La pace sia con te

domenica 1 novembre 2009

1943-1945, DUE ANNI DIFFICILI: UN ITALIANO A DACHAU.

Emanuele Salce (intervista a "Vanity fair" del 21.10.2009, n.42, racconta che il padre Luciano (uno dei "padri" della commedia all'italiana, paroliere, attore, sceneggiatore e regista) fu prigioniero di guerra per due anni in Germania e, visto che aveva tentato di fuggire, fu chiuso per quaranta giorni a Dachau. Ricorda pure che della sua esperienza nel campo di concentramento non ne parlava mai e cosa ancora più strana non ne scrisse mai, lui pure che per mestiere lavorava con le parole. Infatti Luciano Salce nel suo diario molto minuzioso e preciso l'esperienza della prigionia nei campi tedeschi la descrive solo con: "1943-1945, due anni difficili". Anche la bocca storta che Luciano Salce mostrava era la conseguenza della sua prigionia. Infatti dopo un incidente stradale i medici italiani gli misero una protesi d'oro. Ma prima che la mascella si fosse definitivamente assestata finì prigioniero in Germania e la protesi venne requisita: così la bocca rimase storta.
Non solo ebrei ma anche italiani vittime dei nazisti e così traumatizzati da non riuscire neanche a parlarne...

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