vaccinazione pediatrica contro l'epatite B per mezzo dell'Engerix B (GlaxoSmithKline) e il rischio di demielinizzazione del sistema nervoso, in particolare di sclerosi a placche (SEP).
Già nel 1994, Lancet (vol 344) aveva denunciato il fatto che la vaccinazione contro l'epatite B potesse produrre il riacutizzarsi o lo scatenarsi di malattie auto-immuni, come la sclerosi multipla o la sindrome di Guillan-Barré.
Un altro studio dal titolo Il vaccino contro l'Epatite B induce la morte apoptotica nelle cellule Hepa 1–6 riferisce inoltre risultati paradossali, ossia che questo vaccino - nato presumibilmente allo scopo di proteggere il fegato - è responsabile dell'uccisione delle cellule del fegato. Nello specifico questo studio ha osservato in vivo l'effetto apoptotico (morte cellulare) causato dal vaccino contro l'epatite B nel fegato di topo.
Gli autori dello studio fanno chiaramente notare che la loro preoccupazione è concentrata sull'adiuvante, idrossido di alluminio, con implicazioni di vasta portata, poiché l'alluminio è abitualmente utilizzato nei vaccini dell’infanzia.
Ma gli studi scientifici che dimostrano la gravità di questo vaccino sono tantissimi, di seguito ne riportiamo alcuni altri:
Studio in vivo degli effetti del vaccino anti-epatite B sull'espressione dei geni, dell'infiammazione e del metabolismo. Questo studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Mol Biol Rep e reperibile in PubMed, riferisce che “l'espressione di 144 geni nel fegato è stato profondamente modificato dopo 1 giorno della vaccinazione”.
Vaccino contro l'epatite B e problemi al fegato nei bambini americani di età inferiore a 6 anni, 1993 e 1994. Lo studio, pubblicato nel maggio 1999 suEpidemiology stabilisce che i bambini ai quali è stata somministrata la vaccinazione per l'epatite B hanno 2,57 volte maggiori probabilità di soffrire di problemi al fegato.

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sabato 19 gennaio 2013

USCIRE DALL'EURO?



13/01/2013

Magdi Allam: ''La dittatura finanziaria si regge su quella mediatica''

Magdi  Cristiano Allam, eurodeputato, già vicedirettore del Corriere della Sera, ha fondato il movimento politico “Io amo l’Italia” che si appresta a partecipare alle prossime elezioni politiche. La sua conversione dall’Islam al cristianesimo, avvenuta nel 2008 (Magdi fu ribattezzato Cristiano dal Papa in persona), fece molto discutere.

   Quali sono le linee guida che caratterizzano questo nuovo movimento politico?
Noi abbiamo deciso di partecipare autonomamente alle prossime elezioni politiche per rappresentare una autentica alternativa all’insieme dei partiti che hanno mercificato il potere gestendolo in maniera consociativa e svendendo l’Italia e gli italiani a vantaggio di una vera e propria dittatura finanziaria incarnata dalla sagoma di Monti. Il governo uscente, in soli dodici mesi, è riuscito a raddoppiare  il numero degli italiani che patiscono la fame, ha costretto 47 mila famiglie ad abbandonare la propria casa  a causa di una sopraggiunta povertà, provocando contestualmente la chiusura, in media,  di 200 imprese al giorno strangolate paradossalmente da crediti che lo Stato non paga. In Italia oggi si muore di credito perché chi deve pagare non ha i soldi. Lo Stato deve 200 miliardi di euro alle imprese. Noi siamo l’unica alternativa vera alla demagogia populista di Beppe Grillo e offriamo una risposta ai tanti che intendono astenersi.

   Alcuni denunciano il rischio di un progressivo svuotamento delle democrazie interne degli Stati nazionali ad opera di una oligarchia europea di non eletti che tende ad imporre al comando figure tecnocratiche non legittimate dal consenso. E’ un rischio reale o demagogia populista?
Parto dai fatti. Sono stato giornalista per 35 anni, ho una formazione sociologica e credo nei numeri. Mario Monti, insediatosi premier il 16 novembre del 2011, giurò sulla Costituzione di servire l’esclusivo interesse nazionale dell’Italia. In quei giorni Monti sedeva ancora nel direttivo della più grande banca d’affari al mondo, la Goldman Sachs, era nel direttivo di una delle tre grandi agenzie di rating, Moody’s, era nel direttivo del gruppo Bilderberg (associazione paramassonica transnazionale, ndc) nonché presidente europeo della commissione Trilaterale (altra potente associazione fondata negli anni ’70 dal miliardario americano Rockefeller). Soltanto nove giorni dopo, il 24 di novembre, Monti annunciò la sua sospensione dalla partecipazione  a queste associazioni che, evidentemente, sono in chiaro conflitto con l’interesse nazionale dell’Italia. I risultati di tali improprie commistioni sono tristemente lampanti. L’avvento al potere di Monti, calato dall’alto da poteri finanziari forti grazie alla complicità del Presidente della Repubblica  Giorgio Napolitano, ha rappresentato l’inizio di una involuzione in grado di svuotare i contenuti della nostra democrazia sostanziale. Il Parlamento è stato di fatto commissariato, i partiti privati delle loro identità. Pd e Pdl, fino al giorno prima fortemente alternativi, con l’arrivo di Monti si sono messi insieme come per incanto al fine di sostenere la stessa strategia e lo stesso governo. L’Italia esprime oggi un Parlamento di designati che elegge un presidente della Repubblica designato dai designati. Inoltre, come se non bastasse,  abbiamo un capo del governo calato dall’alto da poteri finanziari forti che, per giunta, ha l’ardire di definirsi il salvatore della Patria. Questi sono fatti non opinioni. La democrazia sostanziale in Italia è già di fatto morta.

   A leggere i principali giornali italiani, però, viene fuori una realtà molto diversa da quella che lei racconta. Lei, tra l’altro, è stato giornalista per molti anni. Perché nessun giornalista, neppure in solitaria, approfondisce tali argomenti. Pigrizia, inverosimiglianza o controllo stringente delle informazioni?
La dittatura finanziaria in atto si sorregge sulla dittatura mediatica. La grande stampa nazionale è appiattita nel sostegno acritico nei confronti di Mario Monti. C’è una convergenza nel rappresentarlo falsamente come una specie di eroe nonostante che tutti gli indicatori economici, relativi all’anno di governo di Monti, siano fortemente negativi. Negli ultimi 12 mesi il numero degli italiani che patiscono la fame ha raggiunto la cifra di 6,2 milioni, esattamente il doppio rispetto all’anno precedente, 7 mila famiglie sono state costrette ad abbandonare la propria casa perché non riescono più a pagare il mutuo, 200 imprese muoiono quotidianamente, il gettito fiscale è aumentato ma il debito pubblico è cresciuto di altri 153 miliardi, superando così la soglia psicologica dei 2000 mila miliardi di euro, il Pil è calato del 2,4%, la disoccupazione è aumentata e  il potere di acquisto da parte delle famiglie è considerevolmente calato.  Un italiano su tre oggi fa la fila alle mense dei poveri. La fotografia della cruda realtà certifica una cosa evidente: c’è una discrepanza incredibile fra tra la realtà e la rappresentazione della realtà. Io credo che all’interno della categoria dei giornalisti si debba fare una seria riflessione sul livello medio di deontologia professionale degli operatori dell’informazione.

   Come spiega la costanza nel proseguire sul solco delle politiche di rigore e austerità nonostante il sostanziale fallimento, fotografato dai numeri, di queste ricette? Possibile che in realtà la crisi, volutamente amplificata, nasconda piuttosto il desiderio di riorganizzare, su scala continentale, la società secondo un modello sociale di tipo oligarchico?
Anche in questo caso parto dai fatti. Le istituzioni finanziarie a cui fa riferimento Mario Monti, Goldman Sachs, Moody’s ecc., sono quelle che hanno creato la moltiplicazione a dismisura dei  titoli derivati. Al punto che, nel 2011, il valore di questi titoli  fu stimato in 780 mila miliardi di dollari. Una cifra, per capirci, che equivale a 10 volte il valore del Pil di tutti i Paesi del mondo messi insieme. Questo denaro virtuale deve  essere riciclato. Per essere riciclato deve quindi convertirsi in beni reali. La mafia, gestendo cifre molto inferiori, fa la stessa cosa: lava il denaro sporco  acquisendo beni. Al fine di garantire il riciclaggio di cifre così ingenti, alla speculazione finanziaria serve il controllo diretto dei governi. L’indebolimento dell’economia reale, e relativa sofferenza di lavoratori e imprese, è essenziale per permettere agli speculatori di lucrare. Le imprese, spesso costrette a chiudere perché creditrici, svendono necessariamente la propria attività. Questa, in estrema sintesi, è la missione di Monti per conto dei mondi che lo sostengono: riciclare i titoli derivati consentendo alla speculazione finanziaria globalizzata di mettere le mani sull’economia reale.
   
   Come si esce da questo pantano?
Da questo pantano si esce spiegando agli italiani quello che sta succedendo e quindi portando queste tematiche all’attenzione dei media. L’Italia non dispone più di una moneta sovrana, ma deve acquistare la moneta che utilizza dalla Banca centrale europea che applica un tasso di interesse del 4%. E’ assurdo. La moneta è un semplice strumento che serve a parametrare la ricchezza posseduta. Ma la ricchezza non è insita nella moneta. La ricchezza è insita nei beni reali. Noi abbiamo dimenticato l’importanza della proprietà popolare della moneta. Quindi, per ripartire, dobbiamo innanzitutto riscattare la nostra sovranità monetaria. Questo è il primo punto del nostro programma.  Dobbiamo, poi, abbattere drasticamente il costo dello Stato che è di 800 miliardi di euro all’anno. Lo possiamo fare soltanto rovesciando la piramide che oggi vede al potere  una cupola governata dalla Banca centrale europea, dalla Commissione Europea e dal Fmi. Noi vogliamo mettere al centro i Comuni. La nostra politica è concentrata nel risolvere i problemi delle persone non della moneta, a noi interessano le famiglie, non le banche. Il 97% delle imprese medie e piccole italiane sono a gestione familiare. La comunità locale è più importante dei fantomatici mercati. Dobbiamo capovolgere tutto questo. Dobbiamo attribuire ai Comuni la prerogativa di gestire le risorse, compresa la riscossione delle tasse, applicando il principio che le tasse si pagano una sola volta alla fonte.

   Quindi anche “Io Amo l’Italia” si pone su un piano di continuità con il pensiero economico neoclassico che individua nel dimagrimento dello Stato la soluzione per ripartire? Non sarebbe forse meglio riscoprire il pensiero di Keynes che metteva al centro la domanda e non i tagli?
Bisogna però distinguere. Le municipalizzate, ad esempio, in Italia hanno accumulato debiti per 50 miliardi. Il fatto che vadano ad elezioni anticipate per malversazione finanziaria le principali Regioni italiane è oltremodo significativo. Quando c’è un fiume di denaro pubblico che transita, lì c’è sperpero, corruzione e inefficienza. Questo deve finire. Lo sviluppo deve essere prerogativa di coloro che non buttano il denaro dalla finestra, in primo luogo gli imprenditori. Tanti imprenditori efficienti vivono in Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. Noi dobbiamo partire da questa realtà. I sindaci sono oggi gli unici amministratori eletti direttamente con il voto dei cittadini e ogni giorno, a differenza di altri, si confrontano con i problemi reali della gente. Lo sviluppo deve rimanere appannaggio degli imprenditori che devono trovare risposte ad un livello politico vicino e territoriale. Sono però contrario al ritorno dello Stato nell’economia.

   Quindi un nuovo New Deal per l’Italia sarebbe, secondo questa impostazione, una ipotesi da rigettare?
L’Italia ha uno straordinario patrimonio ambientale, culturale ed umano. Siamo il Paese più bello al mondo. In Italia abbiamo il 70% del patrimonio culturale mondiale. Abbiamo espresso eccellenze in tutti i settori. Tutto questo è in pericolo perché, da un lato, l’Italia è un territorio a rischio sismico, dall’altro l’incuria da parte dell’uomo ha reso possibile la cementificazione selvaggia che espone i territori al rischio di devastanti alluvioni e calamità importanti. Nella messa in sicurezza del  territorio su scala nazionale è possibile immaginare l’intervento dello Stato che assume responsabilmente il compito di mettere in sicurezza questo straordinario patrimonio culturale e paesaggistico, dando al contempo lavoro a uomini e imprese.  Lo Stato può fare tutto questo solo  riacquisendo la prerogativa di emettere direttamente la moneta. Questo significa creazione di ricchezza, produzione di beni e offerta di servizi. In casi come questo, particolarmente difficili e complicati, è pensabile l’intervento diretto dello Stato nelle dinamiche economiche che, comunque, deve prioritariamente restituire i suoi debiti. In Gran Bretagna, ad esempio, oggi lo Stato sta cancellando il proprio debito pubblico attraverso la sua Banca centrale, che è pubblica. Il debito pubblico in assoluto non è mai un problema. Gli Stati Uniti d’America, tanto per capirci, hanno un debito pubblico che è 6 volte quello dell’Italia.
   
   Il grande economista Winne Godley, non a caso diceva “non esiste debito cha il governo non possa onorare semplicemente chiedendo alla propria banca centrale di staccare un assegno”. E’ possibile riformare dall’interno questa Europa tecnocratica?
Non è possibile riformare questa Europa. Le istituzioni europee sono state pensate per perpetuare l’esistente. Io sono parlamentare europeo e mi sono reso conto che il tentativo di migliorare questa Europa è velleitario.

   A chi rispondono del loro operato il presidente della Bce Mario Draghi o quello della Commissione europea Herman Van Rompuy?
A nessuno. La Bce non è una istituzione benefica ma è un società per azioni con scopo di lucro i cui azionisti sono delle banche private. La Bce persegue perciò il profitto. Lo fa vendendo moneta all’1% alle banche commerciali. Lo Stato, che non può più emettere moneta, è costretto ad indebitarsi presso le banche commerciali che non a caso sono detentrici del 75% del nostro debito pubblico italiano. Noi abbiamo un meccanismo che fa sì che lo Stato per ripianare il debito è costretto ad indebitarsi ulteriormente. La Commissione Europea rappresenta un’altra grossa anomalia, perché in uno Stato di diritto i tre poteri, legislativo , esecutivo e giudiziario, devono rimanere separati. In Europa, invece, il potere esecutivo e il potere legislativo sono entrambi nelle mani della Commissione. Il Parlamento europeo non ha sostanzialmente alcun  potere. L’Europa, inoltre, non è uno Stato di alcun tipo, né unitario, né federale né confederale:  è sostanzialmente una organizzazione internazionale. Una organizzazione cha ha però un potere invasivo nei confronti degli Stati che aderiscono all’Unione europea perché, tale adesione, li obbliga a sottostare alle risoluzioni europee. Tutto questo è contro il diritto internazionale. Solo lo Stato può vantare un diritto invasivo nei confronti dei cittadini. Se c’è un contrasto tra la risoluzione europea e la legge dello Stato prevale la risoluzione europea. E lo Stato che non applica la risoluzione europea viene per giunta pesantemente sanzionato. Non è forse questa una dittatura? La maggior parte delle leggi italiane, fate attenzione,  consiste soltanto nella riproposizione automatica e acritica delle decisioni prese in sede europea da uomini che non hanno ricevuto alcun mandato democratico.

   Il Vaticano si è espresso favorevolmente nei confronti di Monti. Impressioni?
Sono sconcertato. Sono sconvolto perché Monti è l’esatto opposto della dottrina sociale della Chiesa. Monti  mette al centro la moneta e i mercati e ci dice che dallo spread dipende tutta la nostra vita, che dobbiamo vivere per salvare l’euro e soffrire per ridurre il debito pubblico. Questa concezione si scontra con chi considera la persona come depositaria di un valore intrinseco, con chi crede nella sacralità della vita, nella libertà di scelta e nella dignità del uomo. Questi sono valori non negoziabili. Mi preoccupa assai il fatto che la Chiesa, ai più alti livelli, si sia espressa a sostegno di Monti. Ho paura che ciò possa accadere per ragioni utilitaristiche e materiali, magari per strappare uno sconto sull’Imu. Questo sostegno esplicito e ossessivo potrebbe cioè essere il triste risultato di uno scambio poco spirituale. Ma gli italiani che oggi fanno la fame per colpa delle politiche di Monti non capiscono affatto l’atteggiamento della Chiesa.

   Alcuni tuoi detrattori ti hanno dipinto come uno affetto dalla furia del convertito. Cosa rispondi a chi ti rivolge questo tipo di critica?
Io sono stato musulmano per 56 anni.  Distinguo nettamente tra la dimensione della persona e quella della religione. Considero tutte le persone pari sul piano della dignità e delle libertà. Sono contro qualsiasi tipo di discriminazione per ragioni di razza o religione. Al tempo stesso sono consapevole del fatto che le religioni non sono tutte uguali, che ogni religione contiene delle chiare specificità. L’ebraismo e il cristianesimo non sono identici all’Islam. Gesù Cristo e Maometto non sono la stessa cosa. Ciò che è scritto nel Corano non è uguale  a ciò che è scritto nei Vangeli. Ciò che si predica nelle chiese non è ciò che si predica nelle moschee. Quindi io denuncio il relativismo ideologico che, partendo dall’amore per il prossimo quale fondamento del cristianesimo nel quale credo fermamente, equipara l’islam al cristianesimo. Noi dobbiamo amare tutti, compresi i musulmani, ma il relativismo è un nemico pericoloso. Io rispetto e amo i musulmani come persone ma condanno l’islam come religione. L’islam si fonda su due pilastri: il Corano e Maometto. Nel Corano c’è la legittimazione ad odiare chi non è musulmano mentre Maometto è stato fondamentalmente un criminale, uno che ha direttamente partecipato nel 626 alle porte di Medina allo sgozzamento e alla decapitazione di 500 ebrei. Questo fatto lo troviamo nella sua biografia ufficiale, non in un testo critico. Di fronte  a questi fatti io non rinuncio a dire la verità. L’Islam è una religione che istiga e ordina la violenza nei confronti degli infedeli ebrei e cristiani.

   E’ migliorata la condizione dei Paesi nordafricani in seguito alle cosiddetta primavera araba?
E’ peggiorata. Il punto di riferimento per gli islamici non è la democrazia ma la sharia. L’Egitto è un caso emblematico così come la Siria, dove si sta perpetrando un crimine nei confronti dei cristiani assassinati. Questa Europa è complice perché è schierata di fatto dalla parte delle bande terroristiche dei Fratelli musulmani e di Al Qaida.





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domenica 6 gennaio 2013

IMU INCOSTITUZIONALE: richiesta di rimborso al Comune





AL     COMUNE DI ______________
          SERVIZIO TRIBUTI _UFFICIO  ICI-IMU


OGGETTO:  Richiesta RIMBORSO

Il rimborso è dovuto se l'imposta IMU complessiva (quota Comune + quota Stato) è superiore ad euro 12,00
                                           
Il sottoscritto/Ditta   _____________________________________________       
nato a ____________________________il ____________________________
residente/sede  a ____________________Via _______________________________    n.____________      C.F./ P.Iva :__________________________________  Tel n.__________________________________
e per esso/ legale rappresentante: _____________________________________ 
Codice Fiscale___________________________________________
nato a _______________________il ______________e residente  a_____________________________
Via ________________________________________________n. _____    Tel   ___________________

      CHIEDE

in considerazione della incostituzionalità dell'IMU, per violazione degli articoli 3, 47 e 53 della Costituzione,

          il rimborso delle seguenti somme pagate a titolo di IMU:

Anno ……… ……………,  anno  ………...  ………. , anno  …………. ……………
Anno ……… ……………,  anno  ………...  ………. ;

Le ragioni della incostituzionalità si possono sintetizzare come segue.  L'IMU e' una imposta incostituzionale per effetto del meccanismo applicativo con cui e' stata congegnata ed imposta dal Decreto Legge n.201/2011.
In particolare, i vizi costituzionali dell'IMU hanno origine e derivazione dalla scelta di sviluppo della sua base imponibile, identificata in valori immobiliari che sono stati rivalutati di colpo e di imperio, in forma lineare, senza alcun collegamento con i valori economici reali sottostanti ed in più senza flessibilita' nella previsione di criteri correttivi successivi.
Criteri di flessibilita' che sono invece assolutamente necessari, dato che l'IMU e ' una imposta patrimoniale permanente. E' cosi' che, nella meccanica dell'IMU, l'errore iniziale di elevazione verticale della base imponibile si moltiplica e si amplifica irrazionalmente con il progredire della crisi.I valori immobiliari possono scendere o precipitare (ed in realta' stanno davvero scendendo o precipitando), ma il debito di imposta resta sempre uguale.
Con effetti perversi di dissociazione dell'IMU dai principi costituzionali di capacita' contributiva e di eguaglianza tra i cittadini. In specie, a parità' di presupposto di imposta – ad esempio uno stesso tipo di casa - ci sarà chi la può conservare  perché ha altri redditi sufficienti redditi per pagare l’IMU. Ci sara' invece chi e' costretto a venderla - la sua casa - perché non ha altri redditi con cui pagare l'IMU. E’ questo un assurdo ulteriormente incostituzionale perché da una parte la Costituzione favorisce l'accesso alla "proprieta' dell'abitazione" e "tutela il risparmio", dall'altra parte l'IMU va in direzione radicalmente opposta: non favorisce l’accesso ma il decesso della proprietà dell’abitazione, non tutela ma attenta alla base stessa del risparmio.



Allega i seguenti documenti:
       fotocopia bollettini di pagamento                                                           Firma
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estratto da:      http://www.giuliotremonti.it/index.html




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