La pace sia con te

venerdì 24 dicembre 2010

...E SE HAMER AVESSE RAGIONE?

Eleonora Brigliadori “Ho sconfitto il cancro senza curarmi”
Autore: Alessandra Drago – tratto da http://www.stampalibera.com/?p=2698

E: Dieci anni fa mi dissero che sarei morta entro sei mesi. Avendo già perso mia madre e mia nonna di tumore, e avendole viste spegnersi tra atroci sofferenze dovute alla chemioterapia, mi convinsi che il percorso ospedaliero era solo un modo per morire nel peggiore dei modi. Quindi non ho fatto alcuna cura e neppure esami invasivi. In una situazione d’emergenza, come era quella che stavo vivendo, ritenevo assurdo dovermi far bucare, tagliare, aprire. Non ho fatto neppure la chemioterapia. Non solo perchè cosi si vanno a creare nuovi problemi fisici, ma vengono anche innescati meccanismi di paura. Dopo tre anni il carcinoma che avevo al fegato è scomparso, è andato via quando il virus dell’epatite l’ha metabolizzato…
I: Il virus dell’epatite?
E: Al livello del fegato è un “simbionte” che, terminato il conflitto, risolve il carcinoma al fegato.
I: Non capisco…
E: Questa spiegazione tecnica l’ho avuta tempo dopo, quando ho scoperto le teorie di Hamer sui tumori. Dopo la mia guarigione, infatti, ho iniziato un
percorso di conoscenza su questo tema. Tra i sistemi per l’attivazione dell’autoguarigione dell’individuo che ho studiato, la “Nuova Medicina Germanica” mi è parsa la frontiera più avanzata. Il suo ispiratore è il dottor Ryke Geer Hamer, più conosciuto per la vicenda accaduta in Corsica, quando il figlio fu ucciso da un colpo di fucile per il quale venne accusato il principe Emanuele di Savoia. Proprio a seguito di questa triste vicenda, il medico sviluppò un tumore ai testicoli e la moglie uno al seno. Da li ebbe un’intuizione che lo portò a rivoluzionare i
fondamenti stessi della medicina: Hamer capi che i meccanismi cancerogeni hanno una funzione biologica. Il suo stesso tumore era il tentativo estremo del corpo, anche a livello psicologico, di fornire lo strumento per fecondare e avere presto un altro figlio, mentre quello della moglie era il tentativo simbolico di innescare la produzione di latte. Quindi, quando una donna scopre di avere un tumore al seno, dovrebbe cercare di capire la connessione tra quel tipo di tumore e ciò che sta accadendo nella sua vita interiore.
I: Cosi, secondo lei, il corpo guarirebbe da solo dai tumori…
E: Si, quando una persona va a fare la diagnosi, il tumore si sta già riparando da solo. I medici, però interrompono il processo naturale di guarigione e provocano le metastasi, che non sono altro che ulteriori conflitti dovuti al loro stesso intervento.
I: Quindi lei non ha fatto nulla per curarsi?
E: Ho fatto tante cose, ma che avevano a che fare solo con le mie scelte alimentari - sono guarita cambiando la dieta: adesso sono vegetariana -,
con il fatto di rimanere a casa mentre stavo male. C’è gente infatti, che ha un tumore e vive benissimo.
Secondo Hamer, tutte le terapie naturali hanno la loro ragione d’essere, perciò basta digiunare o praticare l’omeopatia per risolvere un problema. che uno decida di guarire con i colori, con le “acque di luce” o con l’urinoterapia, va sempre bene. Purchè non si ostacolino i processi
naturali, si può cercare una propria via. Il tumore parte sempre dal cervello, cioè da un’esigenza nascosta ed è “costruttivo”, quindi non bisogna averne paura.
I: In conclusione, questo che cosa significa?
E: Il concetto di cura, inteso secondo l’approccio tradizionale, non aiuta, perchè la persona pensa che la sua guarigione dipenda dalla “corsa agli armamenti”, cioè dalle pillole che gli vengono date. Occorre, invece, capire che si guarisce solo con l’integrazione dei sistemi biologici: i virus e i batteri, invece di essere combattuti, vanno compresi nella loro funzione positiva. Spesso, quando c’è un virus, l’organismo sta solo tentando di completare un processo “riparativo”, come nel caso dell’epatite come nel tumore al fegato. Il cancro non si origina da
una cellula impazzita, ma è il segnale di una necessità di una persona. Questo mette in moto meccanismi che hanno uno scopo biologico. Se li si lascia completare il percorso, ricomporanno il conflitto. Il tumore infatti, guarisce da solo nel 90 % dei casi.
I: Il metodo Hamer viene praticato in Italia?
E: Io, da quando ho seguito un corso sulle leggi di Hamer riservato ai medici, non ho più amici che muoiono di cancro, perchè consiglio loro, senza fare il “dottore” (perchè non lo sono), come comportarsi. I medici di Nuova Medicina non curano più le persone chemioterapizzate perchè
sono comunque destinate a morire, più o meno tardi, a causa della devastazione compiuta dalla medicina ospedaliera.
I: Tutto ciò è legale?
E: Il problema è all’interno dell’ospedale, dove, secondo me,ci si deve andare solo per la diagnostica. poi si decida in piena libertà. da quando conosco il rapporto tra anima e corpo, non prendo più farmaci. La mia salute è migliore oggi di quando avevo vent’anni, e credo di averlo
dimostrato a “Notti sul ghiaccio”, dove ho dato “la paga” alle ragazzine.

Intervista tratta da “Viversani e belli” di marzo 2007.
Link: http://www.disinformazione.it





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lunedì 20 dicembre 2010

Auguri

Auguri di un sereno Natale ed un
felice anno nuovo







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sabato 11 dicembre 2010

FOTOVOLTAICO: CUI PRODEST? NUOVA "CASSA DEL MEZZOGIORNO"

La corsa alle installazioni di campi fotovoltaici nasconde comportamenti predatori

Egregio direttore,
nell'Italia investita da una crisi senza precedenti ancora una volta il nostro territorio è al centro d'interessi economici di alcuni privati, in palese conflitto con il bene della collettività intera. Mi riferisco alla triste e anche un po' paradossale vicenda del ricorso al TAR che alcuni ambienti di Confindustria Ascoli avrebbero fatto nei confronti della Regione Marche e della Provincia di Ascoli Piceno.
Aldilà di una certa miopia nella visione strategica di sviluppo per il territorio, la corsa alle installazioni di campi fotovoltaici nasconde comportamenti predatori, che comportano enormi danni all'intera società civile in ambito economico, ambientale e sociale.
Da un punto di vista economico il fotovoltaico, lungi dall'essere una risposta concreta ed efficace ai problemi energetici, rappresenta una vera fonte di speculazione a favore di alcuni ricchi investitori e a danno dei cittadini. Non occorre fare lunghi e approfonditi studi per accorgersi del bluff attorno a quelle che vengono chiamate "fonti rinnovabili", tra cui il fotovoltaico.
È sufficiente leggere qualche articolo intellettualmente onesto a riguardo
oppure andare a controllare i dati direttamente riportati dal Gestore dei
Servizi Energetici (GSE) per rendersi immediatamente conto che il
fotovoltaico, come le altre rinnovabili, è una perdita secca per la collettività:
senza incentivi statali non riesce ad ammortizzarsi neppure in parte. Il
sussidio pubblico erogato dal GSE è di circa 440 euro per MWh e per un
impianto di terra ad esempio da 1 MW, in un ventennio il GSE trasferirà agli investitori circa tre volte il costo dell'investimento (qualcosa come 6 milioni di euro per un guadagno netto del 300%!)

La domanda a questo punto nasce spontanea: se un impianto è così
svantaggioso economicamente parlando, perché c'è un interesse così alto
nella realizzazione di campi fotovoltaici? Perché c'è lo Stato che li finanzia, prelevando i soldi necessari sulla bolletta a carico dei consumatori. Si capisce bene che le energie alternative sono quindi un modo per "mungere lo Stato" non apportando tra l'altro nessun beneficio al territorio (altro che Cassa del Mezzogiorno). Si capisce bene allora la corsa agli incentivi, il ricorso al TAR, le varie bandiere sventolate in nome dell'ambientalismo da parte di certe organizzazioni.
In un illuminante articolo recentemente apparso sul sito la VOCE.INFO,
Giorgio Ragazzi, professore associato di Scienza delle Finanze all'Università di Bergamo, fa luce su tutto quello che di solito non viene detto riguardo alle energie rinnovabili, scrivendo tra l'altro: < resterà nulla, mentre si dovranno smaltire milioni di pannelli obsoleti>>. E ancora: < anche alla riduzione nel costo dei pannelli, è dunque in atto una corsa a investire, da parte di numerosissimi soggetti, inclusi fondi esteri, attratti da rendimenti molto elevati e praticamente senza rischio. [...] Oggi tutti festeggiano, imprese, investitori, ministri ed ecologisti, mentre i consumatori sono ignari dell'onere che graverà su di loro in futuro. Ai francesi l'energia nucleare costa circa 35 euro per MWh, una buona centrale termica produce a 60 euro, il fotovoltaico ne costa almeno 450: l'effetto sulla competitività del paese è dunque molto pesante, come pure l'onere sui consumatori che già oggi pagano tariffe assai più elevate della media europea>>.
Aldilà dell'installazione dei pannelli, operazione molto limitata nel tempo e a basso valore aggiunto, l'industria del fotovoltaico non crea affatto nuovi posti di lavoro (l'Italia praticamente non produce pannelli al silicio) mentre favorisce l'importazione di celle di silicio a tutto svantaggio della bilancia commerciale italiana. Credo che da un punto di vista economico ci sia poco più da aggiungere. È in atto una corsa all'oro per pochi, a spese dell'economia del Paese e del futuro delle prossime generazioni.
Per quanto riguarda gli aspetti ambientali e sociali il discorso si muove su un piano più complesso, fornendo così spesso vie di fuga ai sostenitori delle rinnovabili, di fronte alle cifre che attestano un impietoso fallimento dal punto di vista economico delle "energie verdi". Il terreno coperto dagli impianti e sottratto per decenni alle coltivazioni o alle normali condizioni atmosferiche s'impoverisce irrimediabilmente, mentre le distese di pannelli fotovoltaici forniscono uno spettacolo poco edificante all'interno del paesaggio.

Da considerare poi che lo smaltimento dei pannelli costituisce una ulteriore minaccia per l'ambiente3 e un problema economico che oggi purtroppo viene sottovalutato, lasciando così altre pesanti eredità alle generazioni future.
Il solare fotovoltaico si basa su una tecnologia obsoleta, con minimi margini di miglioramento a causa dei limiti intrinseci del materiale. Attualmente l'efficienza di conversione varia tra l'8 e il 20% secondo il tipo di cella utilizzato e per produrre 1 kWp (in condizioni ottimali di irraggiamento) sono necessari mediamente 10 metri quadrati di pannelli di silicio.
Studi recenti hanno individuato un limite fisico ultimo del 29% per
l'efficienza di conversione, come dire che si potrà al massimo ridurre della metà la superficie di un pannello per ottenere la stessa energia. Inutile ricordare poi che la produzione di energia dal fotovoltaico è altamente discontinua e tende a diminuire con il tempo (si stima una perdita di circa il 1-2% annuo nell'efficienza delle celle di silicio).
Nonostante gli evidenti limiti di questa tecnologia, oggi in Italia ci sono
106533 impianti per una potenza installata complessiva di circa 1737 MW7,
che hanno richiesto un utilizzo totale di suolo (terreno o altre superfici)
approssimativamente di 17370000 metri quadrati, per una spesa complessiva
di circa 9 miliardi di euro8, in pratica come una manovra finanziaria dello
Stato italiano. A fronte dell'immenso investimento questi impianti solari nel 2009 hanno prodotto 676 GWh, niente di meno che lo 0,9% di tutta l'energia prodotta in Italia! È chiaro a questo punto quale sia uno dei problemi più grandi e gravi delle energie rinnovabili: quello di distrarre fondi pubblici dalla ricerca vera di fonti energetiche alternative al petrolio, favorendo invece solo la speculazione di alcuni investitori a scapito della collettività.

Le Marche nel 2009 hanno consumato il doppio dell'energia prodotta (7981
GWh richiesti a fronte di una produzione di 4064 GWh prodotti: -50.9%)
confermandosi una delle regioni meno virtuose di Italia, è necessario
prendere provvedimenti e creare un vero piano energetico senza ideologie ed
interessi speculativi sottostanti.
Per questi motivi non posso che plaudire all'iniziativa della Provincia di Ascoli Piceno di limitare gli impianti fotovoltaici a terra, sperando che altrettanto faccia l'intera comunità locale, prendendo coscienza del progressivo impoverimento del territorio. In un periodo storico dove sembra prevalere un relativismo culturale che abbraccia molti ambiti, almeno lasciamo ancora un po' di dignità ai numeri e alla realtà fisica delle cose che ci circondano.

Dr. Andrea Pomozzi
Presidente Associazione PICENO TECNOLOGIE





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martedì 7 dicembre 2010

COS’E’ L’ABORTO

PERDITA DELLA VERGINITA’. COS’E’ L’ABORTO

Passarono i 13 anni, i 14, 15, e arrivai ai 16. Purtroppo, a quest’età
conosco il mio primo fidanzato e mi metto con lui! Cominciò la pressione delle mie amiche. Ero considerata la pecora nera, per il fatto di essere ancora vergine.
Adesso che avevo il fidanzato, iniziava la pressione psicologica! Avevo loro promesso che, quando avessi avuto il ragazzo, allora sì, avrei avuto rapporti; ma prima, no! ...Adesso, non avevo più scuse! Dissi alla mia amica Estela: “Ma… E se rimanessi incinta come te?”. Mi rispose che no, non andassi a raccontarle questo, perché ormai c’erano altri metodi, come per esempio i preservativi.
All’epoca sua esisteva solo la pillola, ma adesso non avrei avuto problemi. Mi disse che mi avrebbe dato 5 pillole da prendere tutte lo stesso giorno, e di usare il preservativo… E non mi sarebbe successo niente.
Io mi sentivo male al pensiero di dover mantenere questa promessa, ma
non volevo fare brutta figura con loro.
Quando avvenne… Mi resi conto che mia madre aveva ragione, quando
diceva che una bambina che perde la verginità si spegne. Io sentii proprio questo, che qualcosa si spegneva in me… Come se avessi perso qualcosa, che non potevo più recuperare. Questa fu la sensazione che mi rimase, insieme ad un’enorme tristezza. Non so perché dicano che il sesso è bello! Non so perché i giovani dicano di provarne piacere! Io penso che non sia così buono! Nel mio Paese, la Colombia, si vede alla TV tanta pubblicità che parla del sesso sicuro, con il preservativo, e ne incoraggia l’uso. C’è tanto sfruttamento della sessualità… Sento tanta tristezza nel vedere questo! Se sapessero! Se sapessero…
Nel mio caso, vi assicuro che mi sentii molto triste, e avevo una paura tremenda di tornare a casa, e che mia madre si accorgesse di ciò ch’era successo! Mai più la potei guardare negli occhi, con il timore che lei vedesse, nei miei, quello che avevo fatto! Sentivo rabbia e ribellione, nei miei confronti e verso le mie amiche, per essere stata debole, per aver fatto qualcosa che non desideravo, e che feci solo per far loro piacere…

Dovete poi sapere che, nonostante i consigli della mia amica, e malgrado
tutte le precauzioni, nel mio primo rapporto rimasi incinta!
Provate a immaginare lo spavento di una ragazzina di 16 anni incinta!
(Piange).
Cominciai a notare molti cambiamenti nel mio corpo… Pur in mezzo alla
paura, iniziai tuttavia a sentire tenerezza per questa creatura che portavo in grembo!
Parlai col mio fidanzato e gli raccontai la cosa. Si meravigliò. Io speravo
mi dicesse che ci saremmo sposati! Avevo 16 anni e lui 17. Ma mi disse che non potevamo stravolgere la nostra vita, e che dovevo abortire! Preoccupatissima, triste, molto triste, andai dalla mia amica Estela, che mi disse: “Non ti preoccupare! Non è niente! Ricordati che io ci sono già passata varie volte! Rimasi un po’ triste la prima volta, la seconda è stata già più facile, e la terza ormai non si sente più niente!”. “Ma t’immagini quando arrivo a casa, e mia madre mi vede una ferita del genere? Mi ammazza!”. “Non preoccuparti, adesso non fanno ferite così
grandi. Il taglio che vedesti a me era enorme perché anche il bambino era già molto grande, ma nel tuo caso è ancora piccolino, sta’ tranquilla! Non ti succederà niente, tua madre neanche se ne accorgerà!”.
Oh, fratelli, che tristezza! Che dolore grande! Come il demonio ci fa
vedere le cose! ...Come se non fosse nulla, come se fosse qualcosa senza
importanza! ...Come se un aborto provocato fosse la cosa più naturale del mondo!
Anzi, è da stupidi sentirsi male! Che il sesso è per essere consumato, senza rimorsi, senza colpa! Ma sapete perché il maligno fa questo? Perché porta le persone a questo? Perché, fra le altre ragioni, ha bisogno di sacrifici umani! Infatti, ad ogni aborto provocato, satana acquista sempre più potere.
Nessuno può immaginare lo sgomento, la paura e il senso di colpa quando
arrivai in quell’ospedale, (ben lontano da casa mia), per abortire! Il medico mi fece l’anestesia. Ma quando mi risvegliai, non ero più la stessa! Ammazzarono quella creatura, e io morii con lei! (Piange).
Sapete, il Signore mi mostrò nel Libro della Vita quello che non vediamo
con gli occhi del corpo, e che avvenne quando il medico mi praticò l’aborto. Vidi il medico che, con delle specie di tenaglie, afferra il bambino e lo fa a pezzi.
Questo bambino grida, con tanta, tanta forza! Sebbene non sia trascorso neanche un minuto dalla fecondazione, è già un’anima adulta. Possiamo usare la pillola del giorno dopo, o qualunque altro mezzo, ma si tratta sempre di uccidere un bambino con un’anima adulta, completamente formata: perché essa non cresce come il corpo, ma è creata da Dio nel medesimo istante in cui l’ovulo e lo spermatozoo s’incontrano, in quel preciso momento! Vidi infatti, nel Libro della Vita, come la nostra anima, appena le due cellule si sono toccate, forma una scintilla di luce bellissima, e questa luce sembra essere un sole, che proviene dal Sole di Dio Padre. In un istante, l’anima creata da Dio è adulta, matura, a immagine e
somiglianza di Lui! Quel bebé è immerso nello spirito Santo, che esce dal Cuore di Dio!
Il grembo d’una madre, subito dopo la fecondazione, s’illumina
improvvisamente dello splendore di quest’anima, e della sua comunione con Dio.
Quando Gli strappano questo bebé, questa vita… Vidi come il Signore sussulta, quando Gli strappano dalle mani quest’anima. Quando lo uccidono, il bimbo grida tanto, che tutto il Cielo trema! Nel mio caso, quando uccisi il mio bambino, lo sentii gridare tanto, ma tanto forte! Vidi anche Gesù sulla Croce che gridava e soffriva per quest’anima, e per tutte le anime che vengono abortite! Il signore grida sulla Croce, con tanto dolore, tanto dolore…!!! Se voi aveste visto, nessuno avrebbe il coraggio…di provocare un aborto… (Piange)
Ora vi chiedo: quanti aborti si fanno nel mondo? Quanti in un giorno? In
un mese? ...Capite le dimensioni del nostro peccato? Il dolore, la sofferenza, che procuriamo al nostro Dio? ...E quanto Egli è misericordioso, quanto ci ama, nonostante la mostruosità dei nostri peccati? Capite la sofferenza che procuriamo a noi stessi, e come il male s’impossessa della nostra vita?

L’ABORTO E’ IL PECCATO PIU’GRAVE,
E IL PIU’ TERRIBILE DI TUTTI
Ogni volta che il sangue di un bimbo viene sparso, è un olocausto a
satana, che acquista così ancora più potere. E quest’anima grida. Vi ripeto, si tratta di un’anima matura e adulta, benché non abbia ancora occhi, né carne, né un corpo formato… E’ già completamente adulta. E questo suo grido tanto grande, mentre l’uccidono, sconvolge tutto il Cielo. Al contrario, è un grido di giubilo e di trionfo nell’inferno. L’unico paragone che mi viene in mente è la finale di un mondiale di
calcio: immaginate tutta quella euforia, ma in uno stadio enorme, immenso fino a perderne di vista i confini, pieno di demoni che gridano come pazzi il loro trionfo.
Essi, i demoni, mi gettavano addosso il sangue di quei bambini che abortii
o che contribuii ad uccidere, e la mia anima diventò nera, completamente nera.
Dopo gli aborti, pensavo ormai di non avere più peccati... La cosa più
triste fu, invece, vedere che Gesù mi mostrava come, anche nella mia
pianificazione familiare, avevo ucciso… Sapete perché? Usavo la spirale come anticoncezionale. Dai 16 anni, fino al giorno in cui il fulmine mi colpì! La toglievo solo quando volevo rimanere incinta, (una volta sposata), per poi rimetterla subito dopo.
Voglio dire a tutte le donne che usano questi dispositivi intra-uterini: sì, provocano aborti! So che a molte donne succede, -perché è successo anche a me-, di vedere spesso dei grumi di sangue piuttosto grossi durante il periodo mestruale, e di sentire dolori più forti del normale. Andiamo dal medico, che non dà molta importanza al fatto: ci prescrive un analgesico, un’iniezione se i dolori sono troppo forti, dicendoci di non preoccuparci, che è normale, perché si tratta di un corpo estraneo, ma non c’è alcun problema. Sapete cos’è, invece? Un micro-aborto!!! Sì!
Micro-aborto! I dispositivi intra-uterini provocano micro-aborti, perché appena l’ovulo e lo spermatozoo si uniscono, come vi ho già detto, fin da quel momento si forma un’anima, che non ha bisogno di crescere, essendo già adulta: questi dispositivi, non lasciano impiantare nell’utero l’ovulo fecondato, che quindi muore. Quell’anima viene espulsa! Per questo si tratta di micro-aborti. Un microaborto è un’anima adulta, completamente formata, cui non è stato permesso vivere.

Fu dolorosissimo vedere quanti bebé erano stati fecondati, ma poi espulsi. Questi piccoli soli, provenienti dal Sole di Dio Padre, queste scintille divine, non si potevano aggrappare all’utero per via della spirale. Come gridavano, mentre si staccavano dalle mani di Dio Padre perché non potevano impiantarsi!!! Era uno spettacolo agghiacciante…! E il peggio è che non potevo dire di non sapere!Quando andavo a Messa, non prestavo attenzione a ciò che diceva il sacerdote. Nemmeno ascoltavo, e se mi avessero chiesto quale brano del Vangelo era stato letto, non avrei saputo rispondere. Dovete infatti sapere che i demoni sono presenti perfino nella Messa, per distrarci, per farci addormentare, per impedirci di ascoltare. Bene, in una di queste Messe nelle quali ero completamente distratta, il mio Angelo Custode mi diede uno scossone e mi stappò le orecchie,
affinché ascoltassi ciò che il sacerdote diceva in quel momento: lo udii parlare proprio dei dispositivi intra-uterini! Diceva che provocavano l’aborto, e che tutte le donne che ne facevano uso per il controllo delle nascite, in pratica abortivano;
che la Chiesa difende la vita, e che chiunque non difende la vita non può ricevere la Comunione! Quindi, tutte le donne che usano questo metodo, non possono fare la Comunione!

da "DALL’ILLUSIONE ALLA VERITA’
Testimonianza dal vivo di Gloria Polo,medico dentista,
in una chiesa di Caracas, Venezuela,il giorno 5 maggio 2005.
“Sono stata alle porte del cielo e dell’inferno”




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