La pace sia con te

domenica 20 dicembre 2009

DUE PESI E DUE MISURE: alcune notizie sono più importati di altre

Indovinate qual è la notizia più importante.

Per aiutarvi vi dirò che una è stata riportata in prima pagina da tutti i giornali e da tutte le televisioni; l'altra è un misero trafiletto quando va bene.


Ancora scritte ebraiche anticristiane al Cenacolo

Gerusalemme (AsiaNews) - Un ulteriore oltraggio è stato commesso la notte fra il 14 e il 15 dicembre scorso contro la chiesa francescana adiacente il Santo Cenacolo sul Monte Sion, attigua al Luogo Santo dell'Ultima Cena (nella foto: la visita di Benedetto XVI nel maggio 2009).

Graffiti osceni sulle porte proclamavano messaggi come "Noi abbiamo ucciso Gesù", "Fuori i cristiani" (in inglese ed ebraico), e "F....off", il tutto adornato con la Stella di Davide, per non lasciare alcun dubbio circa l'affiliazione religiosa dei delinquenti.

Per evidenziare il messaggio, gli assalitori hanno urinato sulla porta, lasciando pure un lungo sentiero dell'urina lungo la stradina che porta alla chiesa.

Secondo alcuni preti del luogo, il gesto di urinare davanti a questo Luogo santo è divenuto una pratica quasi giornaliera. Fonti cristiane fanno notare il legame fra le scritte oltraggiose e le false dichiarazioni attribuite dalla stampa ad un viceministro israeliano, che avrebbe accusato il Vaticano di rivendicare la sovranità sul Monte Sion. Sarebbero dunque queste dichiarazioni ministeriali ad aver incitato elementi ebraici estremisti ad aumentare questi attacchi, che sono ormai divenuti abituali.

Giorni fa un'altra scritta in ebraico, sul muro della Dormizione, vicino al Cenacolo, proclamava "Morte ai cristiani" (v.12/12/2009 “Morte ai cristiani”: scritte ebraiche vicino al Cenacolo a Gerusalemme ).

(http://new.asianews.it/index.php?l=it&art=17130&geo=1&size=A )

da La Repubblica.it
Divelta la scritta in ferro battuto. I ladri sono entrati recidendo il filo spinato
L'iscrizione era stata realizzata dagli stessi prigionieri e installata nel 1940
Furto-profanazione ad Auschwitz
rubata l'insegna "Arbeit macht frei"
Nel campo furono uccise oltre un milione di persone
Il presidente israeliano Peres "profondamente scioccato"

Furto-profanazione ad Auschwitz rubata l'insegna "Arbeit macht frei"

VARSAVIA - Svitata da un lato e strappata dall'altro. Così è stato rubata l'insegna in ferro battuto, tragicamente celebre, che reca la scritta "Arbeit macht frei" ("Il lavoro rende liberi"), che campeggiava al di sopra del cancello di ingresso del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, nel sud della Polonia.

Ladri professionisti. Il furto, compiuto - come riferisce la polizia polacca - fra le tre e le cinque della scorsa notte, non sembra essere una semplice bravata: i ladri hanno infatti reciso il filo spinato che costeggia la rete che delimita il campo, un'operazione quindi complessa che solo dei "professionisti" avrebbero potuto compiere. I ladri sembravano essere a conoscenza anche della posizione delle telecamere di sorveglianza.

L'iscrizione. "Si tratta del primo caso così grave di furto in questo luogo - spiega un portavoce del museo di Auschwitz, Jeroslaw Mensfeld - è una profanazione vergognosa nel luogo in cui oltre un milione di persone sono state assassinate". L'iscrizione in ferro battuto, costruita dagli stessi prigionieri e installata nel 1940, non era difficile da staccare, ha precisato Mensfeld, "ma bisognava saperlo". Di notte, il campo è chiuso e sorvegliato da vigilantes. Ora all'esame degli inquirenti ci sono anche videoriprese della notte, intorno e dentro il sito.

Il campo. Tra il 1940 e il 1945, nel campo di Auschwitz-Birchenau i nazisti sterminarono oltre un milione di persone, di cui un milione di ebrei. Fra le altre vittime, soprattutto polacchi non ebrei, rom e prigionieri di guerra sovietici. Le autorità del museo hanno già provveduto a installare all'ingresso del campo una copia della scritta, realizzata in occasione di un periodo di restauro dell'originale, divenuto in tutto il mondo il triste simbolo dell'Olocausto.

Peres "profondamente scioccato". Il presidente di Israele, Shimon Peres, si è detto "profondamente scioccato" per il furto. "L'iscrizione ha un profondo significato per gli ebrei come per i non ebrei come simbolo dell'oltre milione di vite perite a Auschwitz", ha dichiarato nel corso di un incontro speciale con il primo ministro polacco, Donald Tusk, a margine del summit sul clima a Ccopenaghen. "Lo stato di Israele e la comunità ebraica internazionale vi chiedono di fare tutto il possibile per trovare i criminali e rimettere l'iscrizione al suo posto".

La donazione. Proprio ieri il governo tedesco aveva annunciato di essere pronto a una donazione di 60 milioni di euro per la manutenzione dell'ex lager. Una cifra che rappresenta la metà del denaro necessario a preservare quel che resta delle baracche e delle camere a gas del più noto dei campi di concentramento nazista. Alla fine della guerra, oltre 200 ettari del campo furono trasformati in museo, visitato ogni anno da centinaia di migliaia di persone. Ma i proventi dei biglietti non sono sufficienti a mantenere il grande sito, con i suoi 155 edifici, le 300 strutture in rovina e centinaia di migliaia di reperti, in gran parte effetti personali dei prigionieri. Non mancano iniziative di sostegno che coinvolgono i visitatori, come la richiesta di un'offerta spontanea dal titolo "Compra un mattone".

L'appello. Quanto alla donazione della Germania, Mensfelt l'ha definita "enorme", ed ha auspicato che anche altri paesi possano seguire l'esempio con altri contributi in risposta all'appello lanciato dal governo polacco. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha detto che la donazione di Berlino rispecchia la "responsabilità storica" dei tedeschi. Per il momento, anche la Gran Bretagna ha dato la sua disponibilità.

(18 dicembre 2009) Tutti gli articoli di esteri

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' noto che la stampa da sempre ha cercato di influire sulla pubblica opinione secondo come fa comodo.
Però porre un quesito fra quale delle due notizie è più importante è una domanda senza senso.
I fanatici esistono in tutti i paesi del mondo. In Europa c'è chi ancoradisegna svastiche sulle sinagoghe, ma ciò non significa che tutta l'Europa la pensi così, almeno spero.
Adesso pongo io un quesito.
Perché all'ingresso di Buchenwald era ed è tuttora scritto:
Jedem das Seine.
Perché sotto la testata de "L'Osservatore romano" è scritto:
Unicuique suum.
Saluti
Dario Bazec