La pace sia con te

giovedì 21 giugno 2018

Preghiere rivelate da Cristo alle sante Geltrude e Metilde vergini dell'ordine di S. Benedetto e ad altre veggenti


29 Appendice - Preghiere rivelate da Cristo alle sante Geltrude e Metilde vergini dell'ordine di S. Benedetto e ad altre veggenti

 LA SS. COMUNIONE SOLLEVA LE ANIME DEL PURGATORIO.
 Un giorno, mentre Geltrude stava per comunicarsi, provò un bisogno immenso di sprofondarsi nell'abisso della sua miseria, e di nascondervisi totalmente per onorare l'ineffabile accondiscendenza del Signore che ciba i suoi eletti col suo Corpo e li inebria con il suo Sangue. Ella comprese allora il sublime annientamento del Figlio di Dio, quando discese nel limbo per liberare le anime che ivi stavano prigioniere. Mentre si sforzava di unirsi a quell'ineffabile umiliazione, si trovò come immersa negli abissi del Purgatorio. Là, rinnovando i suoi sentimenti, comprese le parole che le diceva Gesù: « Con la S. Comunione ti attirerò a me in tal modo che tu trascinerai tutte le anime, a cui giungerà l'incomparabile profumo dei santi desideri che sfuggono così copiosamente da te». Dopo d'aver accolto tale promessa Ella s'avvicinò alla mensa angelica, pregando il Signore di liberare tante anime del Purgatorio, quante erano le molecole dell'Ostia che aveva in bocca. E il Signore rispose: «Per farti capire che le mie misericordie sorpassano tutte le mie opere e che nessuna creatura può misurare l'abisso della mia bontà, ti assicuro che, per i meriti del Sacramento di vita, sono disposto ad accordarti molto di più di quanto hai chiesto». [Santa Geltrude. Libro terzo, capitolo XVIII, par. XVII]

GESÙ SOCCORRE NELLA LORO AGONIA COLORO CHE HANNO PENSATO A LUI.
… il Signore la rassicurò dicendole: «Quando vedo nell'agonia coloro che durante la vita hanno qualche volta pensato a me, o che hanno compiuto qualche buona opera negli ultimi giorni, mi mostro a essi con tanta bontà, tenerezza e amabilità che essi si pentono d'avermi offeso e tale atto di dolore loro vale l'eterna salvezza. Così vorrei che i miei eletti mi glorificassero, e ringraziassero per tale insigne favore ».  [Santa Geltrude. Libro terzo, capitolo XXX, par. XX]

EIA ERGO ADVOCATA NOSTRA
Il Signore si degnò d'insegnare a Geltrude a ripetere, almeno una volta al giorno, l'invocazione: « Eia ergo advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte », assicurandole un potente soccorso per l'ora di morte.  La Santa offrì allora alla beata Vergine centocinquanta Ave Maria, recitate in suo onore, per ottenere la sua assistenza e tenerezza materna nell'ora del trapasso. Vide tosto quelle preghiere sotto forma di monete d'oro, offerte al Giudice supremo il Quale, a sua volta, le presentava alla Madre sua. Essa le riceveva da fedele economa e le metteva in serbo a una a una per profitto e conforto di Geltrude, la quale all'uscire da questo mondo avrebbe ricevuto dal Giudice divino tante consolazioni quante preghiere aveva offerto alla Madonna. Comprese ancora Geltrude che, se un'anima raccomanda la sua ultima ora ad un Santo qualsiasi con suppliche speciali, quelle preghiere vengono subito portate al tribunale del Sovrano Giudice e il Santo, che le ha ispirate, ne diventa il custode per mutarle in grazie da dare, al momento opportuno, al suo cliente.   [Santa Geltrude. Libro IV, capitolo LI]

I TUOI AMICI [GLI ANGELI] ASCOLTANO
Il Signore disse all'anima: "Ecco ciò che si legge nella Scrittura: "Quae habitas in hortis, amici auscultant: O tu che abiti nei giardini, i tuoi amici ascoltano" (Cant. VIII, 13). Per divina ispirazione l'anima conobbe il modo con cui gli Angeli assistono il giusto, in rutto il bene che compie.
 "Quando uno  legge i Salmi od altre parti della Scrittura, oppure si dedica a qualche opera buona, gli Angeli sono presenti per assisterlo.
 "Quando nell'orazione conversa con Dio, oppure ascolta la parola di Dio, ovvero parla dì Dio, è assistito dagli Arcangeli.
 "Se medita su le virtù di Dio, su la sua potenza, la sua sapienza, la sua bontà, la sua giustizia, la sua misericordia, la sua longanimità, la sua carità, e quando si sforza per quanto è possibile d'imitare queste virtù, le Virtù, sono al suo servizio.
 "Quando l'uomo, pensando all'ineffabile e sublime divinità, trema davanti a Dio e a Lui umilmente si sottomette, è assistito dalle Potestà.
 "Ma quando nel suo cuore esalta la nobiltà e la grandezza della Divinità, quando pensa a quella Maestà infinita che si è degnata di creare l'uomo a sua immagine e somiglianza, operando per lui cose sì grandi; quando, a motivo della riverenza e dell'amore che Dio dimostra per l'uomo, egli pure rispetta ed ama tutti gli uomini, è servito dai Principati.
 "Che se, con inchini, genuflessioni e prostrazioni, adora Dio, è assistito dalle Dominazioni.    
 "Quando poi l'uomo, nella tranquillità del suo cuore, medita su le grandezze e perfezioni di Dio, è servito dai Troni.
 "Se è illuminato dalla conoscenza di Dio, se si eleva nella contemplazione sino a considerare i divini misteri, i Cherubini sono i suoi ministri.
 "Ma quando l'anima, attingendo nel Cuore di Dio un ardente amore, ama Dio col proprio amore di Dio, e in Dio e per Dio ama tutti gli uomini, i Serafini esercitano il loro ministero presso di lei". [Santa Metilde. Libro II, capitolo XII]

L'INFERNO E IL PURGATORIO
Durante la sua preghiera, Metilde vide una volta l'inferno spalancato sotto i suoi piedi, e in quell'abisso una miseria ed un orrore infinito: serpenti, leoni, rospi, cani, orribili spettri di atrocissime fiere le quali crudelmente si laceravano a vicenda. Ella disse al Signore: "O Signore, chi sono questi disgraziati?" "Quelli, rispose il Signore, che non hanno mai voluto, neppure, per un'ora, pensare a me con dolcezza"…
Essa vide pure il purgatorio, dove erano altrettanti tormenti quanti sono i vizi di cui, le anime su la terra si fanno schiave. Gli orgogliosi cadevano senza posa da un abisso in un altro; quelli che erano stati infedeli alle loro regole ed alla loro professione religiosa, camminavano curvi come sotto un peso schiacciante. I golosi ed i bevoni giacevano per terra, privi di sensi e disseccati dalla fame e dalla sete, Quelli che avevano soddisfatto i loro desideri carnali, si fondevano nel fuoco come la carne ed il grasso sul braciere. Ogni anima soffriva la pena che si era meritata col suo vizio preferito. Ma quando la Santa ebbe pregato per loro, il Signore misericordiosamente ne liberò una copiosa moltitudine. [Santa Metilde. Libro V, capitolo XVIII]

PREGHIERA MOLTO EFFICACE PER UN CERTO AMMALATO
Geltrude un giorno supplicò Gesù di dirle quale preghiera fare per un certo ammalato. Ebbe questa risposta: "Basta che tu mi rivolga due brevi preghiere, ma con devozione La prima preghiera è: Conserva, o Dio, all'ammalato la pazienza. La seconda preghiera è: O Signore, fa' che secondo gli eterni desideri del tuo Cuore paterno ogni istante di patimento che Tu riservi a questo infermo procuri la tua gloria ed accresca i suoi meriti per il Cielo. [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro terzo, LXXIII – II]
Geltrude ricevette la spiegazione di quest'atto, e seppe che, se alcuno compie, per la gloria del Padre, un'opera buona, fosse pure anche solo un Pater, un'Ave, o un salmo recitati per sè o per altri, il Figlio di Dio accetta quell'offerta come un frutto della sua perfetta Uma­nità, ringrazia Dio Padre, benedice tale frutto, lo moltiplica e lo distribuisce a tutta la Chiesa, per l'eterna salute degli uomini. [Santa Geltrude. Libro IV, 21]

LA MISERICORDIA DI DIO
Si può dunque, durante questa settimana, recitare cinque Pater, In onore delle dolci Piaghe del Salvatore e, dopo di averle devotamente baciate, pregare, come più sopra si disse, per espiare le colpe dei membri della S. Chiesa e supplire alle negligenze universali. Dopo d'avere compiuto un tale atto, si potrà sperare di ottenere una grazia analoga dalla misericordia di Dio. . [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro quarto, capitolo XXI]

FEDELI PROMESSE DI DIO E PRIVILEGI. Come il Signore promise a Geltrude di esaudirci.
Noi saremo giudicati secondo lo stato dell'ultimo momento! La cosa più importante per noi, è di pregare Dio per fare una buona morte. Siamo però cosi oppressi dal peso dei nostri peccati, che ci torna difficile essere esauditi; pertanto, se vogliamo giungere felicemente in porto, dobbiamo supplicare il Signore di accordarci, per i meriti di Geltrude, una morte più santa di quella che avremmo potuto ottenere con le nostre sole forze. Infatti il Salvatore ha giurato, per i dolori della sua Passione e della sua morte innocente, che colui il quale si rivolgerà alla Sua Sposa diletta, mentre ella è ancora in vita, alla sua morte, o nello scorrere dei secoli, sarà esaudito oltre i suoi stessi desideri. [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro V, capitolo XXIX]

CORONCINA DI SALUTO ALLA MADRE DI DIO  
La Madre di misericordia afferma che chi l'avesse proclamata «candido giglio della SS. Trinità e rosa splendente di Paradiso » avrebbe esperimentata la podestà che l'Onnipotenza del Padre le aveva comunicato come Madre di Dio; avrebbe ammirato le ingegnose misericordie che la Sapienza del Figlio le aveva ispirato, e contemplato l'ardente carità accesa nel Suo Cuore dallo Spirito Santo. Aggiunse Maria: «All'ora della sua morte mi mostrerò e quest'anima nello splendore di una sì grande bellezza che la mia vista la consolerà e le comunicherà gioie celesti». Da quel giorno Geltrude propose di salutare la Vergine Maria, o le immagini che la rappresentavano con queste parole: « Ave, candidum lilium fulgidae semperque tranquillae Trinitatis, rosaque praefulgida coelicae amaenitatis de qua nasci, et de cuius latte pasci Rex coelorum voluit, divinis influxionibus animas nostras pasce. - Ti saluto, o giglio più bianco della neve, giglio della raggiante, sempre tranquilla Trinità. Ti saluto, Rosa brillante della celeste umanità, dalla quale il Re del cielo volle nascere e prendere il latte verginale: vieni in soccorso di me, povero peccatore, adesso e nell'ora della mia morte. Così sia ».
Pratica. Sui grani grossi:  «Ti saluto, o Giglio più bianco della neve, Giglio della raggiante, sempre tranquilla Trinità. Ti saluto, Rosa brillante della celeste umanità, dalla quale il Re del cielo volle nascere e prendere il latte verginale: vieni in soccorso di me, povero peccatore, adesso e nell'ora della mia morte. Così sia» 
Sui grani piccoli:  «Candido Giglio della SS. Trinità e Rosa splendente del Paradiso» Infine: Salve Regina [Santa Geltrude. L’Araldo del Divino Amor. Libro 3, capitolo 19.]


CORONCINA AL CUORE DI MARIA   
Dice la Mamma:  “Con questa preghiera accecherete satana! Nella tempesta che sta venendo, io sarò sempre con voi. Sono la Madre vostra: posso e voglio aiutarvi" 
Pratica: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. (5 volte in onore delle 5 piaghe di N.S.) 
Sui grani grossi della Corona del Rosario:  “Cuore Immacolato e addolorato di Maria, prega per noi che confidiamo in Te!” 
Sui grani piccoli:  “Madre, salvaci con la fiamma d’Amore del tuo cuore Immacolato!”
Alla fine: tre Gloria al Padre 
“Irradia, o Maria, su tutta l’umanità la luce di grazia della tua Fiamma d’Amore, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen” [Diario spirituale di Elisabetta Szantó -1961-1981-  imprimatur, 6 giugno 2009]. 

CORONCINA DI AFFIDAMENTO A GESU’ E A MARIA CONTRO IL DEMONIO  
Dice Gesù: "Il demonio ha ancora più ribrezzo del nome di Maria che del mio Nome e della mia Croce. Non ci riesce, ma cerca di nuocermi nei miei fedeli in mille maniere. Ma l’eco soltanto del nome di Maria lo mette in fuga. Se il mondo sapesse chiamare Maria, sarebbe salvo. Quindi invocare i nostri due Nomi insieme è cosa potente per fare cadere spezzate tutte le armi che Satana avventa contro un cuore che è mio. Da sole le anime sono tutte dei nulla, delle debolezze. Ma l’anima in grazia non è più sola. È’ con Dio." [Maria Valtorta. Quaderni.  15 giugno 1943]
Si può pregare così: Gesù, Maria, Vi amo!  Salvate le anime dei sacerdoti, salvate le anime. Ve lo chiediamo supplichevoli, e concedeteci di poter ripetere quest’Atto d'Amore MILLE VOLTE ad ogni respiro, ad ogni palpito

Pratica:  Si usi la Corona del Rosario.  Sui grani grossi, del Pater recitare: “Scenda il Sangue Preziosissimo di Gesù su di me, per fortificarmi e, su satana per abbatterlo! Amen.” 
Sui grani piccoli, dell’Ave recitare: “Ave Maria, Madre di Gesù, mi affido a te”. 
Infine recitare: Pater, Ave, Gloria. 




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