Il Papa può cambiare la prassi ma non il dogma ...
se infatti, per ipotesi assurda, egli dovesse optare per il pronunciamento ex cathedra, la sua dottrina, la dottrina cioè suggerita... [ nella nota intervista sulle unioni civili], messa così al riparo dell’infallibilità, sarebbe salva, tutta la Chiesa la riconoscerebbe e venererebbe come vera con obbedienza de fide, ossia con l’obbedienza dovuta unicamente al dogma, e la svolta tanto sognata dal Papa sarebbe finalmente compiuta.
Ma l’ipotesi è, appunto, assurda, irrealizzabile, poiché il Signore non permetterebbe mai, né al Pontefice felicemente regnante né a nessun’altro, di modificare dogmaticamente, ossia infallibilmente, ovvero con piena, certa e assoluta garanzia di verità, la sua Legge, anche fosse di un solo iota, ossia, diremmo in italiano, anche solo di una virgola, e posto che gli sbarramenti che Dio può mettere davanti a una sua miserabile creatura per arrivare a un suo fine, quella creatura fosse anche un Papa, possono essere sbarramenti anche molto ma molto ultimativi, perché Egli è padrone della vita e della morte anche di un Papa. Percorrere quella strada, se non si è più che certi della sua perfetta dirittura in ogni suo punto, fosse anche quello di una noticina a margine, è per tutti estremamente pericoloso, soprattutto per un Papa.
Fonte: https://enricomariaradaelli.it/emr/aureadomus/attualita/articolo_23_ordalia_unica_soluzione.html
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