Intanto, il Papa non ha detto che il preservativo è inutile ma che non serve a contrastare la diffusione dell'Aids. Uno studio recente dell'Università di Harvard (pubblicato su Science nel 2008) mostra come la strategia "solo preservativo", in 25 anni in Africa, ha dato pochi risultati. Lo sa molto bene anche l'OMS, dato che ogni anno, nonostante la diffusione dei condom, registra un aumento dell'epidemia. In Italia, poi, c'è uno studio scientifico che dimostra che la diffusione della malattia è in aumento al Nord e in diminuzione al Sud, legando la crescita (e la diminuzione) più ad un fatto comportamentale: più è sregolata l'attività sessuale più è facile contrarre la malattia, indipendentemente dal preservativo; il lattice presenta dei fori il cui diametro è 30 volte più grande del virus Hiv... è questo è tutto dire. E' come se si volesse evitare che le mosche entrino in casa applicando alle finestre un reticolo per siepi...
La Chiesa copre circa il 30% dei servizi sanitari dell'Africa, ricevendo degli aiuti internazionali solo il 5%. Non è che tutta la polemica è stata creata ad arte per evitare che la gente scopra che l'Occidente fa poco per l'Africa? I dati dell'Ocse, nel Development Cooperation Report, reso pubblico nei giorni scorsi, dimostrano che quei Paesi che oggi gridano contro il Papa per le sue parole sul condom hanno, tra il 2006 e il 2007, diminuito i loro aiuti verso il continente africano dell'8,5% (media). Quella della Francia, che ha iniziato la polemica, è stata pari al 16,4%.
Johnkoenig
Lettera 10 pubblicata da Dagospia il 24-03-2009
La Documentazione della truffa è dimostrata nell'articolo
"Aids: il preservativo non preserva" di J.P.M. Lelkens
[in "Studi cattolici" n. 405, novembre 1994] consultabile all'URL
http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=1609
da cui riportiamo solo questo breve paragrafo:
"... in un articolo nella rivista specializzata Rubber World del 1993 (6), C.M. Roland, Capo della sezione «Proprietà dei polimeri» del Naval Research Laboratory di Washington, scrive: «Sulla superficie del preservativo la struttura originale appare al microscopio come un insieme di crateri e pori. I crateri hanno un diametro di circa 15 micron e sono profondi 30 micron. Più importante per la trasmissione dei virus è la scoperta di canali del diametro medio di 5 micron, che trapassano la parete da parte a parte. Ciò significa un collegamento diretto tra l’interno e l’esterno del preservativo attraverso un condotto grande 50 volte il virus». Questa scoperta portò Roland a scrivere una lettera allo Washington Post (7), nella quale raccomandava, come profilassi contro lo Hiv, di usare due preservativi, l’uno sopra l’altro."
(6) C.M. ROLAND, The Barrier Performance of Latex Rubber, in «Rubber World», giugno 1993, p. 15.
(7) «Washington Post», 39 (1992), 3 luglio, p. 22.
In conclusione le ricerche sperimentali dimostrano a "Chi non arriva a capirlo o fa finta di non vederlo che di sicurezza, il preservativo, ne offre tanta quanta il tamburo di un revolver nella roulette russa."
Confronta al riguardo anche
COMUNICATO ANDROMEDA n. 97/2002
IL PRESERVATIVO CHE NON PRESERVA
(È PIÙ FACILE CHE UN CAMMELLO PASSI PER LA CRUNA DI UN AGO,
CHE UN “VIRUS HIV” RESTI DENTRO A UN PRESERVATIVO)http://www.alinet.it/andromeda/comunicatitext.html
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento