MAGNETISMO E MOTO ONDOSO
IL NUCLEARE? SUPERATO.
LO DIMOSTRA UN GENIO DI MODUGNO - BARI
CON IN TASCA UNA LICENZA MEDIA
di Angela Cirone - Gianvito Armenise
Movimento Politico Cattolico “Azione e Tradizione”
www.azioneetradizione.it
DOMANDE E RISPOSTE.
Mai come in questi ultimi anni il dibattito circa i costi ed i benefici dello sfruttamento energetico ha trovato vastissima eco in tutti i dibattiti di politologi, scienziati ed economisti.
La domanda é da sempre la medesima: le fonti energetiche "tradizionali" e non rinnovabili sono
destinate ad esaurirsi nel volgere di qualche generazione? I ritmi di crescita della popolazione sono compatibili con quelli della produttività energetica? Esiste la possibilità di sostenere gli attuali livelli di consumo attraverso l'utilizzo su scala mondiale di fonti energetiche sempre più costose e scarseggianti? Per tali quesiti esistono molteplici livelli di confronto e di discussione.
Sono possibili le risposte degli ambientalisti trinariciuti che finiscono ostinatamente con l'opporsi ad ogni attività dell'uomo roteando la spada preconcetta del "NO!" ad ogni costo senza proporre alcunché. Costoro finiscono con l'essere emarginati dal dibattito ed “inquinano” anche le posizioni di coloro che, invece, pur muovendo le medesime critiche si sforzano di proporre modelli alternativi di sviluppo economico. Infine vi sono coloro i quali, drogati di teorie liberiste, vedono nei beni a disposizione dell'uomo, fattori della produzione da utilizzare in vista del maggior profitto. Punto e basta.
IL NUCLEARE È DAVVERO LA SOLUZIONE?
Ciò premesso, la possibilità di trarre energia sostanzialmente più pulita dalle cosiddette fonti
rinnovabili (sole, acqua e vento) non é più un tabù nemmeno in Italia e negli ultimi tempi decisi
passi in avanti in questo settore sono stati compiuti. Di fatto la coscienza ambientalista é cresciuta e si é radicata negli strati più profondi della popolazione. Tuttavia, si ritorna a parlare di nucleare e di possibilità (non tanto remota) di costruire centrali nucleari anche in Italia. Il disastro occorso alla centrale nucleare di Chernobyl é ancora sotto gli occhi di tutti coloro i quali quegli anni li hanno vissuti. Si obietta, da parte di chi sembra essere stato improvvisamente fulminato sulla via dell'uranio, che “si tratta di centrali vecchie e progettate trent'anni fa. Ora la tecnologia é più sicura ed i rischi di incidente sono ridotti al lumicino”.
Sarà vero? Ci risulta che le tipologie di centrali nucleari che si vorrebbero costruire in Italia stanno sollevando numerose diatribe a suon di avvocati in Finlandia ed i progetti avrebbero incassato ben 2100 note di "non conformità" rilevate dall’Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese.
Ma se si domanda ad un "tifoso" del nucleare dove stoccare le scorie radioattive che conservano la loro pericolosità per un periodo che va dai 300 a qualche migliaio di anni, non si ottiene risposta.
In più, si osserva che se si imboccasse massicciamente la strada del nucleare, si finirebbe col creare una pericolosa dipendenza dai paesi produttori di uranio.
In definitiva, si passerebbe dalla padella alla brace: oggi l'Italia si troverebbe costretta a dipendere economicamente (ed anche politicamente) dai paesi produttori di petrolio, domani da quelli di uranio. Rimandando sine die la propria tanto auspicata indipendenza e sovranità. Anche i costi di estrazione dell'uranio saranno destinati a crescere esponenzialmente. Occorre sapere, infatti, che nel periodo gennaio 2006-aprile 2007 si é passati da un costo di estrazione per libbra di uranio di 37,5 dollari a ben 113 dollari. Un aumento di tre volte in poco più di un anno anche a seguito delle forti speculazioni di borsa attuate dai fondi comuni d’investimento. E qual’è uno dei paesi che produce il quantitativo di uranio maggiore su scala mondiale?
E' il Kazakhistan che si trova in un'area già contesa per le rotte petrolifere.
Insomma nulla di nuovo sotto il sole. Oggi guerre per il petrolio, ieri per il carbone, domani per l'uranio. Cambiano gli scenari e la musica di sottofondo ma il canovaccio rimarrà sempre lo stesso:
un'oligarchia di affaristi internazionali che investiranno i profitti realizzati in precedenza nel campo petrolifero per ottenere nuovi e più lauti guadagni nel settore dell'energia nucleare.
Allora che fare per non restare avvinghiati esclusivamente nel campo della pars destruens? Quali
alternative proporre per ribaltare l'asse della discussione?
DA MODUGNO PARTE LA SFIDA ALLE LOBBIES DELL'ENERGIA.
Semplice. Partire dalle esperienze già avviate, potenziarle e rilanciarle con forza, decisione e
coraggio. Forse pochi sanno che proprio Modugno, in Terra di Bari, potrebbe diventare l'omphalos,
l'ombelico del mondo. Modugno, in questi ultimi anni, é diventata protagonista di una battaglia di legalità e di civiltà che vede quotidianamente impegnati i propri abitanti contro l'insediamento di inceneritori e di centrali turbogas che, laddove entrassero in esercizio, potrebbero compromettere gravemente la già minacciata salute dei propri residenti.
E sempre da Modugno, in quella Puglia dei veleni, si potrebbero invertire di 180° i destini del
mondo. L'artefice di questo possibile ed auspicabile cambio di rotta si chiama Vito Antonio
Catinella. A molti potrebbe non dire nulla il suo nome. A chi scrive queste righe e che ha avuto
l'onore di conoscerlo dice tutto: un genio. Un genio di quelli buoni, umili e semplici che si
incontrano quasi mai nella vita. Un genio il cui intelletto é, probabilmente, strumento della grazia divina. Cinquantatre anni il prossimo sedici marzo, Vito ha alle spalle un'intera esistenza al servizio delle progettazioni e delle invenzioni conseguendo numerosi brevetti europei ed internazionali e meritandosi un’immensa stima da parte di fisici ricercatori e scienziati.
E chi si aspetta di trovarsi innanzi un solone, un accademico borioso e spocchioso avrà un’amara
sorpresa poiché Vito é un cuore buono e umile il cui genio non ha subìto influenze o addestramenti
in nessuna rigida accademia od università (pensate, può esibire soltanto una licenza media!) e si è alimentato nella solitudine del suo mondo fatto di minuziose ricerche e di infiniti esperimenti.
In lui, la meticolosa osservazione e la riproduzione artificiale dei fenomeni, si mescolano con una impressionante intuizione ispirata. Il tradizionale metodo scientifico deduttivo secondo il quale dal fenomeno è possibile risalire ad una legge cosiddetta matematica o fisica, (ossia eterna ed universale), in Vito Antonio Catinella viene sostituito da un metodo induttivo in cui sembra che la sua genialità affondi la creazione nella stessa intrinseca legge eterna ed universale e a poco a poco la dipani con la stessa naturalezza e lo stesso stupore con cui un bambino manovra il suo giocattolo.
Un curioso aneddoto: in età pre-scolare si divertiva a mandare in corto circuito l’impianto elettrico della propria abitazione per poi suggerire, al padre infuriato, le indicazioni per ripristinarlo. Sembra una favola, vero? Però l’uomo moderno è troppo cresciuto per credere ancora alle favole. E invece, forse è tempo di ricominciare a credere e di gridare a queste civiltà ormai ridotte allo stremo delle proprie forze, che probabilmente l’Eterno non si è ancora stancato del tutto dell’uomo al punto da regalargli una nuova speranza per ricominciare.
In pratica, ecco molto sinteticamente in cosa consiste il progetto rivoluzionario di Vito Antonio
Catinella. Una "struttura meccanica oscillante per produrre energia elettrica dal movimento di un
pendolo magnetico attraverso il moto ondoso". In sostanza trattasi di una boa che, col semplice
galleggiamento, mette in movimento un pendolo nella parte emersa della struttura. Al passaggio del pendolo, i magneti in esso inseriti, attirano i magneti presenti nella parte sottostante e statica della boa. Attorno a questi ultimi sono, infine, avvolte bobine in rame all’interno delle quali inizia a circolare corrente in virtù del fenomeno dell’induzione magnetica.
Già questo é di per sé sufficiente a farci comprendere la portata rivoluzionaria del progetto ma Vito Antonio Catinella é un genio perché il suo progetto consente anche di ottenere altri fondamentali risultati. E' possibile, infatti, accumulare energia nelle ore notturne ed ottenere idrogeno con successivo utilizzo dello stesso in altri importanti settori energetici. In più, esiste la fattibile possibilità di ottenere acqua potabile mediante il processo dell’osmosi inversa. Infine, il mega impianto consente di trasportare l’energia prodotta sulla piattaforma fino alla terra ferma anche a miglia di km di distanza. La resa? Parliamo di Gigawatt, ossia l'equivalente dell'energia prodotta da qualche centrale nucleare. Con la differenza che il progetto di Vito Antonio Catinella, asseconda le leggi del creato ed é energia prodotta in maniera sicura e pulita. L'energia nucleare presenta, viceversa, tutti i rischi e le implicazioni già evidenziate.
Ci si chiederà: ma il progetto è pura teoria oppure é già passato al vaglio di qualche esperto? Vito Antonio Catinella é titolare del brevetto internazionale per questa invenzione ed ha già concesso alla Puglia Energie Alternative S.r.l. Bari società creata ad hoc, i diritti di sfruttamento di quest’opera sulla quale hanno creduto fortemente investendo molte risorse economiche, attivando anche il C.E.S.E. società consortile del Politecnico di Bari, per definire il quantitativo energetico producibile, e per il finanziamento della parte relativa allo sviluppo del Prototipo.
Ma per poter essere realizzata su scala internazionale occorrono fondi ed una dose di coraggio non indifferente per sfidare i giganti degli affari. Siamo sicuri che a costoro, il progetto del genio di tutti i tempi, Vito Antonio Catinella, abitante a Modugno nel quartiere periferico di Piscina dei Preti, non piace. A noi, romantici e sognatori, invece sì e con il genio buono lanciamo ancora una volta la nostra sfida al mondo.
Auspichiamo, però, di avere al nostro fianco le istituzioni che a parole si dicono pronte a salvare il mondo. Pensiamo, ad esempio, al presidente della Regione Puglia, Vendola così attento e sensibile ai temi della salvaguardia ambientale. Pensiamo all’europarlamentare pugliese, Adriana Poli Bortone che potrebbe giocare un ruolo decisivo in Europa. Pensiamo a tutti gli uomini di buona volontà che desiderano impegnarsi per una battaglia di civiltà e di cultura. Basta poco. Occorre solo cominciare a crederci.
Modugno (Terra di Bari), 13.III.2009
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