Considerazioni su
un'intervista al generale Baroni
Andrea Baroni, nato il 14 febbraio
1917, generale dell'Aeronautica e storico meteorologo della TV, è
morto il 13 novembre 2014 all'età di 97 anni. In questa occasione è
stata ripubblicata una sua intervista del 30 gennaio 2011, cioè di
quando aveva 94 anni ed era in piena forma.
Il
generale Baroni nell'intervista
mostra la sua eccezionale
simpatia, dote già
esibita nella conduzione
della rubrica “Che tempo fa? ” ed,
en passant, racconta in maniera candida e distaccata il periodo
della seconda guerra mondiale, presentando
un
lato poco conosciuto della
sua straordinaria umanità.
Leggendola mi sono venuti alcuni
pensieri, che esporrò alla fine delle citazioni (in corsivo) delle parole del
generale che, proprio perché dette incidentalmente in altro
contesto, mi sembrano attendibili ed illuminanti di un periodo
storico controverso.
All'epoca tenente, viene fatto
prigioniero dai tedeschi nel settembre 1943 e si fa un anno e mezzo
circa di prigionia, in diversi campi di concentramento:
«Tarnopol in Ucraina. Deblin in
Polonia. Poi Berlino, Brema, Sandbostel e Altengrabow in Germania».
Da considerare che il trattamento
riservato ai prigionieri italiani non doveva essere di favore, dato
che venivano ritenuti dei traditori, come afferma lo stesso Baroni.
«No, eravamo ufficiali che si erano
rifiutati di collaborare. Hitler ci definiva traditori e internati
militari, non prigionieri. E così la Croce Rossa non poteva
intervenire».
A richiesta di un colonnello italiano
anch'egli prigioniero il
«25 febbraio 1945, ore 19.40:
Andrea Baroni indossa il cappotto russo che aveva acquistato in
Ucraina. Scavalca il filo spinato ormai tutto rabberciato che divide
dal campo russo e incontra 4 prigionieri, che in cambio della
bottiglia di colonia gli danno 5 kg di patate...».
Al rientro al campo italiano, un
ufficiale tedesco, quasi come se volesse incitarlo alla fuga «Dice
che entro 20 giorni non avranno più cibo da darci. Dice che stanno
arrivando i russi...».
«14 marzo 1945, ore 5. Andrea
Baroni e un suo amico...
Aiutati dal buio, riusciamo a
sparire e viaggiamo fino a Magdeburg...».
La prima
considerazione che mi è venuta spontanea è che le condizioni di
vita nei campi di concentramento tedeschi dovettero essere terribili
e inumane probabilmente solo negli ultimi mesi di guerra
(aprile-maggio 1945), quando la Germania era ormai allo sfascio e
non aveva più cibo, non perché i tedeschi fossero particolarmente
criminali. Così si spiegano le immagini dei prigionieri trovati
nei campi di concentramento e liberati degli americani
nell'aprile-maggio 1945, ridotti a pelle e ossa. Infatti l'ufficiale
tedesco, che consiglia la fuga ad Andrea Baroni, il 25 febbraio
1945 gli confida che pochi giorni ancora e non avrebbero avuto
più cibo da dare ai prigionieri, che fino a quel momento era stati
sempre forniti della razione giornaliera, come è affermato
nell'intervista.
La seconda
considerazione: non tutti i militari e ufficiali tedeschi erano
crudeli e spietati. Non credo infatti che Baroni abbia incontrato
l'unico tedesco buono.
Terza
considerazione: anche i prigionieri russi venivano trattati in
maniera non particolarmente crudele, considerato che gli stessi
apprezzavano più una bottiglietta di profumo che 5 chili di patate.
Quarta: Baroni da
prigioniero aveva potuto comprare un cappotto in Ucraina, segno che i
tedeschi non gli avevano tolto neanche il danaro o eventuali oggetti
di valore in suo possesso: in una parola avevano rispettato certi
suoi diritti, nonostante lo ritenessero un traditore.
Quinta: pur non
essendo stata una villeggiatura il periodo di prigionia non doveva
aver inciso in maniera troppo debilitante e dura, visto che il
generale è vissuto fino a quasi 98 anni. Qui bisogna aggiungere che
Andrea Baroni, essendo scappato dal campo di concentramento il 14
marzo 1945, riuscì ad evitare il periodo di fame, provocato dalla
carenza di cibo degli ultimi due mesi di guerra.
Sesta:
la guerra “ non
è un pranzo di gala; non è un'opera letteraria, un disegno, un
ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e
delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia,
riguardo e magnanimità.” Ma
dare tutte le colpe ai tedeschi …. questo sì non è magnanimo
e cortese.
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