10. Le promesse e le
grazie ai devoti di Nostra Signora dei Dolori
Per intendere quanto gradisce la Vergine in noi la memoria de' suoi
dolori, basterebbe solamente sapere ch'ella nell'anno 1239 apparve a sette suoi
divoti - che poi furono i fondatori della religione dei Servi di Maria - con
una veste di color nero in mano, e loro impose che, se volevano gradirle,
spesso meditassero i suoi dolori; e perciò volea che per memoria di essi,
d'allora innanzi portassero quella lugubre veste (Gian., Cent., Serv., l. 1, c.
14). E Gesù Cristo medesimo rivelò alla B. Veronica da Binasco ch'egli quasi
più si compiace in vedere compatita la Madre che se stesso; poiché così le
disse: Figlia, mi son care le lagrime sparse per la mia Passione; ma amando io
con amore immenso la mia Madre Maria, mi è più cara la meditazione de' dolori
ch'ella patì nella mia morte (Ap. Bolland., 13 ian.).61 Perciò son troppo
grandi le grazie da Gesù promesse a'
divoti de' dolori di Maria. Riferisce il Pelbarto (Stellar., l. 3, p. 3, a.
3) essere stato rivelato a S. Elisabetta che S. Giovanni evangelista, dopo che
la B. Vergine fu assunta in cielo, desiderava egli di rivederla; ebbe già la
grazia, gli apparve la sua cara Madre, ed insieme con lei anche Gesù Cristo; ed
intese poi che Maria domandò al Figlio qualche grazia speciale per li divoti
de' suoi dolori, e che Gesù le prometté per essi quattro grazie principali:
1. Che chi invoca la divina Madre
per li suoi dolori, prima della morte meriterà far vera penitenza di tutti i
suoi peccati. 2. Ch'egli custodirà questi divoti nelle tribolazioni in cui si
trovano, specialmente al tempo della morte. 3. Che imprimerà loro la memoria
della sua Passione, e che in cielo poi ne darà loro il premio. 4. Che tali
divoti egli li porrà in mano di Maria, acciocch'ella ne disponga a suo piacere,
e loro ottenga tutte le grazie che vuole. - In comprova di ciò vediamo nel
seguente esempio quanto giovi alla salute eterna la divozione a' dolori di
Maria.
Esempio.
Si ha dalle rivelazioni di S. Brigida (Lib. 6, cap. 97) che vi era un
signore quanto nobile di nascita, tanto vile e scellerato di costumi. Egli
s'era dato con patto espresso per ischiavo al demonio, e l'avea servito per
sessant'anni continui, facendo la vita che ognuno può immaginarsi, lontano
sempre da' sacramenti. Or questo principe venne a morte, e Gesù Cristo, per usargli
misericordia, comandò a S. Brigida che avesse detto al suo confessore che fosse
andato a visitarlo e l'avesse esortato a confessarsi. Vi andò il confessore, e
quegli rispose che non avea bisogno di confessione, perché spesso si era
confessato. Vi andò la seconda volta, e quel povero schiavo dell'inferno
seguiva a stare ostinato in non voler confessarsi. Gesù di nuovo disse alla
santa che vi mandasse il confessore. Questi vi ritornò, ed in questa terza
volta gli riferì la rivelazione fatta alla santa, e ch'egli perciò era tornato
tante volte, perché così l'avea comandato il Signore, che volea usargli
misericordia. Al sentire ciò il misero infermo s'intenerì e cominciò a
piangere. Ma come, poi esclamò, io posso essere perdonato, se per sessant'anni
ho servito il demonio, fatto suo schiavo, ed ho caricata l'anima mia
d'innumerabili peccati? Figlio, rispose il Padre animandolo, non dubitare, se
tu te ne penti, io ti prometto da parte di Dio il perdono. Allora egli
cominciando a prender confidenza, disse al confessore: Padre, io mi stimava
dannato, e già disperava della salute, ma ora mi sento un dolore de' miei
peccati, che m'anima a confidare; onde, giacché Dio non m'ha abbandonato
ancora, voglio confessarmi. Ed in fatti in quel giorno si confessò quattro volte
con gran dolore, nel seguente poi si comunicò, e nel sesto giorno, tutto
contrito e rassegnato, se ne morì. Dopo la sua morte di nuovo Gesù Cristo parlò
a S. Brigida e le disse che quel peccatore era salvo stando già in purgatorio,
e che s'era salvato per l'intercessione della Vergine sua Madre; mentre il
defunto, benché avesse fatta una vita così perversa, nulladimeno avea sempre
conservata la divozione a' suoi dolori; poiché sempre che si ricordava de' suoi
dolori, la compativa. [S.Alfonso Maria de’ Liguori. Le Glorie di Maria]
La devozione popolare ha fissato simbolicamente i sette dolori
della corredentrice sulla base degli episodi narrati dai Vangeli [si prega con
un’Ave Maria dopo la meditazione del dolore]:
- la
profezia del vecchio Simeone,
- la
fuga in Egitto,
- lo
smarrimento di Gesù a Gerusalemme,
- Gesù
incontra la Madre sul Golgota,
- la
crocifissione,
- Gesù
è trafitto dalla lancia e viene deposto dalla croce,
- la
sepoltura di Gesù.
Sono episodi che ci invitano a meditare sulla partecipazione di
Maria alla Passione, Morte e Resurrezione di Cristo e che ci danno la forza di
prendere su di noi la nostra croce.
Le promesse e le grazie ai devoti di Nostra Signora dei Dolori
Nelle sue rivelazioni approvate dalla Chiesa, Santa Brigida
afferma che la Madonna le ha promesso di concedere sette grazie a coloro che
recitano tutti i giorni sette Ave Maria in onore dei suoi principali “sette
dolori”, meditando su di essi. Queste le promesse:
- Porrò
la pace nelle loro famiglie.
- Saranno
illuminati sui Misteri Divini.
- Li
consolerò nelle loro sofferenze e li accompagnerò nelle loro fatiche.
- Darò
loro tutto quello che mi chiedono, a condizione che non si opponga alla
Volontà adorabile del mio Divin Figlio e alla santificazione delle loro
anime.
- Li
difenderò nei combattimenti spirituali contro il nemico infernale e li
proteggerò in tutti gli istanti della vita.
- Li
assisterò visibilmente nel momento della morte.
- Ho
ottenuto da Mio Figlio che quelli che propagano questa devozione (alle mie
Lacrime e Dolori) siano trasferiti da questa vita terrena alla felicità
eterna direttamente, poiché saranno distrutti tutti i loro peccati e mio
Figlio e io saremo la loro eterna consolazione e gioia.
Sant’Alfonso Maria de Liguori [Le Glorie di Maria] dice che Gesù ha promesso ai devoti di Nostra Signora dei dolori
queste grazie:
- I
devoti che invocheranno la divina Madre per i meriti dei suoi dolori
otterranno, prima della morte, di compiere una vera penitenza per tutti i
loro peccati.
- Nostro
Signore imprimerà nei loro cuori la memoria della Sua Passione, dando loro
il premio del Cielo.
- Gesù
Cristo li custodirà in tutte le tribolazioni, soprattutto nell’ora della
morte.
- Gesù
li lascerà nelle mani di sua madre, perché disponga di loro a suo
piacimento e ottenga loro tutti i favori.
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