Manuale per
i Sacerdoti per l’istruzione dei laici
sul dono di Vivere nella Divina
Volontà
Rev. Joseph Leo Iannuzzi, STD, Ph.D.
Nota bene: Le seguenti istruzioni sono il riassunto della
tesi di dottorato
presso l'Università Pontificia di Roma, autorizzata dalla Santa Sede, che
porta il bollo dell'approvazione ecclesiastica. La tesi del Rev. Joseph L. Iannuzzi, STD è intitolata, "Il Dono di
Vivere nella Divina Volontà negli
Scritti di Luisa Piccareta - un'indagine sui primi concili ecumenici e sulla teologia patristica, scolastica
e contemporanea". È disponibile per l'acquisto
online.
1 - Relazione Pubblica
e Privata
Il Catechismo Cattolico stabilisce
quanto segue: “L'Economia
cristiana, in quanto è
Alleanza Nuova e definitiva, non passerà mai e non è
da aspettarsi alcuna nuova Rivelazione
pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 4]. Tuttavia, anche se la Rivelazione è compiuta, non è però completamente esplicitata; toccherà
alla
fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli” (CCC, 66). In questo
articolo si
svela il dinamismo della rivelazione
pubblica
la quale
si esplicita
progressivamente. Se, da un lato, questo articolo
riferisce che Gesù ci ha rivelato tutto quello di cui abbiamo
bisogno per
la salvezza e che
non
ci si deve
aspettare nessuna nuova rivelazione
“pubblica” (il Deposito
della Fede), dall'altro lato, afferma che non tutto nella rivelazione pubblica
di Cristo ci è stato
rivelato “espliticamente”. Per quanto riguarda
la dottrina di Gesù non esplicitamente rivelata, mi preme dire le sue parole ai suoi discepoli prima di lasciare questo
mondo: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma per
ora non siete capaci di portarne il peso. Quando
però verrà lo Spirito di verità
Egli vi insegnerà
tutta
la verità” (Giovanni
16:12).
I documenti della Chiesa dei passati 2000 anni testimoniano ulteriormente la continua e crescente esplicitazione, cioè il dispiegarsi della rivelazione pubblica che è tuttora in corso: non dichiarano mai che la rivelazione è “finita” o “terminata” con Cristo, ma piuttosto che la rivelazione pubblica
di Cristo è “completa”. Sfortunatamente
l'uso del 19° secolo della
parola
“fine” in realtà è una
sfortunata traduzione della parola
latina compleo,
che la Chiesa usa per descrivere la rivelazione
pubblica di Cristo. Infatti, compleo non
significa affatto “fine”, ma significa
invece la base della
rivelazione che in Cristo
è costituita una volta per tutte. Difatti, la rivelazione avviene
tramite la voce di insegnamento ufficiale della Chiesa
(Magisterium) ed anche tramite l'incarico del profeta (tramite il quale la Chiesa riceve
rivelazioni private) al quale San Paolo assegna
il secondo posto subito dopo il ministero
degli apostoli: “Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo
come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli...” (1 Corinzi 12:28).
Questa è una delle molte ragioni per cui le rivelazioni “private” della
Chiesa - non essenziali per la
nostra salvezza, tuttavia valide per la nostra santificazione - sono importanti oggi: essi costituiscono
la continua e crescente esplicitazione della
rivelazione “pubblica” di Cristo. La
loro importanza è testimoniata nelle conseguenze spirituali che ne sarebbero derivate se la Chiesa le avesse ignorate. Se la Chiesa avesse ignorato le rivelazioni private
di Santa Margherita Maria noi oggi non avremmo
né la grazia della perseveranza finale tramite l'osservanza dei primi nove venerdì del mese né la Festa del Sacro Cuore; se avesse ignorato le
rivelazioni private di Suor Faustina
non avremmo la Festa della
Divina Misericordia che
offre totale remissione
di tutti i peccati e
della punizione; se avesse ignorato le rivelazioni private della Serva
di Dio Luisa Piccarreta non avremmo il più grande
dono di Dio alla Chiesa, ossìa il dono di Vivere nella Divina Volontà, che conferisce all'anima sulla
terra la stessa unione con la
Divina Volontà che possiedono i santi
in Paradiso.
Tutto sommato, la rivelazione “pubblica” si riferisce
al periodo della
Chiesa in cui Cristo
proclamava la Buona Notizia della salvezza di cui gli apostoli
hanno testimoniato per iscritto, che è stabilita per sempre e di cui le Scritture
rendono testimonianza
normativa. Invece le rivelazioni “private” esplicitano la rivelazione pubblica
con
un nuovo messaggio da Cristo alle
chiese oggi, radicato nella Tradizione apostolica. Teologi rinomati,
il Cardinale Joseph Ratzinger, Urs von Balthasar, René Laurentin
(…) sostengono unanimamente che la rivelazione “non finisce mai”, e che con Cristo e
con
gli apostoli tale rivelazione è “materialmente” compiuta
in lui e normativamente
trasmessa dagli apostoli
sotto forma di Scrittura. Tuttavia, poiché nel corso dei
secoli si presentano nuove epoche e nuove circostanze, e
Dio continua a
rivelarsi alla sua Chiesa
in ogni epoca, la rivelazione materialmente compiuta con Cristo richiede sempre
una “forma” nuova, e
questa forma è spesso
la testimonianza scritta di profeti di oggi, come Luisa.
2 -Chi è Luisa
Piccarreta?
2.1 - La vita
23 aprile 1865: nascita di Luisa e Battesimo nella Domenica “in albis” (esattamente 130 anni dopo
Papa Giovanni
Paolo II proclamò
questo giorno “Domenica della Divina Misericordia”).
23 aprile 1874: all'età di 9 anni, nella Domenica “in albis”
Luisa riceve la Prima Comunione e
la
Cresima. Lei comincia a sentire la
voce
di Gesù.
1878: all'età di 13 anni Luisa riceve la sua prima visione di Gesù carico della Croce che la implora, “Anima,
aiutami!”
1881: all'età di 16 anni Luisa
accetta lo stato di vittima
ed è a periodi confinata
a letto.
1882: all'età di 17 anni Luisa compone
la
Novena di Natale che lei avrebbe recitato ogni anno per il
resto della sua vita.
Novembre 1887: all'età di
22 anni Luisa è definitivamente
confinata a letto.
16 ottobre 1888: all'età di 23 anni Luisa fa
esperienza delle prime nozze
dello sposalizio mistico
sulla terra.
7 settembre 1889: all'età di 24 anni Luisa fa esperienza delle seconde nozze dello sposalizio mistico in cielo, cioè, il dono di Vivere nella Divina Volontà in cui Gesù prende possesso
del cuore di Luisa. Alcuni giorni dopo la Trinità conferma Luisa e stabilisce nel suo
cuore la Sua inabitazione divina.
Voce non datata: Luisa fa esperienza delle sue terze nozze dello sposalizio mistico della Croce.
28 febbraio 1899: all'età di 33 anni, in obbedienza al suo confessore, Luisa comincia a scrivere.
16 novembre 1900:
All'età di 35 anni Luisa fa esperienza delle quarte nozze, in cui lei prende
possesso del cuore di Gesù, riceve
tre respiri divini, e
inizia a concentrarsi nella
Divina Volontà e nel possederla interamente e completamente.
12 novembre 1925: Papa Pio XI istituisce la
Festa di Cristo
Re.
7 ottobre 1928: All'età di 63 anni Luisa si trasferisce presso l'Orfanatrofio delle Sorelle del Divino Zelo a Corato.
31 agosto 1938: Tre
delle
opere di Luisa vengono messe
sull'indice
dei
Libri Proibiti, accanto a quelle di Suor Faustina Kowalska
e di Antonio Rosmini – tutte le quali furono poi riabilitate dalla Chiesa.
7 ottobre 1938: All'età di 73 anni Luisa lascia l' Orfanatrofio delle Sorelle del Divino Zelo. Il Rev. Benedetto Calvi ricolloca Luisa
in Via Maddalena, dove lei avrebbe finito
i suoi ultimi anni di vita.
28 dicembre 1938: Luisa scrive il suo ultimo volume
(il
36° volume).
4 marzo 1947: Dopo un breve eccesso di polmonite - l'unica malattia diagnosticabile
della
sua vita - Luisa Piccarreta muore.
20 novembre 1994: Apertura della Causa di Beatificazione di Luisa; lei riceve il titolo di Serva di
Dio.
29 ottobre 2005: La Causa di
Beatificazione di Luisa conclude il suo iter diocesano.
2.2 - Dottrina
2.2.1 - I 3 Fiat della Creazione, della Redenzione e della Santificazione: Mentre ciascuna delle tre divine
Persone è distinta ma inseparabile, molti teologi, ivi compreso
sant’Agostino, sostengono che le
opere ad extra di Dio possano essere appropriate alle
Persone divine. Nel testo di Luisa a Dio Padre viene appropriata l'opera della Creazione, a Dio Figlio l'opera
della Redenzione, e
a Dio Spirito Santo l'opera della Santificazione.
2.2.2 - I tre
modi di preghiera ed azione: Alla luce della
tripartizione di Giovanni della Croce
delle
tre fasi dell'unione mistica
con
Dio, cioè la purificazione, l'illuminazione e
l'unificazione, e
delle
7 mansioni interiori di Santa Teresa
D'Avila, i professori della teologia mistica rivelano due modi di
pregare e di agire: il modo umano (modo
humano) e il modo divino (modo
divino). Il modo umano corrisponde alla fase
di purificazione di
Giovanni e alle prime 3 mansioni di Teresa. Il modo divino
corrisponde all'illuminazione e alle fasi di unificazione di Giovanni, e alle mansioni 4-7 di Teresa. Finché il dono di Vivere nella Divina
Volontà non fu liberamente realizzato da Dio nella Chiesa, non era stata fatta alcuna citazione al modo
eterno, cioè finché gli scritti approvati di Luisa hanno rivelato che il dono di Vivere nella Divina Volontà ammette l'essere umano al modo
eterno di Dio, in tal modo
che
Dio assorbe e eleva le preghiere e le opere dell'anima a partecipare continuamente
all'operato eterno della Trinità. Siccome l'operato Trinatario è eterno, e perciò trascende il tempo e lo spazio, la sua elevazione
degli atti dell'anima dà loro il potere
di trascendere il tempo e lo
spazio, e di multilocare e concomitantemente avere un forte effetto su tutte le creature del passato, del
presente e del futuro, razionali e irrazionali. In questo modo eterno all'anima viene ridato il dono che
Adamo ed Eva, e Gesù e Maria possedevano, e
che
restituisce ad essa
il
ruolo di corona di tutta
la creazione. Simile al capitolo 3.51-90 di Daniele
e al Salmo 148,
le cui preghiere nel modo divino eserciterebbero un
forte influsso sulle creature del
loro tempo, i “giri” di Luisa nella creazione forniscono un metodo di preghiera
nel
modo eterno che esercita un forte influsso
sulle creature
di tutti i tempi.
2.2.3 - Una nuova santità: Se a Luisa Gesù rivela che il modo eterno della santità è una nuova santità che sorpassa tutte le altre forme di santità, questa affermazione richiede qualificazione. La vita mistica per molti versi è un fenomeno di esperienza soggettiva, ed è spesso oltre
la nostra
comprensione determinare oggettivamente la grandezza della santità di un individuo, ancor meno di paragonare una santità con un'altra. In realtà, Gesù rassicura Luisa che il dono di Vivere nella
Divina Volontà non è tanto una
chiamata alla santità personale, quanto una chiamata a
santificare tutte le cose per la realizzazione del suo regno. Mentre è futile perciò fare confronti tra questa o quella santità, è
giusto asserire che una forma di santità può essere
più grande di un'altra quando la sua grandezza è determinata dalla
natura intrinseca del dono, e
non dalla fedele
corrispondenza del
ricevente a qualsiasi grazia Dio possa desiderare
offrirgli, la quale corrispondenza Dio solo
contempla.
2.2.4 - Differenza tra “fare” e “vivere” nella Divina Volontà: considerando i modi divino ed eterno di preghiera ed azione, Gesù rivela a Luisa le espressioni, “fare la Divina Volontà” per intendere la
prima
e “Vivere nella
Divina
Volontà” per intendere
la seconda. Egli afferma che “Vivere nella Divina Volontà” è il modello che
è “più vicino ai beati in cielo” e con una
distanza dal “fare la Divina Volontà” “come quella
del
cielo dalla terra”. La
seguente analogia descrive questi due
modi: il modo divino di preghiera
è quello di una persona santa sulla
terra
che desidera pregare per
le anime defunte in un cimitero. Per farlo, egli deve camminare da una pietra tombale all'altra per vedere chi è
la persona per cui deve
pregare, e
poi pregare per quell'anima, un'anima per volta. Il modo
eterno di preghiera
è quello di uno che, desiderando di pregare
per
le anime di un cimitero,
viene sollevato in un piano alto e osserva tutte le
anime con gli occhi di un uccello per pregare per
tutti concomitantemente. Vivere
nella
Volontà Divina è invitare
l'operato eterno di Dio nelle
nostre preghiere ed opere finite, opera che
conferisce loro una
qualità eterna, per
cui
tali preghiere esercitano un forte influsso su tutte le anime del passato, del presente e del futuro
contemporaneamente.
2.2.5 - Il dono di Vivere nella Divina
Volontà pone nell'anima la “Vita Reale”
di Gesù. Questa Vita Reale è simile alla “Presenza Reale” di Gesù nell'Eucaristia, e
si perpetua nell'anima che
vive nella Divina
Volontà. Il Catechismo di Baltimora affermò che dopo
che uno ha consumato l'Ostia
consacrata, gli accidenti
del pane rimangono in lui per circa 15 minuti, e poi vengono digeriti. Nell'anima che
vive nella Divina Volontà,
Gesù rivela a Luisa che
nonostante che gli accidenti del pane
consacrato siano consumati, la presenza di lui nell'Ostia consacrata viene perpetuata in quell'anima, costituendo così la sua Vita Reale. In questo modo, l'anima
che vive nella Divina Volontà diventa un' “Ostia Vivente”, cioè un altro Gesù che intercede per
tutta l'umanità.
2.3 – Spiritualità
2.3.1 - L' Offerta Mattutina
nella Divina Volontà (vedi pp. 9-11); Luisa
si riferisce a questa preghiera anche come “atto preventivo”): Gesù chiede che recitiamo questa preghiera all'inizio del giorno, perché facendo così invitiamo l'operato eterno di Dio in tutti i nostri pensieri, parole ed
opere di tutto la giornata. Di conseguenza, Gesù assorbe tutti i nostri atti finiti nella suo operato che
abbraccia, sostiene e
ravviva tutte le cose. In questo modo tutto quello che pensiamo, diciamo e facciamo, sostiene e ravviva
tutte le creature del cosmo.
2.3.2 - Il rinnovamento dell'
Offerta Mattutina durante la giornata (Luisa si riferisce a questo anche
come all' “atto presente”): Siccome le distrazioni durante la giornata possono diminuire l'efficacia della nostra Offerta Mattutina, Gesù ci invita a rinnovarla di tanto
in tanto lungo la giornata.
Questo rinnovamento può essere o una ripetizione delle stesse parole dell'Offerta Mattutina, o può essere una semplice
pronuncia
di
una
o
due
frasi in cui
invitiamo
la Trinità ad
operare
continuamente nella nostra
memoria, volontà, e nel nostro intelletto, ed a
dare moto continuo al nostro
respiro, battito di cuore e sangue di vita. Difatti a Luisa Gesù rivela che in Adamo il Padre operava continuamente nella
sua volontà e nel suo cuore, il Figlio di Dio nel suo intelletto e nel suo
sangue,
e lo Spirito Santo nella sua memoria e nel suo respiro.
2.3.3 - I “Giri” nella creazione: ogni giorno l'anima cerca di contraccambiare l'amore che Dio ha
posto nella creazione con l'amore per
essa, andando attraverso la
creazione adorando, ringraziando e glorificando Dio. Qui l'anima “si biloca”
per
la creazione assimilando i suoi pensieri, parole e
atti a quelli di tutti gli esseri umani, ed essa loda, adora e ringrazia Dio da parte di tutte le creature del
cosmo. Assimilando nella sua vita quotidiana ogni suo pensiero, parola ed opera con quelli di tutte
le creature, razionali ed irrazionali, l'anima divinizza l'attività di tutte il cosmo. In realtà, a Luisa
Gesù rivela che
nella sua vita nascosta, ogni suo respiro, passo, parola e perfino gli atti
apparentamente più insignificanti, avevano divinizzato tutta l'attività umana
e l'attività di tutte le
creature - mentre la
sua Passione ha redento l'uomo,
la sua vita nascosta
ha divinizzato l'uomo.
Luisa compiva i suoi Giri con uno o due
movimenti della
sua anima. Per illustrare
meglio questa dinamica interiore, il suo
primo movimento interiore è generale, per cui lei offriva a Dio l'amore, la lode e il ringraziamento di e
per tutte le creature contemporaneamente. Il suo secondo movimento
interiore è
particolare, per
cui
lei offre a Dio tutte le cose individualmente o in gruppo, per esempio gli atti di tutti gli esseri umani,
i movimenti delle stelle,
degli alberi, ecc. Ricordando il capitolo 3.57 di Daniele e il Salmo 148, lei faceva
i suoi Giri, ma con l'operato eterno di Dio lei esercitava un influsso universale
in tutte le cose
create contemporaneamente.
2.3.4 - La ripetizione degli “atti divini” dell'anima: Gli atti divini sono l'operato eterno Trinitario (che trascende il tempo e lo spazio
e che esercita un effetto su tutte le creature
concomitantamente) che assorbe
i nostri atti finiti in modo tale che i nostri
atti esercitino un effetto su tutto il cosmo. Tali atti divini preparano tutti gli esseri umani a ricevere il dono di Vivere nella Divina
Volontà, essi aiutano a “liberare la creazione dalla schiavitù
alla corruzione” (Romani
8), essi preparano il mondo ad un'era di pace universale, e aiutano
a
realizzare sulla
terra l'adempimento della preghiera Padre Nostro: “Venga il Tuo regno, sia fatta
la Tua Volontà come
in cielo così in terra”.
2.3.5 - Meditazione su Le Ore della Passione
di nostro Signore
Gesù Cristo: Questo è forse il lavoro scritto da Luisa che fa ottenere più indulgenze, poiché le preghiere contenute in questa meditazione aiutano a salvare anime e
ad
allontanare le calamità, ad offrire
protezione alle
anime e a fare
riparazione a Dio. A Luisa Gesù rivela che quelli che
regolarmente meditano questo scritto, se verranno tentati supereranno tutte le debolezze, e se saranno imperfetti diventeranno santi
e otterranno la perfezione. Inoltre, egli le assicura che non c'è un'anima che entra nel purgatorio o in cielo
che non beneficia di
queste Ore della Passione.
2.3.6 - Meditazione sulle 36 lezioni della
Beata Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà, che
ci
insegnano a Vivere
nella
Divina Volontà: Queste sono meditazioni quotidiane per
ogni
giorno durante il mese di maggio (incluse 5 lezioni extra su richiesta del confessore), ma esse
possono essere usate per la meditazione in qualsiasi mese. Come Gesù ci ha dato lezioni in 36
volumi, così qui Maria ci
offre 36 lezioni.
2.3.7 - I 36 Volumi: Questi contengono le rivelazioni di Gesù a Luisa su come Vivere nella Divina
Volontà. I 36 volumi comprendono oltre 5000 pagine scritte
da Luisa che aveva poco più di una prima elementare. Dei 36 volumi, il primo gruppo di 12 si riferisce al Fiat della Redenzione, il secondo gruppo
di 12 si riferisce al Fiat della Creazione, e il terzo gruppo di 12 al Fiat
della Santificazione. Mentre Luisa scriveva in modo sporadico e poco coordinato, la dottrina di lei – come dimostrato nella mia tesi di dottorato - rimane incontestabile. I suoi 36 volumi sono primariamente
intesi per
la gerarchia della
Chiesa, i suoi sacerdoti e
vescovi, che Gesù chiama per rivederli e interpretarli
alla luce della Sacra Scrittura,
della Tradizione e degli insegnamenti magisteriali. Questi servono per poi trasmetterli al laicato con brevi insegnamenti di dottrina solida. Considerato
il fatto che pochi laici avranno il tempo di
leggere oltre 5000 pagine, tutti i 36 volumi
sono stati presentati in modo stematico e sintetico in 400 pagine per
i laici nella tesi intitolata, “Il Dono di
Vivere nella Divina Volontà negli scritti di Luisa Piccarreta – un indagine sui primi concilii
ecumenici, e
sua teologia patristica,
scolastica
e contemporanea” (disponibile online per l'acquisto). Questa tesi è stata ufficialmente
approvata nel 2013 dall'Università Pontificia di Roma, autorizzata dalla Santa
Sede.
2.3.8 - Il progresso dell'anima nella Divina Volontà: Alcune anime vivono imperfettamente
nella Divina
Volontà, altre
più perfettamente, ed altre
al
punto di immergersi completamente nella Divina Volontà.
2.3.9 - I Quattro Passi per Vivere nella Divina Volontà: Desiderio (ci ammette al dono), la conoscenza (ci fa progredire nel dono), la virtù (ci tiene ancorati a questo dono), e la vita (realizza
questo dono). Se l’anima nello
stato di grazia, con
santo desiderio, può
immediatamente entrare e
partecipare
nell’ operato eterno di Dio e
esercitare un influsso su tutto il creato contemporaneamente,
solo dopo ciò, ancorata e
ben radicata nelle virtù, sperimenta la vita nella Divina Volontà, ossia la partecipazione continua nell’
operato
eterno
di Dio.
Offerta Mattutina nella Divina Volontà
(Atto Preventivo)
A Luisa Gesù rivela che ogni mattina la nostra preghiera dovrebbe essere fatta nella Divina Volontà. Gesù
istruisce Luisa e ciascuno di noi
su come recitare
questa
preghiera ogni mattina. Il 27 maggio 1922 del
volume 14, a Luisa Gesù afferma che
l’Offerta Mattutina nella Divina Volontà (“atto preventivo”) viene fatto
quando l'anima, al sorgere del giorno, fissa la
sua
volontà nella Volontà
di
Dio. In questo momento l'anima decide e conferma che vuol vivere e operare solo nella Volontà di
Dio. L'anima anticipa tutti i suoi atti dell'intera giornata in questa
offerta mattutina,
consacrandoli alla Divina Volontà.
Immediatamente l’atto eterno di Dio asorbisce gli
atti umani in modo che esercitano, con Dio, un
influsso eterno su tutto il creato; la Divina Volontà eleva gli atti umani a far sì che abbraccino le vite di tutte le creature del passato, del presente e
del
futuro.
Poichè
l'auto-stima, la negligenza e altre cose
durante la
giornata possono diminuire l'efficacia dell'atto preventivo, come nuvole davanti al sole, questo atto va rinnovato durante la giornata. Gesù si riferisce a questo rinnovamento come all’ atto presente che elimina gli ostacoli che possano diminuire
l'atto preventivo. A Luisa Gesù rivela
che
sia l'atto preventivo che quello presente
sono necessari per Vivere nella Divina Volontà: il primo prepara e ammette
l'anima a Vivere nella Divina Volontà, mentre
il secondo mantiene
ed
espande l'anima
in quella stessa Divina
Volontà.
Se si mantiene una attiva etica di lavoro, si può rinnovare l'atto
preventivo tre-quattro
volte al giorno. Il modo di rinnovare questo atto non consistere nel solo ripeterlo,
nonostante questo sia un buon metodo. A
Dio fa piacere che per Lui esprimiamo il
nostro amore in vari modi. Si può rinnovare questo atto,
per
esempio, consacrando e
immedesimando i nostri atti con Dio nei Fiat della Creazione, della Redenzione e della Santificazione. Con questo metodo, l’atto preventivo assume i lineamenti dei giri della creazione che,
pur
essendo distinti, diventano un tutt’uno nell’ atto eterno ed unico di Dio.
Ora, ogniqualvolta rinnoviamo questo atto dovremmo, come Luisa, farlo con due moti dell'anima. Luisa
usava spesso questo approccio. Il primo moto dell'anima è “generale”, e
qui offriamo a Dio l'amore, la lode e il ringraziamento di tutte le cose e per tutte le cose immediatamente, poiché esse sono presenti a noi nel momento eterno di Dio. Il secondo moto è “particolare”, e qui offriamo a Dio tutte le cose a gruppi, uno per
volta
(i
soli del
cosmo, le
stelle,
le acque, tutta
l'umanità,
ecc.)
o
individualmente (questa
o quella creatura particolare). Luisa
ha praticato entrambi i moti regolarmente finché non è entrata alla sua
ricompensa eterna.
Il seguente atto preventivo,
conosciuto anche come Offerta
Mattutina
nella Divina Volontà, è una bella preghiera compilata da numerosi estratti dei 36 volumi di Luisa
seguendo il suo metodo di preghiera,
che
lei utilizzava ogni mattina.
Offerta del Mattino nella
Divina Volontà
[Preghiera
da recitare come atto preventivo: cfr. Vol.
14°, 27 maggio 1922]
O Cuore Immacolato di Maria, Madre e Regina della
Divina Volontà, io ti supplico, per
i meriti infiniti del Sacro Cuore
di
Gesù, e
per le
grazie che
Dio
ti
ha concesso fin
dalla tua
Immacolata Concezione, la grazia di non peccare
mai
più.
Sacratissimo Cuore
di
Gesù, Io
sono un
povero e indegno peccatore e
ti
chiedo la grazia
di permettere a tua Madre ed a Luisa di formare in me gli atti
divini che hai ottenuto per me e per tutti. Questi atti sono i più preziosi di tutti, perché essi portano
il potere eterno
del tuo Fiat e attendono il mio “Sì, sia fatta
la
tua Volontà” (Fiat Voluntas Tua).
Perciò vi supplico, Gesù, Maria
e Luisa, di accompagnarmi ora
mentre prego:
Io sono nulla e Dio è
tutto, vieni Divina Volontà a regnare in me. Vieni Padre celeste,
a battere nel mio cuore e a muoverti nella mia volontà; vieni adorato Figlio, a fluire
nel
mio sangue ed a pensare nel mio intelletto; vieni Spirito Santo, a respirare nei miei polmoni e a
ricordare nella mia memoria.
Io mi fondo
nella Divina Volontà e metto il mio Ti
amo, Ti adoro e Ti benedico Dio, nei Fiat della Creazione. Con il mio Ti amo la mia anima si biloca nella creazione
dei
cieli e della terra; Ti amo nelle stelle, nel sole, nella luna e nei cieli; Ti amo nella terra,
nelle acque e
in
ogni creatura vivente
che
mio Padre ha creato per amore di me, affinchè io possa
ricambiare amore
per amore.
Ora entro nella Santissima Umanità di Gesù, che abbraccia tutti gli
umani. Metto il
mio Ti adoro, Gesù, in
ogni tuo respiro, battito di cuore, pensiero, parola e passo. Ti adoro nei sermoni della tua vita pubblica nei miracoli che hai compiuto,
nei
Sacramenti che hai istituito e nelle più intime
fibre
del tuo Cuore.
Ti benedico, Gesù, in ogni tua lacrima, in ogni colpo, ferita, spina e in ogni goccia di
Sangue che ha diffuso luce per la vita di ogni essere umano. Ti benedico in tutte le
tue
preghiere, riparazioni, offerte,
e in ognuno degli atti interiori e delle pene che hai
sofferto fino all'ultimo alito sulla Croce. Io unisco la tua Vita e tutti i Tuoi atti, Gesù,
al mio Ti amo, Ti adoro e Ti benedico.
Ora entro negli atti di mia Madre Maria
e di Luisa. Metto il mio Grazie in ogni pensiero, parola ed azione di Maria e di Luisa. Grazie nelle gioie e nei dolori della Redenzione
di
Gesù e della Santificazione dello Spirito Santo. Fuso in questi atti, faccio
fluire il mio Ti amo e Ti benedico Dio nei rapporti di ogni creatura per
riempire i loro atti
di luce e
di
vita: per riempire gli atti di Adamo ed Eva; dei patriarchi e dei
profeti; di tutte le anime del passato, del presente e del futuro; delle
anime
sante del purgatorio; degli angeli e dei santi.
Ora faccio miei questi atti, e
li
offro a Te, mio tenero e amorevole Padre.
Possano essi aumentare la gloria dei tuoi figli, e possano glorificare, soddisfare e onorare Te per
conto loro.
Ora incominciamo il
nostro giorno con i nostri Atti Divini
fusi insieme. Grazie Santissima Trinità per avermi permesso di unirmi a Te per mezzo della
preghiera nel Tuo operato eterno. Venga il Tuo Regno e sia fatta la Tua Volontà in terra come in Cielo.
Fiat
* * * * * * * *
“Riscontra quante vite di santi vuoi, o libri di
dottrina: in nessuno troverai i prodigi del mio Volere operante nella creatura
e la creatura operante nel Mio. Al più troverai la rassegnazione, l’unione dei
voleri, ma il Volere Divino operante in essa ed essa nel Mio, in nessuno lo
troverai.
Ciò significa
che non era giunto il tempo in cui la mia bontà doveva chiamare la creatura a
vivere in questo stato sublime. Anche lo stesso modo come ti faccio pregare non
si riscontra in nessun altro”. Così parla
Gesù a Luisa Piccarreta (Vol. 14°, 06-10-1922).
L’atto preventivo e l’atto
attuale. (1) Stavo pensando tra me: “Se è
così grande un atto fatto nel suo Volere, quanti, ahimè! non ne faccio
sfuggire?” Ed il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, c’è l’atto preventivo e l’atto
attuale. Il preventivo è quello quando l’anima, dal primo sorgere del giorno,
fissa la sua volontà nella mia, e si decide e si conferma di voler vivere ed
operare solo nel mio Volere, previene tutti i suoi atti e li fa scorrere tutti
nel mio Volere. Con la volontà preventiva il mio Sole sorge, la mia Vita resta
duplicata in tutti i tuoi atti come dentro d’un solo atto, e questo supplisce
all’atto attuale. Ma però, l’atto preventivo può essere ombrato, oscurato dai
modi umani, dalla volontà propria, dalla stima, dalla trascuratezza ed altro,
che sono come nubi innanzi al sole, che rendono meno vivida la sua luce sulla faccia
della terra. Invece l’atto attuale non è soggetto a nubi, ma ha virtù di
diradare le nubi se ci sono, e fa sorgere tant’altri soli in cui resta
duplicata la mia Vita, con tale vivezza di luce e calore, da formare
altrettanti nuovi soli, l’uno più bello dell’altro. Però tutti e due sono
necessari, il preventivo dà la mano, dispone e forma il piano all’attuale;
l’attuale conserva ed allarga il piano del preventivo”. (Luisa Piccarreta. Vol.
14°, 27 maggio
1922)
La
preghiera nella Divina Volontà ...Avendo fatto la Comunione, stavo dicendo a Gesù: «Ti
amo», e Lui mi ha detto: “Figlia mia, vuoi amarmi davvero? Dì: Gesù, ti
amo con la tua Volontà; e siccome la mia Volontà riempie Cielo e terra, il tuo
amore mi circonderà ovunque e il tuo «Ti amo» si ripercuoterà lassù nei Cieli e
fin nel profondo degli abissi. Così, se vuoi dire «Ti adoro, ti benedico, ti
lodo, ti ringrazio», lo dirai unita con la mia Volontà e riempirai Cieli e
terra di adorazioni, di benedizioni, di lodi, di ringraziamenti nella mia
Volontà. Queste sono cose semplici, facili ed immense”.
La mia Volontà, è tutto, tanto che
gli stessi miei attributi, che sono? Un atto semplice della mia
Volontà. Sicché se la Giustizia, la Bontà, la Sapienza, la Fortezza,
fanno il loro corso, la mia Volontà le precede, le accompagna, le mette in atto
di operare; insomma, non si spostano un punto dal mio
Volere. Perciò, chi prende la mia Volontà prende tutto, anzi può
dire che la sua vita è finita, finite le debolezze, le tentazioni, le passioni,
le miserie, perché in chi fa il mio Volere tutte le cose perdono i loro
diritti, perché il mio Volere ha il primato su tutto e diritto a tutto”.
(Luisa Piccarreta. Vol.
11°, 02.10.1913).
* * * * * * *
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51 Allora quei tre giovani, a una sola voce, si misero a lodare, a
glorificare, a benedire Dio nella fornace dicendo: 52 «Benedetto
sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, degno di lode e di gloria nei
secoli.Benedetto il tuo nome glorioso e santo,degno di lode e di gloria nei
secoli.53 Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso,
degno di lode e di gloria nei secoli.54 Benedetto sei tu
nel trono del tuo regno,
degno di lode e di gloria nei secoli.55 Benedetto
sei tu che penetri con lo sguardo gliabissi e siedi sui cherubini, degno di
lode e di gloria nei secoli.56 Benedetto sei tu nel
firmamento del cielo,degno di lode e di gloria nei secoli.57 Benedite,
opere tutte del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 58 Benedite,
angeli del Signore, il Signore,lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 59 Benedite,
cieli, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 60 Benedite,
acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore,lodatelo ed esaltatelo nei
secoli.
61 Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 62 Benedite, sole e
luna, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 63 Benedite,
stelle del cielo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 64 Benedite,
piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 65 Benedite,
o venti tutti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 66 Benedite,
fuoco e calore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.67 Benedite,
freddo e caldo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 68 Benedite,
rugiada e brina, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 69 Benedite,
gelo e freddo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 70 Benedite, ghiacci e
nevi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 71 Benedite,
notti e giorni, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 72 Benedite,
luce e tenebre, il Signore, lodatelo ed
esaltatelo nei secoli. 73 Benedite, folgori e nubi, il
Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 74 Benedica
la terra il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli. 75 Benedite,
monti e colline, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 76 Benedite,
creature tutte che germinate sulla terra, il Signore, lodatelo ed esaltatelo
nei secoli.77 Benedite, sorgenti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.78 Benedite,
mari e fiumi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 79 Benedite,
mostri marini e quanto si muove nell'acqua, il Signore, lodatelo ed esaltatelo
nei secoli. 80 Benedite, uccelli tutti dell'aria, il
Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 81 Benedite,
animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei
secoli. 82 Benedite, figli dell'uomo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 83 Benedica
Israele il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli. 84 Benedite,
sacerdoti del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 85 Benedite,
o servi del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 86 Benedite,
spiriti e anime dei giusti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 87 Benedite,
pii e umili di cuore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. 88 Benedite,
Anania, Azaria e Misaele, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli, perché
ci ha liberati dagl'inferi, e salvati dalla mano della morte, ci ha scampati di
mezzo alla fiamma ardente, ci ha liberati dal fuoco. 89 Lodate
il Signore, perché egli è buono, perché la sua grazia dura sempre. 90 Benedite,
fedeli tutti, il Dio degli dèi, lodatelo e celebratelo, perché la sua grazia
dura sempre». http://www.laparola.net/testo.php?versioni[]=C.E.I.&riferimento=Daniele3