MAI CE LO SAREMMO ASPETTATO
Data: Giovedì, 24 dicembre @ 13:52:25 CST
Argomento: Italia
DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.com
Eh sì, proprio la sera di Natale, non ci
saremmo mai attesi di scrivere
qualcosa in difesa della Chiesa
Cattolica. Sarà l’aria del Natale.
Sinceramente, ci hanno proprio
infastidito i modi e le esternazione del
rabbi Cohen, (nella foto) dopo la visita
in Vaticano a Benedetto XVI.
Non si tratta di un problema religioso e
nemmeno dell’eterna querelle sulla
Shoà: è solo una questione d’educazione.
Per chi non lo sapesse, il rabbino Cohen da Haifa ha trovato da ridire sulla decisione
dell’apposita commissione vaticana, la quale ha deciso di promuovere la beatificazione di
Pio XII e di Giovanni Paolo II.
Proprio perché non cattolico, ritengo che chiunque non lo sia abbia il dovere di tacere, e
questo proprio per il rispetto che si deve all’altrui Credo.
Ci mancherebbe che, nel nome del dialogo interreligioso, un buddista dovesse chiedere il
permesso per ricordare Milarepa all’ayatollah Khamenei, oppure che un musulmano dovesse
chiedere il permesso di pregare per un Imam al Patriarca di Mosca: ma dove siamo?
Premettendo che sulla cause di beatificazione l’unica autorità competente è quella cattolica,
non vogliamo nasconderci dietro ad un dito ed entriamo nella spinosa questione.
Cohen ha dichiarato che Papa Pacelli non fece abbastanza per salvare gli ebrei: opinione
legittima, per carità, ma di pertinenza storica e non dottrinale. E, anche a voler cercare il pelo
nell’uovo, Cohen dimentica che Pio XII visse fino al Giugno del 1944 in una città occupata
dai nazisti, e quasi tutta l’Europa lo era.
Pacelli fece probabilmente la scelta della “fleet in being”, ossia valutò che fare un passo
azzardato non avrebbe sortito nessun effetto sui nazisti, mentre avrebbe compromesso la
possibilità d’usare i monasteri cattolici per dare rifugio agli ebrei.
E, i nazisti, si guardarono bene dall’invadere le strutture della Chiesa Cattolica. Ci sono
quindi fondati sospetti che Pio XII operò la miglior scelta, quella meno dolorosa.
Fu troppo poco?
Francamente, è difficile – oggi – dare un giudizio storico sulla vicenda, poiché non avremo
mai la prova del contrario, ossia di cosa sarebbe successo se il Papa avesse denunciato al
mondo lo sterminio.
Ma il Papa non era certo l’unico a sapere: gli americani sapevano tutto, ed alcuni P38
sorvolarono addirittura Birkenau ed i nodi ferroviari senza mai sganciare una bomba. La
giustificazione americana fu puerile: avevano paura di colpire i prigionieri. E i nodi
ferroviari?
Non vogliamo entrare nell’infinita querelle sulle responsabilità della Shoà, ma farne carico a
Pio XII ci sembra francamente esagerato e, per gli italiani, offensivo, giacché furono il
popolo che più si prodigò in favore degli ebrei, nonostante l’alleanza con Berlino e le leggi
razziali del ’38.
Per contrappasso, vorremmo chiedere a Cohen quanto “peserà” nel dialogo interreligioso il
rapporto Goldstone, ovvero la prova provata (Goldstone è un ebreo sudafricano, oltre che
incaricato dell’ONU per la stesura del rapporto) che Israele ha commesso crimini contro
l’umanità a Gaza.
E, questa, non è una storia del 1943, non c’erano Papi od autorità religiose a mitigare
l’inferno che dovettero subire gli abitanti di Gaza: è storia recente, Gennaio 2009. Dall’altra
parte, c’erano solo Tzahal ed il governo di Tel Aviv.
Se lei è veramente uomo di fede, rabbi Cohen, accetti un consiglio: torni ad Haifa e rifletta,
prima d’invocare le colpe altrui.
Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.com
Link: http://carlobertani.blogspot.com/2009/12/mai-ce-lo-saremmo-aspettato.html
24.12.2009
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1 commento:
Caro Bertali,
prima di entrare nel contesto di Pio XII, desidero fare qualche precisazione su alcuni errori della sua "defensio".
Lei afferma che aerei "alleati sorvolarono addirittura Birkenau ed i nodi ferroviari senza mai sganciare una bomba." Può darsi che a Birkenau accadde così, ma non a Buchenwald, bombardata nell'agosto del 1944. Fra le tante vittime la più illustre fu la principessa Mafalda, che poi fu assassinata sotto operazione dal chirurgo del Lager.
Lei allarga il problema asserendo che gli israeliani hanno compiuto crimini di guerra a Gaza. Non entro nel merito della discussione, anche perché non è questo lo "status quaestionis". La logica insegna che non si possono trarre conclusioni valide allargando il problema. O si discute di Pio XII o si discute di Gaza. Di entrambe le cose insieme non ha senso, anche se molti lo fanno, ma senza alcun costrutto logico e quindi senza alcuna valida conclusione.
Vediamo ora la questione di Pio XII.
1. Il Papa ha firmato l'eroicità delle virtù. Però quasi nulla si sa di tutti i documenti emanati da Pio XII e a lui afferenti. E' una disposizione della Chiesa che devono essere pubblicati tutti gli atti di qualsiasi beatificando. P.Lombardi ha detto che ci vorranno 5 anni per riordinare i documenti 1939-45. Bella notizia! Allora in Vaticano c'è il caos. Eh! sì, perché ogni ente pubblico o privato è obbligato a tenere la documentazione in modo ordinato. Esiste il registro di protocollo, per la posta in entrata e in uscita, poi tutto viene regolarmente archiviato. Se si vuole sapere, in qualsiasi momento, che cos'è successo il giorno x del mese y e dell'anno z, basta prendere il registro di protocollo e controllare in quale faldone dell'archivio sono custoditi i documenti che si ricercano. Se P. Lombardi ha detto che devono essere ordinati i casi sono due: a) o c'è il caos più assoluto; b)o si vuole far sparire alcune carte.
Tertium non datur.
2. Per vedere cosa ha fatto Pio XII, basta fare un confronto con ciò che ha fatto a Trieste Mons. Antonio Santin nello stesso periodo. Non mi dilungo su tutto, soltanto posso dire che Mons. Santin è sempre stato rispettato dagli Ebrei e mai è stata sollevata alcuna obiezione sull'operato del vescovo. Ma del fatto nessuno se ne occupa perché per Mons. Santin non ci sono cause di beatificazione.
3. I documenti afferenti Pio XII devono riguardare tutta la vita del Papa, compresa la questione della mancata benedizione da parte di Pio XII del trentesimo anniversario (1952) delle nozze di Alcide De Gasperi con Francesca Romani. Eppure De Gasperi fece regolare richiesta.
4. Bisogna riscontrare se tutto ciò che venne fatto nella Chiesa cattolica avvenne per ordine del Papa o per iniziativa dei singoli Pastori. La risposta al quesito ovviamente cambia molto lo "status quaestionis".
5. Last but not least, bisogna tenere ben conto del "consensus fidelium". E' palese che per Giovanni Paolo II sono stati i fedeli a muovere Benedetto XVI per un'esame della santità di quel Papa, mentre per Pio XII si mosse Paolo VI. E, a parte qualche giornale, non mi sembra che la gente si sbracci gran che per Pio XII.
In conclusione bisogna rispettare la prassi che si instaura per ogni beatifincando. "Coram Deo non est acceptio personarum", non ci sono corsie preferenziali per nessuno.
Saluti
Dario Bazec
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