La Beata
Elisabetta Canori Mora nel suo DIARIO. La mia vita nel cuore
della Trinità
scrive:
"
33.1. Le gravi afflizioni della Chiesa
Il
dì 2 dicembre 1815 ebbi notizia che il Sommo Pontefice, Papa Pio
VII, cesserà di
vivere
in tempo che sarà in Roma l’imperatore d’Austria [20 agosto
1823]. Allora incominceranno le
gravissime
afflizioni nella Chiesa di Dio, i religiosi e le religiose saranno
espulsi con violenza
dai loro monasteri. Questo lo permetterà Dio per trovarsi sdegnato
per i tanti abusi introdotti nelle comunità, per le tante
trasgressioni di regole. Tutto il popolo era in gravissima
afflizione; ma l’afflizione si faceva maggiore, per l’elezione
del nuovo Pontefice,
che si faceva dall’imperatore.
Oh
che travagli! oh che pene! oh che tribolazioni!
Ma non per
questo la Chiesa cattolica
era senza capo, altra elezione legittima aveva già fatto lo Spirito
Santo, ma il legittimo Papa era nascosto.
Mi
pareva che il cristianesimo si trovasse nella maggiore oppressione.
Alla
rappresentanza di questa immaginaria afflizione, venne meno il mio
spirito, fui sopraffatta
dalla pena nel vedere tanta crudeltà, perdetti ogni uso di
riflessione e di sensazione.
Raccomandiamoci
caldamente al Signore, perché molto possiamo mitigare il suo
giustissimo
sdegno, con le preghiere, con le buone opere e con la pratica delle
sante
virtù.
Dio
è sdegnato assai, assai; ma Gesù Cristo non fa altro che perorare
per la nostra
causa.
Dunque uniamoci tutti a lui, e speriamo di ottenere la grazia che non
abbia
tanto
a patire il povero cristianesimo, ma che si degni farci tutti buoni
con la sua
divina
grazia. "
[Chissà
se la visione della Beata si riferisce ai nostri tempi…]
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