martedì 14 luglio 2020
venerdì 3 luglio 2020
Germania: indagine su rete di trentamila pedofili
Germania: rete di pedofili, 30 mila sospettati
Gli inquirenti: «Nei forum sul web scambio di informazioni e consigli»
BERLINO. La magistratura tedesca sta indagando su circa 30.000 sospetti nell'ambito di un'indagine su una rete pedofila nella regione occidentale di Bergisch Gladbach. L'unità di criminalità informatica nello stato del Nord Reno Vestfalia sta «indagando su 30.000 sospetti sconosciuti» nel caso, ha detto il ministero della giustizia del land in un tweet. «Vogliamo trascinare gli autori e i sostenitori degli abusi sui minori fuori dall'anonimato di Internet», ha detto il ministero.
Si tratta di una rete criminale internazionale che ha il suo epicentro nelle regioni di lingua tedesca. Nelle chat, stando agli inquirenti, i pedofili, che dopo gli abusi mettono su internet i video delle loro violenze, si incoraggiano a vicenda. Fino ad ora, nel caso della rete scoperta a partire da Bergisch Gladbach erano stati identificati 72 sospettati. Le indagini erano iniziate lo scorso ottobre con un arresto a Bergisch Gladbach, vicino Colonia. A maggio era stato arrestato un soldato di 27 anni. «Non avevo mai sospettato neppure lontanamente questa dimensione del fenomeno degli abusi in rete. Dobbiamo ammettere che questi crimini sono molto più diffusi di quanto immaginassimo», ha affermato il ministro della giustizia del Land.
2.100 bambini vittime di abusi liberati in California
Marines, Navy Seals Rescue 2.100 bambini in gabbia,
adolescenti
Leggi la storia di Beforeitsnews.com qui.Tradotto con il traduttore automatico
Incredibile 2.100 bambini tenuti in gabbie in tunnel sotterranei presso la struttura militare della
California China Lake sono stati salvati da Navy Seals e US Marines mercoledì. 16 ottobre. Si diceva che i bambini e gli adolescenti fossero stati vittime di abusi sessuali, torturati e uccisi per raccogliere
l'adrenalina.
L'operazione militare di circa 10.000 truppe è stata segnalata da Timothy Charles Holmseth della Task Force Pedofilo del Pentagono. La notizia, che non dovrebbe essere presa dai media mainstream a causa dei loro legami con la pedofilia, è stata rilasciata secondo un comandante del Pentagono che era a capo del salvataggio. Disse che sarebbero seguite ulteriori operazioni per salvare i bambini sfruttati.
2100 bambini in gabbia liberati e salvati dai marine statunitensi e dai sigilli della marina Steemit
https://twitter.com/uspacificfleet/status/1182916396415500288?s=21
https://wcti12.com/fox-eastern-carolina/home-of-the-brave/2nd-marine-division-preparing-to-deployto-california
Si riteneva che il salvataggio fosse collegato a oltre 125.000 accuse sigillate che sono state presentate ai tribunali federali di tutta la nazione da quando il presidente Trump è entrato in carica. La maggior parte di quelle accuse sono state dichiarate bollate con l'accusa di tradimento e pedofilia. È stato riferito che l'80% del Congresso è stato accusato e che i loro arresti sarebbero presto seguiti.
29/6/2020 Marines, Navy Seals Rescue 2.100 bambini in gabbia, Ragazzi | Politica | Prima che sia una notizia
https://beforeitsnews.com/politics/2019/10/marines-navy-seals-rescue-2100-caged-children-teens-3144359.html 2/8
Il giorno successivo giovedì. Il 17 ottobre, in una seconda operazione di puntura, sono state salvate
dozzine di vittime minori che sono state attivamente abusate dagli utenti del sito Web di "Benvenuti in video".
Gli arresti hanno portato al salvataggio di 23 vittime negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in
Spagna. Molti video devono ancora identificare le vittime. Alcuni utenti del sito erano abusatori diretti di bambini che vendevano i loro video di abusi.
Le forze dell'ordine del Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Corea del Sud arresto ED 338 persone
provenienti da Australia, Brasile, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Finlandia, Francia, Ungheria,
Irlanda, Italia, Polonia, Arabia Saudita, Spagna, Svezia e gli Emirati Arabi Uniti. Si dice che abbiano
venduto 250.000 video di abusi sessuali e stupri su minori, principalmente tramite Bitcoin.
I pubblici ministeri statunitensi hanno dichiarato nell'accusa presentata nell'agosto 2018 ma non sigillata mercoledì. Il 16 ottobre, nel sito Web di Dark erano presenti circa 250.000 immagini e video grafici caricati dagli utenti di bambini vittime di abusi sessuali. Il governo lo ha definito il "più grande sito web di pornografia infantile Dark Net sul Web" in un comunicato stampa .
L'inchiesta è iniziata quando è stato inviato un suggerimento all'IRS, anche se il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato che il sito ha fatto trapelare il suo IP, mentre la National Crime Agency del Regno Unito ha dichiarato che un ricattatore che è stato catturato nell'ottobre 2017 è stato il modo in cui sono entrati nel sito.
I salvataggi e gli arresti di questa settimana sono stati dichiarati legati ai trafficanti internazionali di
minori, trafficanti di armi e droghe applicati da varie mafie, mentre si credeva che fossero finanziati e
organizzati attraverso il programma CIA Mind Control, US Inc, Queen's Bank of London, Banca Vaticana e
Central Banks . La task force pedofila del Pentagono stava lavorando con la polizia e le persone
giuridiche di tutto il mondo per arrestare i pedofili e salvare i bambini.
29/6/2020 Marines, Navy Seals Rescue 2.100 bambini in gabbia, Ragazzi | Politica | Prima che sia una notizia
https://beforeitsnews.com/politics/2019/10/marines-navy-seals-rescue-2100-caged-children-teens-3144359.html 3/8
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I raggi del sole inattivano il Coronavirus - utile scoperta dell'acqua calda
Coronavirus, dimostrato l'alto potere
germicida dei raggi ultravioletti
17/06/2020
La luce ultravioletta a lunghezza d’onda corta, o radiazione UV-C, quella tipicamente prodotta da lampade a basso costo al mercurio (usate ad esempio negli acquari per mantenere l’acqua igienizzata) ha un’ottima efficacia nel neutralizzare il coronavirus SARS-COV-2. Lo conferma uno studio sperimentale multidisciplinare effettuato da un gruppo di ricercatori, con diverse competenze, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Università Statale di Milano, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) e dell’IRCCS Fondazione Don Gnocchi.
«Gli studi effettuati (leggi qui il comunicato in lingua inglese) sono di grande rilievo nell’ambito del contrasto alla pandemia da COVID-19 - spiega Mario Clerici (nella foto), docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore scientifico dell’IRCCS di Milano della Fondazione Don Gnocchi - e dimostrano come l’approccio multidisciplinare condotto da ricercatori di Istituti diversi possa portare a eccellenti risultati».
«Gli studi effettuati (leggi qui il comunicato in lingua inglese) sono di grande rilievo nell’ambito del contrasto alla pandemia da COVID-19 - spiega Mario Clerici (nella foto), docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore scientifico dell’IRCCS di Milano della Fondazione Don Gnocchi - e dimostrano come l’approccio multidisciplinare condotto da ricercatori di Istituti diversi possa portare a eccellenti risultati».
La dose di una lampada inattiva il virus
È noto il potere germicida della luce UV-C su batteri e virus, una proprietà dovuta alla sua capacità di rompere i legami molecolari di DNA e RNA che costituiscono questi microorganismi. Diversi sistemi basati su luce UV-C sono già utilizzati per la disinfezione di ambienti e superfici in ospedali e luoghi pubblici. Tuttavia, per quanto spesso questa tecnologia venga richiamata pubblicamente a livello internazionale anche per la lotta alla diffusione della pandemia da COVID-19, una misura diretta della dose di raggi UV necessaria per rendere innocuo il virus non era stata ancora effettuata.
«Abbiamo illuminato con luce UV soluzioni a diverse concentrazioni di virus - spiega Mara Biasin, docente di Biologia Applicata dell’Università Statale di Milano - e abbiamo trovato che è sufficiente una dose molto piccola, equivalente a quella erogata per qualche secondo da una lampada UV-C posta a qualche centimetro dal bersaglio, per inattivare e inibire la riproduzione del virus, indipendentemente dalla sua concentrazione».
«Con dosi così piccole - aggiunge Andrea Bianco, tecnologo INAF - è possibile attuare un’efficace strategia di disinfezione contro il coronavirus. Questo dato sarà utile a imprenditori e operatori pubblici per sviluppare sistemi e attuare protocolli ad hoc utili a contrastare lo sviluppo della pandemia».
«Abbiamo illuminato con luce UV soluzioni a diverse concentrazioni di virus - spiega Mara Biasin, docente di Biologia Applicata dell’Università Statale di Milano - e abbiamo trovato che è sufficiente una dose molto piccola, equivalente a quella erogata per qualche secondo da una lampada UV-C posta a qualche centimetro dal bersaglio, per inattivare e inibire la riproduzione del virus, indipendentemente dalla sua concentrazione».
«Con dosi così piccole - aggiunge Andrea Bianco, tecnologo INAF - è possibile attuare un’efficace strategia di disinfezione contro il coronavirus. Questo dato sarà utile a imprenditori e operatori pubblici per sviluppare sistemi e attuare protocolli ad hoc utili a contrastare lo sviluppo della pandemia».
Il ruolo del sole nell'evoluzione della pandemia
Il risultato ottenuto è molto importante anche al fine di validare uno studio parallelo, coordinato da INAF e Università degli Studi di Milano, per comprendere come gli ultravioletti prodotti dal sole possano incidere sulla pandemia, inattivando in ambienti aperti il virus presente in aerosol nelle emissioni delle persone infette. In questo caso ad agire non sono i raggi ultravioletti corti UV-C (anch’essi prodotti dal sole, ma assorbiti dallo strato di ozono dell'atmosfera), bensì i raggi UV-B e UV-A. In estate, in particolare nelle ore più calde, bastano pochi minuti perché la luce ultravioletta del sole riesca a rendere inefficace il virus, come dimostrato di recente anche dal Laboratorio di Biodifesa del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
«Il nostro studio sembra spiegare molto bene come la pandemia da COVID-19 si sia sviluppata con più potenza nell’emisfero nord della Terra durante i primi mesi dell’anno - aggiunge Fabrizio Nicastro, ricercatore INAF - e ora stia spostando il proprio picco nei Paesi dell’emisfero sud, dove sta già iniziando l’inverno, attenuandosi invece nell’emisfero nord».
«Le attività intraprese da INAF contro la pandemia - conclude Giovanni Pareschi - sono iniziate lo scorso marzo su specifico impulso del ministero di Università e Ricerca. Le tecnologie e le competenze sviluppate in ambito astrofisico trovano ora applicazione e grande utilità per la società civile e sono utili al mondo imprenditoriale».
«Il nostro studio sembra spiegare molto bene come la pandemia da COVID-19 si sia sviluppata con più potenza nell’emisfero nord della Terra durante i primi mesi dell’anno - aggiunge Fabrizio Nicastro, ricercatore INAF - e ora stia spostando il proprio picco nei Paesi dell’emisfero sud, dove sta già iniziando l’inverno, attenuandosi invece nell’emisfero nord».
«Le attività intraprese da INAF contro la pandemia - conclude Giovanni Pareschi - sono iniziate lo scorso marzo su specifico impulso del ministero di Università e Ricerca. Le tecnologie e le competenze sviluppate in ambito astrofisico trovano ora applicazione e grande utilità per la società civile e sono utili al mondo imprenditoriale».
In attesa di pubblicazione su riviste internazionali, i risultati dello studio sono al momento pubblicati in due preprint dell’archivio internazionale medrxiv, nella sezione speciale dedicata a COVID-19.
- A. Bianco, M. Biasin, G. Pareschi, et al, “UV-C irradiation is highly effective in inactivating and inhibiting SARS-CoV-2 replication”, https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.06.05.20123463v1
- F. Nicastro, G. Sironi, E. Antonello, et al., “Modulation of COVID-19 Epidemiology by UV-B and -A Photons from the Sun”, https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.06.03.20121392v1
Ufficio Stampa Fondazione Don Gnocchi
Milano, tel. 02 40308938 – 335 8498258
ufficiostampa@dongnocchi.it
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