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sabato 24 dicembre 2011

MONTI SENATORE A VITA: anomalia.



Lettera di Paolo Cirino Pomicino a Giuliano Ferrara - da "Il Foglio"

PAOLO CIRINO POMICINO

Ho letto attentamente la sua lettera indirizzata al presidente della Repubblica e credo sia utile qualche ulteriore osservazione. Il governo di Monti non è la causa di una "presunta sospensione della democrazia" ma è l'effetto di una crisi grave della politica alla quale, con l'eccezione di pochi, tutti hanno portato il proprio contributo in questi anni.

In momenti di crisi drammatiche come quelle che viviamo, infatti, i partiti si sono tirati indietro abbandonando le proprie responsabilità e aprendo, di fatto, le porte a un'anomalia che non ha precedenti nella nostra storia repubblicana né nella storia democratica dell'Europa.

MONTI

Nel 1976 (crisi economica e terrorismo) furono i partiti con i propri leader, (Moro, Berlinguer, Craxi, La Malfa) a puntellare con fantasia il possibile governo del paese (il governo della "non sfiducia") affidandone le responsabilità al monocolore Andreotti ma giocando un ruolo fondamentale nell'attività legislativa (la riforma sanitaria e quella psichiatrica, la costruzione e l'adesione al sistema monetario europeo).

Alcuni anni fa la democrazia tedesca costituì la grande coalizione tra partiti alternativi pur di garantire la governabilità del paese mentre ieri l'altro, nella debole democrazia greca, i partiti hanno avuto un colpo d'ala mettendo alla guida del governo l'ex vicepresidente della Bce Lucas Papademos ma entrando in massa con i propri uomini nella compagine governativa.

PIER FERDINANDO CASINI

E' inutile ricordare che quella soluzione fu facilitata da un gesto da statista del leader del partito di maggioranza George Papandreou. Tutto questo non è avvenuto in Italia nonostante gli inviti di Casini nel 2010 e ripetuti poi in forma diversa nel dibattito sulla fiducia a Monti ("un coordinamento parlamentare"). Il motivo di questa latitanza di comune responsabilità politica sta tutta nelle follie di questi ultimi 20 anni.

Un lungo periodo caratterizzato da partiti personali inesistenti in tutte le democrazie occidentali, un sistema maggioritario impraticabile in un paese con opzioni politiche plurime, un pasticcio istituzionale per il quale abbiamo finito per non essere più una democrazia parlamentare (il nome del leader sulla scheda elettorale) senza avere il coraggio di proporne una presidenziale e, infine, la messa in soffitta delle grandi culture politiche che pure governano gli stati europei.

Il risultato è stato lo scontro permanente e personale tra i partiti, la sterilizzazione del ruolo del Parlamento, la selezione cortigiana dei parlamentari e la conseguente incapacità di avere una visione di quanto sta accadendo nel mondo con la finanziarizzazione dell'economia e l'egemonia della finanza diventata sempre più potere politico con effetti devastanti sull'economia reale e sul benessere di larga parte delle popolazioni nei paesi occidentali.

pmcno08 andreotti pomicino

Nel governo di un paese ogni vuoto viene subito occupato e così è puntualmente avvenuto e il presidente della Repubblica non poteva che prendere atto di un' anomalia grave generata dalla stessa politica e provvedervi. Un'ultima riflessione. L' improvvisa nomina a senatore a vita di Monti prima di avere l'incarico appare anch'essa un'anomalia.

L'avremmo capita, infatti, a fine del suo mandato governativo a meno che non sia stata sussurrata come condizione dallo stesso presidente del Consiglio il che renderebbe l'anomalia anche sgradevole. Ne discuteremo a tempo debito. Oggi ci preme l'emergenza del paese verso la quale a tutt'oggi manca, nel governo e nel Parlamento, una visione d'insieme nazionale e internazionale.

Paolo Cirino Pomicino




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