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sabato 6 luglio 2013

KAZACHI SI NASCE O SI DIVENTA?

 «Un popolo [emerito] di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori»  

1. ALLA PROVA DEI FATTI LA PALADINA DELLE LIBERTÀ E DEI DIRITTI CIVILI È DIVENTATA LA FIANCHEGGIATRICE DI SPIONI ED OPPRESSORI. DAL RIFIUTO ALL'ASILO POLITICO A SNOWDEN ALLA ‘’DEPORTAZIONE’’ DA PARTE DELLA DIGOS DELLA MOGLIE E FIGLIA DEL DISSIDENTE KAZACO ABLYAZOV PRELEVATE A ROMA E CONSEGNATE AL DITTATORE NAZARBAYEV - 2. EMMA BONINO HA MOSTRATO IL SUO VERO VOLTO DI DONNA DI POTERE DISPOSTA A PASSARE SOPRA OGNI PRINCIPIO PUR DI PIACERE AI POTENTI CHE LA POTREBBERO INCORONARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ALLA SCADENZA (O DIMISSIONI) DI RE GIORGIO - 3. IL TRIBUNALE: "NON ANDAVANO ESPATRIATE". FARNESINA E GUARDASIGILLI NON INFORMATI, ANGELINO (MAGGIORDOMO) ALFANO ACCUSATO "DI AVER GESTITO IN PROPRIO". LETTA PRIMA DICE DI NON SAPERE NULLA, POI PROMETTE UNA VERIFICA -

06 LUG 2013 11:07
1. DAGOREPORT
Superbonus per Dagospia
EMMA BONINO
Alla prova dei fatti la paladina delle libertà e dei diritti civili è diventata la più pericolosa fiancheggiatrice di spioni ed oppressori. Dal rifiuto all'asilo politico a Snowden alla ‘'deportazione'' da parte della Digos della famiglia del dissidente Kazaco Ablyazov, Emma Bonino ha mostrato il suo vero volto di donna di potere disposta a passare sopra ogni principio pur di piacere ai potenti che la potrebbero incoronare presidente della Repubblica, alla scadenza (o dimissioni) di Re Giorgio.
La pavida Emma ha evitato ogni polemica con Angelino (maggiordomo) Alfano che per conto del suo vero padrone ha ‘'deportato'' contro ogni diritto la famiglia di un dissidente ad un regime dittatoriale, nessuna conferenza stampa, nessuna protesta e soprattutto nessuna minaccia di dimissioni dalla Farnesina da parte di Emma.
Vadano a farsi friggere i vecchi ideali radicali di libertà e lotta contro tutte le oppressioni, niente disobbedienza civile, niente scioperi della fame, cosa contano in fondo una donna ed una bambina di sei anni consegnate ad un sanguinario dittatore?
Emma la giusta si è trasformata in Emma la Feroce, un messaggio chiaro a tutti i dissidenti transazionali e transpartitici del mondo: "Non illudetevi che con un Ministro degli Esteri Radicale l'Italia vi offra aiuto, ora siamo più Amerikani degli USA, loro la famiglia Ablyazov non l'avrebbero deportata".
  
2. IL CASO DEL DISSIDENTE KAZAKO DIVENTA POLITICO - MOGLIE E FIGLIA DEL DISSIDENTE ABLYAZOV PRELEVATE A ROMA E CONSEGNATE AL DITTATORE NAZARBAYEV 
di Luca Pisapia per Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/05/espulsione-ingiusta-e-fretta-immotivata-caso-del-dissidente-kazako-imbarazza-governo/647405/494
Ora una sentenza del tribunale di Roma lo dice chiaramente: non c'era nessuna irregolarità nel passaporto della moglie di Mukhtar Ablyazov, principale oppositore del regime dittatoriale diNursultan Nazarbayev in Kazakistan, paese ricco di materie prime e strategico per gli interessi dell'Eni. Eppure la donna, come raccontato il 5 giugno scorso da ilfattoquotidiano.it, è stata estradata dall'Italia.
In tutta fretta, senza attendere verifiche sul documento. Tanto da far gridare gli avvocati difensori "alla extraordinary rendition, ossia cattura illegale". Le ultime novità sulla vicenda dell'estradizione di una donna e di una bambina di sei anni, prelevate contro la loro volontà nella loro residenza di Casal Palocco (Roma) e rispedite in tutta fretta il 31 maggio in quel Kazakistan dove Ablyazov è il principale oppositore del regime, aprono risvolti politici che toccano direttamente il governo.
Anche perché nella sentenza i giudici scrivono che la "velocità con cui si è provveduto al rimpatrio", in una situazione così delicata, "lascia perplessi". Tra i vari documenti visionati da ilfattoquotidiano.it c'è anche la nota verbale dell'ambasciata kazaka, in cui si avvisava della presenza dell'oppositore politico Ablyazov a Roma.
Questa nota, il 28 maggio è stata inoltrata direttamente alla Questura di Roma (che fa capo al ministero degli Interni), e non al dicastero degli Esteri o, a livello procedurale, a quello della Giustizia. E proprio dalla questura è partito il blitz notturno della Digos (una cinquantina di uomini armati, raccontano gli avvocati), che la notte del 29 maggio ha prelevato Alma Shalabayeva, moglie di Ablyazov.

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