«Un popolo [emerito] di poeti di artisti di eroi / di santi di
pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori»
1. ALLA PROVA DEI FATTI LA PALADINA DELLE LIBERTÀ E DEI DIRITTI
CIVILI È DIVENTATA LA FIANCHEGGIATRICE DI SPIONI ED OPPRESSORI. DAL RIFIUTO
ALL'ASILO POLITICO A SNOWDEN ALLA ‘’DEPORTAZIONE’’ DA PARTE DELLA DIGOS DELLA
MOGLIE E FIGLIA DEL DISSIDENTE KAZACO ABLYAZOV PRELEVATE A ROMA E CONSEGNATE AL
DITTATORE NAZARBAYEV - 2. EMMA BONINO HA MOSTRATO IL SUO VERO VOLTO DI DONNA DI
POTERE DISPOSTA A PASSARE SOPRA OGNI PRINCIPIO PUR DI PIACERE AI POTENTI CHE LA
POTREBBERO INCORONARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ALLA SCADENZA (O DIMISSIONI)
DI RE GIORGIO - 3. IL TRIBUNALE: "NON ANDAVANO ESPATRIATE". FARNESINA
E GUARDASIGILLI NON INFORMATI, ANGELINO (MAGGIORDOMO) ALFANO ACCUSATO "DI
AVER GESTITO IN PROPRIO". LETTA PRIMA DICE DI NON SAPERE NULLA, POI
PROMETTE UNA VERIFICA -
06 LUG 2013 11:07
1. DAGOREPORT
Superbonus per Dagospia
Superbonus per Dagospia
EMMA BONINO
Alla prova dei fatti
la paladina delle libertà e dei diritti civili è diventata la più pericolosa
fiancheggiatrice di spioni ed oppressori. Dal rifiuto all'asilo politico a
Snowden alla ‘'deportazione'' da parte della Digos della famiglia del
dissidente Kazaco Ablyazov, Emma Bonino ha mostrato il suo vero volto di donna
di potere disposta a passare sopra ogni principio pur di piacere ai potenti che
la potrebbero incoronare presidente della Repubblica, alla scadenza (o
dimissioni) di Re Giorgio.
La pavida Emma ha
evitato ogni polemica con Angelino (maggiordomo) Alfano che per conto del suo
vero padrone ha ‘'deportato'' contro ogni diritto la famiglia di un dissidente
ad un regime dittatoriale, nessuna conferenza stampa, nessuna protesta e
soprattutto nessuna minaccia di dimissioni dalla Farnesina da parte di Emma.
Vadano a farsi
friggere i vecchi ideali radicali di libertà e lotta contro tutte le
oppressioni, niente disobbedienza civile, niente scioperi della fame, cosa
contano in fondo una donna ed una bambina di sei anni consegnate ad un
sanguinario dittatore?
Emma la giusta si è
trasformata in Emma la Feroce, un messaggio chiaro a tutti i dissidenti
transazionali e transpartitici del mondo: "Non illudetevi che con un
Ministro degli Esteri Radicale l'Italia vi offra aiuto, ora siamo più Amerikani
degli USA, loro la famiglia Ablyazov non l'avrebbero deportata".
2. IL CASO DEL
DISSIDENTE KAZAKO DIVENTA POLITICO - MOGLIE E FIGLIA DEL DISSIDENTE ABLYAZOV
PRELEVATE A ROMA E CONSEGNATE AL DITTATORE NAZARBAYEV
di Luca Pisapia per Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/05/espulsione-ingiusta-e-fretta-immotivata-caso-del-dissidente-kazako-imbarazza-governo/647405/494
di Luca Pisapia per Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/05/espulsione-ingiusta-e-fretta-immotivata-caso-del-dissidente-kazako-imbarazza-governo/647405/494
Ora una sentenza del
tribunale di Roma lo dice chiaramente: non c'era nessuna irregolarità nel
passaporto della moglie di Mukhtar Ablyazov, principale oppositore del regime
dittatoriale diNursultan Nazarbayev in Kazakistan, paese ricco di materie prime
e strategico per gli interessi dell'Eni. Eppure la donna, come raccontato il 5
giugno scorso da ilfattoquotidiano.it, è stata estradata dall'Italia.
In tutta fretta, senza
attendere verifiche sul documento. Tanto da far gridare gli avvocati difensori
"alla extraordinary rendition, ossia cattura illegale". Le ultime
novità sulla vicenda dell'estradizione di una donna e di una bambina di sei
anni, prelevate contro la loro volontà nella loro residenza di Casal Palocco
(Roma) e rispedite in tutta fretta il 31 maggio in quel Kazakistan dove
Ablyazov è il principale oppositore del regime, aprono risvolti politici che
toccano direttamente il governo.
Anche perché nella
sentenza i giudici scrivono che la "velocità con cui si è provveduto al
rimpatrio", in una situazione così delicata, "lascia perplessi".
Tra i vari documenti visionati da ilfattoquotidiano.it c'è anche la nota
verbale dell'ambasciata kazaka, in cui si avvisava della presenza
dell'oppositore politico Ablyazov a Roma.
Questa nota, il 28 maggio è
stata inoltrata direttamente alla Questura di Roma (che fa capo al ministero
degli Interni), e non al dicastero degli Esteri o, a livello procedurale, a
quello della Giustizia. E proprio dalla questura è partito il blitz notturno
della Digos (una cinquantina di uomini armati, raccontano gli avvocati), che la
notte del 29 maggio ha prelevato Alma Shalabayeva, moglie di Ablyazov.
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