Venerazione AL S. VOLTO NELLA II DOMENICA DOPO L'EPIFANIA
(OMNIS TERRA)
CAPITOLO VII
VENERAZIONE AL S. VOLTO NELLA II DOMENICA
DOPO L'EPIFANIA
(OMNIS TERRA)
Geltrude, nella domenica Omnis terra, seconda
dopo l’Epifania, nel quale i fedeli di Roma
usano venerare il S. Volto, si preparo a
quell'atto pio e solenne, con una confessione
generale. I suoi falli le apparivano così
ributtanti che, confusa della propria deformità corse
a prostrarsi ai piedi di Gesù, implorando
misericordia e perdono. Il benignissimo Salvatore,
alzando la Mano, la benedisse con queste
parole: « Per le viscere della mia bontà affatto
gratuita, ti accordo il perdono e la
remissione di tutti i tuoi peccati. Ora accetta la penitenza
che
t'impongo. Ogni giorno, per un anno intero, farai un'opera di carità come se la
facessi a
me
stesso, in unione dell'amore con cui mi sono fatto uomo per salvarti e
dell'infinita
tenerezza
con cui ti ho perdonato le tue colpe ».
Geltrude accettò di gran cuore e con
riconoscenza; poi tutto a un tratto, ricordandosi della
propria fragilità, disse: « Ahimè Signore!
Non mi avverrà talora di omettere questa buona
opera quotidiana? E allora che dovrò fare?».
« Come potrai tu ometterla - rispose Gesù - se
è cosa così facile? Io non ti chiedo che un
solo passo offerto a tale intenzione, una paglia
sollevata da terra, un gesto di bontà, una
parola affettuosa al prossimo, un Requiem per i
defunti, un accento caritatevole a favore di
un peccatore, o di un giusto. Ora di un solo di
questi atti sarà pago il mio divin Cuore».
Consolata da queste dolci parole, domandò la
Santa a Gesù se altri ancora potesse avere
parte a tale privilegio, compiendo la medesima
pratica ». « Sì - rispose il Salvatore -
accordo l'intera remissione di ogni peccato a chiunque
vorrà adempiere la penitenza che ho imposta
». E soggiunse: « Ah, quale dolce accoglienza
farò al termine dell'anno, a quanti avranno
coperto, con atti di carità, la moltitudine dei loro
falli! ». Geltrude obbiettò « Come sarà
possibile una tale purificazione, se l'uomo è tanto
inclinato al male da peccare parecchie volto
in un'ora? ». E il Signore:
« Perché vuoi sottilizzare e mostrarti così
difficile, mentre io, che sono Dio, prevedo tanta
gioia in questa cosa e mi dispongo ad aiutare
la buona volontà di chi vorrà darmi tale
consolazione? La mia divina sapienza vincerà
».
Geltrude chiese: « Che darai Tu, mio Dio, a
coloro che, col soccorso della tua grazia,
compiranno questo atto di carità quotidiana?
». Il Maestro concluse con dolcezza: « Io darò
loro ciò che l'occhio d'uomo non vide, ciò
che il suo orecchio giammai udì, ciò che
nemmeno il suo cuore potrebbe aspettarsi da'
suoi desideri. (I. Cor. II, 9). Oh, quale felicità
gusteranno coloro che avranno praticato
quest'esercizio per un anno, o anche solo per un
mese! Per loro è preparata in cielo
ricompensa grande! ».
Il giorno dopo, mentre la Santa pregava per
coloro che, seguendo i suoi consigli, si
accosterebbero alla SS. Comunione, nonostante
l'assenza del Confessore, ella vide il
Signore rivestire quelle anime con una tunica
splendente di candore, simboleggiante la
divina purezza. Quella tunica era adorna di
perle preziose, aventi la forma e il profumo
delle violette, per indicare l'umiltà di
quelle anime che avevano seguito il consiglio di
Geltrude. Esse ricevettero, in seguito, un
abito rosa cosparso di fiori dorati, per simboleggiare
la Passione sofferta da N. Signore che
permette a ogni anima di prepararsi
degnamente alla S. Comunione.
Il Signore disse: « Preparate dei seggi
vicino a me, cosìi tutte le creature sapranno che
queste anime occupano i primi posti, non per
caso, ma per mia espressa Volontà. Ti dico
che, da tutta l'eternità, è stato previsto
ch'esse ricaverebbero oggi, in virtù della loro umiltà
e per la tua mediazione, i doni più preziosi
».
Le Religiose che, non avendo potuto
confessarsi, s'accostavano alla S. Comunione, non per
consiglio di Geltrude, ma perchè ispirate
dalla grazia di Dio e dalla fiducia nella sua infinita
bontà, ricevevano soltanto un abito rosa
cosparso di fiori d'oro; pure si assidevano con
letizia a quel felice banchetto. Quelle che
si erano astenute dalla S. Comunione con umiltà e
rincrescimento, stavano ritte davanti alla
balaustra, godendo però anche esse grandi delizie.
In seguito il dolcissimo Signore, trasportato
dalla sua naturale bontà, alzò la sua
sacratissima Mano, dicendo Tutti coloro che
attratti dal mio amore, onoreranno il mio
Volto riceveranno, in virtù della mia
Umanità, l'impressione viva e luminosa della mia
Divinità. Questa luce rischiarerà le
profondità della loro anima e, nell'eterna gloria, la Corte
celeste ammirerà nei loro lineamenti, una speciale
somiglianza col mio stesso Volto ».
Rivelazioni di s. Geltrude libro quarto capitolo vii