I PRIMI NOVE VENERDI’ DEL MESE
La «Grande Promessa»
Il Signore Gesù poi si degnò di rivolgere
alla sua fedele sposa queste parole: «Ti prometto, nell'eccessiva misericordia
del mio Cuore, che a coloro che si accosteranno alla sacra mensa per nove mesi
consecutivi, ogni primo venerdì del mese, l'onnipotente amore del
mio Cuore concederà
il dono della
penitenza finale: non moriranno in stato di peccato, né senza ricevere i
santi sacramenti; e il mio Cuore in quegli ultimi istanti sarà per loro sicuro
asilo». Papa Benedetto XV diede la più
bella e autorevole testimonianza sull’autenticità della Grande Promessa
riportandone testualmente le parole nella Bolla Apostolica con la quale
Margherita Maria Alacoque veniva dichiarata Santa e che abbiamo riportato sopra
(A. A. Sedis 2 novembre 1920 - vol. XII - pag. 503).
LE
DODICI PROMESSE DEL SS. CUORE DI GESÙ PER I SUOI DEVOTI affidate a santa Margherita Maria Alacocque tra il 1673
e il 1688:
1. Io darò loro tutte le
grazie necessarie al loro stato
2. Metterò e conserverò la pace nelle loro
famiglie
3. Li consolerò in tutte le loro pene
4. Sarò loro sicuro rifugio in
vita e specialmente in punto di morte
5. Spanderò copiose benedizioni su di
ogni loro impresa
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e
l'oceano infinito della misericordia
7. Le anime tiepide si infervoreranno
8.
Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione
9. La mia
benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del
mio Cuore
10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti
11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto
nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.
12. A tutti quelli che, per nove
mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, Io prometto
la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma
riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro
asilo in quel momento estremo. La dodicesima promessa è detta
"grande", perché rivela la divina
misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità.
CONDIZIONI
Per
rendersi degni della Grande Promessa è necessario: 1. Accostarsi alla
Comunione. La Comunione va fatta
bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna
premettere la confessione. 2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato
le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia, ecc. ne avesse tralasciata anche
una sola, deve incominciare da capo. 3. Ogni primo venerdì del mese. La pia
pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.
ALCUNI DUBBI
SE,
DOPO FATTI I NOVE PRIMI VENERDÌ CON LE DEBITE DISPOSIZIONI, UNO CADESSE IN
PECCATO MORTALE, E POI MORISSE ALL'IMPROVVISO, COME POTREBBE SALVARSI? Gesù ha promesso, senza eccezione alcuna, la
grazia della penitenza finale a tutti coloro che avranno fatto bene la Santa
Comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi; quindi si
deve credere che, nell'eccesso della sua misericordia, Gesù dia a quel
peccatore moribondo, la grazia di emettere un atto di contrizione perfetta,
prima di morire.
CHI
FACESSE LE NOVE COMUNIONI CON L'INTENZIONE DI PROSEGUIRE POI PIÙ
TRANQUILLAMENTE A PECCARE, POTREBBE SPERARE IN QUESTA GRANDE PROMESSA DEL SACRO
CUORE DI GESÙ? No di certo, anzi commetterebbe tanti sacrilegi, perché
accostandosi ai Santi Sacramenti è necessario avere la ferma risoluzione di
lasciare il peccato. Un conto è il timore di tornare ad offendere Dio, e altro
la malizia e l'intenzione di seguitare a peccare. Con approvazione ecclesiastica
http://www.monasterovisitazione-baggiovara.org/preghiere.html
NOTE
I Sacerdoti e le persone pie che si comunicano ogni giorno, per ottenere la
Grande Promessa, non devono. far altro che mettere l’intenzione di fare anche
loro queste nove Comunioni al primo Venerdì del mese per ottenere la Grande
Promessa, per onorare il Sacro Cuore e ripararlo dell’ingratitudine e degli
oltraggi che riceve da tanti peccatori. Sarebbe bene rinnovare quest’intenzione
ogni primo Venerdì fino al termine della pratica ma
non è necessario rinnovarla ogni volta: basta mettere l’intenzione una volta
per sempre. E certamente ben fatto poi ripetere una o più volte dette
Comunioni, particolarmente quando vi fosse qualche dubbio di non averle fatte
con tutte le disposizioni richieste. Quindi è ottima cosa ripetere più volte la
serie delle nove Comunioni per rendere più sicuro il conseguimento della Grande Promessa.
*** Suggerimento
di un Sacerdote, che ogni anno prepara
alla Prima Comunione un gruppo di 40-50 ragazzi. Durante il periodo di
preparazione egli parla loro anche della Grande Promessa. Alla domanda se sono
disposti a fare i Primi Venerdì tutti i ragazzi rispondono di sì. Allora, dopo
la Prima Comunione, il parroco ogni giovedì precedente il primo Venerdì di
mese, tramite whatsapp, fa pervenire ai singoli fanciulli una notifica che
ricorda loro l’impegno preso e l’orario della Confessione e della Comunione. I
fanciulli, richiamati con quell’avviso,
corrispondono fedelmente.
Alla fine dei Primi Venerdì il parroco dona loro
in ricordo una bella immagine del Sacro Cuore di Gesù.
Questa bella iniziativa assicura la salvezza
eterna di quei ragazzi perché essi, privi ancora di malizia, fanno i Primi
Venerdì con retta intenzione; inoltre li abitua alla Comunione frequente e li
fa piccoli apostoli della Grande Promessa.
*** Molti
sacerdoti sono angustiati per le tristi condizioni della propria parrocchia
e, dopo aver tentato tante iniziative per fare un po’ di bene, si sono lasciati
prendere dallo scoraggiamento e in cuor loro hanno ripetuto le parole di S.
Pietro: «Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo preso nulla»
(Lc 5:1-5). A costoro si potrebbe ricordare quello che hanno scritto zelanti
apostoli di questa devozione: la predicazione della Grande Promessa è uno dei
mezzi più efficaci per attirare intere parrocchie a frequentare i Sacramenti.
Procurate solo di essere solleciti e premurosi di dare ai fedeli la comodità di
confessarsi e non tarderete a toccare con mano veri prodigi di grazia. Ai primi
volenterosi se ne verranno man mano aggiungendo altri e la funzione del Primo
Venerdì del mese diventerà la funzione più importante e devota della
parrocchia.
Esempi
Sono molti gli esempi ma
per ragioni di brevità riporto
solo questo:
Conversione di un federale
Durante il fascismo (1922-1943) c'era a
Catania, quale federale onnipotente per tutta la provincia (il “federale” era
il rappresentante del Partito Fascista in ogni provincia), l'avv.Pietro Angelo
Mammana, di pessimi costumi. Tra le sue innumerevoli malefatte, un giorno aveva
dato uno schiaffo a un giovane perché portava al petto il distintivo di Azione
Cattolica (non erano ancora stati firmati i Patti Lateranensi e c'era allora un
po' di attrito tra il Vaticano e il Partito Fascista); glielo aveva strappato,
gettato a terra e pestato, dicendo: Ora vai a dirlo al tuo Vescovo! Un giorno
d'estate, durante l'ultima guerra, assistendo con una sigaretta accesa, nella
sua villa di Trecastagni, al travaso di benzina da una macchina all'altra fatto
dal suo autista, la benzina s'incendiò e Mammana fu avvolto dalle fiamme.
Accorsi con delle coperte, i familiari gli spensero le fiamme addosso e quindi
lo ricoverarono all'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Le fiamme gli
avevano bruciato tutta la pelle, per cui non poté essere coperto con lenzuola
perché si appiccicavano le carni. Dovette essere messo sopra una incerata e
coperto con un'altra incerata. Chiese subito un Prete. Nella stanza accanto
alla sua c'era ricoverato il Sac. Giuseppe Consoli, residente nella Chiesa di
S. Giuliano in via Crociferi a Catania. Egli accorse subito. Il federale
Mammana, dopo avergli raccontato l'accaduto, gli disse: “Quando fui avvolto
dalle fiamme sentii una voce che mi diceva: ‘Dovresti morire e andare
all'inferno, ma ti aspetta misericordia perché hai fatto i Nove Primi
Venerdì... Se tu non l'avessi fatti quando eri ragazzo, ora ti avrei portato
con me all'Inferno!”. Quindi si confessò e comunicò con grande pentimento e
devozione. Non volle ricevere nessuno: né amanti, né amici, ma soltanto il Sac.
Consoli. Per i tormenti si torceva come un verme, ma ripeteva continuamente: Me
lo merito! Me lo merito! Sopravvisse 15 giorni in quei tormenti e morì
pienamente rassegnato e riconciliato con Dio.
CONCLUSIONE
Gesù ci dice (Mt. 16:26): «Che giova all’uomo
guadagnare tutto il mondo se poi perde l’anima sua?». L’uomo si agita attorno a
tanti affari. Chi cerca il denaro, chi la gloria, chi il piacere dei sensi.
Purtroppo si perde di mira l’affare più importante e il solo necessario cioè la
salvezza dell’anima.
La salvezza dell’anima è un affare
irrimediabile! Se si perde l’onore ci si può riabilitare. Se si perde la salute
si potrà riacquistarla. Se un esame riesce male, ripetendo l’anno o studiando di
più, si può rimediare. Ma se perdiamo l’anima non possiamo più rimediare
eternamente! Ci pensiamo a questo? E se ci abbiamo veramente pensato ci siamo
posta la domanda: Mi salverò o mi dannerò? Sarò un giorno eternamente felice in
Paradiso oppure infelice e straziato dalle pene eterne dell’inferno?
Questo pensiero faceva tremare di spavento i
Santi e noi potremmo vivere tranquilli colla coscienza aggravata da tanti
peccati? E se morissimo all’improvviso dove andremmo?
Orbene Gesù colla sua Grande Promessa viene a
toglierci da questo incubo spaventoso e ci fa sentire questa consolante
promessa: « Tu avrai la grazia della perseveranza finale, la grazia della
penitenza finale, cioè andrai salvo in Paradiso se farai bene la Comunione nei
primi Venerdì del mese per nove mesi consecutivi».
Gesù vuole darti la chiave d’oro che un giorno
ti dovrà aprire la porta del Cielo. Sta a te approfittare di questa grazia
veramente straordinaria che ti offre il suo Cuore misericordioso.
Sarebbe una bestemmia insopportabile pensare
alla possibilità che Gesù non mantenga la sua parola. Questa avrà il suo
compimento anche per chi, dopo aver fatto bene le nove Comunioni del primo
Venerdì del mese, trascinato dalle passioni e dalle occasioni cattive, vinto
dalla debolezza della natura e dalla forza delle tentazioni, diventasse
perverso e vivesse nel peccato. Gesù nel fare la Grande Promessa non escluse
nessuno di quelli che hanno fatto bene i Primi Venerdì. Di conseguenza tutti
possono credere con certezza che si salveranno, quando hanno adempiuto
umanamente le condizioni richieste dal Sacro Cuore, per il fatto stesso di
averle adempiute. (Cfr. Vermaersch: La Grande Promessa - Etudes - pag. 593).
Una
conferma dell’autenticità e della verità di quanto è stato detto sulla
Grande Promessa ci è stata data dalla Madre di Dio e Madre nostra:
1) La Vergine della Rivelazione, apparendo a
Roma — alle Tre Fontane — a Bruno Cornacchiola, blasfemo ed eretico peccatore,
il 12 aprile 1947, gli disse: «Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i
Nove Primi Venerdì del Sacro Cuore di Gesù, che la tua fedele sposa ti fece
fare prima di entrare nella via della menzogna (il protestantesimo), ti hanno
salvato. Frequentate i Primi Venerdì del mese perché è una promessa del Cuore
di mio Figlio».
2) La Vergine Santissima, apparendo a Belpasso
(Catania) l’8 dicembre 1986 al veggente Rosario Toscano, disse: «Gesù tante
volte è lasciato abbandonato e poco riverito in certi tabernacoli, Egli però,
nella sua infinita Misericordia, promette l’assistenza in punto di morte a chi
ogni Primo Venerdì di mese, per nove mesi consecutivi, si confesserà (se si
trova in peccato grave, perché per i peccati veniali non è necessaria la
Confessione per ottenere la Promessa di Gesù - n.cLr.) e si comunicherà.
Atto di Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù (scritto da santa Maria Margherita
Alacoque) Io… dono e consacro al
Cuore adorabile di Gesù Cristo la mia persona e la mia vita, le mie azioni,
pene e sofferenze, per non voler più servirmi d’alcuna parte del mio essere,
che per onorarlo, amarlo e glorificarlo. E’ questa la mia volontà irrevocabile:
essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando di cuore a tutto
ciò che potrebbe dispiacergli. Ti scelgo, o Sacro Cuore, come unico oggetto del
mio amore, per custode della mia vita,
pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore
di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia
morte. Cuore amoroso, pongo tutta la
mia fiducia in te, perché temo tutto della mia malizia e debolezza, ma spero
tutto della tua bontà. Consuma, dunque in me quanto può dispiacerti o
resisterti; il tuo puro amore s'imprima profondamente nel mio cuore, in modo
che non ti possa più scordare o essere da te separato. Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio
nome sia scritto in te, poiché voglio concretizzare tutta la mia felicità e la
mia gloria nel vivere e morire come tuo servo. Cuore amoroso di Gesù, pongo
tutta la mia fiducia in te, perché temo tutto dalla mia debolezza, ma spero tutto
dalla tua bontà.
Offerta della giornata Cuore divino di
Gesù, io ti offro, nella Divina Volontà,
per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione
al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze
di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli
uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre. Amen.
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