La pace sia con te

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martedì 4 aprile 2023

LA PIAGA INCOGNITA DELLA SACRA SPALLA DI NOSTRO SIGNORE GES' CRISTO. Promesse per i Suoi devoti

 

Rivelazione a San Bernardo della Piaga incognita della Sacra Spalla di Nostro Signore Gesù Cristo aperta dal peso della Croce.

 



 

Secondo la tradizione riportata  nelle  Preces Gertrudianae  del 1670 [in calce le due pagine che la riportano]

San Bernardo, abate di Chiaravalle, domandò nell'orazione a Nostro Signore quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua passione.

Gesù gli rispose:  Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce. Questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore più di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta.
Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia  mi chiederanno in virtù di questa piaga, verrà loro concessa; ed a tutti quelli che per amore di Essa mi onoreranno con tre Padre Nostro, Ave e Gloria al giorno, perdonerò i peccati veniali, non ricorderò più i mortali, non morranno di morte subitanea ed in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine conseguendo ancora grazia e misericordia”

 

Riconoscimenti. Su istanza di S. Bernardo, Papa Eugenio III concesse indulgenze a chiunque avesse propagato e portato sempre con sé questa orazione, a chi reciterà 5 Pater, Ave e Gloria frequentando i SS. Sacramenti e pregherà per il Sommo Pontefice.

 

Orazione di S. Bernardo sulla Piaga incognita della Sacra Spalla di Nostro Signore Gesù Cristo.

 

Dilettissimo Signore Gesù Cristo, mansuetissimo agnello di Dio, io povero peccatore adoro e venero la Santissima Vostra Piaga che riceveste sulla spalla nel portare la pesantissima Croce al calvario e nella quale restarono scoperte tre Vostre sacratissime ossa, tollerando in essa un immenso dolore: vi supplico in virtù e per i meriti di questa piaga di avere di me misericordia col perdonarmi tutti i peccati, sia mortali che veniali, di assistermi nell'ora della morte e di condurmi al Vostro Regno beato  Pater, Ave, Gloria. (3 volte)

 

 

IN INGLESE:

"O Loving Jesus, Meek Lamb of God, I, a miserable sinner, salute and worship the most sacred wound of thy shoulder on which thou didst bear thy heavy cross, which so tore thy flesh and laid bare thy bones as to inflict on thee an anguish greater than any other wound of thy most blessed body. I adore thee, O Jesus most sorrowful; I praise and glorify thee and give thee thanks for this most sacred and painful wound, beseeching thee by that exceeding pain and by the crushing burden of thy heavy cross, to be merciful to me, a sinner, to forgive me all my mortal and venial sins and to lead me on towards Heaven along the Way of Thy Cross. Amen."

"O amato Gesù, mite Agnello di Dio,  io, miserabile peccatore, saluto e adoro la più sacra ferita della tua spalla sulla quale hai portato la tua pesante croce, che ha lacerato la tua carne e messo a nudo le tue ossa da infliggerti un'angoscia più grande di qualsiasi altra ferita del tuo corpo beatissimo. Ti adoro, o Gesù Addoloratissimo; Ti lodo e ti glorifico e ti rendo grazie per questa sacra e dolorosa ferita, supplicandoti per quel dolore eccessivo e per il peso schiacciante della tua pesante croce, di essere misericordioso con me, peccatore, di perdonarmi tutti i miei peccati mortali e veniali e di condurmi verso il Cielo lungo la Via della Tua Croce. Amen".

La versione moderna della preghiera porta l'imprimatur di Thomas Daniel Beaven, che fu vescovo di Springfield nel Massachusetts dal 1892 al 1920.

 

 

Padre Pio da Pietrelcina venerava la ferita alla spalla di Gesù, e la portava lui stesso come uno stigma

1.     Secondo Stefano Campanella, autore de "Il papa e il frate", Karol Wojtyła (il futuro papa Giovanni Paolo II), ancora sacerdote, visitò Padre Pio e gli chiese quale fosse la sua ferita più dolorosa, proprio come fece Bernardo a Cristo. Wojtyła si aspettava che fosse la ferita al petto di Pio, ma Pio rispose: "È la mia ferita alla spalla, che nessuno conosce e non è mai stata conosciuta o curata" ( Campanella, Stefano. Padre Pio da Pietrelcina (a cura di). Il papa e il frate).

 

Le promesse per  i devoti di questa Ferita sulla Spalla di Nostro Signore Gesù Cristo  sono state confermate alla mistica francese Marie-Julie Jahenny.

 

Marie-Julie Jahenny: Profezie per i nostri tempi: Devozione alla FERITA della SPALLA: NUOVE PROMESSE

 

"Benedirò tutte le anime che propagano questa devozione: concedo loro abbondanti grazie".  (29 marzo 1878)

"Addolcirò la loro agonia".  (28 dicembre 1877).  "Verrò nell'ora della morte. Li consolerò nel loro passaggio".  (8 febbraio 1878).

"Li proteggerò, li assisterò, consolerò tutte le anime che cercano di propagare questa Sacra Piaga. Al momento della morte, consolerò le anime che Mi hanno compensato con la loro devozione e compassione per la Ferita così profonda e dolorosa. Verrò a rafforzarli nelle loro ultime paure. Verrò e preparerò il loro passaggio: Grazie, voi che mi avete ricompensato per le mie pene".  (17 maggio 1878)

"Vedi", disse Gesù, indicando la Sua Sacra Ferita con estrema tenerezza, "tutti i Miei figli che hanno riconosciuto questa Piaga, che l'hanno venerata, l'hanno pregata, avranno nell'Ultimo Giorno una grande e generosa ricompensa. Non lo mostro semplicemente, lo pronuncio. La Mia Parola è Divina".  (17 maggio 1878)

 

 

 



 

 

[Preces Gertrudianae sive vera & sincera medulla devotissimarum precum ...Friessem. [Coloniae Agrippinae], 1670]

Gertrudis (de Helfta)

Apud Wilhelmum Friessem, 1670 - 356 pagine





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giovedì 21 giugno 2018

Preghiere rivelate da Cristo alle sante Geltrude e Metilde vergini dell'ordine di S. Benedetto e ad altre veggenti


29 Appendice - Preghiere rivelate da Cristo alle sante Geltrude e Metilde vergini dell'ordine di S. Benedetto e ad altre veggenti

 LA SS. COMUNIONE SOLLEVA LE ANIME DEL PURGATORIO.
 Un giorno, mentre Geltrude stava per comunicarsi, provò un bisogno immenso di sprofondarsi nell'abisso della sua miseria, e di nascondervisi totalmente per onorare l'ineffabile accondiscendenza del Signore che ciba i suoi eletti col suo Corpo e li inebria con il suo Sangue. Ella comprese allora il sublime annientamento del Figlio di Dio, quando discese nel limbo per liberare le anime che ivi stavano prigioniere. Mentre si sforzava di unirsi a quell'ineffabile umiliazione, si trovò come immersa negli abissi del Purgatorio. Là, rinnovando i suoi sentimenti, comprese le parole che le diceva Gesù: « Con la S. Comunione ti attirerò a me in tal modo che tu trascinerai tutte le anime, a cui giungerà l'incomparabile profumo dei santi desideri che sfuggono così copiosamente da te». Dopo d'aver accolto tale promessa Ella s'avvicinò alla mensa angelica, pregando il Signore di liberare tante anime del Purgatorio, quante erano le molecole dell'Ostia che aveva in bocca. E il Signore rispose: «Per farti capire che le mie misericordie sorpassano tutte le mie opere e che nessuna creatura può misurare l'abisso della mia bontà, ti assicuro che, per i meriti del Sacramento di vita, sono disposto ad accordarti molto di più di quanto hai chiesto». [Santa Geltrude. Libro terzo, capitolo XVIII, par. XVII]

GESÙ SOCCORRE NELLA LORO AGONIA COLORO CHE HANNO PENSATO A LUI.
… il Signore la rassicurò dicendole: «Quando vedo nell'agonia coloro che durante la vita hanno qualche volta pensato a me, o che hanno compiuto qualche buona opera negli ultimi giorni, mi mostro a essi con tanta bontà, tenerezza e amabilità che essi si pentono d'avermi offeso e tale atto di dolore loro vale l'eterna salvezza. Così vorrei che i miei eletti mi glorificassero, e ringraziassero per tale insigne favore ».  [Santa Geltrude. Libro terzo, capitolo XXX, par. XX]

EIA ERGO ADVOCATA NOSTRA
Il Signore si degnò d'insegnare a Geltrude a ripetere, almeno una volta al giorno, l'invocazione: « Eia ergo advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte », assicurandole un potente soccorso per l'ora di morte.  La Santa offrì allora alla beata Vergine centocinquanta Ave Maria, recitate in suo onore, per ottenere la sua assistenza e tenerezza materna nell'ora del trapasso. Vide tosto quelle preghiere sotto forma di monete d'oro, offerte al Giudice supremo il Quale, a sua volta, le presentava alla Madre sua. Essa le riceveva da fedele economa e le metteva in serbo a una a una per profitto e conforto di Geltrude, la quale all'uscire da questo mondo avrebbe ricevuto dal Giudice divino tante consolazioni quante preghiere aveva offerto alla Madonna. Comprese ancora Geltrude che, se un'anima raccomanda la sua ultima ora ad un Santo qualsiasi con suppliche speciali, quelle preghiere vengono subito portate al tribunale del Sovrano Giudice e il Santo, che le ha ispirate, ne diventa il custode per mutarle in grazie da dare, al momento opportuno, al suo cliente.   [Santa Geltrude. Libro IV, capitolo LI]

I TUOI AMICI [GLI ANGELI] ASCOLTANO
Il Signore disse all'anima: "Ecco ciò che si legge nella Scrittura: "Quae habitas in hortis, amici auscultant: O tu che abiti nei giardini, i tuoi amici ascoltano" (Cant. VIII, 13). Per divina ispirazione l'anima conobbe il modo con cui gli Angeli assistono il giusto, in rutto il bene che compie.
 "Quando uno  legge i Salmi od altre parti della Scrittura, oppure si dedica a qualche opera buona, gli Angeli sono presenti per assisterlo.
 "Quando nell'orazione conversa con Dio, oppure ascolta la parola di Dio, ovvero parla dì Dio, è assistito dagli Arcangeli.
 "Se medita su le virtù di Dio, su la sua potenza, la sua sapienza, la sua bontà, la sua giustizia, la sua misericordia, la sua longanimità, la sua carità, e quando si sforza per quanto è possibile d'imitare queste virtù, le Virtù, sono al suo servizio.
 "Quando l'uomo, pensando all'ineffabile e sublime divinità, trema davanti a Dio e a Lui umilmente si sottomette, è assistito dalle Potestà.
 "Ma quando nel suo cuore esalta la nobiltà e la grandezza della Divinità, quando pensa a quella Maestà infinita che si è degnata di creare l'uomo a sua immagine e somiglianza, operando per lui cose sì grandi; quando, a motivo della riverenza e dell'amore che Dio dimostra per l'uomo, egli pure rispetta ed ama tutti gli uomini, è servito dai Principati.
 "Che se, con inchini, genuflessioni e prostrazioni, adora Dio, è assistito dalle Dominazioni.    
 "Quando poi l'uomo, nella tranquillità del suo cuore, medita su le grandezze e perfezioni di Dio, è servito dai Troni.
 "Se è illuminato dalla conoscenza di Dio, se si eleva nella contemplazione sino a considerare i divini misteri, i Cherubini sono i suoi ministri.
 "Ma quando l'anima, attingendo nel Cuore di Dio un ardente amore, ama Dio col proprio amore di Dio, e in Dio e per Dio ama tutti gli uomini, i Serafini esercitano il loro ministero presso di lei". [Santa Metilde. Libro II, capitolo XII]

L'INFERNO E IL PURGATORIO
Durante la sua preghiera, Metilde vide una volta l'inferno spalancato sotto i suoi piedi, e in quell'abisso una miseria ed un orrore infinito: serpenti, leoni, rospi, cani, orribili spettri di atrocissime fiere le quali crudelmente si laceravano a vicenda. Ella disse al Signore: "O Signore, chi sono questi disgraziati?" "Quelli, rispose il Signore, che non hanno mai voluto, neppure, per un'ora, pensare a me con dolcezza"…
Essa vide pure il purgatorio, dove erano altrettanti tormenti quanti sono i vizi di cui, le anime su la terra si fanno schiave. Gli orgogliosi cadevano senza posa da un abisso in un altro; quelli che erano stati infedeli alle loro regole ed alla loro professione religiosa, camminavano curvi come sotto un peso schiacciante. I golosi ed i bevoni giacevano per terra, privi di sensi e disseccati dalla fame e dalla sete, Quelli che avevano soddisfatto i loro desideri carnali, si fondevano nel fuoco come la carne ed il grasso sul braciere. Ogni anima soffriva la pena che si era meritata col suo vizio preferito. Ma quando la Santa ebbe pregato per loro, il Signore misericordiosamente ne liberò una copiosa moltitudine. [Santa Metilde. Libro V, capitolo XVIII]

PREGHIERA MOLTO EFFICACE PER UN CERTO AMMALATO
Geltrude un giorno supplicò Gesù di dirle quale preghiera fare per un certo ammalato. Ebbe questa risposta: "Basta che tu mi rivolga due brevi preghiere, ma con devozione La prima preghiera è: Conserva, o Dio, all'ammalato la pazienza. La seconda preghiera è: O Signore, fa' che secondo gli eterni desideri del tuo Cuore paterno ogni istante di patimento che Tu riservi a questo infermo procuri la tua gloria ed accresca i suoi meriti per il Cielo. [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro terzo, LXXIII – II]
Geltrude ricevette la spiegazione di quest'atto, e seppe che, se alcuno compie, per la gloria del Padre, un'opera buona, fosse pure anche solo un Pater, un'Ave, o un salmo recitati per sè o per altri, il Figlio di Dio accetta quell'offerta come un frutto della sua perfetta Uma­nità, ringrazia Dio Padre, benedice tale frutto, lo moltiplica e lo distribuisce a tutta la Chiesa, per l'eterna salute degli uomini. [Santa Geltrude. Libro IV, 21]

LA MISERICORDIA DI DIO
Si può dunque, durante questa settimana, recitare cinque Pater, In onore delle dolci Piaghe del Salvatore e, dopo di averle devotamente baciate, pregare, come più sopra si disse, per espiare le colpe dei membri della S. Chiesa e supplire alle negligenze universali. Dopo d'avere compiuto un tale atto, si potrà sperare di ottenere una grazia analoga dalla misericordia di Dio. . [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro quarto, capitolo XXI]

FEDELI PROMESSE DI DIO E PRIVILEGI. Come il Signore promise a Geltrude di esaudirci.
Noi saremo giudicati secondo lo stato dell'ultimo momento! La cosa più importante per noi, è di pregare Dio per fare una buona morte. Siamo però cosi oppressi dal peso dei nostri peccati, che ci torna difficile essere esauditi; pertanto, se vogliamo giungere felicemente in porto, dobbiamo supplicare il Signore di accordarci, per i meriti di Geltrude, una morte più santa di quella che avremmo potuto ottenere con le nostre sole forze. Infatti il Salvatore ha giurato, per i dolori della sua Passione e della sua morte innocente, che colui il quale si rivolgerà alla Sua Sposa diletta, mentre ella è ancora in vita, alla sua morte, o nello scorrere dei secoli, sarà esaudito oltre i suoi stessi desideri. [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro V, capitolo XXIX]

CORONCINA DI SALUTO ALLA MADRE DI DIO  
La Madre di misericordia afferma che chi l'avesse proclamata «candido giglio della SS. Trinità e rosa splendente di Paradiso » avrebbe esperimentata la podestà che l'Onnipotenza del Padre le aveva comunicato come Madre di Dio; avrebbe ammirato le ingegnose misericordie che la Sapienza del Figlio le aveva ispirato, e contemplato l'ardente carità accesa nel Suo Cuore dallo Spirito Santo. Aggiunse Maria: «All'ora della sua morte mi mostrerò e quest'anima nello splendore di una sì grande bellezza che la mia vista la consolerà e le comunicherà gioie celesti». Da quel giorno Geltrude propose di salutare la Vergine Maria, o le immagini che la rappresentavano con queste parole: « Ave, candidum lilium fulgidae semperque tranquillae Trinitatis, rosaque praefulgida coelicae amaenitatis de qua nasci, et de cuius latte pasci Rex coelorum voluit, divinis influxionibus animas nostras pasce. - Ti saluto, o giglio più bianco della neve, giglio della raggiante, sempre tranquilla Trinità. Ti saluto, Rosa brillante della celeste umanità, dalla quale il Re del cielo volle nascere e prendere il latte verginale: vieni in soccorso di me, povero peccatore, adesso e nell'ora della mia morte. Così sia ».
Pratica. Sui grani grossi:  «Ti saluto, o Giglio più bianco della neve, Giglio della raggiante, sempre tranquilla Trinità. Ti saluto, Rosa brillante della celeste umanità, dalla quale il Re del cielo volle nascere e prendere il latte verginale: vieni in soccorso di me, povero peccatore, adesso e nell'ora della mia morte. Così sia» 
Sui grani piccoli:  «Candido Giglio della SS. Trinità e Rosa splendente del Paradiso» Infine: Salve Regina [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro 3, capitolo 19.]


CORONCINA AL CUORE DI MARIA   
Dice la Mamma:  “Con questa preghiera accecherete satana! Nella tempesta che sta venendo, io sarò sempre con voi. Sono la Madre vostra: posso e voglio aiutarvi" 
Pratica: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. (5 volte in onore delle 5 piaghe di N.S.) 
Sui grani grossi della Corona del Rosario:  “Cuore Immacolato e addolorato di Maria, prega per noi che confidiamo in Te!” 
Sui grani piccoli:  “Madre, salvaci con la fiamma d’Amore del tuo cuore Immacolato!”
Alla fine: tre Gloria al Padre 
“Irradia, o Maria, su tutta l’umanità la luce di grazia della tua Fiamma d’Amore, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen” [Diario spirituale di Elisabetta Szantó -1961-1981-  imprimatur, 6 giugno 2009]. 

CORONCINA DI AFFIDAMENTO A GESU’ E A MARIA CONTRO IL DEMONIO  
Dice Gesù: "Il demonio ha ancora più ribrezzo del nome di Maria che del mio Nome e della mia Croce. Non ci riesce, ma cerca di nuocermi nei miei fedeli in mille maniere. Ma l’eco soltanto del nome di Maria lo mette in fuga. Se il mondo sapesse chiamare Maria, sarebbe salvo. Quindi invocare i nostri due Nomi insieme è cosa potente per fare cadere spezzate tutte le armi che Satana avventa contro un cuore che è mio. Da sole le anime sono tutte dei nulla, delle debolezze. Ma l’anima in grazia non è più sola. È’ con Dio." [Maria Valtorta. Quaderni.  15 giugno 1943]
Si può pregare così: Gesù, Maria, Vi amo!  Salvate le anime dei sacerdoti, salvate le anime. Ve lo chiediamo supplichevoli, e concedeteci di poter ripetere quest’Atto d'Amore MILLE VOLTE ad ogni respiro, ad ogni palpito

Pratica:  Si usi la Corona del Rosario.  Sui grani grossi, del Pater recitare: “Scenda il Sangue Preziosissimo di Gesù su di me, per fortificarmi e, su satana per abbatterlo! Amen.” 
Sui grani piccoli, dell’Ave recitare: “Ave Maria, Madre di Gesù, mi affido a te”. 
Infine recitare: Pater, Ave, Gloria. 




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Le preghiere di Santa Brigida in un manoscritto del XV secolo



23.  Le promesse  di Gesù per chi prega queste orazioni [dette di santa Brigida] per un anno tutti i giorni in un manoscritto del XV secolo
Anche se la Chiesa non ha mai approvato le promesse relative alle presunte orazioni rivelate da Nostro Signore a Santa Brigida di Svezia ritenendole apocrife [decr.  AAS, 1899 pp. 243; Monit. III, S. Off. 28 Jan. 1954],  ha però diffuso  questa pia pratica. (Vedi ad es.: Orationi di S. Brigida stampate d'ordine della Sac. Congregatione di propaganda Fide ...Roma, 1677 (Testo in italiano e in arabo) con imprimatur).
Infatti “è Verità indiscutibile che qualunque Meditazione sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo riesce di sommo gradimento al Cuore adorabile dì Gesù, e di somma utilità spirituale per chiunque devotamente vi si applica.
Per questo leggiamo nelle Rivelazioni di S. Geltrude, di S. Metilde, della Ven. La Royer, del Beato Enrico Susone, e di molti altri Santi contemplativi, aver rivelato Gesù Cristo stesso, che egli accetta la pietosa contemplazione dei suoi divini patimenti come se nel tempo della sua Passione l’anima che oggi lo compatisce, lo avesse aiutato e soccorso allora, e gli avesse dato ricetto e riposo nelle sue stesse braccia, sul suo stesso petto…” [Sant’Annibale Maria Di Francia])

Le quindici preghiere della crocifissione circolavano nei manoscritti brigidini, in latino e in inglese, e in un caso anche in svedese, perché era stato scritto da una suora brigidina svedese nell'Abbazia di Syon. Sono spesso in questi manoscritti attribuiti a "una donna solitaria desiderosa di conoscere le ferite di Cristo”
 http://www.umilta.net/xvosyon1.html
Per un esempio particolarmente bello vedere l'Aberdeen Burnet Psalter Manuscript [ da cui abbiamo tratto le promesse ], manoscritto del 15. secolo:
ll misericordioso redentore del mondo apparve a una donna che lo pregava, chiedendogli di rivelarle il numero delle sue ferite e disse: "Se vuoi venerare le mie  terribili ferite, dovresti dire quindici Pater noster e quindici Ave Maria ogni giorno per il periodo di un anno e così avrai  venerato ciascuna delle mie  ferite per tutto l'anno. " E aggiunse, con grande conforto a quelli che sono infelici: "Chi dice la seguente preghiera che commemora la mia passione per tutto l'anno, per quindici giorni prima della sua morte, lo nutrirò con il mio corpo affinché possa essere liberato dalla fame eterna e Gli darò il mio prezioso sangue da bere, perché non soffra la sete nel terribile fuoco dell'inferno. Dei suoi discendenti, quindici anime saranno liberate dal purgatorio e quindici uomini retti rimarranno saldi in virtù. E se lui stesso è stato condannato alla dannazione eterna, commuterò la sua condanna al purgatorio. Ma se è sotto la massima pena del purgatorio la mia pietà convertirà quella pena in una temporale e lo libererò dalla morte improvvisa e dalla punizione perpetua ". Ogni volta che dice questa preghiera, meriterà il favore di Gesù Cristo e un'indulgenza di quaranta giorni. In onore delle ferite di Cristo, che ha riscattato la nostra natura umana dal sangue della sua croce, lascia che la devozione del cuore sia accesa dalla recita di questa devozione. [The Burnet Psalter, manoscritto del 15. Secolo, fl 321].
SALUTO ALLE PIAGHE DI GESU’
Ma ecco cosa dice Gesù a Santa Geltrude: Nella novena della celebre festa dell'Ascensione, Geltrude volle salutare le Piaghe benedette di Gesù, recitando 5466 volte questo versetto: « Gloria ti sia resa, o soavissima, dolcissima, generosissima, o sovrana, eccellente, raggiante e sempre invariabile Trinità, per queste rose del divino amore, per le Piaghe di Gesù, che è l'unico Amico, l'unico eletto del mio cuore». Il Signore Gesù allora apparve raggiante di meravigliosa bellezza, portando su ciascuna Piaga un fiore d'oro. Con volto pieno di bontà volle a sua volta salutare amabilmente Geltrude con questa promessa: « All'ora della tua morte, io mi mostrerò a te pieno di grazia e bellezza, nella stessa gloria e nel medesimo splendore come adesso mi vedi. Io coprirò i tuoi peccati e le tue negligenze con un ornamento simile a quello con cui hai decorato le mie Piaghe, con le tue preghiere. Questo favore sarà pure accordato a tutti coloro che saluteranno ciascuna delle mie Piaghe con la stessa divozione e le medesime preghiere ». [Libro 4., capitolo XXXV]

DEVOZIONE DELLE QUINDICI
ORAZIONI DI SANTA BRIGIDA
SOPRA LA PASSIONE DI N.S. GESÙ CRISTO
 [Suore Brigidine. Ordine del santissimo Salvatore di Santa Brigida http://www.brigidine.org/default.aspx?idl=43

-     Orationi di S. Brigida stampate d'ordine della Sac. Congregatione di propaganda Fide ...Roma, 1677 (Testo in italiano e in arabo) con imprimatur.]


   PRIMA ORAZIONE
Signore Gesù Cristo, eterna dolcezza di coloro che ti amano, felicità che sorpassa ogni gioia ed ogni desiderio, salvezza di coloro che si pentono, ai quali hai detto: “Le mie delizie sono con i figli degli uomini”, poiché ti sei fatto uomo per la loro salvezza, ricordati dell’amore che ti ha spinto ad assumere la nostra natura umana e di tutto quello che hai sopportato dall’inizio della tua incarnazione fino al momento della tua passione, a compimento del disegno di Dio, stabilito fin dall’eternità. 
Ricordati del dolore che hai sofferto nella tua anima quando hai detto: “La mia anima è triste fino alla morte” e quando, durante l’Ultima Cena, hai dato ai tuoi discepoli il tuo corpo come cibo ed il tuo sangue, come bevanda, hai lavato i loro piedi e li hai consolati amorevolmente predicendo la tua passione ormai vicina. Ricordati del timore, dell’angoscia e del dolore che hai sopportato nel tuo santissimo corpo, prima di salire sul legno della croce quando dopo aver pregato per tre volte il Padre, sudando sangue, ti sei visto tradito da uno dei tuoi discepoli, arrestato dal tuo popolo eletto, accusato da falsi testimoni e ingiustamente condannato a morte da tre giudici. Nel solenne tempo della Pasqua, sei stato tradito, deriso, spogliato dei tuoi vestiti, bendato e schiaffeggiato, legato alla colonna, flagellato e coronato di spine.  
In memoria di queste tue sofferenze, ti prego di concedermi, dolcissimo Gesù, prima della mia morte, il vero pentimento, una sincera Confessione e la remissione di tutti i miei peccati. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

 SECONDA ORAZIONE
Gesù, vera gioia degli angeli e paradiso di delizie, ricordati degli orribili tormenti che hai provato quando i tuoi nemici, come leoni feroci, ti hanno circondato e colpendoti con schiaffi, sputi, graffi ed altri crudeli supplizi, ti hanno lacerato.
Per le parole offensive, le violente percosse e i durissimi tormenti, con i quali i tuoi nemici ti hanno fatto soffrire, ti supplico, liberami dai miei nemici sia visibili che invisibili, e concedimi di ritrovare, all’ombra delle tue ali, la protezione della salvezza eterna. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

 TERZA ORAZIONE
Verbo incarnato, Creatore onnipotente del mondo, tu che sei infinito, incomprensibile e puoi racchiudere l’universo intero nel palmo della tua mano, ricordati dell’amarissimo dolore che hai sopportato quando le tue santissime mani e i tuoi santissimi piedi sono stati inchiodati al legno della croce. Quale dolore hai provato, o Gesù, quando i tuoi crocifissori hanno dilaniato le tue membra e slogato le tue ossa, tirando il tuo corpo per ogni verso, a loro piacere. 
Per la memoria di questi dolori da te sopportati sulla croce, ti prego di concedermi di amarti e di nutrire il giusto timore di Dio. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

 QUARTA ORAZIONE
Gesù, medico celeste, ricordati delle sofferenze e dei dolori che hai provato nel tuo corpo, già ferito e dolorante, mentre si levava in alto la croce. Dalla testa ai piedi, eri tutto un cumulo di dolore e, tuttavia, ti sei dimenticato di tanta sofferenza e hai offerto pietosamente al Padre preghiere per i tuoi nemici, dicendo:   “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Per questa smisurata carità e misericordia e per la memoria di questi dolori, concedimi di ricordare la tua amatissima passione, affinché essa mi giovi per una piena remissione di tutti i miei peccati. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

 QUINTA ORAZIONE
Gesù, specchio di eterna chiarezza, ricordati dell’afflizione che hai provato quando, prevedendo la salvezza degli eletti mediante la tua passione hai visto anche che molti non l’avrebbero accolta.  Per la profondità della misericordia che hai mostrato, non solo nel provare dolore dei perduti e dei disperati, ma anche verso il ladrone quando gli hai detto: “Oggi sarai con me nel Paradiso”, ti chiedo, pietoso Gesù, di riversarla sopra di me nell’ora della mia morte. Amen.
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  SESTA ORAZIONE
Gesù, Re amabile, ricordati del dolore che hai provato quando, nudo e disprezzato, pendevi dalla croce; senza avere, fra tanti amici e conoscenti che ti erano accanto, chi ti consolasse, eccetto la tua diletta Madre; a lei hai raccomandato il tuo discepolo prediletto, dicendo:  “Donna, ecco il tuo figlio!” ed al discepolo: “Ecco la tua Madre!”.Per la spada di dolore che le ha trapassato l’anima, pietosissimo Gesù, fiducioso ti prego di aver compassione di me in ogni afflizione e tribolazione sia fisica che spirituale e di consolarmi porgendomi aiuto e gioia in ogni prova ed avversità. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  SETTIMA ORAZIONE
Signore Gesù Cristo, Fonte di dolcezza senza fine, che, mosso da un amore immenso, quando eri in Croce hai detto: “Ho sete”, cioè “Desidero sommamente la salvezza del genere umano”, ti preghiamo di accendere in noi il desiderio di operare santamente, spegnendo del tutto la sete dei nostri desideri peccaminosi e la ricerca dei piaceri del mondo. Amen.  
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  OTTAVA ORAZIONE 
Signore Gesù Cristo, dolcezza dei cuori e soavità grandissima dello spirito, per l’amarezza dell’aceto e del fiele che hai bevuto per amore nostro, sulla Croce, concedi a noi peccatori, di cibarci degnamente del tuo corpo e del tuo sangue, rimedio e consolazione delle nostre anime, per tutta la vita e specialmente nell’ora della morte. Amen.
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  NONA ORAZIONE 
Signore Gesù Cristo, gioia della mente, ricordati dell’angoscia e del dolore che hai provato quando, per l’amarezza della morte e l’insulto dei Giudei, gridasti al Padre tuo: “Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato?”. Per questo ti chiedo, mio Signore e mio Dio, di non abbandonarmi nell’ora della mia morte.  Amen.
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  DECIMA ORAZIONE 
Signore Gesù Cristo, principio e termine ultimo del nostro amore, dalla pianta dei piedi alla cima del capo, ti sei completamente immerso nel mare delle sofferenze.   Per le tue larghe e profondissime piaghe, ti prego di insegnarmi ad operare santamente, con vera carità e seguendo la tua legge e i tuoi precetti. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  UNDICESIMA ORAZIONE 
Signore Gesù Cristo, abisso profondo di pietà e di misericordia, per la profondità delle piaghe che trapassarono non solo la tua carne e le midolla delle ossa, ma anche le più intime viscere, ti domando di sollevarmi dai peccati e nascondermi nelle aperture delle tue ferite. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

 DODICESIMA ORAZIONE 
Signore Gesù Cristo, specchio di verità, segno di unità e legame di carità, ricorda le innumerevoli ferite di cui è stato ricoperto il tuo corpo, lacerato  dagli empi Giudei  e imporporato del tuo stesso preziosissimo sangue. Ti prego, con quello stesso sangue, scrivi nel mio cuore le tue ferite, affinché, nella meditazione del tuo dolore e del tuo amore, ogni giorno si rinnovi in me il dolore del tuo soffrire. Ciò accresca in me l’amore e la continua perseveranza nel renderti grazie, sino alla fine della mia vita; quando pieno di tutti i beni e di tutti i meriti che ti sei degnato donarmi dal tesoro della tua passione, verrò da te. Amen.
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  TREDICESIMA ORAZIONE 
Signore Gesù Cristo, Re invincibile ed immortale, ricordati del dolore che hai provato, quando venute meno tutte le forze del tuo corpo e del tuo Cuore, chinando il capo hai detto: “Tutto è compiuto!”.Per tale angoscia e dolore, ti prego di avere misericordia di me nell’ultima ora della mia vita, quando la mia anima sarà turbata dall’ansia dell’agonia. Amen. 
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  QUATTORDICESIMA ORAZIONE 
Signore Gesù Cristo, unigenito del Padre altissimo, splendore e immagine della sua sostanza, ricordati dell’umile preghiera con la quale hai raccomandato il tuo spirito dicendo: “Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito”. E, dopo aver chinato il capo e aperte le viscere della misericordia per riscattarci, gridando hai emesso l’ultimo respiro.  Per questa preziosissima morte ti prego, Re dei santi, dammi la forza di resistere alle tentazioni del diavolo, del mondo e della carne, affinché, morto al mondo, viva solo in te e, nell’ultima ora della mia vita, tu riceva il mio spirito che, dopo lungo esilio e pellegrinaggio, desidera ritornare alla sua patria. Amen.
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

  QUINDICESIMA ORAZIONE
Signore Gesù Cristo, vera e feconda vita, ricordati dell’abbondante effusione del tuo sangue, quando chinato il capo sulla croce, il soldato ti ha squarciato il costato da cui sono uscite le ultime gocce di sangue ed acqua.   
Per la tua amarissima passione, ti prego, dolcissimo Gesù, ferisci il mio cuore, affinché, giorno e notte io versi lacrime di penitenza e di amore. Convertimi totalmente a te perché il mio cuore sia tua stabile abitazione, la mia conversione ti sia gradita ed il termine della mia vita sia così lodevole da meritare di lodarti in eterno insieme con tutti i santi. Amen.
Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la nostra salvezza crocifisso, re del cielo, abbi pietà di noi.    
Padre nostro…      Ave Maria…  Gloria al Padre …

PREGHIERA
"Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, accetta questa preghiera con lo stesso immenso amore, con il quale hai sopportato tutte le piaghe del tuo Santissimo Corpo; abbi misericordia di noi, ed a tutti i fedeli, vivi e defunti, concedi la tua Misericordia, la tua Grazia, la remissione di tutte le colpe e le pene, e la Vita Eterna. Amen".

    L. Muscari,  Vicarius Generalis. Imprimatur.  Hydrunti, 7 Ianuarii 1918






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giovedì 7 giugno 2018

PROMESSE VARIE DELLA VERGINE MARIA. Tre Ave Maria

 PROMESSE  VARIE DELLA VERGINE MARIA
TRE "AVE MARIA" PER OTTENERE L'ASSISTENZA DELLA GLORIOSA VERGINE MARIA NELL'ORA DELLA MORTE
 Mentre Metilde pregava la gloriosa Vergine Maria di degnarsi assisterla con la sua presenza nell'ultima sua ora, la Santa Vergine le rispose: "Te lo prometto; ma tu a questo fine, reciterai ogni giorno tre Ave Maria. Con la prima, ti rivolgerai a Dio Padre, il quale, nella sua suprema potenza esaltò l'anima mia sino a costituirmi la prima dopo Dio in cielo e su la terra; e gli chiederai ch'io ti sia presente nell'ora della tua morte per confortarti e scacciare lontano da te ogni potenza nemica. "Con la seconda Ave Maria ti rivolgerai al Figlio di Dio che, nella sua inscrutabile sapienza, mi dotò di una tale pienezza di scienza e di intelligenza che godo della santissima Trinità con una conoscenza superiore a quella di tutti i Santi. Tu gli domanderai pure che, per questo splendore per cui divenni un sole tanto radioso da illuminare il cielo intero, io riempia l'anima tua, nell'ora della tua morte, dei lumi della fede e della scienza, dimodochè tu sii libera da ogni ignoranza e da ogni errore. Con la terza, ti rivolgerai allo Spirito Santo, il quale inondandomi del suo amore mi diede tale un'abbondanza di dolcezza, di bontà e di tenerezza che Dio solo ne possiede più di me, e gli domanderai ch'io ti sia presente nell'ora della tua morte, per diffondere nell'anima tua la soavità del divino amore. Così potrai trionfare dei dolori e dell’amarezza della morte, a segno che li vedrai cambiati in dolcezza e allegrezza".   [Santa Metilde. Libro primo, capitolo XLVI]

Di più riferisce il P. Auriemma (Loc. cit.) che la S. Vergine promise a S. Metilde una buona morte, se le avesse recitate ogni giorno tre Ave Maria alla sua potenza, sapienza e bontà. In oltre ella stessa disse alla B. Giovanna di Francia, esserle accettissima l'Ave Maria, specialmente detta dieci volte in onore di sue dieci virtù; ap. Maracci, p. 25, il quale riferisce molte indulgenze poste a queste 10 Ave. [S.Alfonso Maria de’ Liguori. Le Glorie di Maria]

TRE COSE CHE L'UOMO DEVE AVERE NELLA MENTE
3. - "In una lode piena di azioni di grazie penserai ai beni che eternamente ti darò in cielo, dove ti colmerò di doni oltremodo superiori a tutto quanto puoi sperare ed anche immaginare. "Ti dico, in verità, che provo immensa compiacenza quando gli uomini con fiducia aspettano da me cose veramente grandi. "Chiunque crederà che dopo questa vita lo ricompenserò oltre i suoi meriti, e anticipatamente me ne offrirà le sue azioni di grazie, costui mi sarà tanto gradito che tutto quanto avrà sperato gli sarà dato in una misura infinitamente superiore al suo merito. "È impossibile che l'uomo non consegua ciò che crede e spera; è dunque vantaggioso aspettare da me cose grandi e fidarsi di me". L'anima replicò: "O dolcissimo Signore, se vi piace così tanto che gli uomini confidino in Voi, che cosa dovrò dunque credere della vostra ineffabile bontà?" Il Signore rispose: "Tu devi credere con certa speranza, che dopo la tua morte, ti riceverò come un Padre accoglierebbe un suo carissimo figlio, e che mai nessun Padre dividerà un'eredità col suo figlio con tale equità come io ti farò partecipe di tutti i miei beni e ti darò anche me stesso. "Ti riceverò come un amico riceve l'amico suo più tenero, ed avrò con te un'intimità che sorpasserà tutto quanto i migliori amici hanno mai potuto sperimentare. Non fu mai visto amico così fedele che qualche volta non abbia dato o non possa dare all'amico qualche dispiacere; io invece sono fedele, sono la Fedeltà essenziale, né mai potrò fare agli amici miei nessun inganno e nessun torto. "Ti riceverò ancora come lo sposo riceve la sposa unicamente amata; nella mia accoglienza, vi saranno tali dolcezze e delizie, che mai nessuno sposo tanto dolcemente accarezzò la sua diletta sposa. Al torrente medesimo della mia Divinità io ti inebrierò". E l'anima disse: "Che cosa darete Voi a quelli che avranno fede in queste promesse?" "Darò loro un cuore riconoscente, disse il Signore, affinché ricevano tutti i miei doni con gratitudine. Darò loro un cuor tenero perché mi amino fedelmente. Darò loro un cuore che sappia lodarmi alla maniera dei cittadini del cielo, i quali, lodandomi nell'amore, sempre mi benedicono". [Santa Metilde, Libro terzo, Capitolo IV.]

TRE COSE A DIO GRATISSIME
"Chi vuole farmi una offerta graditissima, si applichi alla pratica di queste tre cose: dapprima sia fedele nell'aiutare il suo prossimo, in ogni necessità ed in ogni indigenza; si studi di attenuare e scusare per quanto può, i peccati ed i difetti dei propri fratelli. Se uno praticherà questa carità, gli prometto che provvederò a tutte le sue necessità, coprirò i suoi peccati e lo scuserò davanti al Padre mio. "La seconda pratica è questa: in ogni tribolazione l'anima unicamente in me cerchi il suo rifugio; non si lamenti con altri delle sue pene, ma a me solo confidi con pieno abbandono tutte le inquietudini che opprimono il suo cuore, ed io non lo abbandonerò mai. "La terza pratica è di camminare con me nella verità. "Se uno si dedicherà a tali pratiche, nell'ora della morte lo accoglierò in quella guisa che una madre amantissima accoglie il figlio suo; e gli darò nei miei paterni abbracci quel riposo che non avrà mai fine. "La prima di queste pratiche mi è tanto gradita che mi obbliga a pagare ogni debito che l'anima possa aver incontrato verso il suo prossimo: la seconda libera dai debiti che essa possa avere verso di sé medesima; quanto alla terza, può ottenere la remissione di qualsiasi debito verso Dio". [Santa Metilde, Libro quarto, Capitolo V]
Preghiera per riparare tempo perduto
Prostrandosi allora ai piedi del Signore, Metilde si dolse quasicchè avesse passato tutto il tempo della sua vita vivendo inutilmente, e si offrì al suo Diletto disposta a stare su la terra per soffrire, fosse pure sino al dì del giudizio, tutti i dolori e tutti i patimenti possibili.
Il Signore le disse: "Onde riparare le tue negligenze e il tempo perduto, saluta il mio Cuore nella sua divina bontà, perché Egli è la sorgente è la fonte di ogni bene. Saluta il mio Cuore nella sovrabbondanza della grazia che Egli sparse, sparge e spargerà per sempre sopra i Santi e sopra le anime di tutti gli eletti. Saluta quell'acqua piena di dolcezza che tante volte dal mio Cuore infinitamente buono sgorgò nell'anima tua e la inebriò nel torrente delle mie divine delizie". [Santa Metilde, Capitolo VII, Libro III,]
RICOMPENSA GRANDE
Gesù disse a Geltrude, dopo la confessione: “Ora accetta la penitenza che t'impongo. Ogni giorno, per un anno intero, farai un'opera di carità come se la facessi a me stesso, in unione dell'amore con cui mi sono fatto uomo per salvarti e dell'infinita tenerezza con cui ti ho perdonato le tue colpe ».
Geltrude accettò di gran cuore e con riconoscenza; poi tutto a un tratto, ricordandosi della propria fragilità, disse: « Ahimè Signore! Non mi avverrà talora di omettere questa buona opera quotidiana? E allora che dovrò fare?». « Come potrai tu ometterla - rispose Gesù – se è cosa così facile? Io non ti chiedo che un solo passo offerto a tale intenzione, una paglia sollevata da terra, un gesto di bontà, una parola affettuosa al prossimo, un Requiem per i defunti, un accento caritatevole a favore di un peccatore, o di un giusto. Ora di un solo di questi atti sarà pago il mio divin Cuore». Consolata da queste dolci parole, domandò la Santa a Gesù se altri ancora potesse avere parte a tale privilegio, compiendo la medesima pratica ». « Sì - rispose il Salvatore - accordo l'intera remissione di ogni peccato a chiunque vorrà adempiere la penitenza che ho imposta ». E soggiunse: « Ah, quale dolce accoglienza farò al termine dell'anno, a quanti avranno coperto, con atti di carità, la moltitudine dei loro falli! ». Geltrude obbiettò « Come sarà possibile una tale purificazione, se l'uomo è tanto inclinato al male da peccare parecchie volto in un'ora? ». E il Signore: « Perché vuoi sottilizzare e mostrarti così difficile, mentre io, che sono Dio, prevedo tanta gioia in questa cosa e mi dispongo ad aiutare la buona volontà di chi vorrà darmi tale consolazione? La mia divina sapienza vincerà ».
Geltrude chiese: « Che darai Tu, mio Dio, a coloro che, col soccorso della tua grazia, compiranno questo atto di carità quotidiana? ». Il Maestro concluse con dolcezza: « Io darò loro ciò che l'occhio d'uomo non vide, ciò che il suo orecchio giammai udì, ciò che nemmeno il suo cuore potrebbe aspettarsi da' suoi desideri. (I. Cor. II, 9). Oh, quale felicità gusteranno coloro che avranno praticato quest'esercizio per un anno, o anche solo per un mese! Per loro è preparata in cielo ricompensa grande! »… [Rivelazioni di s. Geltrude.  Llibro quarto, capitolo VII]