PER
TE CHE SOFFRI...LA BELLEZZA DI OFFRIRE TUTTO A GESÙ
“Se
l'umanità conoscesse il valore della sofferenza, chiederebbe di
subire dolori maggiori.” San Padre Pio
Beati
quelli che soffrono, perché saranno consolati.(Mt
5,4 )
Beati
voi, che ora avete fame, perché sarete saziati! Beati voi, che ora
piangete, perché riderete! (Lc 6, 21)
L'unica
risposta è il Cristianesimo
Solo
il Cristianesimo può dare un senso alla sofferenza rendendola non
solo sopportabile ma anche in un certo qual modo “bella”.
Papa
Pio XII ha scritto sulla bellezza e l'utilità di offrire la propria
sofferenza per Gesù e per la conversione dei peccatori: attingiamo
da due suoi radiomessaggi.
*«
Noi supplichiamo ardentemente la SS. Vergine
“Salute degli infermi” di ottenervi dal suo Divin Figlio la
guarigione od almeno un miglioramento, se ciò è per il bene della
vostra anima. In ogni caso – e di ciò non è lecito dubitare –
la vostra infermità, i vostri dolori, accettati con santa
rassegnazione, sono per voi una sorgente di grazie per la vostra
santificazione e per la vostra salvezza e nello stesso tempo un
potente mezzo di apostolato che vi rende, nonostante la vostra
apparente e penosa inattività, preziosi ed utili al prossimo.
(Sabato 18 novembre 1950)
...Quanti
siete, o figliuoli, o figliuole? Quanti avete contraffatto il volto e
fremete con l'ira nel cuore e avete l'imprecazione sulle labbra? A
voi specialmente vorremmo accostarCi, vorremmo posare dolcemente la
Nostra mano
sulle
fronti bruciate dalla febbre. Vorremmo, con infinita tenerezza,
sussurrare a ciascuno di voi: O anima angosciata, perché ti ribelli?
Lascia cadere nel tetro mistero del dolore i raggi di luce che
promanano dalla Croce di Gesù! Che aveva fatto Egli di male? Vedi:
forse sul tuo lettuccio, nella tua corsia vi è l'immagine della
Madonna. Che male aveva Ella fatto? O anima desolata, perché
oppressa dal male, ascolta: Gesù e la sua Madre hanno sofferto,
certamente non per propria colpa, ma volenterosamente e con piena
conformità al disegno divino. Ti sei mai chiesta perché?
Forse
ti è accaduto di fare il male. Ripensaci. Forse hai offeso Iddio
tante volte e in tante maniere. Tu sai che una colpa grave fa
meritare alle anime la eterna dannazione; tu invece sei ancora in
vita, sotto lo sguardo misericordioso di Dio,
tra le braccia amorevoli di Maria. Se dunque il Signore stesse
anche castigando una tua colpa, non dovresti per questo imprecare né
avvilirti; tu non sei quasi uno schiavo punito da un padrone crudele,
ma un figlio di Dio Padre, che non vuole vendicarsi, ma correggerti.
Vuole che tu gli dica: « Ho fatto male », per darti il Suo perdono,
per ridonarti la vita dell'anima...
Diletti
figli e figlie! Se al vostro sguardo languido di malati l'universo
intero si contrae tetro e pesante nell'angusto spazio di una
cameretta, esso riacquista subito alla luce della fede le sue
sconfinate dimensioni. La fede non vi farà certo amare la sofferenza
per sé stessa, ma vi farà intravvedere per quanti nobilissimi fini
la malattia può essere serenamente accettata e perfino desiderata.
Quell'uomo
ha molte colpe da espiare, o quanto meno ha delle macchie nell'anima:
la sofferenza lo purificherà. Quella giovane donna era già buona,
ma non aveva il carattere forte così necessario a chi deve essere
sposa e madre : la sofferenza è stata per lei come un fuoco che l'ha
temprata, donandole una grande fortezza. Tu, forse, desideravi il
martirio : avevi sognato che capitasse anche a te l'occasione di
soffrire per Gesù: dà gloria a Dio: questa afflizione del tuo
corpo è quasi un'effusione di sangue, è una forma reale di
martirio. E tu, vuoi somigliare a Gesù? Vuoi trasformarti in Lui?
Vuoi essere strumento di vita per Lui? Nella malattia puoi trovare la
croce ed esservi confitto, per morire a te stesso, affinché sia Egli
a vivere servendosi di te.
Quanti
di voi, diletti figli, vorrebbero aiutare Gesù a salvare le anime!
Offrite dunque a Lui le vostre sofferenze secondo tutte le
intenzioni, per le quali Egli s'immola continuamente sugli altari.
Il vostro sacrificio, unito al sacrificio di Gesù, farà ritornare
al Padre molti peccatori; molti infedeli troveranno la vera fede;
molti deboli cristiani riceveranno la forza di vivere integralmente
la dottrina e la legge di Cristo.
E nel giorno in cui sarà svelato in cielo il mistero della
Provvidenza nella economia della salvezza, voi intenderete finalmente
di quanto vi è debitore il mondo dei sani.
Ecco,
diletti figli e figlie, Noi vi lasciamo. Preghiamo Gesù, amico dei
sofferenti, di rimanere accanto a voi, di rimanere in voi. Preghiamo
la Vergine Immacolata, vostra affettuosissima Madre, di confortarvi
col suo sorriso e di proteggervi sotto il suo manto. »
(Domenica,
14 febbraio 1954) *Discorsi
e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII
Tanto
è quel bene ch'io aspetto, che ogni pena m’è diletto (San
Francesco, Fioretti)
"Volete
offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi in
riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la
conversione dei peccatori?". (La
Vergine di Fatima ai tre pastorelli).
“La
strada che conduce al cielo passa sempre attraverso la sofferenza.
Nessuno arriva al Cielo senza avere sofferto”. (La
Madonna di Kibeho, in Rwanda, a
Nathalie Mukamazimpaka
il 15 maggio 1982).
Preghiera
molto efficace per un certo ammalato [rivelata a Santa Geltrude
(L’Araldo del Divino Amor. Libro terzo, LXXIII – II)]
Geltrude un
giorno supplicò Gesù di dirle quale preghiera fare per un certo
ammalato.
Ebbe questa
risposta: "Basta che tu mi rivolga due brevi preghiere, ma con
devozione
La prima
preghiera è: Conserva, o Dio, all'ammalato la pazienza.
La seconda
preghiera è: O Signore, fa' che secondo gli eterni desideri del
tuo Cuore paterno ogni istante di patimento che Tu riservi a questo
infermo procuri la tua gloria ed accresca i suoi meriti per il
Cielo.”
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