”Riscontra quante vite di santi vuoi, o libri di dottrina: in nessuno troverai i prodigi del mio Volere operante nella creatura e la creatura operante nel Mio. Al più troverai la rassegnazione, l’unione dei voleri, ma il Volere Divino operante in essa ed essa nel Mio, in nessuno lo troverai. Ciò significa che non era giunto il tempo in cui la mia bontà doveva chiamare la creatura a vivere in questo stato sublime. Anche lo stesso modo come ti faccio pregare non si riscontra in nessun altro”. Così parla Gesù alla Serva di Dio LUISA PICCARRETA, da Lui chiamata “la piccola figlia della Divina Volontà”, (Vol. 14°, 06-10-1922).
Michelangelo. Creazione di Adamo |
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PREGHIAMO
NELLA DIVINA VOLONTÀ
CONSACRAZIONE ALLA DIVINA VOLONTA’
[Preghiera da recitare tutti i giorni come
atto preventivo: cfr. Vol. 14°, 27 maggio 1922]
“Oh, Volontà Divina e adorabile, eccomi dinanzi
all’immensità della tua luce, perché la tua eterna bontà mi apra le porte e mi
faccia entrare in essa per formare la mia vita tutta in Te, Volontà Divina.
Perciò
dinanzi alla tua luce, prostrata, io, la più piccola fra tutte le creature,
vengo, o adorabile Volontà, nella piccola schiera dei primi figli del tuo Fiat
supremo. Prostrata nel mio nulla, supplico e scongiuro la tua luce
interminabile che voglia investirmi ed eclissare tutto ciò che non Ti
appartiene, in modo che io non faccia altro che guardare, comprendere e vivere
in Te, o Volontà Divina. Essa sarà la mia vita, il centro della mia
intelligenza, la rapitrice del mio cuore e di tutto l’essere mio. In questo
cuore non avrà più vita il volere umano, lo bandirò per sempre e formerò il
nuovo Eden di pace, di felicità e di amore. Con Essa sarò sempre felice, avrò
una forza unica, una santità che tutto santifica e tutto porta a Dio.
Qui
prostrata imploro l’aiuto della Trinità Sacrosanta che mi ammetta a vivere nel
chiostro della Divina Volontà, affinché ritorni in me l’ordine iniziale della
creazione così come fu creata a Creatura.
Madre
Celeste, Sovrana Regina del Fiat Divino, prendimi per mano e chiudimi nella
luce del Volere Divino. Tu sarai la mia guida, la mia tenera Madre. Tu
guarderai la tua figlia e le insegnerai a vivere e a mantenersi nell’ordine e
nei recinti della Divina Volontà. Sovrana Celeste, al tuo Cuore affido tutto
l’essere mio. Sarò piccina, piccola figlia della Divina Volontà.
Tu
mi farai scuola di Volontà Divina ed io starò attenta ad ascoltarti. Stenderai
il tuo manto azzurro su di me perché il serpente infernale non ardisca
penetrare in questo sacro Eden per allettarmi e farmi cadere nel labirinto
dell’umano volere.
San
Giuseppe, Tu sarai il mio Protettore, il Custode del mio cuore e terrai le
chiavi del mio volere nelle tue mani. Custodirai il mio cuore con gelosia e non me lo darai mai più perché io sia
sicura di non fare nessuna uscita dalla Volontà di Dio.
Angelo
Custode, fammi da guardia, difendimi, aiutami in tutto, affinché il mio Eden
cresca fiorito e sia il richiamo di tutto il mondo nella Volontà di Dio.
Corte
Celeste, vieni in mio aiuto ed io Ti prometto di vivere sempre nella Volontà
Divina. Amen”.
Lasciamo
il posto alla Madonna [La testimonianza di Daria]:
“Pensaci Tu, o Maria, affinché il nostro Gesù non resti oggi un solo istante senza atti di
amore, di adorazione, di ringraziamento, di lode, di benedizione, di gloria, di
riparazione, d’impetrazione, di consolazione
e di tutto ciò che a Lui si
conviene”
Il “Buon dì” a Gesù
(Questa è una preghiera personale di Luisa Piccarreta, che anche noi
possiamo dire, tenendo conto che certe espressioni sono esclusivamente sue,
essendo lei, più di nessun’altra anima, “la sposa”, come Gesù stesso le dice il
24 Gennaio 1923)
O mio Gesù,
dolce Prigioniero d’amore, eccomi a Te di nuovo! Ti lasciai col dirti addio;
ora ritorno col dirti buondì. Mi bruciava l’ansia di rivederti in questo
carcere d’amore, per darti i miei anelanti ossequi, i miei palpiti affettuosi,
i miei respiri infuocati, i miei desideri ardenti e tutta me stessa, per
trasfondermi tutta in Te e lasciarmi in Te, in perpetuo ricordo e pegno del mio
amore costante verso di Te. O mio sempre Amore Sacramentato, sai? Mentre sono
venuta per darti tutta me stessa, sono venuta pure per ricevere da Te tutto Te
stesso. Io non posso stare senza una vita per vivere e perciò voglio la Tua...
A chi tutto dona, tutto si dona; non è vero, Gesù? Quindi, oggi amerò col tuo
palpito d’amante appassionato, respirerò col tuo respiro affannoso in cerca di
anime, desidererò coi tuoi desideri immensurabili la Gloria tua ed il bene delle
anime... Nel tuo palpito divino scorreranno tutti i palpiti delle creature; le
afferreremo tutte e le salveremo; non faremo sfuggire nessuna, a costo di
qualunque sacrificio, sia pure che ne portassi tutta la pena. Se Tu mi
caccerai, mi getterò più dentro, griderò più forte, per perorare insieme con Te
la salvezza dei tuoi figli e dei miei fratelli. O mio Gesù, mia Vita e mio
Tutto, quante cose mi dice questa tua volontaria prigionia! Ma l’emblema con
cui ti vedo tutto suggellato è l’emblema delle anime; le catene, poi, che tutto
ti avvincono forte, forte, l’amore.
Le parole “anime” e “amore” pare che ti
fanno sorridere, ti debilitano e ti costringono a cedere a tutto, ed io,
ponderando bene questi tuoi eccessi amorosi, starò sempre a Te ed insieme con
Te coi miei soliti ritornelli: anime ed amore. Perciò voglio tutto Te stesso
quest’oggi; sempre insieme con me nella preghiera, nel lavoro, nei piaceri e
dispiaceri, nel cibo, nei passi, nel sonno, in tutto; e sono certa che, non
potendo nulla da me ottenere, con Te otterrò tutto, e tutto ciò che faremo
servirà a lenirti ogni dolore e raddolcirti ogni amarezza, a ripararti
qualunque offesa e compensarti di tutto e ad impetrare qualunque conversione,
sia pure difficile e disperata. Andremo mendicando un po’ d’amore da tutti i
cuori, per renderti più contento e più felice; non è buono così, o Gesù?
…
Gesù, Gesù, sia uno il nostro volere, uno
l’amore, unico il nostro contento. Non lasciarmi mai sola, che sono un nulla e il nulla non può stare senza il Tutto...
Me lo prometti, o Gesù? Pare che mi dici di sì. Ed ora, benedici me, benedici
tutti, e in compagnia degli Angeli e dei Santi, della dolce Mamma e di tutte le
creature, ti dirò: Buondì, o Gesù, buondì... (Luisa Piccarreta. vol.11,
10 feb 1912).
Benedizione... Sovrana Regina, vivendo nella
Divina Volontà Ti chiedo per me e per tutti la tua Santa Benedizione. Scenda essa come celeste rugiada sui
peccatori e li converta, sopra gli afflitti e li consoli, sopra il mondo intero
e lo trasformi nel bene, sulle anime purganti e smorzi loro il fuoco che le
brucia.
La Tua Benedizione materna sia pegno di eterna salvezza a tutte le
anime! + Nella Divina Volontà Maria SS. ci
benedica, ci preservi da ogni male e pronunci in noi il suo FIAT !
La preghiera nella Divina Volontà ...Avendo fatto la Comunione, stavo dicendo a Gesù: «Ti
amo», e Lui mi ha detto: “Figlia mia, vuoi amarmi davvero? Dì: Gesù, ti
amo con la tua Volontà; e siccome la mia Volontà riempie Cielo e terra, il tuo
amore mi circonderà ovunque e il tuo «Ti amo» si ripercuoterà lassù nei Cieli e
fin nel profondo degli abissi. Così, se vuoi dire «Ti adoro, ti benedico, ti
lodo, ti ringrazio», lo dirai unita con la mia Volontà e riempirai Cieli e
terra di adorazioni, di benedizioni, di lodi, di ringraziamenti nella mia
Volontà. Queste sono cose semplici, facili ed immense”.
La mia
Volontà, è tutto, tanto che gli stessi miei attributi, che sono? Un
atto semplice della mia Volontà. Sicché se la Giustizia, la Bontà,
la Sapienza, la Fortezza, fanno il loro corso, la mia Volontà le precede, le
accompagna, le mette in atto di operare; insomma, non si spostano un
punto dal mio Volere. Perciò, chi prende la mia Volontà prende
tutto, anzi può dire che la sua vita è finita, finite le debolezze, le
tentazioni, le passioni, le miserie, perché in chi fa il mio Volere tutte le
cose perdono i loro diritti, perché il mio Volere ha il primato su tutto e
diritto a tutto”.
(Luisa Piccarreta. Vol. 11°, 02.10.1913).
Costanza nella preghiera “Ti
raccomando, dunque, prima di ogni altra cosa, la costante preghiera, ancorché
avessi a soffrire pene di morte, non tralasciando quelle preghiere che sei
solita di fare; anzi, quanto più prossima ti vedrai al precipizio, tanto più
nella preghiera fidente m’invocherai, nella piena certezza di essere da Me
aiutata”. (1° Vol., par. 89)
L’atto
preventivo e l’atto attuale.
(1) Stavo pensando tra me: “Se è
così grande un atto fatto nel suo Volere, quanti, ahimè! non ne faccio
sfuggire?” Ed il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, c’è l’atto
preventivo e l’atto attuale. Il preventivo è quello quando l’anima, dal primo
sorgere del giorno, fissa la sua volontà nella mia, e si decide e si conferma
di voler vivere ed operare solo nel mio Volere, previene tutti i suoi atti e li
fa scorrere tutti nel mio Volere. Con la volontà preventiva il mio Sole sorge,
la mia Vita resta duplicata in tutti i tuoi atti come dentro d’un solo atto, e
questo supplisce all’atto attuale. Ma però, l’atto preventivo può essere ombrato, oscurato dai modi umani, dalla
volontà propria, dalla stima, dalla trascuratezza ed altro, che sono come nubi
innanzi al sole, che rendono meno vivida la sua luce sulla faccia della terra.
Invece l’atto attuale non è soggetto a nubi, ma ha virtù di diradare le nubi se
ci sono, e fa sorgere tant’altri soli in cui resta duplicata la mia Vita, con
tale vivezza di luce e calore, da formare altrettanti nuovi soli, l’uno più
bello dell’altro. Però tutti e due sono necessari, il preventivo dà la mano,
dispone e forma il piano all’attuale; l’attuale conserva ed allarga il piano
del preventivo”. (Luisa Piccarreta. Vol. 14°, 27 maggio 1922)
Preghiera per i fratelli
Nella Divina Volontà
abbraccio e faccio miei tutti gli atti umani, passati, presenti e futuri di
N.N. [di tutti i miei cari, consanguinei, di tutti gli uomini …e tutti i movimenti
della natura], e in Gesù li offro a Te, o Padre, convertiti in Volontà Divina,
per la Tua maggior gloria e per la santificazione universale.
“Oh! come vorrei convertire tutto, pensieri,
parole, opere, passi di tutte le creature in Volontà di Dio, affinché il
peccato più non esistesse, vorrei eclissarle di luce del Voler Divino, affinché
investite di luce ed incantate da essa,
le creature sotto l’eclisse della luce divina, perdessero la forza, le
passioni, la volontà d’offendere il mio dolce Gesù”. (24-41, Settembre 5, 1928)
+ + + +
L’Addio della sera a Gesù
O mio Gesù, Prigioniero Celeste, già il sole è al tramonto e le tenebre
invadono la terra, e Tu resti solo nel tabernacolo d’amore... Mi pare di
vederti atteggiato a mestizia per la solitudine della notte, non avendo attorno
a Te la corona dei tuoi figli e delle tue tenere spose, che almeno ti facciano
compagnia nella tua volontaria prigionia. O mio Divin Prigioniero, anch’io mi
sento stringere il cuore nel dovermi allontanare da Te e sono costretta a dirti
addio... Ma che dico, o Gesù? Mai più addio! Non ho il coraggio di lasciarti
solo. Addio con le labbra, ma non con il cuore; anzi, il mio cuore lo lascio
con Te nel tabernacolo. Conterò i tuoi palpiti e vi corrisponderò con un mio
palpito d’amore; numererò i tuoi affannosi sospiri e per rinfrancarti ti farò
riposare nelle mie braccia. Ti farò da vigile sentinella; starò tanto attenta a
guardare se qualche cosa ti affligge e ti addolora, non solo per non lasciarti
mai solo, ma per prendere parte a tutte le tue pene. O Cuore del mio cuore! O Amore
del mio amore! Lascia quest’aria di mestizia, consolati; non mi dà il cuore di
vederti afflitto. Mentre con le labbra ti dico addio, ti lascio i miei respiri,
i miei affetti, i miei pensieri, i miei desideri, i miei movimenti, che
inanellando tra loro continui atti d’amore unito al tuo, ti formeranno corona e ti ameranno per
tutti. Non ne sei contento, o Gesù? Pare che mi dici di sì, non è vero?
Addio, o amante Prigioniero. Ma
non ho finito ancora. Prima che io parta voglio lasciarti anche il mio corpo
innanzi a Te. Intendo fare delle mie carni e delle mie ossa tanti minutissimi
pezzi, per formare tante lampade per quanti tabernacoli esistono nel mondo, e
del mio sangue tante fiammelle, per accendere queste lampade; ed in ogni
tabernacolo intendo mettere la mia lampada, che, unendosi alla lampada del
tabernacolo che ti rischiara la notte, ti dirà: «Ti amo, ti adoro, ti benedico,
ti riparo e ti ringrazio per me e per tutti».
Addio, o Gesù... Ma senti un’altra parola ancora: patteggiamo, e il patto
sia che ci ameremo di più. Mi darai più amore, mi chiuderai nel tuo amore, mi
farai vivere d’amore e mi seppellirai nel tuo amore. Stringiamo più forte il
vincolo dell’amore. Sarò solo contenta se mi darai il tuo amore, per poterti
amare davvero... Addio, o Gesù! Benedici me, benedici tutti; stringimi al tuo
Cuore, imprigionami nel tuo Amore con lo scoccarti un bacio sul Cuore... Addio,
addio! (11-1, Febbraio 10, 1912)
+ + + +
ALLA COMUNIONE Gesù, Ti amo! Vieni, Divina Volontà, in questa Comunione mia con Te; vieni,
perché io intendo non solo donarti all’anima mia, ma a tutte le anime che non
ti ricevono, per riparare i nostri peccati e dare gloria al Padre.
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“Figlia mia, la preghiera è musica al mio udito,
specialmente quando un’anima è tutta uniformata alla mia Volontà, in modo che
in tutto il suo interno non si scorge che un continuo atto di vita di Volontà
Divina. Quest’anima è come se uscisse un altro Dio e Mi facesse questa musica.
Oh, come è dilettevole! Trovando chi Mi rende la pariglia, può rendermi gli
onori divini. Solo chi vive nel mio Volere può giungere a tanto, perché tutto
il resto delle anime, ancorché facciano e preghino molto, saranno sempre cose e
preghiere umane che faranno, non già divine; quindi, non avranno quella potenza
e quella attrattiva al mio udito”
(Vol. 6°, 06.01.1906).
+ +
+ +
Il
vivere nel Divin Volere è impegnativo ma
semplice. Non si richiede altro che chiamarLo nei nostri atti, per darGli il
primato.
E
ciò si fa dicendo in tutto ciò che facciamo: «Gesù
ti amo, Divina Volontà vieni a lavorare nelle mie mani, a pregare nella mia
preghiera, a respirare nel mio respiro, a pensare nella mia mente, ecc...».
Dice
Gesù alla sua serva Luisa: «È
tanta l'altezza della perfezione dell'anima abbandonata nel Mio VOLERE, che
giunge ad operare come Dio. E questo non deve far meraviglia perché: siccome in
essa non vive più la sua volontà, ma la Volontà di Dio medesimo, cessa ogni
stupore se vivendo con questa Volontà, possiede la potenza, la sapienza, la
santità e le virtù di Dio.
Oh, come tutti gli angeli e i
santi l'adorano quest'anima, gli uomini l'ammirano, e i demoni la temono
scorgendo in essa l'Essere Divino!». (Vol. III, 21 maggio
1900)
Nihil Obstat del Canonico Annibale M. Di
Francia [ora santo]
Imprimatur: Trani, Arzobispo Gius. M. Leo Octubre de 1926Per scaricare il testo in formato pagellina: http://it.gloria.tv/?media=636401
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