LE AQUILE NON SONO AVVOLTOI
La CEI non dorme mai e non si stanca mai. Mentre distrae l’avversario, pardon i fedeli, con la nuova traduzione del Pater Noster e del Gloria, aveva già colpito duramente con la nuova versione della Bibbia CEI da usare per la Messa. Mentre alcune modifiche ai testi biblici sono banali e spesso inutili, nella messa di venerdì 16 novembre sono sobbalzato, ascoltando la lettura del Vangelo secondo Luca 17, 26-37.
Il versetto 37, secondo la nuova versione CEI, dice: «Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
La vulgata e tutte le traduzioni precedenti invece portano:
37 Respondentes dicunt illi: “ Ubi, Domine? ” Qui dixit eis: “ Ubicumque fuerit corpus, illuc congregabuntur et aquilae ”. [37 I discepoli allora, rispondendo, gli dissero: «Dove Signore?» Ed egli disse loro: «Dove sarà il corpo, là si raduneranno le aquile».]
Si capisce bene che una cosa è il corpo ed un’altra il cadavere, così come le aquile non sono avvoltoi. Anzi possiamo affermare con sicurezza che il cadavere è il contrario del corpo vivente e d’altra parte l’aquila reale è il più nobile, essendo il re degli uccelli, mentre l’avvoltoio è uno dei più ignobili, nutrendosi solo di carcasse di animali morti.
Tant’è vero che i padri della Chiesa (sant’Ambrogio, sant’Eusebio, sant’Agostino) hanno tutti interpretato che le aquile rappresentano i santi che sono attirati da Gesù Cristo (il corpo=Eucarestia) e dalle cose spirituali [Cfr. san Tommaso d’Aquino. Catena aurea]. Se sostituiamo alle aquile gli avvoltoi e invece di corpo scriviamo cadavere, cambia tutto. Questa traduzione surrettiziamente suggerisce che non sono più i santi che sono attratti dal corpo di Cristo, ma sono evidentemente gli anti-santi attratti da qualcun altro.
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