L E T T E R E D A A L C A T R A Z
sulla crisi attuale della Chiesa Cattolica
(14)
Una preghiera diretta al Signore
Una preghiera diretta al Signore
Introduzione
Carissimi/e,
dopo essermi rivolto in precedenza alle diverse categorie di persone che avrebbero potuto interessarsi a queste mie riflessioni (Superiori ecclesiastici, Ministri sacri, Fedeli laici), e dopo aver già ricordato che, insieme a una doverosa resistenza, la cosa più utile da fare è ricorrere alla preghiera (cf. Lettera 10), consentitemi questa volta di rivolgermi direttamente al Signore, in una sorta di orazione a voce alta dal più profondo del cuore.
Il modo astuto e ingannevole
Signore Gesù, perdonami se ardisco parlarti direttamente e pubblicamente, però lo faccio per necessità e con fiducia: per necessità, perché ormai mi sento stracolmo di pena e di preoccupazione; con fiducia, perché mi riecheggiano sempre le tue parole divine: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11,9).
Ti dico subito che la cosa che più mi sconvolge e addolora è vedere il modo con cui si sta consumando nella tua Chiesa la cosiddetta “grande apostasia”, cioè il grande rinnegamento della fede cattolica: e il modo è appunto l’astuzia e l’inganno. Perché, se le cose venissero dette e fatte con chiarezza, allora ci sarebbe per tutti la possibilità di capire e prendere posizione; ma se lo stravolgimento avviene in maniera subdola, gettando fumo negli occhi, ecco che la stragrande maggioranza delle persone non se ne rende conto, e diventa come un gregge ignaro che viene attirato da un falso pastore e va a finire in un burrone.
Alcuni esempi concreti
Considera per esempio l’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”. Se Papa Bergoglio avesse risposto ai famosi “dubia”, ognuno – specie i Vescovi e i Preti – avrebbero potuto capire e valutare; e invece no, egli non ha risposto, e ha continuato a nascondersi dietro a slogan accattivanti, come «accompagnare, discernere e integrare la fragilità». E così, quelli che hanno voluto si sono sentiti autorizzati ad ammettere alla Comunione anche i conviventi e i divorziati risposati civilmente. Vedi, Signore? La dottrina non l’hanno ancora toccata, ma già hanno rimosso “il peccato di adulterio” e hanno rivoluzionato la prassi pastorale.
Considera inoltre il problema dei rapporti omosessuali. Il Catechismo di San Pio X insegnava che essi «gridano vendetta al cospetto di Dio»; il Catechismo attuale dichiara che essi «sono intrinsecamente disordinati»; e la Congregazione per la Dottrina della Fede, nella “Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali” dell’ottobre 1986, tra le altre cose, metteva in guardia contro «la calcolata ambiguità» di quei gruppi che si qualificavano come «(omosessuali) cattolici», senza però accettare il vero insegnamento cattolico al riguardo.
Adesso invece Papa Bergoglio: confessa al mondo intero di non sentirsi più autorizzato a giudicare un gay; si avvale ufficialmente della collaborazione del gesuita americano Padre James Martin, paladino dichiarato della causa omosessuale; tenta in ogni modo di inserire nel Sinodo dei Giovani del 2018 la sigla “Lgbt”, del tutto estranea all’antropologia cattolica; evita scrupolosamente di collegare, fosse pure remotamente, il fenomeno degli abusi sessuali del Clero con quello della sodomia; riceve pubblicamente gruppi di “Cattolici Lgbt” (guidati – manco a dirlo – da qualche gesuita) e si fa fotografare insieme con loro.
Signore, anche qui la stessa strategia: la dottrina non l’hanno ancora cambiata, ma già hanno cancellato “il peccato di sodomia” e hanno invertito la prassi pastorale. Poggiando poi su frasi ufficiose o gesti ambigui del “Papa rivoluzionario”, essi stanno compiendo abusi di ogni tipo a livello sia teorico che pratico, senza che nessuno richiami e corregga.
La mia umile richiesta
Questa situazione, Signore, non può durare, proprio perché è basata sull’ambiguità e sull’imbroglio. Se c’è qualche Vescovo o Prete o Religioso o Laico che vuole aggregarsi alla “Nuova Chiesa”, che lo faccia pure; ma che lo faccia rendendosi conto del tradimento che sta compiendo! Altrimenti come puoi considerare tali persone responsabili dei propri atti?
Una volta, quando vedevo manifestazioni di giubilo nei confronti del tuo Vicario, ne gioivo profondamente; adesso invece, quando si riferiscono al Papa argentino, mi creano un forte disagio, perché percepisco la grave strumentalizzazione che si sta consumando all’insaputa e ai danni della buona fede di molti figli devoti della Chiesa Cattolica.
Pertanto, Signore, io ti chiedo una cosa sola: che cada al più presto questa maschera di buonismo e di profetismo che copre il suo volto, e si manifesti la sua vera identità e le sue vere intenzioni, in modo che tutti abbiano la possibilità di capire, valutare e decidere.
Per il tuo onore e la tua gloria
Te lo chiedo, Signore, non per meriti o interessi di carattere personale, ma per motivazioni e finalità molto più alte e sublimi, che non hanno certo bisogno di spiegazioni.
Te lo chiedo per l’onore e la gloria del Padre tuo Celeste; te lo chiedo per l’onore e la gloria del tuo Nome Santissimo; te lo chiedo per l’onore e la gloria della tua Santa Chiesa, fiaccola di verità e strumento di salvezza al cospetto del mondo intero; te lo chiedo per il bene temporale ed eterno delle anime che tu hai redento con il tuo Preziosissimo Sangue!
Sappi, Signore, che da qualche parte nel mondo ci sono dei soggetti che, dopo aver pianificato da tempo il loro attacco, ora si stanno rallegrando per l’opera di demolizione che è in atto. Come è possibile che li lasci prosperare e non umili invece il loro progetto superbo, tu che – quando è stato necessario – hai ripulito il Tempio di Dio con la forza del tuo zelo?
Conclusione
Per me, invece, non ho molto da domandarti: ti chiedo soltanto di aiutarmi a trovare la giusta misura nei confronti di alcuni personaggi piuttosto invadenti e prepotenti i quali, salvo sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbero ormai arrivare anch’essi al capolinea. Invia su di loro e su tutti noi, Signore, la tua benedizione onnipotente e misericordiosa. Amen.
Padre Gabriele Rossi, FAM
Da Alcatraz, marzo 2019
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