La pace sia con te

sabato 28 luglio 2012

DUE MINUTI PER LA VITA

PREGHIERA IN DIFESA DELLA VITA NASCENTE



Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera in difesa della vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.


Le preghiere da recitarsi ogni giorno, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina * Preghiera finale dell’enciclica Evangelium Vitae a “Maria, aurora del mondo nuovo”
 * Angelo di Dio * Eterno riposo.




Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
***

O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall'indifferenza
o da una presunta pietà.
Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Evangelium Vitae sul valore e l'inviolabilità della vita umana, n.105
***

Angeli di Dio, che siete i loro custodi, illuminate, custodite, reggete e governate loro che vi furono
affidati dalla pietà celeste. Amen
***

L'eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen
Maria, Regina della vita, prega per noi!
Beata Teresa di Calcutta, prega per noi!
Giovanni Paolo II, prega per noi!


ASSOCIAZIONE DUE MINUTI PER LA VITA – CASELLA POSTALE 299 10121 TORINO – C.F. 97703690012
conto corrente postale n. 90857228 – IBAN IT 88 Z 07601 01000 000090857228
www.dueminutiperlavita.info – info@dueminutiperlavita.org



http://www.amcitorino.it/Iniziative/Due%20minuti%20per%20la%20vita_presentazione.pdf

martedì 24 luglio 2012

STREPITOSO SUCCESSO DELL'EURO.


L'Euro fu creato per distruggere le nazioni europee

30 giugno 2012 (MoviSol) - "L'idea che l'Euro sia un fallimento è stupidamente errata, l'Euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dal suo ideatore e da quel 1% di oligarchi che l'hanno imposto".
Così ha scritto il giornalista americano Greg Palast sul Guardian del 26 giugno, ricordando che "l'ideatore", Robert Mundell, ha sempre visto la sua creatura (l'euro) come l'arma che avrebbe spazzato via norme e regolamenti sul lavoro; "Ho conosciuto Mundell tramite il mio docente universitario Milton Friedman".
Palast descrive bene l'idea di Mundell: "L'Euro inizia davvero a svolgere il suo compito in tempi di crisi, infatti la moneta unica e soprannazionale toglie ai governi eletti la possibilità di usare politiche creditizie e fiscali capaci di farci uscire dalla crisi, in quanto pone le politiche monetarie al di fuori dalla portata dei politici (eletti) e, senza queste prerogative, l'unico modo che hanno i governi per cercare di mantenere i posti di lavoro è quello di ridurre regole e diritti verso imprese e lavoratori, tutto nel nome della concorrenza". Per Mundell niente deve interferire col MERCATO".
Palast continua dicendo che Mundell gli spiegava che "l'euro è tutt'uno con la Reaganomics; la disciplina monetaria impone la disciplina fiscale ed agisce anche sui politici (servi del mercato invisibile... sic), e quando la crisi morde allora alle nazioni resta ben poco da fare se non liberalizzare, privatizzare, deregolamentare e soprattutto distruggere il welfare garantito dallo Stato".
Il termine "riforme strutturali" non è altro che un eufemismo per nascondere l'annullamento dei diritti dei lavoratori (e degli imprenditori...), Mundell sostiene che "l'unione monetaria è una guerra di classe con altri mezzi" (la classe oligarchica contro il 99% dei cittadini).


http://www.movisol.org/12news134.htm

lunedì 23 luglio 2012

LUISA PICCARRETA. LA SOFFERENZA E LE CROCI: citazioni che avvisano l’anima a pagare qualche debito.



La croce è citazione, avvocato e giudice all’anima,
per prendere possesso del regno eterno.

(1) Questa mattina sentendomi molto sofferente, con l’aggiunta della sua privazione;
onde dopo avere molto stentato, appena per pochi istanti è venuto e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, le sofferenze, le croci, sono come tante citazioni che Io invio alle
anime, se l’anima accetta queste citazioni, sia che siano citazioni che avvisano l’anima a
pagare qualche debito, sia che sia avviso per fare qualche acquisto per la vita eterna, se
l’anima mi risponde col rassegnarsi alla mia Volontà, col ringraziarmi, con l’adorare le
mie sante disposizioni, ci mettiamo subito in accordo, e l’anima eviterà tanti
inconvenienti che corrono d’essere citato di nuovo, di mettere avvocati, farne la causa e
di subire la condanna del giudice. Solo rispondere alla citazione con la rassegnazione e
con il ringraziamento supplirà a tutto questo, perché la croce le sarà citazione, avvocato
e giudice, senz’altro bisogno per prendere possesso del regno eterno. Se poi non
accetta queste citazioni, pensalo tu stessa in quanti abissi di sciagure, d’impicci, si getta
l’anima e qual sarà il rigore del giudice nel condannarla per avere sfuggito la croce per
giudice, tanto più mite, più compassionevole, più inclinato ad arricchirla anziché
giudicarla, più intento ad abbellirla anziché condannarla”.

Libro di Cielo
“Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Il richiamo delle
creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”.
Marzo 5, 1904

L'EURO E' FASCISTA.


Caro Emiliano ti scrivo...

domenica 22 luglio 2012

 Alberto Bagnai


...Parliamo del vero problema. Il problema è che l’euro è fascista. Cosa intendo? Una cosa molto semplice: l’euro non rappresenta solo una precisa scelta politica a danno delle classi subalterne, scelta evidenziata dal fatto che, come ci ha sbattuto in faccia il giornale dei padronidopo, dentro l’euro “non ci sono alternative: o si svaluta la moneta (ma nell'euro non si può più) o si svaluta il salario” (Vittorio Da Rold - Il Sole 24 Ore. Dice: perché non il profitto? Eh, sai, no, il profitto non si può, perché altrimenti i capitali scappano).
Vedi, una scelta fatta a danno delle classi subalterne potrebbe essere anche semplicemente una scelta reazionaria. Ma nel caso dell’euro siamo al fascismo, e perché? Perché c’è un dettaglio: quello che la voce del padrone ci ha detto dopo, i migliori economisti post-keynesiani e non ce lo avevano detto prima, ognuno all’interno della propria visione del mondo, e da tribune autorevoli e ampiamente diffuse come il Financial Times: Tony Thirlwall nel 1991, Winne Godley nel 1992, Paul De Grauwe nel 1998, e se proprio volete, financo, persino, addirittura Alain Parguez nel1999, con un articolo che mi è piaciuto per certe cose (lo dico a Pablo72), ma che personalmente reputo meno illuminante, seppure spesso più incisivo, di altri (e fornisco, come vedete, ampia scelta).
E allora? E allora è chiaro quello che ora tutti ci dicono, ma che prima tutti hanno negato: del fatto che l’euro avrebbe avuto dei costi i suoi autori erano ben consapevoli, ma, come oggi ci confessano, hanno deliberatamente imposto questi costi alle popolazioni europee per convincerle, sotto lo choc della crisi, ad accettare alterazioni profonde in senso autoritario ed oligarchico delle rispettive costituzioni economiche e politiche. Questo è quello che chiamo fascismo. Il fatto che stanno riscrivendo la nostra costituzione a nostro danno e senza dircelo, distogliendo o reprimendo qualsiasi forma di dissenso. Mi sbaglio?
E l’impudenza, la violenza di questo procedimento stanno aumentando esponenzialmente in questi giorni, mentre le oligarchie vedono sgretolarsi la certezza della propria impunità. Tu, sicuramente, i giornali li leggi, anche in filigrana, no? E allora avrai visto, ad esempio, De Bortoli (buon ultimo) veicolare l’idea che lo spread dipende dall’incertezza politica: insomma, italiani cari, che non vi venga in mente di votare qualcuno di sgradito ai mercati, perché sarebbe una catastrofe! E ai mercati chi è gradito si sa: il loro garzone di bottega, mandato a riscuotere i sospesi, quello che qui su goofynomics chiamiamo affettuosamente l’hidalgo de la Sierra.
Questa è la “democrazia” dell’euro. Per la sua natura intrinsecamente classista, oligarchica e paternalistica l’euro è fascista. Punto...


... In inferno nulla est redemptio. Non esiste un euro democratico, perché non può esistere. Questo è chiaro a tutti adesso, ed era chiaro a molti prima.
L’ademocraticità dell’euro, come il mio articolo chiaramente indicava, non risiede solo nelle sue conseguenze (quelle di lasciare il campo aperto alle incursioni delle destre populiste – in Francia Le Pen, in Italia, ovviamente, Berlusconi). Essa risiede soprattutto nel suo vizio genetico, nel fatto di aver imposto a colpi di disinformazione e di paternalismo una scelta politica che faceva gli interessi di pochi a danno di quelli di molti, propugnandola per scelta tecnica (contro il parere della parte migliore della professione), e appellandosi a nobili quanto vuoti ideali. Ogni dittatura ha forti richiami valoriali, ci mancherebbe. E nella dittatura dell’euro il richiamo valoriale è l’Europa, proposta da persone che confondono Pachelbel con Packard Bell e Proust con Prost. Ha senz’altro ragione Ida Magli http://goofynomics.blogspot.fr/2012/05/ida-magli-28-minuti.html: il vuoto culturale di certi padri della patria spiega una parte consistente di quello che sta succedendo. E il resto lo spiegano, come sempre, gli interessi di chi paga...

...Un altro euro (non) è possibile
“Un altro euro è possibile” è un vicolo cieco per un fatto banale: se si fosse voluto un altro euro, lo si sarebbe fatto fin dall’inizio. Se l’euro è quello che è, non è solo perché non c’era una volontà politica di farne un altro, ma perché c’era una evidente (e pacificamente ammessa, vedi sopra) volontà politica di fare questo euro, per arrivare dove siamo arrivati: alla dittatura del mercato....

Alberto Bagnai

mercoledì 11 luglio 2012

MAI FARE QUALCOSA PER SALVARE GLI ITALIANI...


Monti: "Faremo di tutto per salvare l'euro…”



Bruxelles. 10 Luglio 2012Anche le conclusioni dell'Eurogruppo e dell'Ecofin testimoniano la "volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo". Lo ha sottolineato il premier Mario Monti, nella conferenza stampa a Bruxelles.

Ma fare qualcosa per salvare gli Italiani…mai!

lunedì 2 luglio 2012

LUISA PICCARRETA. La retta intenzione



La retta intenzione. Tutto ciò che non si fa per Dio,
va sperduto come polvere da un vento impetuoso.

(1) Questa mattina, il benedetto Gesù nel venire pareva che faceva cerchio delle sue
braccia come per rinchiudermi dentro, e mentre mi stringeva mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quando l’anima fa tutto per Me, tutto resta rinchiuso dentro di questo
cerchio, niente esce fuori, fosse pure un sospiro, un palpito, un movimento qualunque;
tutto entra in Me, ed in Me tutto resta numerato, ed Io in ricompensa li riverso nell’anima,
ma tutti raddoppiati di grazia, in modo che l’anima riversandoli un’altra volta in Me ed Io
in lei, viene ad acquistare un capitale sorprendente di grazia, e tutto questo è il mio
dilettarmi, cioè, dare alla creatura ciò che mi ha dato come se fosse cosa sua,
aggiungendo sempre del mio. E chi, con la sua ingratitudine impedisce che gli dia ciò
che voglio, impedisce le mie innocenti delizie. Chi poi non opera per Me, tutto va fuori
del mio cerchio, sperduto, come la polvere da un vento impetuoso”.


4-94
Ottobre 21, 1901

LUISA PICCARRETA. La pace


Silenzio di Gesù. L’alimento più necessario è la pace.

(1) Passando vari giorni di privazione e di silenzio, questa mattina nel venire
continuava il suo silenzio, e sebbene l’ho tenuto quasi sempre con me, per quanto ho
fatto non mi è riuscito di fargli dire una sola parola, pareva che teneva una cosa nel suo
interno che l’amareggiava, tanto che lo rendeva taciturno e che non voleva che io lo
sapessi. Ora mentre Gesù se ne stava con me, mi è parso di vedere la Regina Mamma,
e nel vedere Gesù con me, mi ha detto:
(2) “Tu lo tieni? Meno male che sta con te, ché se deve sfogare il giusto furore, stando
con te lo trattieni; figlia mia, prega che trattenga i flagelli, ché i malevoli stanno tutti in
pronto per uscire, ma si vedono legati da una potenza suprema che l’impedisce, ed
anche la giustizia divina permetterà non facendolo quando piace a loro, si avrà questo
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bene che conosceranno l’autorità divina sopra di loro, e diranno: “L’abbiamo fatto, ché
ce è stato dato il potere dall’alto”. Figlia mia, che guerra ci cova nel mondo morale, fa
orrore a vederlo; eppure, il primo alimento che si dovrebbe cercare nella società, nelle
famiglie e da ogni anima, dovrebbe essere la pace, tutti gli altri alimenti si rendono
insalubri senza di essa, fosse pure le stesse virtù, la carità, il pentimento, senza della
pace non portano né sanità, né vera santità; eppure dal mondo di oggi si è scartato
questo alimento della pace sì necessario e salubre, e non si vuole altro che turbolenze e
guerre. Figlia mia, prega, prega”.


4-92
Ottobre 11, 1901

LUISA PICCARRETA. Il segreto della felicità


La Celeste Mamma l’insegna il segreto della felicità.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa, onde dopo
d’aver girato e rigirato in cerca di Gesù, ho trovato invece la Regina Mamma, ed
oppressa e stanca come era le ho detto: “Dolcissima Mamma mia, ho perduta la via per
trovare Gesù, non so più dove andare né che fare per ritrovarlo”. E mentre ciò dicevo
piangevo, ed Ella mi ha detto:
(2) “Figlia mia, vieni appresso a Me e troverai la via a Gesù; anzi voglio insegnarti il
segreto come potrai star sempre con Gesù, e come vivere sempre contenta e felice
anche su questa terra, cioè fissarti nel tuo interno che solo Gesù e tu ci siate nel mondo,
e nessun altro, a cui solo devi piacere, compiacere ed amare, e da Lui solo aspettare
d’essere riamata e contentata in tutto. Stando in questo modo tu e Gesù, non ti farà più
impressione se sarai circondata da disprezzi o lodi, da parenti o stranieri, d’amici o
nemici, solo Gesù sarà tutto il tuo contento, e solo Gesù ti basterà per tutti. Figlia mia,
fino a tanto che tutto ciò che esiste quaggiù non scomparisca affatto dell’anima, non si
può trovare vero e perpetuo contento”.
(3) Ora mentre ciò diceva, come da dentro un lampo è uscito Gesù in mezzo a noi, ed
io me l’ho preso e l’ho portato con me, e mi sono trovata in me stessa.


4-81
Agosto 21, 1901

LUISA PICCARRETA. Come le mortificazioni sono gli occhi dell’anima.


Come le mortificazioni sono gli occhi dell’anima.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio benedetto Gesù indugiava a venire, onde io
mi sentivo morire per pena della sua privazione, quando tutto all’improvviso è venuto e
mi ha detto:
(2) “Figlia mia, come gli occhi sono la vista del corpo, così la mortificazione è la vista
dell’anima, sicché si può dire occhi dell’anima la mortificazione”.
(3) Ed è scomparso.


4-79
Agosto 5, 1901

LUISA PICCARRETA. La verità resta tale anche se oscura

Dubbi del confessore, risposta di Gesù.

(1) Avendo mosso alcuni dubbi il confessore, nel venire il benedetto Gesù, vedevo
insieme il confessore e gli andava dicendo:
(2) “Il mio operare è sempre appoggiato alla verità, e sebbene molte volte pare oscuro
sotto enigmi, ma però non si può fare a meno di dire che è la verità, e sebbene la
creatura non capisce con chiarezza il mio operare, ciò non distrugge la verità, anzi fa
comprendere molto meglio che è modo d’operare divino, ché essendo la creatura finita
non può abbracciare e comprendere l’infinito; al più può comprendere e abbracciare
qualche barlume, come le tante cose dette da Me nelle scritture, ed il mio modo
d’operare nei santi è stato forse compreso con tutta chiarezza? Oh! quante cose sono
lasciato allo scuro e nell’enigma! eppure quante menti di dotti e sapienti si sono stancate
nell’interpretarle? E che cosa hanno compreso ancora? Si può dire un bel nulla, a ciò
che resta a conoscere. Con ciò pregiudica forse alla verità? Nulla affatto, anzi la fa
risplendere maggiormente. Perciò il tuo occhio dev’essere, se c’è la vera virtù, se si
sente in tutto, sebbene delle volte allo scuro, che c’è la verità, e del resto bisogna starsi
tranquilla ed in santa pace”.
(3) Detto ciò è scomparso, ed io sono ritornata in me stessa.


4-76
Luglio 27, 1901