La pace sia con te

domenica 11 agosto 2013

I PRIMI NOVE VENERDI’ DEL MESE

                    

La Grande Promessa del Sacro Cuore di Gesù:


 A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al
primo venerdì d'ogni mese, Io prometto la grazia della perseveranza finale:
essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se
necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

Questa è la dodicesima promessa fatta a santa Margherita Maria Alacoque: 
 è detta "grande", perché rivela la divina
misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità.
Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall'autorità della
Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà
del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.

CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di
Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e
poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola,
deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi
mese dell'anno.











giovedì 8 agosto 2013

INDULGENZA PLENARIA QUOTIDIANA applicabile anche ai defunti

Indulgenza Plenaria Quotidiana


Una indulgenza plenaria al giorno, non giubilare ma ordinaria, applicabile anche ai defunti, può essere acquisita sempre da tutti i fedeli, in tutti i giorni dell’anno alle solite tre condizioni:

1- Confessione; 2- Comunione; 3- Preghiera secondo le intenzioni del Papa.

Aggiungendo, a scelta, una delle seguenti opere di carità: 

1. Preghiera del  Rosario in chiesa o pubblico  oratorio, oppure in famiglia, in una Comunità religiosa, in una pia Associazione; si concede invece l'indulgenza parziale nelle altre circostanze.
2. Il pio esercizio della Via Crucis davanti alle quattordici stazioni, in chiesa.
3. Visita al Santissimo Sacramento e Adorazione per almeno mezz’ora, in chiesa.
4. Lettura della Sacra Scrittura a modo di lettura spirituale, per almeno mezz’ora, in casa.

* L’acquisizione della indulgenza plenaria ordinaria, può essere anche offerta per un’anima del Purgatorio. Oppure offerta a Gesù o alla Madonna per indulgenziare un’anima del Purgatorio a Loro scelta.




     Ecco cosa dice esattamente il “ Manuale delle indulgenze ” ENCHIRIDION INDULGENTIARUM  DECRETUM  della PAENITENTIARIA APOSTOLICA [Enchiridion indulgentiarum quarto editur Copyright by Libreria Editrice Vaticana, 1999] : 

1. Indulgentiae plenariae cotidie lucrabiles 
- Akathistos vel Paraclisis (conc. 23 § 1)
- Eucharistica adoratio, per dimidiam saltem horam (conc.
7 § 1, 1°)
- Pium exercitium Viae Crucis (conc.
13, 2°)
- Rosarium mariale (conc. 17 § 1) [ a) sufficit recitatio tertiae tantum eius partis; sed quinque decades continuo recitari debent; ]
- Sacrae Scripturae lectio vel auditio, per dimidiam saltem horam (conc. 30)
- Visitatio in forma peregrinationis ad Patriarchales Basilicas in Urbe (conc. 33 § 1, 1°)

17
Preces ad Beatissimam Virginem Mariam 
§ 1. Plenaria indulgentia conceditur christifideli qui 
29Rosarium mariale pie recitaverit in ecclesia aut oratorio, vel in familia, in religiosa Communitate, in christifidelium consociatione et generatim cum plures ad aliquem honestum finem conveniunt; 
2° eiusdem precis recitationi, dum a Summo Pontifice peragitur, et ope instrumenti televisifici vel radiophonici propagatur, sese pie univerit. 
In aliis rerum adiunctis vero indulgentia erit partialis. 
Est Rosarium certa precandi formula, qua quindecim angelicarum salutationum decades, oratione dominica interiecta, distinguimus et ad earum singulas totidem nostrae reparationis mysteria pia meditatione recolimus. 
Quoad indulgentiam plenariam pro recitatione Rosarii marialis haec statuuntur: 
a) sufficit recitatio tertiae tantum eius partis; sed quinque decades continuo recitari debent; 
b) orationi vocali addenda est pia mysteriorum meditatio; 

c) in publica recitatione, mysteria enuntiari debent iuxta probatam loci consuetudinem; in privata vero recitatione, sufficit ut christifidelis orationi vocali adiungat meditationem mysteriorum. 

giovedì 1 agosto 2013

Messa Tridentina vietata





Messa Tridentina vietata a Francescani dell’Immacolata ?

CONGREGATIO  PRO INSTITUTIS VITAE CONSECRATAE  ET SOCIETATIBUS VIATE APOSTOLICAE
PROT. N. 52741/2012
DECRETO

La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e la Società di vita apostolica, attese le considerazioni formulate nella relazione presentata dal Rev.do Mons. Vito Angelo Todisco a conclusione della Visita Apostolica disposta con decreto del 5 luglio 2012, al fine di tutelare e promuovere l'unità interna degli Istituti religiosi e la comunione fraterna, l'adeguata formazione alla vita religiosa e consacrata, l'organizzazione delle attività apostoliche, la corretta gestione dei beni temporali, ha ritenuto necessario nominare un Commissario Apostolico per la Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata con le conseguente attribuite dal diritto particolare ed universale al Governo Generale del citato Istituto religioso.      Atteso che la suddetta decisione il 3 luglio 2013 è stata oggetto di approvazione in forma specifica a norma dell'art. 18 della cost. ap. Pastor Bonus dal Santo Padre Francesco, con il presente decreto si nomina 

il Reverendo P. Fidenzio Volpi O.F.M. Cap.  Commissario Apostolico  ad nutum Sanctae Sedis,  per tutte le Comunità e i sodali  della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata 
Nell'espletamento delle sue mansioni, il Rev.do P. Volpi assumerà tutte le competenze che la normativa particolare dell'Istituto e quella universale della Chiesa attribuiscono al Governo Generale.  Sarà inoltre sua facoltà avvalersi, se lo riterrà opportuno, di collaboratori scelti a sua discrezione e da lui nominati previo assenso di questo Dicastero, a cui potrà chiedere il parere quando lo riterrà necessario.  Il Rev.do P. Volpi ogni sei mesi, dovrà informare questo Dicastero del suo operato, inviando una dettagliata relazione scritta circa le dicisioni adottate, i risultati conseguiti e le iniziative che riterrà utili realizzare per il bene dell'Istituto.  Infine, spetterà all'Istituto dei Frati Francescani dell'Immacolata sia il rimborso delle spese sostenute da detto Commissario e dai collaboratori da lui eventualmente nominati, sia l'onorario per il loro servizio.  In aggiunta a quanto sopra, sempre il 3 luglio u.s. il Santo Padre Francesco ha disposto che ongi religioso della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta. 
Nonostante qualunque disposizione contraria 

Dato dal Vaticano,  l'11 luglio 2013 
f.to Joao Braz Card. de. Aviz  prefetto
+ José Rodrìguez Carballo, O.F.M.  Arcivescovo Segretario  



Druidico Commento: Questo vuol dire che tutti devono dire il Novus Ordo e per pregare secondo  il rito tradizionale (Vetus Ordo) occorre  ricevere esplicita autorizzazione dell'autorità competente, nonostante quanto previsto in  contrario (Motu Proprio Summorum Pontificum). Cioè, per i Francescani dell'Immacolata, il Motu Proprio di Papa Benedetto XVI  è stata abolito. Chi è il prossimo?


Lo stupore deriva dal fatto che ciò che qui viene decretato contraddice le disposizioni date da Benedetto XVI, che per la celebrazione della messa in rito antico “sine populo” non esigono alcuna previa richiesta di autorizzazione:
“Ad talem celebrationem secundum unum alterumve Missale, sacerdos nulla eget licentia, nec Sedis Apostolicae nec Ordinarii sui”.
Mentre per le messe “cum populo” pongono alcune condizioni, ma sempre assicurando la libertà di celebrare.
 Summorum Pontificum”
Art. 3. Le comunità degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, di diritto sia pontificio sia diocesano, che nella celebrazione conventuale o “comunitaria” nei propri oratori desiderano celebrare la Santa Messa secondo l’edizione del Messale Romano promulgato nel 1962 [promulgato da San Pio V e nuovamente edito dal B. Giovanni XXIII] , possono farlo. Se una singola comunità o un intero Istituto o Società vuole compiere tali celebrazioni spesso o abitualmente o permanentemente, la cosa deve essere decisa dai Superiori maggiori a norma del diritto e secondo le leggi e gli statuti particolari.

http://panoramacatolico.info/articulo/decreto-de-restricci-n-de-la-misa-tridentina


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NOTA SEMI-UFFICIALE DEI FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA
Accettiamo e obbediamo alle disposizioni S. Sede: chi userà questa vicenda per andare contro il Papa o la Gerarchia Cattolica, andrà contro lo spirito del nostro istituto
di P. Rosario M. Sammarco
Poiché da qualche ora è rimbalzata su diverse testate la notizia dell'ordine impartitoci dalla S. Sede di non celebrare la Messa Tridentina ritengo utile fare alcune precisazioni, che non hanno carattere "ufficiale" in quanto, pur potendo operare di mia responsabilità a causa dell'incarico che ho, non ho ancora sentito i Superiori. Agisco, tuttavia, potendo dire cosa sta succedendo e cosa i Superiori pensano, per cui non temo smentite. Mi rendo conto che forse queste precisazioni non soddisferanno tanti, ma è opportuno farle e a chi non dovesse essere contento chiedo la carità di un pudico rispetto verso il nostro Istituto Religioso. La notizia in questione si trova sul Blog Messa in Latino e sul Blog "Settimo Cielo" di Sandro Magister, ed è autentica per quanto non sia stata riportata in modo corretto. Non è stata ancora pubblicata sul sito dell'Istituto in quanto si attendono istruzioni nel merito, anche perché è una faccenda che riguarda l'Istituto Religioso come tale. Messa in Latino della notizia ha pubblicato solo la parte che più interessava e che ha delle conseguenze esterne immediate: la sospensione della Messa Tridentina. Magister arriva a citare il decreto (non si sa come avuto) e fa delle sue considerazioni, peraltro senza avere una conoscenza esatta della questione.
Il dato di fatto è questo: il 12 luglio la Congregazione per i Religiosi e gli Istituti di Vita Consacrata ha emanato un decreto nel quale, tra le altre cose stabilisce la rimozione del Consiglio Generale dei Frati Francescani dell'Immacolata (a partire dal Ministro Generale, P. Stefano M. Manelli) e ordina a tutti i sacerdoti Francescani dell'Immacolata la sospensione della celebrazione della Messa Tridentina e del Breviario Tridentino, lasciando tuttavia ai singoli sacerdoti e alle singole comunità la facoltà di chiedere al nuovo Commissario di poter nuovamente tornare a celebrare tanto l'una che l'altro e al medesimo Commissario quella di approvare o negare tale permesso caso per caso. Per evitare spiacevoli situazioni dovute ad impegni già presi, oralmente il Commissario incaricato, il Padre Fidenzio Volpi, OFM Cap, ha concesso a voce la facoltà di fare queste celebrazioni, dove necessario, fino al 12 agosto.
L'intervento del S. Padre e della Congregazione si è reso necessario dopo aver ricevuto notizie di problemi suscitati nell'Istituto in materia liturgica.
Alla luce di questo, mi sembra pertanto poco fondata la preoccupazione espressa da Sandro Magister che tale divieto possa essere esteso prima o poi anche a tutti i sacerdoti, in contrasto con il Motu Proprio Summorum Pontificum, e che lo stesso S. Padre abbia agito, di fatto, contro quello che sarebbe stato l'atteggiamento di Benedetto XVI.
Il dato di fatto è che il S. Padre si è trovato con un rapporto davanti, e dopo averlo studiato ha messo in atto quelle misure che a suo prudente giudizio erano atte a tutelare tanto l'Istituto, quanto il suo ruolo nella Chiesa.
Circa i contenuti di quel rapporto, il numero dei frati coinvolti, e tante altre faccende a riguardo non è possibile né al sottoscritto, né ad alcun altro, fare valutazioni.
Le indagini e il tempo diranno la loro sulla responsabilità di ciascuno.
L'Istituto come tale accetta le disposizioni della S. Sede e obbedisce.
E proprio perché obbedisce, rifiuta con forza qualunque tentativo, da qualsivoglia parte provenga, di strumentalizzare questa vicenda a danno della persona e dell'autorità del Romano Pontefice felicemente regnante.
Chi volesse utilizzare questa situazione interna nostra per andare contro il Papa o giustificare sue prese di posizione contro il Papa e la Gerarchia Cattolica, qualunque cosa possa dire, va contro lo spirito dei Fondatori dell'Istituto e contro l'Istituto stesso.

Nota di BastaBugie: questa nota è stata pubblicata con il titolo "Piccola nota semi-ufficiale a proposito del divieto fattoci di celebrare la Messa Tridentina" dall'amministratore del Profilo Facebook dei Francescani dell'Immacolata e responsabile del portale www.immacolata.com
Fonte: Profilo Facebook FI, 29 luglio 2013



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sabato 6 luglio 2013

KAZACHI SI NASCE O SI DIVENTA?

 «Un popolo [emerito] di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori»  

1. ALLA PROVA DEI FATTI LA PALADINA DELLE LIBERTÀ E DEI DIRITTI CIVILI È DIVENTATA LA FIANCHEGGIATRICE DI SPIONI ED OPPRESSORI. DAL RIFIUTO ALL'ASILO POLITICO A SNOWDEN ALLA ‘’DEPORTAZIONE’’ DA PARTE DELLA DIGOS DELLA MOGLIE E FIGLIA DEL DISSIDENTE KAZACO ABLYAZOV PRELEVATE A ROMA E CONSEGNATE AL DITTATORE NAZARBAYEV - 2. EMMA BONINO HA MOSTRATO IL SUO VERO VOLTO DI DONNA DI POTERE DISPOSTA A PASSARE SOPRA OGNI PRINCIPIO PUR DI PIACERE AI POTENTI CHE LA POTREBBERO INCORONARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ALLA SCADENZA (O DIMISSIONI) DI RE GIORGIO - 3. IL TRIBUNALE: "NON ANDAVANO ESPATRIATE". FARNESINA E GUARDASIGILLI NON INFORMATI, ANGELINO (MAGGIORDOMO) ALFANO ACCUSATO "DI AVER GESTITO IN PROPRIO". LETTA PRIMA DICE DI NON SAPERE NULLA, POI PROMETTE UNA VERIFICA -

06 LUG 2013 11:07
1. DAGOREPORT
Superbonus per Dagospia
EMMA BONINO
Alla prova dei fatti la paladina delle libertà e dei diritti civili è diventata la più pericolosa fiancheggiatrice di spioni ed oppressori. Dal rifiuto all'asilo politico a Snowden alla ‘'deportazione'' da parte della Digos della famiglia del dissidente Kazaco Ablyazov, Emma Bonino ha mostrato il suo vero volto di donna di potere disposta a passare sopra ogni principio pur di piacere ai potenti che la potrebbero incoronare presidente della Repubblica, alla scadenza (o dimissioni) di Re Giorgio.
La pavida Emma ha evitato ogni polemica con Angelino (maggiordomo) Alfano che per conto del suo vero padrone ha ‘'deportato'' contro ogni diritto la famiglia di un dissidente ad un regime dittatoriale, nessuna conferenza stampa, nessuna protesta e soprattutto nessuna minaccia di dimissioni dalla Farnesina da parte di Emma.
Vadano a farsi friggere i vecchi ideali radicali di libertà e lotta contro tutte le oppressioni, niente disobbedienza civile, niente scioperi della fame, cosa contano in fondo una donna ed una bambina di sei anni consegnate ad un sanguinario dittatore?
Emma la giusta si è trasformata in Emma la Feroce, un messaggio chiaro a tutti i dissidenti transazionali e transpartitici del mondo: "Non illudetevi che con un Ministro degli Esteri Radicale l'Italia vi offra aiuto, ora siamo più Amerikani degli USA, loro la famiglia Ablyazov non l'avrebbero deportata".
  
2. IL CASO DEL DISSIDENTE KAZAKO DIVENTA POLITICO - MOGLIE E FIGLIA DEL DISSIDENTE ABLYAZOV PRELEVATE A ROMA E CONSEGNATE AL DITTATORE NAZARBAYEV 
di Luca Pisapia per Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/05/espulsione-ingiusta-e-fretta-immotivata-caso-del-dissidente-kazako-imbarazza-governo/647405/494
Ora una sentenza del tribunale di Roma lo dice chiaramente: non c'era nessuna irregolarità nel passaporto della moglie di Mukhtar Ablyazov, principale oppositore del regime dittatoriale diNursultan Nazarbayev in Kazakistan, paese ricco di materie prime e strategico per gli interessi dell'Eni. Eppure la donna, come raccontato il 5 giugno scorso da ilfattoquotidiano.it, è stata estradata dall'Italia.
In tutta fretta, senza attendere verifiche sul documento. Tanto da far gridare gli avvocati difensori "alla extraordinary rendition, ossia cattura illegale". Le ultime novità sulla vicenda dell'estradizione di una donna e di una bambina di sei anni, prelevate contro la loro volontà nella loro residenza di Casal Palocco (Roma) e rispedite in tutta fretta il 31 maggio in quel Kazakistan dove Ablyazov è il principale oppositore del regime, aprono risvolti politici che toccano direttamente il governo.
Anche perché nella sentenza i giudici scrivono che la "velocità con cui si è provveduto al rimpatrio", in una situazione così delicata, "lascia perplessi". Tra i vari documenti visionati da ilfattoquotidiano.it c'è anche la nota verbale dell'ambasciata kazaka, in cui si avvisava della presenza dell'oppositore politico Ablyazov a Roma.
Questa nota, il 28 maggio è stata inoltrata direttamente alla Questura di Roma (che fa capo al ministero degli Interni), e non al dicastero degli Esteri o, a livello procedurale, a quello della Giustizia. E proprio dalla questura è partito il blitz notturno della Digos (una cinquantina di uomini armati, raccontano gli avvocati), che la notte del 29 maggio ha prelevato Alma Shalabayeva, moglie di Ablyazov.

venerdì 21 giugno 2013

Luisa Piccarreta: ... passeranno secoli e secoli ma la Volontà Divina regnerà


Com’è bella la piccolezza.  Il Signore opera le cose più grandi coi piccoli:
Per la Redenzione si servì della piccolezza della Santissima Vergine,
e per il Fiat Voluntas tua della piccolezza di Luisa. 

(1) Stavo tutta abbandonandomi nelle braccia del mio dolce Gesù, e mentre pregavo
vedevo la povera anima mia piccola piccola, ma d’una piccolezza estrema e pensavo tra
me: “Come son piccina, aveva ragione Gesù di dirmi che io ero la più piccola di tutti,
vorrei veramente sapere se fra tutti io sono la più piccola”.  Ora, mentre ciò pensavo, il
mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno, mi faceva vedere che prendeva
nelle sue braccia questa piccina e se la stringeva forte al suo cuore, e quella si faceva
fare ciò che Gesù voleva, e mi ha detto:
(2) “La mia cara piccolina, ti ho scelto piccina perché i piccoli si fanno fare ciò che si
vuole, non camminano da loro, ma si fanno condurre, anzi hanno paura di mettere il
piede da soli; se ricevono doni, sentendosi incapaci di custodirli, li depongono nel
grembo della mamma; i piccoli sono spogliati di tutto, né ci badano se son ricchi o
poveri, non si danno pensiero di nulla.  Oh!  com’è bella l’età infantile, piena di grazia, di
bellezza e di freschezza, perciò, quanto più grande è un’opera che voglio fare in
un’anima, tanto più piccola la scelgo, mi piace molto la freschezza e la bellezza infantile,
mi piace tanto che le conservo nella piccolezza del nulla da dove sono usciti, nulla di
proprio faccio entrare in loro per non farle perdere la loro piccolezza, e così conservarle
la freschezza e bellezza divina, da donde sono usciti”. 
(3) Ond’io nel sentire ciò ho detto: “Gesù, amor mio, mi sembra che sono tanto cattiva,
perciò che sono così piccola, e Tu dici che mi ami assai perché piccina, come può
essere? ”. 
(4) E Gesù di nuovo: “Piccina mia, nei veri piccoli non può entrare la cattiveria, sai tu
quando incomincia ad entrare il male, la crescenza?  Quando incomincia ad entrare il
proprio volere, come questo entra incomincia ad empirsi e a vivere di sé stessa, ed il
Tutto esce dalla piccolezza della creatura, e a lei sembra che la sua piccolezza
s’ingrandisce, ma grandezza da piangere, non vivendo del tutto Iddio in lei, si scosta dal
suo principio, disonora la sua origine, perde la luce, la bellezza, la santità, la freschezza
del suo Creatore, sembra che cresce innanzi a sé e forse innanzi agli uomini, ma innanzi
a Me, oh!  come decresce, forse si farà anche grande, ma non sarà mai la mia piccina
prediletta, cui preso d’amore verso di essa, perché si conserva quale l’ho creato, la
riempio di Me e la faccio la più grande, cui nessuno potrà pareggiarla.  Ciò feci con la
mia Celeste Mamma, fra tutte le generazioni Lei è la più piccola, perché non entrò mai il
suo volere in Lei come agente, ma sempre il mio Volere Eterno, e questo non solo la
conservò piccola, bella, fresca, quale da Noi era uscita, ma la fece la più grande di tutti. 
Oh!  come era bella, piccola per sé stessa, grande, superiore a tutti in virtù nostra, e solo
per la sua piccolezza che fu innalzata all’altezza di Madre di Colui che la formò.  Sicché,
come vedi, tutto il bene dell’uomo è il fare la mia Volontà, tutto il male è il fare la sua,
perciò per venire a redimere l’uomo scelsi la mia Madre, perché piccola, cui per mezzo
suo me ne servii come canale per far scendere sull’uman genere tutti i beni ed i frutti
della Redenzione. 
(5) Ora, per fare che il mio Volere fosse conosciuto, che aprisse il Cielo per far
scendere il mio Volere sulla terra e vi regnase come in Cielo, dovevo scegliere un’altra    
piccola fra tutte le generazioni.  Essendo l’opera più grande che voglio fare, il
reintegramento dell’uomo nel suo principio donde ne uscì, aprirgli quel Volere Divino che
lui respinse, aprirgli le braccia per riceverlo di nuovo nel grembo della mia Volontà, la
mia infinita sapienza chiama dal nulla la più piccina.  Era giusto che fosse piccola, se
una piccola misi a capo della Redenzione, un’altra piccola dovevo mettere a capo del
Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra.  Tra due piccole dovevo racchiudere lo
scopo della Creazione dell’uomo, dovevo realizzare i miei disegni su di lui, per mezzo di
una dovevo redimerlo, lavarlo col mio sangue delle sue brutture, dargli il perdono; per
mezzo dell’altra dovevo farlo ritornare al suo principio, alla sua origine, alla nobiltà
perduta, ai vincoli della mia Volontà da lui spezzati, ammetterlo di nuovo al sorriso della
mia Eterna Volontà, baciarsi insieme e fare una vita nell’altra, era solo questo lo scopo
della creazione dell’uomo, e a ciò che Io ho stabilito nessuno potrà opporsi, passeranno
secoli e secoli come nella Redenzione, così anche in questo, ma l’uomo ritornerà nelle mie braccia quale da Me fu creato.  Ma per fare ciò devo prima eleggere chi deve essere la prima che faccia vita nel mio Eterno Volere, vincolare in lei tutti i rapporti della Creazione, vivere con essa senza nessuna rottura di volontà, anzi la sua e la nostra una sola, perciò la necessità che sia la più piccola che Noi mettiamo fuori nella Creazione, acciò vedendosi così piccina fugga dal suo volere, anzi lo leghi tanto stretto al nostro, per non fare mai il suo, e sebbene piccola, viva insieme con Noi, con l’alito di quel fiato con cui creammo l’uomo.  Il nostro Volere la conserva fresca, bella, e lei forma il nostro sorriso, il nostro trastullo, ne facciamo ciò che ne vogliamo.  Oh!  come lei è felice, e godendo della sua piccolezza e della sua felice sorte, piangerà per i suoi fratelli, di null’altro si occuperà che di rifarci per tutti e per ciascuno, tutti i torti che ci fanno col
sottrarsi dalla nostra Volontà.  Le lacrime di chi vive del nostro Volere saranno potenti,
molto più che lei non vuole se non ciò che Noi vogliamo, e per mezzo suo apriremo al
primo canale della Redenzione, il secondo del Fiat Voluntas tua come in Cielo così in
terra”. 
(6) Ond’io, nel sentire ciò ho detto: “Amor mio e tutto mio, dimmi, chi sarà questa
piccina fortunata?  Oh!  come vorrei conoscerla”.
(7) E Lui subito: “Come, non l’hai capito chi è?  Sei tu la mia piccolina, te l’ho detto
tante volte che sei la piccina, e perciò ti amo”. 
(8) Ma mentre ciò diceva mi son sentita come trasportare fuori di me stessa, in una
luce purissima in cui si vedevano tutte le generazioni divise come in due ali, una a
destra e l’altra a sinistra del trono di Dio.  A capo d’un ala stava l’Augusta Regina
Mamma, da cui scendevano tutti i beni della Redenzione, oh!  come era bella la sua
piccolezza, piccolezza meravigliosa, prodigiosa, piccola e potente, piccola e grande,
piccola e Regina, piccola e dalla sua piccolezza pendere tutti, disporre di tutto, imperare
su tutti, e solo perché piccina ravvolgere il Verbo nella sua piccolezza e farlo scendere
dal Cielo in terra, per farlo morire per amore degli uomini.  All’altra ala si vedeva a capo
un’altra piccola, lo dico tremante e per ubbidire, era colei che Gesù aveva chiamato la
sua piccola figlia del Divino Volere, ed il mio dolce Gesù, mettendosi in mezzo a queste
due ali, tra le due piccole che stavano a capo, ha preso con una sua mano la mia e con
l’altra quella della Regina Madre, e ha unito insieme l’una all’altra dicendo:
(9) “Mie piccole figlie, datevi la mano innanzi al nostro Trono, abbracciate tra le vostre
piccole braccia l’Eterna Divina Maestà, a voi solo è dato, perché piccole, abbracciare
l’Eterno, l’Infinito, ed entrarci dentro, e se la prima piccola strappò all’amore dell’Eterno
la Redenzione, così la seconda, dando la mano alla prima, venga da Lei aiutata a
strappare dall’Eterno Amore il Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra”. 
(10) Ora, chi può dire quello che successe?  Io non ho parole per sapermi esprimere,
solo so dire che sono rimasta più umiliata e confusa, e quasi come una bimba picciosa
volevo il mio Gesù per dirgli i miei timori, i miei dubbi, e pregavo che allontanasse da me 
tutte queste cose, che il solo pensarle temevo che fosse una fine superbia, e mi desse la
grazia d’amarlo davvero e di compire in tutto il suo Santissimo Volere.  Onde il mio
sempre amabile Gesù, ritornando di nuovo si faceva vedere dentro di me, e la mia
persona serviva come a coprirlo dentro di me, e senza farmi parlare mi ha detto:
(11) “Povera piccina mia, di che temi?  Coraggio, sono Io che farò tutto nella mia figlia
piccola, tu non farai altro che seguirmi fedelmente, non è vero?  Tu hai ragione che sei
troppo piccola e non puoi nulla, ma Io farò tutto in te, non vedi come Io sto in te e tu non
sei altro che l’ombra che mi copri?  Sono Io che valicherò in te gli eterni ed interminabili
confini del mio Volere, Io che abbraccerò tutte le generazioni per portarle insieme con la
tua ombra ai piedi dell’Eterno, affinché le due volontà, l’umana e Divina si bacino
insieme, si sorridano e non più si guardino tra loro come estranee, divise ed in
cagnesco, ma una si fonda nell’altra e si formi una sola.  E’ la potenza del tuo Gesù che
ciò deve fare, tu non devi fare altro che aderire.  Lo so, lo so, che tu sei nulla e puoi
nulla; perciò ti affliggi, ma è la potenza del mio braccio che vuole e può operare, e mi
piace operare cose grandi nei più piccoli.  E poi, la vita della mia Volontà è già stata
sulla terra, non è del tutto nuova, sebbene fu come di passaggio, ci fu nella mia
inseparabile e cara Mamma; se la vita della mia Volontà non ci fosse stata in Lei, Io,
Verbo Eterno, non avrei potuto scendere dal Cielo, mi mancherebbe la via per scendere,
la stanza dove entrare, l’umanità per coprire la mia Divinità, l’alimento per nutrirmi, mi
mancherebbe tutto, perché tutte le altre cose non sono adatte per Me, invece, col
trovare la mia Volontà nella mia diletta Mamma, Io trovavo lo stesso mio Cielo, le mie
gioie, i miei contenti; al più feci cambio d’abitazione, dal Cielo alla terra, ma del resto
nulla cambiai, ciò che tenevo in Cielo, in virtù della mia Volontà posseduta da Lei lo
trovavo in terra, e perciò con tutto amore vi scesi a prendere in Lei umana carne.  Poi
fece vita la mia Volontà sulla terra nella mia Umanità, in virtù della quale feci la
Redenzione, non solo, ma in virtù della mia Volontà mi distesi su tutto l’operato delle
umane generazioni, suggellandolo coi miei atti divini, ed impetrai dal mio Celeste Padre
non solo di redimere l’uomo, ma che a suo tempo entrasse nella grazia della nostra
Volontà, come quando fu creato, per vivere secondo lo scopo da Noi voluto: che la
volontà fosse una, quella del Cielo e quella della terra.  Quindi da Me tutto fu fatto: il
piano della Redenzione e quello del Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra, non
sarebbe stato opera degna di Me se non avessi riabilitato in tutto l’uomo come fu creato,
sarebbe un’opera a metà, non intera, ed il tuo Gesù non sa fare opere incomplete, al più
aspetto secoli per dare il bene completo da Me preparato.  Quindi, non vuoi tu essere
insieme con Me per dare all’uomo l’opera che Io completai con la mia venuta sulla terra? 
Perciò sii attenta e fedele, non temere, ti terrò sempre piccola per poter maggiormente
completare i miei disegni su di te”. 


Libro di Cielo
“Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Il richiamo delle
creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”.
Serva di Dio Luisa Piccarreta
16-29
novembre 10, 1923 




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domenica 2 giugno 2013

Luisa Piccarreta. Iddio ha creato l'uomo per metterlo in rapporto con la sua Divina Volontà


Iddio nel creare l’uomo, col suo alito gli infondeva la vita, ed in questa vita
gli infondeva un’intelligenza, memoria e volontà, per metterle in rapporto
con la sua Divina Volontà, e Questa doveva dominare tutto l’interno
della creatura e dar vita a tutto.

(1) Mi stavo fondendo, secondo il mio solito nel Santo Voler Divino, ed il mio dolce
Gesù facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, vieni nell’immensità del mio Volere, tutto il Cielo e tutte le cose da Me
create, vivono e ricevono vita continua dal mio Volere, nel quale trovano la loro completa
gloria, la loro piena felicità e la loro perfetta bellezza, aspettano con ansia il bacio    
dell’anima viatrice che vive nello stesso Volere in cui essi vivono, per ricambiarle il loro
bacio e mettere in comune con essa la gloria, la felicità, la bellezza che loro possiedono,
affinché un’altra creatura si accresca al loro numero, che mi ridoni la gloria completa,
per quanto a creatura è possibile, e mi faccia guardare la terra con quell’amore con cui
la creai, perché esiste in terra un’anima che opera e vive nella mia Volontà. Conoscendo
il Cielo che nessun’altra cosa mi glorifica tanto, quanto un’anima che vive nella mia
Volontà, perciò anche loro sospirano che il mio Volere viva nelle anime sulla terra,
sicché ogni atto che fa la creatura nella mia Volontà, è un bacio che dona e riceve da
Colui che l’ha creato e da tutti i beati. Ma sai tu che cosa è questo bacio? E’ la
trasformazione dell’anima col suo Creatore, è il possesso di Dio nell’anima e dell’anima
in Dio, è la crescenza della Vita Divina nell’anima, è l’accordo di tutto il Cielo, ed è il
diritto della supremazia su tutte le cose create. L’anima purgata dalla mia Volontà,
mercé quel fiato onnipotente che le venne infuso da Dio, non più dà nausea dalla
volontà umana, e quindi continua a fiatarla col suo alito onnipotente, affinché cresca con
quella Volontà con cui la creò; mentre l’anima che non sia stata ancor purgata sente
l’attrattiva della sua volontà, e quindi agisce contro la Volontà di Dio facendo la sua,
Iddio non può avvicinarsi a lei per alitarla di nuovo, sintantoché non si dà tutta
all’esercizio e adempimento della Divina Volontà. Perciò tu devi sapere che Iddio nel
creare l’uomo, col suo alito gli infondeva la vita, ed in questa vita gli infondeva una
intelligenza, memoria e volontà, per metterle in rapporto con la sua, e questa Volontà
Divina doveva essere come re, che doveva dominare tutto l’interno della creatura e dar
vita a tutto, in modo da formare l’intelligenza e la memoria voluta dalla Volontà Suprema
in essa; formata questa, era come connaturale che l’occhio della creatura doveva
guardare le cose create e conoscerne l’ordine e la Volontà di Dio su tutto l’universo;
l’udito doveva sentire i prodigi di questa Eterna Volontà; la bocca, che doveva sentirsi
alitata continuamente dal suo Creatore per comunicarle la vita ed i beni che contiene il
suo Volere, doveva la sua parola far eco a quel Fiat eterno per narrare che significa
Volontà di Dio; le mani dovevano essere lo sbocco delle opere di questa Volontà
Suprema; i piedi non dovevano fare altro che seguire passo passo i passi del suo
Creatore. Sicché, stabilita la Volontà Divina nella volontà della creatura, essa ha
l’occhio, l’udito, la bocca, le mani, i piedi della mia Volontà, non si scosta mai dal
principio donde uscì, quindi sta sempre nelle mie braccia, e riesce facile a lei sentire il
mio fiato, ed Io ad alitarlo. Ora, è proprio questo che voglio dalla creatura, che faccia
regnare la mia Volontà nella sua, e che la sua le serva d’abitazione per farla deporre i
beni celesti che contiene; questo voglio da te, affinché tutti i tuoi atti improntati dalla mia
Volontà formino un atto solo, che unendosi a quell’atto solo della mia, che non ha
molteplicità di atti come è nell’uomo, restino in quel principio eterno per copiare il tuo
Creatore e dargli la gloria ed il contento che il suo Volere sia compiuto in te come si
compie in Cielo”.

Libro di Cielo
“Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Il richiamo delle
creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”.
Serva di Dio Luisa Piccarreta (23 aprile 1925, 17-38)




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