sabato 25 agosto 2018
giovedì 26 luglio 2018
Offerta della vita. Suor Natalia Magdolna. Promesse
Preghiera dell'offerta della vita
L'affidamento a Maria
è la Salvezza. Gesù morente, compie la nostra redenzione con l'affidamento a
Maria.
Chi si è affidato a
Maria è già salvo. La salvezza consiste nel camminare tutta la vita con Maria,
dopo aver preso la Sua mano.
Rivelazioni di Gesù a Suor Natalia Magdolna (1901-1992). La nostra Mamma celeste chiede in special modo alle madri di famiglia, che
offrano per amore, la loro vita secondo le intenzioni del Suo immacolato cuore,
affinché Ella possa salvare più e più famiglie e per evitare che cadano
nell'inferno. La stessa Vergine lo afferma: “Nel cuore di molte madri arde il
dolore. È oppresso il loro cuore per lo stato spirituale dei loro figli, per la
loro condotta immorale, per il destino delle loro vite dopo la morte.”
Per amore ad esse, mossa da compassione, ottenni con
le mie preghiere le cinque promesse che danno consolazione alle mamme che
offrono con un affidamento totale, tutti gli avvenimenti della loro vita!
A tale fine è proposta a loro questa “offerta di vita”
che deve farsi con rettitudine e serietà, per la maggior gloria di Dio e per il
bene della santa chiesa, in cambio delle seguenti promesse grandissime.
Ferventi e brevi preghiere di pentimento. Gesù mio, ti amo sopra ogni cosa! Mi rammarico per tutti i miei
peccati malgrado il mio amore per te. Anche tutti i peccati del mondo mi hanno
ferito. Oh Amore misericordioso, unito alla nostra Santissima Madre e al suo
Cuore Immacolato, ti prego di perdonare i miei peccati e tutti i peccati di
tutti gli uomini, miei fratelli, fino alla fine del mondo. Mio amato Gesù,
uniti ai meriti delle Tue Sante Piaghe, offro la mia vita al Padre Eterno,
secondo le intenzioni dell' Addolorata Santa Vergine. Vergine Maria, Regina
dell'Universo, mediatrice dell'umanità, e nostra speranza, prega per noi!
Promesse per tutti coloro che faranno l’ “offerta di vita”:
1. Nessuno dei loro familiari andrà all'inferno, anche
se le apparenze esterne lo facessero supporre, perché prima che l' anima
abbandoni il corpo, riceveranno la grazia del perfetto pentimento.
2. Nello stesso giorno dell'offerta, usciranno dal
purgatorio tutti i defunti della loro famiglia.
3. Nella morte starò al loro fianco, e porterò le loro
anime alla presenza di Dio senza passare dal purgatorio.
4. I loro nomi saranno scritti nel Cuore di Gesù e nel
Cuore immacolato di Maria.
5. Si salveranno moltissime anime dall'eterna condanna
per questa offerta unita ai meriti di Cristo. Il merito dei loro sacrifici,
beneficerà le anime sino alla fine del mondo.
L'offerta di vita va fatta
in questi termini:
“Mio amato Gesù, davanti alle persone della Santissima Trinità,
davanti alla nostra Madre del Cielo e a tutta la Corte celeste, offro secondo
le intenzioni del tuo Cuore eucaristico, secondo quelle dell'immacolato Cuore
di Maria Santissima, tutta la mia vita, tutte le mie sante Messe, Comunioni,
opere buone, sacrifici e sofferenze, unendoli ai meriti della Tua santissima Madre e della Tua morte sulla croce, per adorare la gloriosa santissima Trinità; per offrirle riparazioni per le nostre offese; per l'unità della nostra santissima madre Chiesa; per i nostri sacerdoti; per le buone vocazioni sacerdotali; e per tutte le anime sino alla fine del mondo. Ricevi Gesù mio, la mia “offerta di vita” e concedimi la grazia di
perseverare fedelmente sino alla fine della mia vita. Amen
"...Se qualcuno, figlia mia, fa solo una volta l'offerta
della vita. Capisci, figlia Mia? Se solo una volta, in un momento di grazia, si
è acceso nel suo cuore il fuoco dell'amore eroico, con questo ha sigillato
tutta la sua vita! La sua vita, anche se non ne è consapevole, è ormai possesso
di Entrambi i Sacri Cuori. Per mio Padre il tempo non esiste. La vita dell'uomo
sta davanti a lui tutta intera…E aggiunse: anche se un’anima avesse
già fatto un'altra offerta, questa le ingloba
tutte e diventa superiore.Questa offerta sarà quindi la
corona, l'ornamento più prezioso ed il distintivo della sua nobiltà spirituale
in Cielo” [Estratto da: Suor Maria Natalia Magdolna. THE
VICTORIOUS QUEEN OF THE WORLD (Le promesse complete nel volume) Nihil obstat: Fr. Antonio González
Ecclesiastic censor Imprimatur Jesús Garibay B. General Vicar Guadalajara, Jal. Jun. 1, 1999 Fonte: http://www.padrepioedonumberto.it/Affidamento-a-Maria-p24.html
Preghiera dell'offerta
della giornata
[Si]
raccomandi l'offerta delle azioni della giornata, perché nel mondo e finanche
nelle Comunità non sempre ci si pensa abbastanza, e così avviene che molte
azioni, buone in se stesse, nell'ultimo giorno non avranno ricompensa, perché
non sono state offerte al buon Dio prima di compierle. [Suor Maria della Croce. IL MANOSCRITTO DEL PURGATORIO].
Preghiera: Cuore divino di Gesù, io ti offro nella
Divina Volontà per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in
unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le
sofferenze di questo giorno e di tutta la mia vita: in riparazione dei peccati, per la salvezza di
tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
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domenica 22 luglio 2018
Gesù vuole essere amato sulla terra, su questa terra
Gesù vuole essere amato
sulla terra, su questa terra,
ove si annienta in ogni tabernacolo
8 DICEMBRE,
ore 2 Immacolata Concezione. Ahimè!
quante vite appaiono piene di opere buone e, alla morte, ne saranno vuote...
perché tutte quelle cose buone in apparenza, tutte quelle azioni clamorose,
tutta quella condotta che sembrava irreprensibile, tutto questo non ha avuto
Gesù solo quale fine. Si voleva far figura, brillare, passare per esatto
osservante degli obblighi della Religione, per una Religiosa fedele alla
regola, ecco il solo movente di tante esistenze. E nell'altra vita, qui, quale
delusione! Se sapeste quanto poche persone agiscono per Dio solo, quanto poche
compiono tutte le loro azioni per Dio solo... Ahimè! quanti rimpianti ci si
prepara per il punto di morte, allorché non si sarà più accecati, ahimè! Se si
riflettesse qualche volta all'eternità! Che cos'è la vita paragonata a quel
giorno che non avrà sera per gli eletti, a quella sera che non avrà giorno per
i reprobi? Si ama tutto sulla terra, ci si affeziona a tutto, eccetto a Colui
che unico dovrebbe avere il nostro affetto ed al quale noi lo neghiamo. Il Gesù
del tabernacolo attende dei cuori che Lo amino e non ne trova. Appena uno su
mille che Lo ama come si dovrebbe amarLo! AmateLo voi; risarciteLo di codesta
indifferenza sì colpevole che v'è nel mondo!
Ma, nel Purgatorio, Lo si ama?
R...
Certamente, ma il nostro è un amore di riparazione, e se sulla terra Lo
avessimo amato come avremmo dovuto, non saremmo sì numerose, non vi sarebbero
tante anime nel luogo di espiazione.
In Cielo Gesù è molto amato?
R... In
Cielo Lo si ama molto. Ivi vien risarcito, ma non è ancor questo che Gesù
desidera. Egli vorrebbe essere amato sulla terra, su questa terra,
ove si annienta in ogni tabernacolo, affinché l'avvicinarLo sia più facile,
e non lo si fa. Si passa davanti ad una Chiesa con maggior indifferenza che
davanti ad un monumento pubblico. Se talvolta si entra nel luogo santo, è più
per oltraggiare il divin Prigioniero che vi risiede, con la propria freddezza,
col cattivo contegno, con preghiere fatte in fretta, senza attenzione, che per
dirGli una parola cordiale, una parola amichevole e di riconoscenza per la sua
bontà verso di noi. Dite al Rev. Padre P. che il buon Dio attende da lui
codesto amore ch'Egli incontra sì raramente; da lui, che ogni giorno si
avvicina sì da presso a Gesù, che Lo riceve nel suo cuore. Oh! ditegli che, in
quei momenti benedetti, ripari con le sue tenerezze l'indifferenza di tanti
ingrati, che il suo cuore si strugga d'amore dinanzi a GesùOstia, soprattutto
per i suoi Sacerdoti che, come lui, hanno la stessa felicità e che trattano i
santi misteri con un cuore di ghiaccio, che rimangono freddi come marmo dinanzi
a codesto braciere d'amore, e che non hanno una parola affettuosa da dire a
Gesù. La sua unione col buon Dio sia ogni giorno più intima, affinché si prepari
così alle grandi grazie che Gesù gli riserba. Vi ho detto che vi sono delle
anime che fanno il loro Purgatorio appiè degli altari. Esse non stan lì in
punizione delle colpe che hanno commesso in Chiesa; tali colpe, che offendono
direttamente Gesù presente nel tabernacolo, vengono severissimamente punite nel
Purgatorio. Dunque, le anime che stan lì in adorazione, vi stanno piuttosto in
ricompensa della loro devozione al SS. Sacramento e del loro rispettoso
contegno nel luogo santo. Esse soffrono meno che se fossero nel vero
Purgatorio, e Gesù, che esse contemplano con gli occhi dell'anima e della fede
al tempo stesso, addolcisce loro con la sua presenza invisibile le pene che
subiscono.
Suor Maria della Croce. IL
MANOSCRITTO DEL PURGATORIO
http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/il%20manoscritto%20del%20purgatorio.htm
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venerdì 20 luglio 2018
OFFERTA DELLA GIORNATA
[Praticate] l'offerta delle azioni della giornata,
perché
nel mondo e finanche nelle Comunità
non sempre ci si pensa abbastanza, e così
avviene che molte azioni, buone in se stesse,
nell'ultimo giorno non avranno
ricompensa,
perché non sono state offerte al buon Dio prima di compierle.
(Suor Maria della Croce. IL MANOSCRITTO DEL
PURGATORIO).
Preghiera:
Cuore divino di
Gesù, io ti offro nella Divina Volontà per mezzo del Cuore Immacolato di Maria,
madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le
azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria
del divin Padre.
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domenica 15 luglio 2018
Promesse di san Michele arcangelo
30. CORONA ANGELICA A SAN MICHELE
Una delle pratiche di devozione, più
raccomandabili ai fedeli cattolici in onore del glorioso arcangelo, è la recita
della corona Angelica, detta il Rosario di San Michele. Questa devozione,
approvata dalla Chiesa fin dal 1851, è arricchita da numerose indulgenze.
La Corona Angelica che conosciamo oggi fu
creata da Suor Maria Colomba Leonardi (al secolo Maria Cristina, n.
1685 - m.1751);
- Questa nuova Corona Angelica, venne approvata ed indulgenziata, sotto Pio IX grazie all'interessamento di Suor Maria Felice Spinelli, nel 1851 e la si può recitare sia privatamente che pubblicamente;
- Le famose "promesse" furono condannate dalla Santa Inquisizione, nel 1675;
- Questa nuova Corona Angelica, venne approvata ed indulgenziata, sotto Pio IX grazie all'interessamento di Suor Maria Felice Spinelli, nel 1851 e la si può recitare sia privatamente che pubblicamente;
- Le famose "promesse" furono condannate dalla Santa Inquisizione, nel 1675;
- Suor Maria della Croce, al
secolo Elisa Sofia Clementina Hébert (1840- 1917), della diocesi di
Coutances., riceve da un'anima del Purgatorio la meravigliosa
risposta sulle "promesse". [ “Le promesse fatte a coloro che recitano la corona di San Michele
sono vere?
R... Le promesse son reali; solamente non bisogna credere che le
persone, che la recitano meccanicamente e senza curarsi della loro perfezione,
vengano immantinente liberate dal Purgatorio. Sarebbe falso. San Michele fa
anche più di quanto prometta, ma non porta via sì presto dal luogo d'espiazione
coloro che devon scontare la pena d'un lungo Purgatorio. Certo è che in ricordo
della loro devozione al santo Arcangelo le loro pene sono abbreviate; ma quanto
ad esser rimessi in piena libertà, questo poi no! Io che la recitavo, posso
servirvi d'esempio. La liberazione immediata ha luogo solo per le persone che
hanno lavorato con coraggio alla loro perfezione e che han poco da espiare nel
Purgatorio.” Il manoscritto del
Purgatorio]
Solamente quando la Chiesa studierà la
figura e gli scritti di questa Serva di Dio potremo considerare queste
"promesse" vere o false;
Cerchiamo di recitare spesso (o
quotidianamente) detta Corona Angelica, diffondendo la sua vera storia, sicuri
che si fa una cosa assai gradita a Dio e a san Michele Arcangelo;
Continuiamo ad avere fiducia nella protezione e nell'intercessione di San Michele, sicuri che, se non quelle stesse promesse, ci verranno accordate le grazie che con la recita di questa Coroncina noi chiediamo, memori delle Parole di Cristo “tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato” (Mc 11,24).
Continuiamo ad avere fiducia nella protezione e nell'intercessione di San Michele, sicuri che, se non quelle stesse promesse, ci verranno accordate le grazie che con la recita di questa Coroncina noi chiediamo, memori delle Parole di Cristo “tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato” (Mc 11,24).
Pratica:
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria S. Michele
Arcangelo, difendici nella lotta, per essere salvati nell'estremo giudizio
I.Ad intercessione di S. Michele e del
celeste coro dei Serafini, ci renda il Signore degni della fiamma di perfetta
carità. Pater, tre Ave al 1° Coro Angelico.
II. Ad intercessione di S. Michele
Arcangelo e del Coro celeste dei Cherubini, voglia il Signore darci la grazia
di abbandonare la vita del peccato e correre in quella della cristiana
perfezione. Pater, tre Ave al 2° Coro Angelico.
III.Ad intercessione di S. Michele
Arcangelo e del sacro Coro dei Troni, infonda il Signore nei nostri cuori lo
spirito di vera e sincera umiltà. Pater, tre Ave al 3° Coro Angelico.
IV.Ad intercessione di S. Michele
Arcangelo e del coro celeste delle Dominazioni, ci dia grazia il Signore di
dominare i nostri sensi e correggere le corrotte passioni. Pater, tre Ave al 4°
Coro Angelico.
V.Ad intercessione di S. Michele e del
celeste Coro delle Potestà, il Signore si degni di proteggere le anime nostre
dalle insidie e tentazioni del demonio. Pater, tre Ave al 5° Coro Angelico.
VI.Ad intercessione di S. Michele e del
Coro delle ammirabili Virtù celesti, non permetta il Signore che cadiamo nelle tentazioni,
ma ci liberi dal male. Pater, tre Ave al 6° Coro Angelico.
VII.Ad intercessione di S. Michele e del
Coro celeste dei Principati, riempia Dio le anime nostre dello spirito di vera
e sincera obbedienza. Pater, tre Ave al 7° Coro Angelico.
VIII.Ad intercessione di S. Michele e del
Coro celeste degli Arcangeli, ci conceda il Signore il dono della perseveranza
nella fede e nelle opere buone. Pater, tre Ave al 8° Coro Angelico.
IX.Ad intercessione di S. Michele e del Coro
celeste di tutti gli Angeli, si degni il Signore concederci di essere da essi
custoditi nella vita presente e poi introdotti nella gloria dei cieli. Pater,
tre Ave al 9° Coro Angelico. Un Pater a San Michele. Un Pater a San Gabriele.
Un Pater a San Raffaele. Un Pater all’Angelo Custode.
Prega per noi, arcangelo san Michele, Gesù
Cristo Signore nostro. E saremo resi degni delle Sue promesse. Preghiamo: Dio
onnipotente ed eterno, che con prodigio di bontà e misericordia, per la
salvezza degli uomini hai eletto a Principe della tua Chiesa il glorioso san
Michele, concedici, mediante la sua benefica protezione, di essere liberati da
tutti i nostri spirituali nemici. Nell'ora della nostra morte non ci molesti
l'antico avversario, ma sia il tuo arcangelo Michele a condurci alla presenza della
tua divina Maestà. Amen.
San Michele promette ai suoi devoti, che lo pregano
con perseveranza e fiducia, i seguenti favori:
1.
A chi recita prima della S. Comunione la Corona Angelica impetrerà da Dio che gli
venga assegnato un Angelo di ciascuno dei nove cori,
che accompagni il devoto alla S. Comunione.
3.
Dopo la morte otterrà la liberazione dell’anima sua dal Purgatorio se si sforza di vivere ora in
grazia di Dio e da
buon cristiano.
Queste
promesse hanno il valore della rivelazione privata. La speranza di
ricevere le grazie promesse è stata alimentata e sostenuta dal fatto che il
Sommo Pontefice Pio IX l’8 agosto 1851 fece arricchire di numerose indulgenze
questo pio e salutare esercizio.
Couronne
angélique en l'honneur du glorieux saint Michel, archange [Texte imprimé] /
[signé Moreau].Le Mans : Beauvais, 1863
http://donidalcielo.blogspot.com/2016/05/la-coroncina-angelica.html
Promesse del Cuore Castissimo di San Giuseppe
12 Promesse del
Cuore Castissimo di San Giuseppe
SETTE DOLORI E GIOIE DI SAN GIUSEPPE L’origine della devozione ai sette
dolori e gioie di San Giuseppe risale a fra’ Giovanni da Fano (1469- 1539), uno
dei promotori della riforma che diede origine al nuovo ramo francescano dei
Cappuccini. Fra’ Giovanni da Fano scrive di aver appreso che San Giuseppe, dopo
aver salvato da sicura morte per naufragio due frati, disse loro: “Io sono San
Giuseppe, degnissimo sposo della Beatissima Madre di Dio, al quale tanto vi
siete raccomandati… E ultimamente ho impetrato, dall’infinita clemenza divina,
che qualunque persona dirà ogni giorno, per tutto un anno, sette “Padre nostro”
e sette “Ave Maria”, meditando sui sette dolori che io ebbi nel mondo, otterrà
da Dio ogni grazia che sia conforme al suo bene spirituale”. Fu lo stesso San
Giuseppe ad indicare ai frati quali erano stati i suoi dolori, ai quali
successivamente sono state aggiunte le gioie. Questa devozione, approvata dalla
Chiesa, si è diffusa ampiamente da parecchi secoli, con la denominazione.
1)
Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della maternità
di Maria Vergine, assistimi paternamente in vita e in morte.
2)
Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della nascita
di Gesù, assistimi paternamente in vita e in morte.
3)
Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della circoncisione
di Gesù Bambino, assistimi paternamente in vita e in morte.
4)
Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della profezia
di Simeone, assistimi paternamente in vita e in morte.
5)
Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della fuga in
Egitto, assistimi paternamente in vita e in morte.
6)
Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione del ritorno
dall’Egitto, assistimi paternamente in vita e in morte.
7) Giuseppe
santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione dello smarrimento e
ritrovamento di Gesù nel tempio, assistimi paternamente in vita e in morte. [San
Giuseppe. P. E. Charbonneau, c. S.
C.Imprimatur: Mons. Michele Samarelli Vic. Gen. Bari 4-2-'58]
http://www.preghiereagesuemaria.it/santiebeati/san%20giuseppe%20di%20p%20e%20charbonneau.htm
«Per la grande esperienza che io
ho dei favori di San Giuseppe scriveva Santa Teresa d'Avila vorrei che tutti si
persuadessero ad essergli devoti». [Autobiografia VI, 9]
Promesse
del Cuore Castissimo di San Giuseppe
Le apparizioni a Edson Glauber sono
state approvate dal vescovo Dom Carillo Gritti il 31
gennaio 2010. I messaggi di Itapiranga contengono 10 promesse a coloro che sono
devoti al cuore castissimo di San Giuseppe. Gesù, Maria e Giuseppe
rivelano queste promesse a beneficio di tutta la Chiesa. La festa del
cuore castissimo di San Giuseppe si celebra il primo mercoledì dopo la festa
del Sacro Cuore di Gesù.
I - San
Giuseppe: “Prometto che tutti
coloro che onoreranno questo mio Castissimo Cuore e che qui sulla terra
compiranno opere buone a favore dei più bisognosi, soprattutto dei malati e dei
morenti, per i quali sono un consolatore e un protettore, riceveranno
nell’ultimo momento della loro vita la grazia di una buona morte”, ha aggiunto
San Giuseppe. “Io e la mia sposa, Maria Santissima, porteremo queste anime alla
gloria del paradiso, alla presenza del loro Salvatore, mio Figlio Gesù Cristo”.
II
- San Giuseppe: “L’invocazione
del mio nome è sufficiente a far fuggire i demoni!”, ha affermato. “Prometto a
tutti i fedeli che onoreranno il mio Castissimo Cuore con fede e amore la
grazia di vivere con santa purezza di anima e corpo e la forza di resistere a
tutti gli attacchi e alle tentazioni del diavolo”.
III - San Giuseppe: Prometto
di intercedere presso Dio per coloro che vengono da me, onorando questo mio
Cuore. Darò loro le grazie per essere in grado di risolvere i problemi più
difficili e le necessità urgenti, che agli occhi dell'uomo sembra impossibile,
ma che, attraverso la mia intercessione a Dio, sarà possibile.
IV - San Giuseppe: “Tutti i peccatori, anche quelli che
hanno commesso i peccati più terribili, che confidano nell’amore e nel perdono
di Dio e anche in me, nella mia intercessione (…), avranno la certezza del mio
aiuto per recuperare la grazia divina e la misericordia di Dio”.
V - San Giuseppe: A
tutti coloro che onorano questo mio cuore e confidano in me e nella mia intercessione,
prometto che non saranno abbandonati nelle loro difficoltà e nelle prove della
vita. Chiederò a Nostro Signore di aiutarli con la sua Divina Provvidenza
nei loro problemi materiali e spirituali.
·
VI - San
Giuseppe: I padri e
le madri che si consacreranno al mio Cuore, con le loro famiglie, avranno il
mio aiuto tanto nelle loro afflizioni e problemi, quanto nell'allevare ed
educare i loro figli. Aiuterò i genitori che consacreranno a me i loro figli,
ad allevarli nell’amore e nelle Sante Leggi di Dio, affinché i loro figli
trovino il cammino sicuro della salvezza.
·
VII
- San Giuseppe: Non
saranno abbattuti dalle disgrazie, dalle guerre, dalla fame, dalle pesti e
altre calamità, ma avranno il mio Cuore come sicuro rifugio di protezione. Qui
nel mio Cuore tutti saranno protetti dalla Giustizia Divina nei giorni che
verranno.
VIII - San Giuseppe: “Tutti
coloro che diffonderanno la devozione al mio Cuore e la praticheranno con amore
avranno la certezza di avere i loro nomi inscritti in esso come lo sono la
croce di mio Figlio Gesù e la ‘M’ di Maria”. “Tutti diffondano la devozione al
mio Cuore. È Dio stesso che lo chiede”.
Questo vale anche per tutti i
sacerdoti che amo con predilezione. I sacerdoti che hanno una devozione
per il mio Cuore e la diffondono avranno la grazia di toccare i cuori più
induriti e convertire i peccatori ostinati.
·
IX -
Nostra Signora: tutti
coloro che onorano il castissimo Cuore di San Giuseppe saranno beneficiati nella loro vita
della mia presenza materna in un modo speciale. Io starò al fianco di ogni mio
figlio e di ogni mia figlia, aiutandoli e confortandoli con il mio Cuore di
Madre, come ho aiutato e confortato il mio Sposo Castissimo Giuseppe in questo
mondo.
Tutto ciò che chiederete al mio Cuore con fiducia, prometto di intercedere davanti al Padre Eterno, al mio divino Figlio Gesù e allo Spirito Santo, ottenendo dal Signore la grazia di raggiungere la santità perfetta e di imitare il mio Sposo Giuseppe nelle virtù, giungendo così alla perfezione dell'amore come Egli l'ha vissuto.
Tutto ciò che chiederete al mio Cuore con fiducia, prometto di intercedere davanti al Padre Eterno, al mio divino Figlio Gesù e allo Spirito Santo, ottenendo dal Signore la grazia di raggiungere la santità perfetta e di imitare il mio Sposo Giuseppe nelle virtù, giungendo così alla perfezione dell'amore come Egli l'ha vissuto.
·
X -
Nostro Signore Gesù Cristo: A tutti coloro che
onoreranno il Cuore Castissimo del mio Padre Verginale San Giuseppe riceveranno la grazia nell'ultimo
giorno della loro vita, nell'ora della loro morte, di vincere gli inganni del
nemico della salvezza, ottenendo la vittoria e la ricompensa meritate nel Regno
del mio Padre Celeste. Coloro che onoreranno devotamente il suo Cuore
Castissimo, abbiano la certezza di ricevere una grande gloria in Cielo. Questa
grazia non sarà concessa a coloro che, come Io chiedo, non lo onoreranno.
Le anime devote a mio Padre Verginale San Giuseppe beneficeranno della visione beatifica della S.S. Trinità e avranno una profonda conoscenza del Dio Uno e Trino, il tre volte Santo. Nel Regno dei Cieli gioiranno della presenza della mia Madre Celeste, del mio Padre Verginale Giuseppe, e delle mie meraviglie celesti, riservate a tutte loro dall'eternità.
Queste anime saranno care alla Santissima Trinità e alla Madre mia, Maria Santissima e circonderanno il Cuore Castissimo del mio Padre Verginale Giuseppe, come il più bello dei gigli. Questa è la mia grande promessa per tutti gli uomini del mondo intero devoti del mio Padre Verginale Giuseppe.
Le anime devote a mio Padre Verginale San Giuseppe beneficeranno della visione beatifica della S.S. Trinità e avranno una profonda conoscenza del Dio Uno e Trino, il tre volte Santo. Nel Regno dei Cieli gioiranno della presenza della mia Madre Celeste, del mio Padre Verginale Giuseppe, e delle mie meraviglie celesti, riservate a tutte loro dall'eternità.
Queste anime saranno care alla Santissima Trinità e alla Madre mia, Maria Santissima e circonderanno il Cuore Castissimo del mio Padre Verginale Giuseppe, come il più bello dei gigli. Questa è la mia grande promessa per tutti gli uomini del mondo intero devoti del mio Padre Verginale Giuseppe.
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domenica 8 luglio 2018
NAZIONALIZZARE LA BANCA D'ITALIA. Legge Tremonti dimenticata
Legge 28 dicembre 2005, n. 262
" Disposizioni per
la tutela del risparmio e la disciplina
dei mercati finanziari "
dei mercati finanziari "
pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale n. 301 del 28 dicembre 2005 - Supplemento ordinario n. 208
Capo I
PRINCÌPI DI ORGANIZZAZIONE E RAPPORTI
FRA LE AUTORITÀ
(Banca d’Italia)
1.
La Banca d’Italia è parte integrante del Sistema europeo di banche centrali ed
agisce secondo gli indirizzi e le istruzioni della Banca centrale europea.
2.
La Banca d’Italia è istituto di diritto pubblico.
3. Le disposizioni normative nazionali, di rango primario e secondario, assicurano alla Banca d’Italia ed ai componenti dei suoi organi l’indipendenza richiesta dalla normativa comunitaria per il migliore esercizio dei poteri attribuiti nonché per l’assolvimento dei compiti e dei doveri spettanti.
4. La Banca d’Italia, nell’esercizio delle proprie funzioni e con particolare riferimento a quelle di vigilanza, opera nel rispetto del principio di trasparenza, naturale complemento dell’indipendenza dell’autorità di vigilanza. Riferisce del suo operato al Parlamento e al Governo con relazione semestrale sulla propria attività.
5. Gli atti emessi dagli organi della Banca d’Italia hanno forma scritta e sono motivati, secondo quanto previsto dal secondo periodo del comma 1 dell’articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Delle riunioni degli organi collegiali viene redatto apposito verbale.
6. La competenza ad adottare i provvedimenti aventi rilevanza esterna rientranti nella competenza del governatore e quella relativa agli atti adottati su sua delega sono trasferite al direttorio. Agli atti del direttorio si applica quanto previsto dal comma 5. Le deliberazioni del direttorio sono adottate a maggioranza; in caso di parità dei voti prevale il voto del governatore. La disposizione contenuta nel primo periodo non si applica, comunque, alle decisioni rientranti nelle attribuzioni del Sistema europeo di banche centrali.
7. Il governatore dura in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato. Gli altri membri del direttorio durano in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato. In sede di prima applicazione i membri del direttorio diversi dal governatore cessano dalla carica secondo una articolazione delle scadenze disciplinata dallo statuto dell’Istituto, compresa in un periodo comunque non superiore ai cinque anni.
8. La nomina del governatore è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia. Il procedimento previsto dal presente comma si applica anche, nei casi previsti dall’articolo 14.2 del Protocollo sullo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, per la revoca del governatore. Le disposizioni del presente comma e del primo periodo del comma 7 entrano in vigore alla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
9. Lo statuto della Banca d’Italia è adeguato alle disposizioni contenute nei commi da 1 a 7 entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con le modalità stabilite dal comma 2 dell’articolo 10 del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 43. Entro il medesimo termine lo statuto della Banca d’Italia è adeguato ridefinendo le competenze del Consiglio superiore in modo tale da attribuire allo stesso anche funzioni di vigilanza e controllo all’interno della Banca d’Italia. Le istruzioni di vigilanza sono adeguate alle disposizioni contenute nei commi da 1 a 8 entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
10. Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.
3. Le disposizioni normative nazionali, di rango primario e secondario, assicurano alla Banca d’Italia ed ai componenti dei suoi organi l’indipendenza richiesta dalla normativa comunitaria per il migliore esercizio dei poteri attribuiti nonché per l’assolvimento dei compiti e dei doveri spettanti.
4. La Banca d’Italia, nell’esercizio delle proprie funzioni e con particolare riferimento a quelle di vigilanza, opera nel rispetto del principio di trasparenza, naturale complemento dell’indipendenza dell’autorità di vigilanza. Riferisce del suo operato al Parlamento e al Governo con relazione semestrale sulla propria attività.
5. Gli atti emessi dagli organi della Banca d’Italia hanno forma scritta e sono motivati, secondo quanto previsto dal secondo periodo del comma 1 dell’articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Delle riunioni degli organi collegiali viene redatto apposito verbale.
6. La competenza ad adottare i provvedimenti aventi rilevanza esterna rientranti nella competenza del governatore e quella relativa agli atti adottati su sua delega sono trasferite al direttorio. Agli atti del direttorio si applica quanto previsto dal comma 5. Le deliberazioni del direttorio sono adottate a maggioranza; in caso di parità dei voti prevale il voto del governatore. La disposizione contenuta nel primo periodo non si applica, comunque, alle decisioni rientranti nelle attribuzioni del Sistema europeo di banche centrali.
7. Il governatore dura in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato. Gli altri membri del direttorio durano in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato. In sede di prima applicazione i membri del direttorio diversi dal governatore cessano dalla carica secondo una articolazione delle scadenze disciplinata dallo statuto dell’Istituto, compresa in un periodo comunque non superiore ai cinque anni.
8. La nomina del governatore è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia. Il procedimento previsto dal presente comma si applica anche, nei casi previsti dall’articolo 14.2 del Protocollo sullo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, per la revoca del governatore. Le disposizioni del presente comma e del primo periodo del comma 7 entrano in vigore alla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
9. Lo statuto della Banca d’Italia è adeguato alle disposizioni contenute nei commi da 1 a 7 entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con le modalità stabilite dal comma 2 dell’articolo 10 del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 43. Entro il medesimo termine lo statuto della Banca d’Italia è adeguato ridefinendo le competenze del Consiglio superiore in modo tale da attribuire allo stesso anche funzioni di vigilanza e controllo all’interno della Banca d’Italia. Le istruzioni di vigilanza sono adeguate alle disposizioni contenute nei commi da 1 a 8 entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
10. Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.
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