In hoc signo vinces [visione dell'imperatore Costantino secondo Bergoglio]
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lunedì 22 aprile 2019
IN HOC SIGNO VINCES [versione secondo Bergoglio]
Sotto Questo Segno vincerai
giovedì 11 aprile 2019
LETTERE DA ALCATRAZ. Prassi pastorale cambiata
L E T T E R E D A A L C A T R A Z
sulla crisi attuale della Chiesa Cattolica
(14)
Una preghiera diretta al Signore
Una preghiera diretta al Signore
Introduzione
Carissimi/e,
dopo essermi rivolto in precedenza alle diverse categorie di persone che avrebbero potuto interessarsi a queste mie riflessioni (Superiori ecclesiastici, Ministri sacri, Fedeli laici), e dopo aver già ricordato che, insieme a una doverosa resistenza, la cosa più utile da fare è ricorrere alla preghiera (cf. Lettera 10), consentitemi questa volta di rivolgermi direttamente al Signore, in una sorta di orazione a voce alta dal più profondo del cuore.
Il modo astuto e ingannevole
Signore Gesù, perdonami se ardisco parlarti direttamente e pubblicamente, però lo faccio per necessità e con fiducia: per necessità, perché ormai mi sento stracolmo di pena e di preoccupazione; con fiducia, perché mi riecheggiano sempre le tue parole divine: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11,9).
Ti dico subito che la cosa che più mi sconvolge e addolora è vedere il modo con cui si sta consumando nella tua Chiesa la cosiddetta “grande apostasia”, cioè il grande rinnegamento della fede cattolica: e il modo è appunto l’astuzia e l’inganno. Perché, se le cose venissero dette e fatte con chiarezza, allora ci sarebbe per tutti la possibilità di capire e prendere posizione; ma se lo stravolgimento avviene in maniera subdola, gettando fumo negli occhi, ecco che la stragrande maggioranza delle persone non se ne rende conto, e diventa come un gregge ignaro che viene attirato da un falso pastore e va a finire in un burrone.
Alcuni esempi concreti
Considera per esempio l’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”. Se Papa Bergoglio avesse risposto ai famosi “dubia”, ognuno – specie i Vescovi e i Preti – avrebbero potuto capire e valutare; e invece no, egli non ha risposto, e ha continuato a nascondersi dietro a slogan accattivanti, come «accompagnare, discernere e integrare la fragilità». E così, quelli che hanno voluto si sono sentiti autorizzati ad ammettere alla Comunione anche i conviventi e i divorziati risposati civilmente. Vedi, Signore? La dottrina non l’hanno ancora toccata, ma già hanno rimosso “il peccato di adulterio” e hanno rivoluzionato la prassi pastorale.
Considera inoltre il problema dei rapporti omosessuali. Il Catechismo di San Pio X insegnava che essi «gridano vendetta al cospetto di Dio»; il Catechismo attuale dichiara che essi «sono intrinsecamente disordinati»; e la Congregazione per la Dottrina della Fede, nella “Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali” dell’ottobre 1986, tra le altre cose, metteva in guardia contro «la calcolata ambiguità» di quei gruppi che si qualificavano come «(omosessuali) cattolici», senza però accettare il vero insegnamento cattolico al riguardo.
Adesso invece Papa Bergoglio: confessa al mondo intero di non sentirsi più autorizzato a giudicare un gay; si avvale ufficialmente della collaborazione del gesuita americano Padre James Martin, paladino dichiarato della causa omosessuale; tenta in ogni modo di inserire nel Sinodo dei Giovani del 2018 la sigla “Lgbt”, del tutto estranea all’antropologia cattolica; evita scrupolosamente di collegare, fosse pure remotamente, il fenomeno degli abusi sessuali del Clero con quello della sodomia; riceve pubblicamente gruppi di “Cattolici Lgbt” (guidati – manco a dirlo – da qualche gesuita) e si fa fotografare insieme con loro.
Signore, anche qui la stessa strategia: la dottrina non l’hanno ancora cambiata, ma già hanno cancellato “il peccato di sodomia” e hanno invertito la prassi pastorale. Poggiando poi su frasi ufficiose o gesti ambigui del “Papa rivoluzionario”, essi stanno compiendo abusi di ogni tipo a livello sia teorico che pratico, senza che nessuno richiami e corregga.
La mia umile richiesta
Questa situazione, Signore, non può durare, proprio perché è basata sull’ambiguità e sull’imbroglio. Se c’è qualche Vescovo o Prete o Religioso o Laico che vuole aggregarsi alla “Nuova Chiesa”, che lo faccia pure; ma che lo faccia rendendosi conto del tradimento che sta compiendo! Altrimenti come puoi considerare tali persone responsabili dei propri atti?
Una volta, quando vedevo manifestazioni di giubilo nei confronti del tuo Vicario, ne gioivo profondamente; adesso invece, quando si riferiscono al Papa argentino, mi creano un forte disagio, perché percepisco la grave strumentalizzazione che si sta consumando all’insaputa e ai danni della buona fede di molti figli devoti della Chiesa Cattolica.
Pertanto, Signore, io ti chiedo una cosa sola: che cada al più presto questa maschera di buonismo e di profetismo che copre il suo volto, e si manifesti la sua vera identità e le sue vere intenzioni, in modo che tutti abbiano la possibilità di capire, valutare e decidere.
Per il tuo onore e la tua gloria
Te lo chiedo, Signore, non per meriti o interessi di carattere personale, ma per motivazioni e finalità molto più alte e sublimi, che non hanno certo bisogno di spiegazioni.
Te lo chiedo per l’onore e la gloria del Padre tuo Celeste; te lo chiedo per l’onore e la gloria del tuo Nome Santissimo; te lo chiedo per l’onore e la gloria della tua Santa Chiesa, fiaccola di verità e strumento di salvezza al cospetto del mondo intero; te lo chiedo per il bene temporale ed eterno delle anime che tu hai redento con il tuo Preziosissimo Sangue!
Sappi, Signore, che da qualche parte nel mondo ci sono dei soggetti che, dopo aver pianificato da tempo il loro attacco, ora si stanno rallegrando per l’opera di demolizione che è in atto. Come è possibile che li lasci prosperare e non umili invece il loro progetto superbo, tu che – quando è stato necessario – hai ripulito il Tempio di Dio con la forza del tuo zelo?
Conclusione
Per me, invece, non ho molto da domandarti: ti chiedo soltanto di aiutarmi a trovare la giusta misura nei confronti di alcuni personaggi piuttosto invadenti e prepotenti i quali, salvo sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbero ormai arrivare anch’essi al capolinea. Invia su di loro e su tutti noi, Signore, la tua benedizione onnipotente e misericordiosa. Amen.
Padre Gabriele Rossi, FAM
Da Alcatraz, marzo 2019
Il Papa eretico: lacuna giuridica
L E T T E R E D A A L C A T R A Z
sulla crisi attuale della Chiesa Cattolica
(3)
Il ruolo correttivo dei Cardinali
Il ruolo correttivo dei Cardinali
Introduzione
Carissimi/e,
nell’intento di aiutare qualche benevolo lettore a orientarsi un po’ meglio nel grande marasma che si è venuto a creare nella Chiesa a tutti i livelli, completiamo il discorso sul ruolo specifico dei Cardinali, già avviato nel precedente intervento (cf. Lettera 2).
Il Collegio Cardinalizio
Tutti sanno (o almeno dovrebbero sapere) che i Cardinali vengono designati liberamente dal Papa, scegliendoli tra i Vescovi del mondo, o almeno tra i Sacerdoti (nel qual caso, debbono essere subito consacrati Vescovi); e che il loro compito principale è quello di eleggere il nuovo Papa, quando la Sede pontificia si è resa vacante, riunendosi in Conclave.
Tutti sanno inoltre (o almeno dovrebbero sapere) che i Cardinali sono tenuti a collaborare con il Papa nella cura quotidiana della Chiesa universale: o come singoli; oppure in maniera collegiale, quando vengono appositamente convocati in Concistoro.
Ma forse non tutti sanno che i Cardinali sono tenuti anche a moderare e correggere il Papa, nel caso che questi dovesse incorrere in qualche errore, specie a livello di magistero. E ciò può avvenire per limiti oggettivi di conoscenze personali, oppure per resistenze interiori alle mozioni dello Spirito Santo e ai suggerimenti dei suoi migliori collaboratori.
Come è già avvenuto per Simon Pietro (cf. Mc 8,33; Gal 2,11), anche un Papa può sbagliare (specie a livello di opinioni personali), e può sbagliare fino all’eresia.
Il Papa eretico
Gli esperti di Diritto Canonico insegnano che una delle quattro cause per le quali un Papa cessa dal suo incarico è appunto l’eresia (le altre sono: la rinuncia, l’infermità mentale e la morte). E ciò accade perché, in caso di eresia (o apostasia o scisma), scatta la scomunica automatica che è già prevista dal Codice di Diritto Canonico (cf. can. 1364, § 1). E nella Chiesa, la scomunica mette fuori gioco chiunque, anche un Sommo Pontefice.
Soltanto che tale eresia (o apostasia o scisma), oltre che notoria, deve anche essere dichiarata ufficialmente da qualcuno, altrimenti la scomunica prevista non sortisce nessun effetto. E come abbiamo già detto in precedenza, questo compito spinoso non può essere svolto dal singolo Vescovo, o Prete, o Laico, ma spetta unicamente ai Cardinali, proprio in forza della funzione di moderazione e correzione verso il Papa, che è loro propria.
Ciò che invece non è stabilito con precisione dalle norme canoniche è il numero esatto di Cardinali necessari per una simile operazione. E in rapporto all’aspra polemica che si sta sviluppando a tutti i livelli della Chiesa nei confronti del magistero sempre più sconcertante di Papa Bergoglio, questa lacuna giuridica potrebbe creare dei problemi molto seri.
La polemica attuale
Tutta la precedente spiegazione serve per dire che, al punto in cui siamo arrivati, solamente i Cardinali potrebbero fare qualcosa di significativo per tentare di arginare la deriva neo-marxista, neo-protestante e neo-modernista dell’attuale magistero pontificio.
E infatti una delle primissime preoccupazioni di Papa Bergoglio è stata precisamente quella di plasmare sempre più il Collegio Cardinalizio “a propria immagine e somiglianza”, scegliendo i candidati – a volte anche discutibili – con criteri completamente soggettivi.
Ma ciò nonostante ancora permane un buon numero di Cardinali creati da Benedetto XVI, alcuni dei quali hanno già alzato la propria voce in diverse occasioni a difesa della Verità tutta intera, come è avvenuto per esempio nel 2016 con la presentazione dei “dubia”.
A tal proposito bisogna osservare che, senza nulla togliere alle altre prese di posizione che si sono succedute per denunciare errori latenti e palesi del magistero di Papa Bergoglio (alcune delle quali sostenute da zelanti Pastori d’anime e prestigiosi Professori di teologia), l’iniziativa dei quattro Cardinali dei cinque “dubia” è sicuramente quella che ha avuto maggiore rilevanza ecclesiale e risonanza mediatica, in ordine alla questione dibattuta.
Ciò conferma quanto tentiamo di dire: spetta ai Cardinali – e non ad altri – “fissare i paletti” al Papa, o metterlo “in stato di accusa”, in una forma giuridicamente efficace.
Il Cardinale Müller
Dal momento che l’attuale polemica verte soprattutto su tematiche dottrinali e morali, il personaggio maggiormente coinvolto in tutta questa problematica è sicuramente il Cardinale Gerhard Müller, uomo di fiducia di Benedetto XVI e Prefetto della “Congregazione per la Dottrina della Fede” dal 2012 al 2017, anno in cui non è stato confermato nello stesso incarico da parte di Papa Bergoglio, per evidenti divergenze teologiche con lui.
Non vi è dubbio che le parole e le iniziative del Cardinale Müller hanno – e avranno sempre più – un valore determinante al cospetto dell’intero Popolo Santo di Dio.
Ora, il giorno 8 febbraio scorso, è stata resa nota in diverse lingue una breve e intensa dichiarazione del suddetto Cardinale, dal titolo: “Manifesto della Fede”.
Per chi è in grado di intendere e di volere e per chi desidera realmente capire cosa sta accadendo nella Chiesa Cattolica, si tratta di una iniziativa importantissima, come una sorta di avvertimento finale verso “Qualcuno”, prima di altri passi ancora più drammatici.
Ma di questo – a Dio piacendo – parleremo nella prossima lettera.
Conclusione
Ringrazio il blog che mi ospita e quanti mi vorranno leggere e diffondere.
Saluto e benedico tutti.
Padre Gabriele Rossi, FAM
Da Alcatraz, marzo 2019
giovedì 4 aprile 2019
CORONA DELLE SANTE PIAGHE. Promesse
Promesse ricevute dalla venerabile suor Maria Marta Chambon (morta in odore di santità il 21 marzo 1907)
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