La pace sia con te

lunedì 11 dicembre 2017

Serva di Dio LUISA PICCARRETA: PREGHIAMO NELLA DIVINA VOLONTÀ



Divina volontà: piccolo sussidio pratico

Riscontra quante vite di santi vuoi, o libri di dottrina: in nessuno troverai i prodigi del mio Volere operante nella creatura e la creatura operante nel Mio. Al più troverai la rassegnazione, l’unione dei voleri, ma il Volere Divino operante in essa ed essa nel Mio, in nessuno lo troverai. Ciò significa che non era giunto il tempo in cui la mia bontà doveva chiamare la creatura a vivere in questo stato sublime. Anche lo stesso modo come ti faccio pregare non si riscontra in nessun altro”. Così parla Gesù alla Serva di Dio LUISA PICCARRETA, da Lui chiamata “la piccola figlia della Divina Volontà”, (Vol. 14°, 06-10-1922).

Michelangelo.Creazione di Adamo
PREGHIAMO NELLA DIVINA VOLONTÀ

CONSACRAZIONE ALLA DIVINA VOLONTA’ [Preghiera da recitare tutti i giorni come atto preventivo: cfr. Vol. 14°, 27maggio 1922]
Oh, Volontà Divina e adorabile, eccomi dinanzi all’immensità della tua luce, perché la tua eterna bontà mi apra le porte e mi faccia entrare in essa per formare la mia vita tutta in Te, Volontà Divina.
Perciò dinanzi alla tua luce, prostrata, io, la più piccola fra tutte le creature, vengo, o adorabile Volontà, nella piccola schiera dei primi figli del tuo Fiat supremo. Prostrata nel mio nulla, supplico e scongiuro la tua luce interminabile che voglia investirmi ed eclissare tutto ciò che non Ti appartiene, in modo che io non faccia altro che guardare, comprendere e vivere in Te, o Volontà Divina. Essa sarà la mia vita, il centro della mia intelligenza, la rapitrice del mio cuore e di tutto l’essere mio. In questo cuore non avrà più vita il volere umano, lo bandirò per sempre e formerò il nuovo Eden di pace, di felicità e di amore. Con Essa sarò sempre felice, avrò una forza unica, una santità che tutto santifica e tutto porta a Dio.
Qui prostrata imploro l’aiuto della Trinità Sacrosanta che mi ammetta a vivere nel chiostro della Divina Volontà, affinché ritorni in me l’ordine iniziale della creazione così come fu creata a Creatura.
Madre Celeste, Sovrana Regina del Fiat Divino, prendimi per mano e chiudimi nella luce del Volere Divino. Tu sarai la mia guida, la mia tenera Madre. Tu guarderai la tua figlia e le insegnerai a vivere e a mantenersi nell’ordine e nei recinti della Divina Volontà. Sovrana Celeste, al tuo Cuore affido tutto l’essere mio. Sarò piccina, piccola figlia della Divina Volontà.
Tu mi farai scuola di Volontà Divina ed io starò attenta ad ascoltarti. Stenderai il tuo manto azzurro su di me perché il serpente infernale non ardisca penetrare in questo sacro Eden per allettarmi e farmi cadere nel labirinto dell’umano volere.
San Giuseppe, Tu sarai il mio Protettore, il Custode del mio cuore e terrai le chiavi del mio volere nelle tue mani. Custodirai il mio cuore con gelosia e non me lo darai mai più perché io sia sicura di non fare nessuna uscita dalla Volontà di Dio.
Angelo Custode, fammi da guardia, difendimi, aiutami in tutto, affinché il mio Eden cresca fiorito e sia il richiamo di tutto il mondo nella Volontà di Dio.
Corte Celeste, vieni in mio aiuto ed io Ti prometto di vivere sempre nella Volontà Divina. Amen”.

Lasciamo il posto alla Madonna [La testimonianza di Daria]:
Pensaci Tu, o Maria, affinché il nostro Gesù non resti oggi un solo istante senza atti di amore, di adorazione, di ringraziamento, di lode, di benedizione, di gloria, di riparazione, d’impetrazione, di consolazione e di tutto ciò che a Lui si conviene

Il “Buon dì” a Gesù
(Questa è una preghiera personale di Luisa Piccarreta, che anche noi possiamo dire, tenendo conto che certe espressioni sono esclusivamente sue, essendo lei, più di nessun’altra anima, “la sposa”, come Gesù stesso le dice il 24 Gennaio 1923)
O mio Gesù, dolce Prigioniero d’amore, eccomi a Te di nuovo! Ti lasciai col dirti addio; ora ritorno col dirti buondì. Mi bruciava l’ansia di rivederti in questo carcere d’amore, per darti i miei anelanti ossequi, i miei palpiti affettuosi, i miei respiri infuocati, i miei desideri ardenti e tutta me stessa, per trasfondermi tutta in Te e lasciarmi in Te, in perpetuo ricordo e pegno del mio amore costante verso di Te. O mio sempre Amore Sacramentato, sai? Mentre sono venuta per darti tutta me stessa, sono venuta pure per ricevere da Te tutto Te stesso. Io non posso stare senza una vita per vivere e perciò voglio la Tua... A chi tutto dona, tutto si dona; non è vero, Gesù? Quindi, oggi amerò col tuo palpito d’amante appassionato, respirerò col tuo respiro affannoso in cerca di anime, desidererò coi tuoi desideri immensurabili la Gloria tua ed il bene delle anime... Nel tuo palpito divino scorreranno tutti i palpiti delle creature; le afferreremo tutte e le salveremo; non faremo sfuggire nessuna, a costo di qualunque sacrificio, sia pure che ne portassi tutta la pena. Se Tu mi caccerai, mi getterò più dentro, griderò più forte, per perorare insieme con Te la salvezza dei tuoi figli e dei miei fratelli. O mio Gesù, mia Vita e mio Tutto, quante cose mi dice questa tua volontaria prigionia! Ma l’emblema con cui ti vedo tutto suggellato è l’emblema delle anime; le catene, poi, che tutto ti avvincono forte, forte, l’amore.
Le parole “anime” e “amore” pare che ti fanno sorridere, ti debilitano e ti costringono a cedere a tutto, ed io, ponderando bene questi tuoi eccessi amorosi, starò sempre a Te ed insieme con Te coi miei soliti ritornelli: anime ed amore. Perciò voglio tutto Te stesso quest’oggi; sempre insieme con me nella preghiera, nel lavoro, nei piaceri e dispiaceri, nel cibo, nei passi, nel sonno, in tutto; e sono certa che, non potendo nulla da me ottenere, con Te otterrò tutto, e tutto ciò che faremo servirà a lenirti ogni dolore e raddolcirti ogni amarezza, a ripararti qualunque offesa e compensarti di tutto e ad impetrare qualunque conversione, sia pure difficile e disperata. Andremo mendicando un po’ d’amore da tutti i cuori, per renderti più contento e più felice; non è buono così, o Gesù?
Gesù, Gesù, sia uno il nostro volere, uno l’amore, unico il nostro contento. Non lasciarmi mai sola, che sono un nulla e il nulla non può stare senza il Tutto... Me lo prometti, o Gesù? Pare che mi dici di sì. Ed ora, benedici me, benedici tutti, e in compagnia degli Angeli e dei Santi, della dolce Mamma e di tutte le creature, ti dirò: Buondì, o Gesù, buondì... (Luisa Piccarreta. vol.11, 10 feb 1912).

Benedizione... Sovrana Regina, vivendo nella Divina Volontà Ti chiedo per me e per tutti la tua Santa Benedizione.  Scenda essa come celeste rugiada sui peccatori e li converta, sopra gli afflitti e li consoli, sopra il mondo intero e lo trasformi nel bene, sulle anime purganti e smorzi loro il fuoco che le brucia. 
La Tua Benedizione materna sia pegno di eterna salvezza a tutte le anime! +   Nella Divina Volontà Maria SS. ci benedica, ci preservi da ogni male e pronunci in noi il suo FIAT !

La preghiera nella Divina Volontà ...Avendo fatto la Comunione, stavo dicendo a Gesù: «Ti amo», e Lui mi ha detto: “Figlia mia, vuoi amarmi davvero? Dì: Gesù, ti amo con la tua Volontà; e siccome la mia Volontà riempie Cielo e terra, il tuo amore mi circonderà ovunque e il tuo «Ti amo» si ripercuoterà lassù nei Cieli e fin nel profondo degli abissi. Così, se vuoi dire «Ti adoro, ti benedico, ti lodo, ti ringrazio», lo dirai unita con la mia Volontà e riempirai Cieli e terra di adorazioni, di benedizioni, di lodi, di ringraziamenti nella mia Volontà. Queste sono cose semplici, facili ed immense”.
La mia Volontà, è tutto, tanto che gli stessi miei attributi, che sono?  Un atto semplice della mia Volontà.  Sicché se la Giustizia, la Bontà, la Sapienza, la Fortezza, fanno il loro corso, la mia Volontà le precede, le accompagna, le mette in atto di operare;  insomma, non si spostano un punto dal mio Volere.  Perciò, chi prende la mia Volontà prende tutto, anzi può dire che la sua vita è finita, finite le debolezze, le tentazioni, le passioni, le miserie, perché in chi fa il mio Volere tutte le cose perdono i loro diritti, perché il mio Volere ha il primato su tutto e diritto a tutto.
(Luisa Piccarreta. Vol. 11°, 02.10.1913).

Costanza nella preghiera “Ti raccomando, dunque, prima di ogni altra cosa, la costante preghiera, ancorché avessi a soffrire pene di morte, non tralasciando quelle preghiere che sei solita di fare; anzi, quanto più prossima ti vedrai al precipizio, tanto più nella preghiera fidente m’invocherai, nella piena certezza di essere da Me aiutata”. (1° Vol., par. 89)

L’atto preventivo e l’atto attuale.
(1) Stavo pensando tra me: “Se è così grande un atto fatto nel suo Volere, quanti, ahimè! non ne faccio sfuggire?” Ed il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:
(2“Figlia mia, c’è l’atto preventivo e l’atto attuale. Il preventivo è quello quando l’anima, dal primo sorgere del giorno, fissa la sua volontà nella mia, e si decide e si conferma di voler vivere ed operare solo nel mio Volere, previene tutti i suoi atti e li fa scorrere tutti nel mio Volere. Con la volontà preventiva il mio Sole sorge, la mia Vita resta duplicata in tutti i tuoi atti come dentro d’un solo atto, e questo supplisce all’atto attuale. Ma però, l’atto preventivo può essere ombrato, oscurato dai modi umani, dalla volontà propria, dalla stima, dalla trascuratezza ed altro, che sono come nubi innanzi al sole, che rendono meno vivida la sua luce sulla faccia della terra. Invece l’atto attuale non è soggetto a nubi, ma ha virtù di diradare le nubi se ci sono, e fa sorgere tant’altri soli in cui resta duplicata la mia Vita, con tale vivezza di luce e calore, da formare altrettanti nuovi soli, l’uno più bello dell’altro. Però tutti e due sono necessari, il preventivo dà la mano, dispone e forma il piano all’attuale; l’attuale conserva ed allarga il piano del preventivo”. (Luisa Piccarreta. Vol. 14°, 27 maggio 1922)


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Preghiera per i fratelli

Nella Divina Volontà abbraccio e faccio miei tutti gli atti umani, passati, presenti e futuri di N.N. [di tutti i miei cari, consanguinei, di tutti gli uomini …e tutti i movimenti della natura], e in Gesù li offro a Te, o Padre, convertiti in Volontà Divina, per la Tua maggior gloria e per la santificazione universale.

Oh! come vorrei convertire tutto, pensieri, parole, opere, passi di tutte le creature in Volontà di Dio, affinché il peccato più non esistesse, vorrei eclissarle di luce del Voler Divino, affinché investite di luce ed incantate da essa, le creature sotto l’eclisse della luce divina, perdessero la forza, le passioni, la volontà d’offendere il mio dolce Gesù”. (24-41, Settembre 5, 1928)
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L’Addio della sera a Gesù
O mio Gesù, Prigioniero Celeste, già il sole è al tramonto e le tenebre invadono la terra, e Tu resti solo nel tabernacolo d’amore... Mi pare di vederti atteggiato a mestizia per la solitudine della notte, non avendo attorno a Te la corona dei tuoi figli e delle tue tenere spose, che almeno ti facciano compagnia nella tua volontaria prigionia. O mio Divin Prigioniero, anch’io mi sento stringere il cuore nel dovermi allontanare da Te e sono costretta a dirti addio... Ma che dico, o Gesù? Mai più addio! Non ho il coraggio di lasciarti solo. Addio con le labbra, ma non con il cuore; anzi, il mio cuore lo lascio con Te nel tabernacolo. Conterò i tuoi palpiti e vi corrisponderò con un mio palpito d’amore; numererò i tuoi affannosi sospiri e per rinfrancarti ti farò riposare nelle mie braccia. Ti farò da vigile sentinella; starò tanto attenta a guardare se qualche cosa ti affligge e ti addolora, non solo per non lasciarti mai solo, ma per prendere parte a tutte le tue pene. O Cuore del mio cuore! O Amore del mio amore! Lascia quest’aria di mestizia, consolati; non mi dà il cuore di vederti afflitto. Mentre con le labbra ti dico addio, ti lascio i miei respiri, i miei affetti, i miei pensieri, i miei desideri, i miei movimenti, che inanellando tra loro continui atti d’amore unito al tuo, ti formeranno corona e ti ameranno per tutti. Non ne sei contento, o Gesù? Pare che mi dici di sì, non è vero?
Addio, o amante Prigioniero. Ma non ho finito ancora. Prima che io parta voglio lasciarti anche il mio corpo innanzi a Te. Intendo fare delle mie carni e delle mie ossa tanti minutissimi pezzi, per formare tante lampade per quanti tabernacoli esistono nel mondo, e del mio sangue tante fiammelle, per accendere queste lampade; ed in ogni tabernacolo intendo mettere la mia lampada, che, unendosi alla lampada del tabernacolo che ti rischiara la notte, ti dirà: «Ti amo, ti adoro, ti benedico, ti riparo e ti ringrazio per me e per tutti».
Addio, o Gesù... Ma senti un’altra parola ancora: patteggiamo, e il patto sia che ci ameremo di più. Mi darai più amore, mi chiuderai nel tuo amore, mi farai vivere d’amore e mi seppellirai nel tuo amore. Stringiamo più forte il vincolo dell’amore. Sarò solo contenta se mi darai il tuo amore, per poterti amare davvero... Addio, o Gesù! Benedici me, benedici tutti; stringimi al tuo Cuore, imprigionami nel tuo Amore con lo scoccarti un bacio sul Cuore... Addio, addio! (11-1, Febbraio 10, 1912)
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ALLA COMUNIONE Gesù, Ti amo! Vieni, Divina Volontà, in questa Comunione mia con Te; vieni, perché io intendo non solo donarti all’anima mia, ma a tutte le anime che non ti ricevono, per riparare i nostri peccati e dare gloria al Padre.

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Figlia mia, la preghiera è musica al mio udito, specialmente quando un’anima è tutta uniformata alla mia Volontà, in modo che in tutto il suo interno non si scorge che un continuo atto di vita di Volontà Divina. Quest’anima è come se uscisse un altro Dio e Mi facesse questa musica. Oh, come è dilettevole! Trovando chi Mi rende la pariglia, può rendermi gli onori divini. Solo chi vive nel mio Volere può giungere a tanto, perché tutto il resto delle anime, ancorché facciano e preghino molto, saranno sempre cose e preghiere umane che faranno, non già divine; quindi, non avranno quella potenza e quella attrattiva al mio udito” (Vol. 6°, 06.01.1906).
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Il vivere nel Divin Volere è impegnativo ma semplice. Non si richiede altro che chiamarLo nei nostri atti, per darGli il primato.
E ciò si fa dicendo in tutto ciò che facciamo: «Gesù ti amo, Divina Volontà vieni a lavorare nelle mie mani, a pregare nella mia preghiera, a respirare nel mio respiro, a pensare nella mia mente, ecc...».
Dice Gesù alla sua serva Luisa: «È tanta l'altezza della perfezione dell'anima abbandonata nel Mio VOLERE, che giunge ad operare come Dio. E questo non deve far meraviglia perché: siccome in essa non vive più la sua volontà, ma la Volontà di Dio medesimo, cessa ogni stupore se vivendo con questa Volontà, possiede la potenza, la sapienza, la santità e le virtù di Dio.
Oh, come tutti gli angeli e i santi l'adorano quest'anima, gli uomini l'ammirano, e i demoni la temono scorgendo in essa l'Essere Divino!».  (Vol. III, 21 maggio 1900)

Nihil Obstat del Canonico Annibale M. Di Francia [ora santo]
Imprimatur: Trani, Arzobispo Gius. M. Leo Octubre de 1926

venerdì 29 settembre 2017

Promesse di Santa Brigida per i devoti dei dolori di Maria

Le 7 promesse e le 4 grazie ai devoti di Nostra Signora dei Dolori

Prima la devozione celebrava i cosiddetti Sette Dolori di Maria. È stato papa Pio X a sostituire questo titolo con quello attuale, ricordato il 15 settembre: Vergine Dolorosa, o Nostra Signora dei Dolori.
È con questo titolo che noi cattolici onoriamo la sofferenza di Maria, accolta liberamente nella redenzione mediante la croce. È stato accanto alla Croce che la Madre di Cristo crocifisso è diventata la Madre del Corpo Mistico plasmato sulla Croce: la Chiesa.
La devozione popolare, che precede la celebrazione liturgica, aveva fissato simbolicamente i sette dolori della corredentrice sulla base degli episodi narrati dai Vangeli:
  1. la profezia del vecchio Simeone,
  2. la fuga in Egitto,
  3. lo smarrimento di Gesù nel Tempio,
  4. il cammino di Gesù verso il Golgota,
  5. la crocifissione,
  6. la deposizione dalla croce,
  7. la sepoltura di Gesù.
Sono episodi che ci invitano a meditare sulla partecipazione di Maria alla Passione, Morte e Resurrezione di Cristo e che ci danno la forza di prendere su di noi la nostra croce.
Le promesse e le grazie ai devoti di Nostra Signora dei Dolori
Nelle sue rivelazioni approvate dalla Chiesa, la Madonna rivelò a Santa Brigida: "Guardo tra coloro che vivono sulla terra ma trovo ben pochi che abbiano compassione di me e meditino sul mio dolore. Perciò, figlia mia, sebbene molti mi dimentichino, tu non scordarti di me; contempla il mio dolore e imitami per quanto ti è possibile e soffri con me" e le promise
di concedere sette grazie a coloro che recitano tutti i giorni sette Ave Maria in onore dei suoi principali “sette dolori”, meditando su di essi. Queste le promesse:
  • Porrò la pace nelle loro famiglie.
  • Saranno illuminati sui Misteri Divini.
  • Li consolerò nelle loro sofferenze e li accompagnerò nelle loro fatiche.
  • Darò loro tutto quello che mi chiedono, a condizione che non si opponga alla Volontà adorabile del mio Divin Figlio e alla santificazione delle loro anime.
  • Li difenderò nei combattimenti spirituali contro il nemico infernale e li proteggerò in tutti gli istanti della vita.
  • Li assisterò visibilmente nel momento della morte.
  • Ho ottenuto da Mio Figlio che quelli che propagano questa devozione (alle mie Lacrime e Dolori) siano trasferiti da questa vita terrena alla felicità eterna direttamente, poiché saranno distrutti tutti i loro peccati e mio Figlio e io saremo la loro eterna consolazione e gioia.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori [Le Glorie di Maria] dice che Gesù ha promesso ai devoti di Nostra Signora dei dolori queste grazie:
  • I devoti che invocheranno la divina Madre per i meriti dei suoi dolori otterranno, prima della morte, di compiere una vera penitenza per tutti i loro peccati.
  • Nostro Signore imprimerà nei loro cuori la memoria della Sua Passione, dando loro il premio del Cielo.
  • Gesù Cristo li custodirà in tutte le tribolazioni, soprattutto nell’ora della morte.
  • Gesù li lascerà nelle mani di sua madre, perché disponga di loro a suo piacimento e ottenga loro tutti i favori.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti] 
Fonte: https://it.aleteia.org/2016/01/20/le-7-promesse-e-le-4-grazie-ai-devoti-di-nostra-signora-dei-dolori/


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