Maria Valtorta
LEZIONI SULL'EPISTOLA (1) DI PAOLO AI ROMANI
CENTRO EDITORIALE VALTORTIANO
(lezione 4a) 7 - 1 - 48
1° Cap., v. 20-21-22 della Epistola 1 ai Romani.
Dice l’Autore Ss.:
«Quelli che soffocano la verità di Dio nell’ingiustizia, dividendosi
nelle due male classi dei negatori che dicono: “Non credo in Dio perché
non lo vedo”, e dei demolitori, dei pazzi, che vorrebbero demolire Dio e,
non potendolo fare, sgretolano con una fatica immane e inutile il
monumento della testimonianza di Dio e - lavora, lavora, lavora - non fanno che farne cadere la polvere e le muffe e farlo così più bello e
splendente - perché, giocando così a carte scoperte, non fanno che suscitare sante reazioni negli uomini retti - queste due categorie di disgraziati che si precludono pace sulla terra e pace oltre la
terra, sono, oltre a tutto, dei mentitori, o confessano di essere degli stolti privi di ragione. Perché non è possibile all’uomo negare Iddio. Sol che l’uomo consideri se stesso - la armonica formazione della sua natura nella quale, senza urti o dissonanze, l’animale e lo spirituale si intersecano, formando un tutto meraviglioso - sol che consideri questo, l’uomo non può negare l’esistenza di Dio dicendo: “Non ci credo, perché Dio non lo vedo”.
Parlare di avvilenti discendenze non serve per giustificare il prodigio
spontaneo dell’uomo intelligente. L’evoluzione non potrebbe mai dare a
una bestia la perfezione umana visibile. Parlando di quelli che non
ammettono lo spirituale, non parlo che di perfezione umana materiale e
perciò visibile. Ma anche questa sola è sufficiente a negare l’evoluzione
della bestia a uomo e a testimoniare della creazione divina.
Dio è visibile “nelle sue invisibili perfezioni, la sua eterna possanza e la sua divinità”, all’intelligenza dell’uomo intelligente, “per mezzo delle cose create”. Tutto - dalla goccia di brina al sole, dal mare ai vulcani, dal verme all’uomo, dalle muffe arboree alle sequoie gigantesche, dalla luce alle tenebre - parla di Dio, lo mostra nella sua possanza divina. Perciò ho detto che coloro che negano Dio, visibile in tutte le cose, sono mentitori o confessano di essere stolti (2).
Ma stolti, no, non sono.
Sono asserviti alla Menzogna, alla Superbia, all’Odio. Questo solo
sono. Perché veramente conoscono che Dio è, ma lo negano, lo ripudiano, tentano schernirlo in luogo di lodarlo e glorificarlo, e lo odiano in luogo di avere riconoscenza per le provvidenze infinite che Egli ha per loro, benché essi non le meritano.
Se Dio non fosse Dio, ossia Colui che è al disopra dell’astio e della vendetta, se Dio fosse simile a loro, forseché darebbe loro
aria, luce, sole, cibo? Non si obbietti: “Lo dà per i buoni, e per questi ne godono tutti. Non può fare morire i buoni per levare ai malvagi aria, luce, sole, cibo”. E chi lo potrebbe impedire? Tutto è possibile a Dio. Ma Egli è Colui che fa piovere i raggi del sole sui buoni e sui cattivi (3) per carezzare i buoni e ammonire i cattivi, dando loro tempo a convertirsi. Perché Dio è paziente, e la sua vendetta è il perdono dato 70 volte 7 (4) e 700 volte 7.
Sinché c’è vita nell’uomo, Egli è longanime (5). Poi giudica, e inappellabile è il suo giudizio.
L’ultima parola è la sua, ed è tale che anche il più pertinacemente
delirante degli uomini uscirà (6) dal suo vaneggiamento bestemmiatore, e
sbigottito, come colui che vien tratto fuor da buia carcere alla gran luce,
folgorato dalla Luce divinissima, rientrerà in sé gridando: “Maledizione al
mio superbo pensiero! Ho negato la Verità ed essa mi colpisce in eterno.
Ho adorato ciò che non era e ho negato ciò che è. Potevo avere il premio
incorruttibile che viene dalla fusione coll’Incorruttibile perfetto. Ho
preferito la Corruzione molteplice e, eterno ma corrotto, in eterno affonderò in essa”.»
Note:
1 Epistola è nostra trascrizione da E.
2 Salmo 13 (ebraico: 14), 1 49
3 Matteo 5, 43-48; Luca 6, 27-35
4 Matteo 18, 21-35; Luca 17, 3-4
5 longanime è nostra correzione da longamine
6 uscirà è nostra correzione da escirà
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mercoledì 31 agosto 2011
lunedì 29 agosto 2011
DECALOGO DELLA MISERICORDIA , RIVELATO ALLA SERVA DI DIO SUOR BENIGNA CONSOLATA FERRERO
DECALOGO DELLA MISERICORDIA
«1° - Io sono il Dio di ogni misericordia.
2° - Io non cerco altro, che di usare sempre misericordia.
3° - Usare la giustizia è per me come andare contro corrente; devo farmi violenza.
4° - La porta della mia misericordia non è chiusa a chiave: è solo socchiusa; per poco che la si tocchi, la si apre; anche un bambino la può aprire, anche un vecchio che non ha più forza.
5° - La porta della mia giustizia, invece, è chiusa a chiave, e l'apro solo a chi mi costringe ad aprirla, ma Io spontaneamente non l'aprirei mai.
6° - Una volta che l'anima ha varcato la soglia della porta della mia misericordia, cade in potere dell'Amore, che ci pensa poi a non lasciarsela più sfuggire, e l'alletta in tutti i modi per farle amare la sua nuova dimora.
7° - Divenuta felice prigioniera dell'amore, questi le dà la libertà, ma solo nel recinto dell'amore, perchè se l'anima uscisse da questo recinto, troverebbe la morte. L'amore non le impedisce di uscire, perchè è libera, ma l'avverte, e questo è il freno che le mette.
8° - Più l'anima entra nei domini dell'amore, ridotta a malpartito per i mali sofferti nel passato, per i disordini e per le passioni, tanto più l'amore gode di avere tanto da fare.
9° - Le anime più miserabili, più deboli, più inferme, sono i più buoni clienti dell'amore, quelli che la misericordia divina stima di più.
10° - Saranno queste anime così predilette da Dio, quelle che, come altrettanti monumenti vivi, innalzati a magnificare la moltitudine delle sue misericordie, manderanno su Dio riflessi di luce vivissima; la stessa luce, che esse hanno ricevuto da Lui durante il corso della loro vita mortale, nella moltitudine di finezze che Dio ha loro usato per condurle all'eterna salvezza. Splenderanno, queste anime, come gemme e saranno la corona della divina misericordia».
RIMANETE NEL MIO AMORE
Pensieri Meditazioni
Tolti dagli scritti della Serva di Dio SUOR BENIGNA CONSOLATA FERRERO
della Visitazione S. Maria di Como.
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«1° - Io sono il Dio di ogni misericordia.
2° - Io non cerco altro, che di usare sempre misericordia.
3° - Usare la giustizia è per me come andare contro corrente; devo farmi violenza.
4° - La porta della mia misericordia non è chiusa a chiave: è solo socchiusa; per poco che la si tocchi, la si apre; anche un bambino la può aprire, anche un vecchio che non ha più forza.
5° - La porta della mia giustizia, invece, è chiusa a chiave, e l'apro solo a chi mi costringe ad aprirla, ma Io spontaneamente non l'aprirei mai.
6° - Una volta che l'anima ha varcato la soglia della porta della mia misericordia, cade in potere dell'Amore, che ci pensa poi a non lasciarsela più sfuggire, e l'alletta in tutti i modi per farle amare la sua nuova dimora.
7° - Divenuta felice prigioniera dell'amore, questi le dà la libertà, ma solo nel recinto dell'amore, perchè se l'anima uscisse da questo recinto, troverebbe la morte. L'amore non le impedisce di uscire, perchè è libera, ma l'avverte, e questo è il freno che le mette.
8° - Più l'anima entra nei domini dell'amore, ridotta a malpartito per i mali sofferti nel passato, per i disordini e per le passioni, tanto più l'amore gode di avere tanto da fare.
9° - Le anime più miserabili, più deboli, più inferme, sono i più buoni clienti dell'amore, quelli che la misericordia divina stima di più.
10° - Saranno queste anime così predilette da Dio, quelle che, come altrettanti monumenti vivi, innalzati a magnificare la moltitudine delle sue misericordie, manderanno su Dio riflessi di luce vivissima; la stessa luce, che esse hanno ricevuto da Lui durante il corso della loro vita mortale, nella moltitudine di finezze che Dio ha loro usato per condurle all'eterna salvezza. Splenderanno, queste anime, come gemme e saranno la corona della divina misericordia».
RIMANETE NEL MIO AMORE
Pensieri Meditazioni
Tolti dagli scritti della Serva di Dio SUOR BENIGNA CONSOLATA FERRERO
della Visitazione S. Maria di Como.
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venerdì 26 agosto 2011
LA MADONNA INSEGNA LA PERFEZIONE DEL DISTACCO A MARIA VALTORTA.
11 agosto 1944, ore 12
«…la dolce voce della Mamma mi dice: “…Ma Io ti voglio insegnare la perfezione del distacco. Una perfezione che non è evento unico che, superato, più non si ripresenta. Ma è perfezione che si ripresenta cento e cento volte nella vita. Che dico? Durante un anno, un mese di vita. Pensa quale somma di grazie eterne che ce ne viene. È sapersi distaccare dal proprio modo di pensare umano.
Il pensare umano di che è composto? Per metà da risentimenti, per un altro quarto da eccessiva sensibilità, e per l’altro quarto da egoismo. Un prossimo sfiora con una corolla o con una piuma? Oh! Che al sensibilissimo io umano quello sfioramento è più di un colpo di frusta, è più che punta di gladio che penetra e fruga! L’egoismo allora scatta: “Io sono re e non voglio offese di sorta. Io impero e non voglio resistenze al mio volere”. Ed ecco che fra sensibilità eccessiva ed egoismo spietato figliano i risentimenti che non cadono, gli attaccamenti alle proprie idee.
Ecco: “Si vis perfectus esse i, vende quae habes” ha detto il Figlio mio. Ed Io ti dico: se vuoi essere perfetta vieni, metti nella mia mano il tuo modo di pensare, l’attaccamento ad esso e soprattutto i risentimenti. Io li getterò nel rogo della Carità. T paiono di materia buona? Vedrai che non sono oro, ma strame che brucia e lascia cenere, cenere, cenere. Pensa da figlia di Dio…».
Maria Valtorta.Quaderni del 1944
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domenica 21 agosto 2011
PRESIDIO A MONTECITORIO CONTRO LE CASTE POLITICHE, GIUDIZIARIE, BUROCRATICHE...
Pieno sostegno e totale solidarietà a Gaetano Ferrieri che dal 4 giugno è in sciopero della fame contro la Casta.
Perchè il famoso digiunatore Marco Pannella non aderisce a questo presidio?!
Perché Grillo e i suoi grillini non aderiscono pure loro?!
PERCHE' LA CGIL INVECE DI DICHIARARE LO SCIOPERO GENERALE NON ORGANIZZA UN PRESIDIO PERMANENTE EFFETTIVO A MONTECITORIO?!
Costerebbe di meno ai lavoratori e forse sarebbe più utile! però forse darebbe fastidio ai parlamentari amici...
Perché associazioni di consumatori o altre organizzazioni similari non danno il loro contributo?!
I giornali e le tivù nazionali non ne parlano, censurando la notizia!
Presidio Montecitorio 63 giorno, Gaetano Ferrieri intervista (video)
http://www.youtube.com/watch?v=LVxagXe5NUs
Presidio Permanente davanti a Montecitorio
http://www.presidiomontecitorio.com
Una protesta da supportare: presidio a oltranza a Montecitorio
http://nekoplanet.wordpress.com/2011/07/28/una-protesta-dasupportare-
presidio-a-oltranza-a-montecitorio
Facebook ufficiale di Gaetano Ferrieri
http://it-it.facebook.com/gaetano.ferrieri
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Perchè il famoso digiunatore Marco Pannella non aderisce a questo presidio?!
Perché Grillo e i suoi grillini non aderiscono pure loro?!
PERCHE' LA CGIL INVECE DI DICHIARARE LO SCIOPERO GENERALE NON ORGANIZZA UN PRESIDIO PERMANENTE EFFETTIVO A MONTECITORIO?!
Costerebbe di meno ai lavoratori e forse sarebbe più utile! però forse darebbe fastidio ai parlamentari amici...
Perché associazioni di consumatori o altre organizzazioni similari non danno il loro contributo?!
I giornali e le tivù nazionali non ne parlano, censurando la notizia!
Presidio Montecitorio 63 giorno, Gaetano Ferrieri intervista (video)
http://www.youtube.com/watch?v=LVxagXe5NUs
Presidio Permanente davanti a Montecitorio
http://www.presidiomontecitorio.com
Una protesta da supportare: presidio a oltranza a Montecitorio
http://nekoplanet.wordpress.com/2011/07/28/una-protesta-dasupportare-
presidio-a-oltranza-a-montecitorio
Facebook ufficiale di Gaetano Ferrieri
http://it-it.facebook.com/gaetano.ferrieri
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domenica 7 agosto 2011
PERDERE LE GUERRE E LA SOVRANITA' COSTA CARO
Roosevelt e Pecora insegnano:
I mercati non vanno rassicurati, ma mandati alla sbarra
7 agosto 2011 (MoviSol) - La scena è più o meno questa: interno giorno, seduto da una parte c'è John Pierpont Morgan, il leone di Wall Street col sigaro in bocca, che suda e balbetta perché non sa che cosa rispondere. Dall'altra parte c'è un immigrato dalla Sicilia, il figlio di un uomo di fatica, partito dalla sua terra per non dover sottostare alla mafia e al feudalesimo, Ferdinando Pecora, che lo interroga e lo incalza di domande sulle sue attività speculative a danno degli interessi degli Stati Uniti.
Che cosa ci ricorda questa scena? Che c'era un tempo in cui qualcuno, invece di "rassicurare" i mercati (leggi: gli speculatori), li metteva alla sbarra; che invece di riscrivere la Costituzione del proprio Paese per permettere la dittatura dei banchieri, la applicava in pieno e separava le attività bancarie speculative da quelle utili alla popolazione e ne vietava altre.
Stiamo ovviamente parlando del Presidente F.D. Roosevelt, che fu per questo oggetto di attentati e tentativi di screditamento, (come ad esempio da parte di Ezra Pound), ma che sapeva esattamente che cosa fare per uscire da una crisi, quella iniziata nel 1929, e far sì che il proprio Paese ridiventasse la più grande superpotenza agro-industriale del pianeta,
sconfiggere l'abominio nazi-fascista ed estendere questo slancio creativo e produttivo a gran parte delle nazioni sulla Terra.
C'era un tempo in cui anche l'Italia sapeva che cosa fare, in cui non esisteva l'Euro, in cui la Banca d'Italia non era separata dal Tesoro, in cui le "notizie economiche" non riguardavano gli indici di borsa (magari annunciavano l'ultimo impianto dell'ENI), eppure si viveva piuttosto bene, in cui l'economia cresceva più della Germania, non esistevano lavoratori
precari e i sindacati davano battaglia per cose sacrosante, anziché invocare il pareggio di bilancio.
C'era un tempo in cui si sapeva a che cosa servisse il deficit di bilancio e chi comprava i titoli di Stato erano gli stessi cittadini che godevano dello sviluppo che, grazie a quel deficit, si veniva creando; oggi ci inginocchiamo di fronte alla BCE e preghiamo affinché i nostri titoli
vengano acquistati da essa.
No, non siamo favorevoli al ritorno alla spesa pubblica folle, agli sprechi (a proposito, magari scriveremo qualcosa su quanto ci costa l'UE), all'assistenzialismo, queste sono aberrazioni indotte dalla stessa oligarchia finanziaria attraverso la progressiva distruzione e lo
svuotamento dall'interno di quel sistema nato nel dopoguerra. Noi siamo per un ritorno ad una vera sovranità, in cui l'unico esecutivo col permesso di governare sia quello dedito al perseguimento del bene comune dei propri cittadini e, perché no, anche di quelli degli altri
paesi.
L'Italia fondata sul lavoro (art. 1 della Costituzione) si appresta a varare riforme ancora più liberalizzanti del mercato del lavoro (che cosa ci sia ancora da liberalizzare in un Paese che ha legalizzato persino il lavoro nero [1] lo scopriremo a breve). L'Italia che ripudia la guerra
partecipa alla coalizione che bombarda Paesi sovrani di cui uno, la Libia, alleato strategico fino all'altro giorno. L'Italia che ha dato al mondo geni come Enrico Fermi, padre dello sfruttamento dell'energia nucleare, ripudia l'atomo per affidarsi ai costosissimi, inefficienti e,
ci si permetta, antiestetici pannelli solari.
Non stiamo criticando questo o quest'altro governo, purtroppo le misure, soprattutto la più aberrante, quella di inserire il pareggio di bilancio ome vincolo nella Costituzione, che vengono indicate come indispensabili sono tristemente condivise da destre, sinistre, sindacati, industriali piccoli e grandi e, ovviamente, banchieri.
L'anno prossimo ricorrerà il cinquantennale della morte di Enrico Mattei; speriamo che non gli tocchi assistere, dall'alto, magari insieme a Ferdinand Pecora, alla scelta da parte dell'Italia di tornare ad essere esportatrice di camerieri, cantanti, magari calciatori, mafiosi di
grosso calibro, e di avere come unica aspirazione quella di essere il giardino dei divertimenti d'Europa a disposizione degli oligarchi di mezzo mondo.
Aureliano Ferri
Movimento Internazionale per i Diritti Civili – Solidarietà
Note: [1] - Cfr. i cosiddetti "contratti a chiamata" in cui ufficialmente il lavoratore viene "chiamato" a lavorare in alcuni giorni o periodi, ma che in realtà fanno da paravento a veri e propri rapporti in nero; infatti le giornate lavorate vengono comunicate a posteriori e nella prassi sono una frazione di quelle reali.
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
http://www.movisol.org/11news134.htm 07/08/2011
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I mercati non vanno rassicurati, ma mandati alla sbarra
7 agosto 2011 (MoviSol) - La scena è più o meno questa: interno giorno, seduto da una parte c'è John Pierpont Morgan, il leone di Wall Street col sigaro in bocca, che suda e balbetta perché non sa che cosa rispondere. Dall'altra parte c'è un immigrato dalla Sicilia, il figlio di un uomo di fatica, partito dalla sua terra per non dover sottostare alla mafia e al feudalesimo, Ferdinando Pecora, che lo interroga e lo incalza di domande sulle sue attività speculative a danno degli interessi degli Stati Uniti.
Che cosa ci ricorda questa scena? Che c'era un tempo in cui qualcuno, invece di "rassicurare" i mercati (leggi: gli speculatori), li metteva alla sbarra; che invece di riscrivere la Costituzione del proprio Paese per permettere la dittatura dei banchieri, la applicava in pieno e separava le attività bancarie speculative da quelle utili alla popolazione e ne vietava altre.
Stiamo ovviamente parlando del Presidente F.D. Roosevelt, che fu per questo oggetto di attentati e tentativi di screditamento, (come ad esempio da parte di Ezra Pound), ma che sapeva esattamente che cosa fare per uscire da una crisi, quella iniziata nel 1929, e far sì che il proprio Paese ridiventasse la più grande superpotenza agro-industriale del pianeta,
sconfiggere l'abominio nazi-fascista ed estendere questo slancio creativo e produttivo a gran parte delle nazioni sulla Terra.
C'era un tempo in cui anche l'Italia sapeva che cosa fare, in cui non esisteva l'Euro, in cui la Banca d'Italia non era separata dal Tesoro, in cui le "notizie economiche" non riguardavano gli indici di borsa (magari annunciavano l'ultimo impianto dell'ENI), eppure si viveva piuttosto bene, in cui l'economia cresceva più della Germania, non esistevano lavoratori
precari e i sindacati davano battaglia per cose sacrosante, anziché invocare il pareggio di bilancio.
C'era un tempo in cui si sapeva a che cosa servisse il deficit di bilancio e chi comprava i titoli di Stato erano gli stessi cittadini che godevano dello sviluppo che, grazie a quel deficit, si veniva creando; oggi ci inginocchiamo di fronte alla BCE e preghiamo affinché i nostri titoli
vengano acquistati da essa.
No, non siamo favorevoli al ritorno alla spesa pubblica folle, agli sprechi (a proposito, magari scriveremo qualcosa su quanto ci costa l'UE), all'assistenzialismo, queste sono aberrazioni indotte dalla stessa oligarchia finanziaria attraverso la progressiva distruzione e lo
svuotamento dall'interno di quel sistema nato nel dopoguerra. Noi siamo per un ritorno ad una vera sovranità, in cui l'unico esecutivo col permesso di governare sia quello dedito al perseguimento del bene comune dei propri cittadini e, perché no, anche di quelli degli altri
paesi.
L'Italia fondata sul lavoro (art. 1 della Costituzione) si appresta a varare riforme ancora più liberalizzanti del mercato del lavoro (che cosa ci sia ancora da liberalizzare in un Paese che ha legalizzato persino il lavoro nero [1] lo scopriremo a breve). L'Italia che ripudia la guerra
partecipa alla coalizione che bombarda Paesi sovrani di cui uno, la Libia, alleato strategico fino all'altro giorno. L'Italia che ha dato al mondo geni come Enrico Fermi, padre dello sfruttamento dell'energia nucleare, ripudia l'atomo per affidarsi ai costosissimi, inefficienti e,
ci si permetta, antiestetici pannelli solari.
Non stiamo criticando questo o quest'altro governo, purtroppo le misure, soprattutto la più aberrante, quella di inserire il pareggio di bilancio ome vincolo nella Costituzione, che vengono indicate come indispensabili sono tristemente condivise da destre, sinistre, sindacati, industriali piccoli e grandi e, ovviamente, banchieri.
L'anno prossimo ricorrerà il cinquantennale della morte di Enrico Mattei; speriamo che non gli tocchi assistere, dall'alto, magari insieme a Ferdinand Pecora, alla scelta da parte dell'Italia di tornare ad essere esportatrice di camerieri, cantanti, magari calciatori, mafiosi di
grosso calibro, e di avere come unica aspirazione quella di essere il giardino dei divertimenti d'Europa a disposizione degli oligarchi di mezzo mondo.
Aureliano Ferri
Movimento Internazionale per i Diritti Civili – Solidarietà
Note: [1] - Cfr. i cosiddetti "contratti a chiamata" in cui ufficialmente il lavoratore viene "chiamato" a lavorare in alcuni giorni o periodi, ma che in realtà fanno da paravento a veri e propri rapporti in nero; infatti le giornate lavorate vengono comunicate a posteriori e nella prassi sono una frazione di quelle reali.
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
http://www.movisol.org/11news134.htm 07/08/2011
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