La pace sia con te

sabato 23 novembre 2019

Preghiera a san Michele Arcangelo: recitiamola ogni giorno


La preghiera a san Michele Arcangelo 
è un insieme di preghiere della tradizione cristiana cattolica.
Il 13 ottobre 1884 papa Leone XIII avrebbe avuto una visione - al termine della Messa in Vaticano - nella quale il Maligno minacciava la Chiesa: subito dopo aveva composto la preghiera (in forma estesa), raccomandando che fosse recitata al termine di ogni messa, oltre ad inserirla nella raccolta degli esorcismi.
Nel 1886, ciò divenne una legge interna alla Chiesa e la preghiera a San Michele in forma abbreviata fu inserita insieme alle Preci leonine, da recitare al termine delle messe non cantate. La preghiera continuò ad essere recitata fino al 26 settembre 1964, quando, con la riforma liturgica nata in seno al Concilio Vaticano II, l'istruzione "Inter oecumenici" n.48, § j, decretò: "...le preghiere leoniane sono soppresse".

Abbiamo quindi tre versioni:
·                    originale estesa nel Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos di Leone XIII[1][2],
·                    forma breve nelle Preci Leonine (Rituale romano del 1884) di Leone XIII,
·                    esorcismo dopo il Vaticano II.

L'esorcismo contiene la profezia, per la quale il demonio e i suoi adoratori prenderanno il controllo del papato (sede di Pietro [apostolo, primo papa] e la Cattedra della Verità) da un certo punto in avanti nella storia, ma senza mai riuscire a prevalere su essa.


La crisi della Chiesa nel 2018 e la reintroduzione della preghiera a San Michele Arcangelo

A seguito dello scandalo a sfondo sessuale coinvolgente diversi membri dell'episcopato e del clero, Papa Francesco ha chiesto ai fedeli di tutto il mondo di recitare quotidianamente per tutto il mese di ottobre il Santo Rosario alla Beata Vergine Maria - unitamente al digiuno e alla penitenza come già richiesto nella "Lettera al Popolo di Dio" del 20 agosto 2018 - per la protezione della Chiesa da Satana, il "Grande Accusatore", concludendolo con l'antica preghiera "Sub Tuum Praesidium" dedicata alla Vergine e con la preghiera a San Michele Arcangelo. Inoltre diversi vescovi nel mondo hanno chiesto la reintroduzione della preghiera a San Michele alla fine di ogni messa, in particolare:

Stati Uniti

·                    Arcidiocesi di PortlandOregon (Mons. Alexander K. Sample)
·                    Arcidiocesi di Kansas CityKansas (Mons. Joseph Fred Naumann)
·                    Arcidiocesi di HartfordConnecticut (Mons. Leonard P. Blair)
·                    Diocesi di PittsburghPennsylvania (Mons. David A. Zubik)
·                    Diocesi di AllentownPennsylvania (Mons. Alfred Andrew Schlert)
·                    Diocesi di SpringfieldIllinois (Mons. Thomas J. J. Paprocki)
·                    Diocesi di MadisonWisconsin (Mons. Robert C. Morlino)
·                    Diocesi di BridegeportConnecticut (Mons. Frank Jospeh Caggiano)
·                    Diocesi di KnoxvilleTennessee (Mons. Richard Stika)
·                    Diocesi di OrangeCalifornia (Mons. Kevin W. Vann)
·                    Diocesi di ToledoOhio (Mons. Daniel E. Thomas)
·                    Diocesi di GallupNew Mexico (Mons. James S. Wall)


Il demonio fa tutto per distrarci e toglierci il gusto della preghiera. Ci salveremo o ci danneremo insieme.
Pertanto, Padre, bisogna dire alle persone che non devono attendere dal Papa un richiamo alla penitenza e alla preghiera, né da parte dei vescovi, né dai parroci, né dai superiori in generale. È tempo che ciascuno, di sua iniziativa, compia opere sante e riformi la sua vita secondo i richiami della Madonna!”  (Suor Lucia di Fatima  al Reverendo Padre Agostino Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Francesco e Giacinta di Fatima, 22 maggio 1958)

Perché,  senza attendere la richiesta del Vescovo della nostra diocesi  o del parroco,  noi fedeli  non recitiamo  tutti i giorni e   al termine della Messa    la preghiera a San Michele Arcangelo?


Nelle Preci Leonine

In nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.
Sancte Míchaël Archángele,
defénde nos in praélio;
contra nequítiam et insídias diaboli esto præsídium.
Imperet illi Deus,
súpplices deprecámur: tuque,
Prínceps milítiæ cæléstis,

            Sátanam aliósque spíritus malígnos,

qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo,
divína virtúte in inférnum detrúde.

            Amen.




Raffaello SanzioSan Michele Arcangelo, 1518, Parigi, Louvre.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta;
sii nostro aiuto contro la cattiveria e le insidie del demonio.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui,
supplichevoli ti preghiamo:
tu, che sei il Principe della milizia celeste,
con la forza divina rinchiudi nell'inferno Satana
e gli altri spiriti maligni
che girano il mondo
per portare le anime alla dannazione.
Amen.

giovedì 21 novembre 2019

La Provincia di Potenza è affidata alla Madonna di Fatima.

La Madonna pellegrina di Fatima, tra l’aprile e il settembre 1959, attraversò le 92 province italiane

Il presidente Vincenzo Verrastro, il 12 agosto 1959,  affida la Provincia di Potenza alla Madonna di Fatima


Del tempo e dell'eterno: pagine di diario di Vincenzo Verrastro a cura di Valeria Verrastro. Galatina, 2008



























Santuario di Monte Grisa
Loc. Contovello, 455,Trieste

In un momento tragico della storia di Trieste, precisamente il 30 aprile 1945 alle ore 19.45, il Vescovo della città, Monsignor Antonio Santin, fece questo voto alla Madonna: “Se con la protezione della Madonna, Trieste sarà salva, farò ogni sforzo perché sia eretta una Chiesa in suo onore”.
Nel 1948, Mons. Strazzacappa, su un numero della rivista “Settimana del Clero” auspicò e scrisse: “A conclusione (di un programma proposto per riaccendere in tutta Italia la devozione alla Madonna facendo conoscere il messaggio di Fatima) sarà bello erigere a Trieste un Tempio in onore della Madonna”.
Passarono gli anni ed esattamente dieci anni dopo, nel 1958, durante una riunione della Conferenza episcopale italiana tenutasi a Roma, venne preso in seria considerazione l’auspicio del Sommo Pontefice Pio XII, che invitava i Vescovi italiani, come già in altre Nazioni era stato fatto, a consacrare l’Italia al Cuore Immacolato di Maria. Si stabilì perciò di preparare la popolazione a questo evento, facendo passare la statua della Madonna di Fatima per i 92 capoluoghi di provincia del nostro Paese, pellegrinaggio che iniziando dalla Sicilia avrebbe dovuto concludersi a Trieste. Affinché l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria fosse riconosciuto come un evento storico di straordinaria importanza per la Nazione italiana, fu accolta questa proposta espressa con grande entusiasmo dal Cardinale di Bologna, Giacomo Lercaro: “L’itinerario  mariano si concluderà a Trieste con una cerimonia che riuscirà cara al cuore di ogni italiano: la posa della prima pietra di un Tempio dedicato a Maria Regina d’Italia, in ricordo della Consacrazione e quale atto di riconoscenza della Patria preservata dalla tirannide del comunismo ateo. Trieste manca di un vero e grande Santuario mariano: è quanto mai bello che l’Italia glielo offra in questa occasione! Dalle colline di Trieste la Vergine guarderà e benedirà tutta l’Italia”.
Il voto del Vescovo Santin diventa improvvisamente e miracolosamente realtà!
Successivamente, in un’udienza privata, poco prima della festa del Corpus Domini del 1959, il Vescovo di Trieste espose l’iniziativa al Santo Padre, Giovanni XXIII che l’approvò con viva soddisfazione ed in quell’occasione espresse il desiderio che il Tempio venisse dedicato a “Maria Madre e Regina”.
Nell’omelia del Corpus Domini il Vescovo comunicò la decisione della costruzione del Santuario mariano, alla città di Trieste, indicando anche il luogo in cui sarebbe sorto il Santuario.
La Madonna pellegrina di Fatima attraversò le 92 città italiane tra l’aprile e il settembre 1959: l’organizzazione fu affidata al Collegamento Mariano Nazionale che costituì un comitato affidandone la segreteria a Monsignor Strazzacappa. Questo pellegrinaggio straordinario fu giustamente chiamato “La più grande missione fatta in Italia”. Esso culminò, com’era d’altronde negli intenti della Conferenza Episcopale Italiana, con la Consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria, il 13 settembre 1959, a conclusione del Congresso Eucaristico Nazionale di Catania.
Monsignor Antonio Santin, ricevendo in consegna la statua della Madonna di Fatima il 17 settembre 1959, ricordava il suo voto fatto alla Vergine Maria ed esprimeva questa preghiera: “Resta con noi Maria”.     Due giorni dopo, sabato 19 settembre, sul Monte Grisa veniva finalmente posta la prima pietra del grande Tempio. La cerimonia di benedizione era presieduta dal Cardinal Lercaro assistito dal Patriarca di Venezia e Presidente della C.E.I., Cardinal Urbani, e dai Vescovi di Trieste, di Catania e di tutta la Regione Triveneta. Il Santo Padre Giovanni XXIII si rese presente con un memorabile radiomessaggio.
Il Santuario doveva dunque ricordare non solo la grazia ricevuta dalla città dopo il voto pronunciato dal Vescovo, ma anche la Consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria: “Ecco la duplice origine -spiegava il Vescovo di Trieste- e il duplice significato del Tempio dedicato a Maria, Madre e Regina, che si innalza sulla nostra città e incombe sul mare”.
Erano i  tempi della “guerra fredda” ed il Santuario situato proprio ai confini dell’Europa comunista, sarebbe diventato così un simbolo e un’implorazione all’unione fra i popoli, in particolare fra l’Occidente e l’Oriente.
Il 20 settembre, la Madonna pellegrina, ritornava nella Cappellina di Fatima.
Al Vescovo Santin, nel frattempo, erano giunte richieste perché l’Immagine della Madonna di Fatima davanti alla quale si era commossa tutta l’Italia, rimanesse a Trieste. A questo desiderio venne incontro il Vescovo di Leiria, Monsignor Joao Pereira Venancio, sotto la cui giurisdizione si trova il Santuario di Fatima. Egli fece eseguire dallo scultore Alberto Barlusa di Braga, lo stesso che aveva modellato la statua della prima Madonna Pellegrina di Fatima che aveva visitato tutte le città italiane, una copia identica e volle portarla personalmente dal Portogallo a Trieste per destinarla al nuovo Tempio. La statua arrivò a Napoli da Lisbona a bordo del Translatlantico “Giulio Cesare”, custodita nella Cappella di bordo, e da Napoli a Trieste con la Motonave “Saturnia”.
Arrivò a Trieste alle ore 17.00 del 7 giugno 1960 accolta dal suono a distesa delle campane di San Giusto e delle Chiese di tutta la città e, trasportata processionalmente nella Chiesa di San Giusto, vi rimase per quasi 6 anni, fino a costruzione ultimata del Santuario.
La data della consacrazione del Santuario fu stabilita per la Domenica 22 maggio 1966: l’Immagine della Madonna era giunta al Tempio in processione fin dalla sera precedente.
Il Santuario fu consacrato con rito liturgico solenne, dal Patriarca di Venezia Cardinal Giovanni Urbani alla presenza di due Cardinale: Il Cardinale Ildebrando Antoniutti, Prefetto della Congregazione dei Religiosi ed il Cardinale Arcadio Larraona, Prefetto della Congregazione dei Riti, cui fecero corona altri 20 Vescovi della Regione Triveneta e di altre Diocesi Italiane.
Nella stessa occasione fu consacrato l’Altare maggiore dal Cardinal Ildebrando Antoniutti, l’Altare del Santissimo Sacramento da Monsignor Raffaele Radossi, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, e l’Altare della Madonna di Fatima da Monsignor Antonio Santin. Al termine della funzione comparve, sui teleschermi installati nella Chiesa, il volto del Santo Padre, Paolo VI  che volle ricordare l’evento straordinario della Consacrazione della Nazione italiana al Cuore Immacolato di Maria, compiuta dai Vescovi italiani a Catania, il 13 settembre 1959.
Il primo Maggio 1992 Sua Santità Giovanni Paolo II, oggi venerato come Santo, visita il Santuario.
Il Papa offre al popolo uno splendido discorso, una preghiera alla Beata Vergine Maria che resterà come ricordo indelebile della sua visita e una preziosa corona del rosario che Egli stesso pone tra le mani della Vergine Maria.
Il Santuario di Monte Grisa, volendo essere fedele alla storia della sua origine, ripropone ciò che è centrale nel Messaggio di Fatima dove la Madonna ha mostrato il Suo Cuore Immacolato circondato di spine a causa dei peccati degli uomini ed ha assicurato che il Suo Cuore Immacolato trionferà sul male del mondo. Il Carisma di Fatima è il “Cuore Immacolato di Maria” che chiede riparazione per i peccati: questo Santuario è sorto soprattutto per ricordare l’avvenimento eccezionale della Consacrazione della Nazione Italiana al Cuore Immacolato di Maria, fatta il 13 settembre 1959, da tutti i Vescovi italiani riuniti a Catania per il Congresso Eucaristico Nazionale!
Il compito di questo Santuario sarà dunque quello di diffondere e irraggiare la spiritualità del “Cuore Immacolato di Maria”. La Madonna, sempre a Fatima, ha anche rivelato che Dio, per salvare le anime dei peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato ed ha esortato tutti gli uomini a non temere le prove della vita, perché il Suo Cuore Immacolato sarà il rifugio e il cammino che ci condurrà a Dio: ecco le motivazioni per cui, in questo Santuario, viene proposta la consacrazione e la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
Il Santuario di Monte Grisa dal 1° settembre 2014 è stato affidato all’Istituto dei “Servi del Cuore Immacolato di Maria” il cui Carisma, ha origine dal Messaggio che la Madonna da Fatima ha dato a tutto il mondo per la salvezza dell’umanità.
Fonte: http://www.montegrisa.org/origini-del-tempio

IL PRESIDENTE DELLA  REPUBBLICA GIOVANNI GRONCHI

Nella storia religiosa d’Italia, la devozione a Maria occupa un posto di notevole rilievo. Il protestante E. Quinet nel 1848 chiamò la Vergine «la dolce Castellana di cui l’Italia tutta è innamorata». «L’Italia si chiama Maria», affermerà G. Imbrighi nel 1956. E la consacrazione del 1959 voleva riconoscere l’autorità della Vergine, madre e regina dell’Italia e degli italiani. Il presidente della Repubblica del tempo, G. Gronchi, in una lettera autografa al card. G. Lercaro, rilevava: l’atto di consacrazione alla Madonna e gli altri onori a lei tributati interpretano «i sentimenti della enorme maggioranza del nostro popolo».

Fonte: https://blog.libero.it/Rober5/7144431.html?ssonc=341254362



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martedì 19 novembre 2019

Mosca. Piazza Rossa allagata. 1908


CONCORRENZA   A   VENEZIA


Mosca. Piazza Rossa allagata. 1908



На лодке по Красной Площади. Самое большое наводнение за всю историю Москвы. Апрель 1908 г.


In barca sulla Piazza Rossa. La più grande alluvione della storia di Mosca. Aprile 1908



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lunedì 18 novembre 2019

L'idolo Pachamama è l'abominio della desolazione dei nostri giorni?

Pachamama (anche Pacha Mama o Mama Pacha) significa in lingua quechua Madre terra. Si tratta di una divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l'altipiano andino, quali gli Aymara e i Quechua. È la dea della terra, dell'agricoltura e della fertilità.


Representazione di Pachamama nella cosmologia secondo Juan de Santa Cruz Pachacuti Yamqui Salcamayhua (1613), sulla base di un'immagine nel Tempio del Sole Qurikancha a Cusco.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pachamama


































Abominazione della desolazione Locuzione (che traduce il greco τὸ βδέλυγμα τῆς ἐρημώσεως «lo sconcio della devastazione», usato nella traduzione biblica dei Settanta per rendere l’ebraico shiqqūṣ «orrore, sconcio», uno dei termini peggiorativi adoperati per indicare le false divinità) con la quale nell’Antico Testamento è definito il culto idolatrico di Giove Uranio, al quale nel 168 a.C. Antioco IV eresse nel tempio di Gerusalemme un altare, rimosso quattro anni dopo. La frase si ritrova nella profezia di Gesù della cosiddetta Apocalisse sinottica (Matteo 24, 15; Marco 13, 14), dove assume un senso escatologico.
www.treccani.it/…/abominazione-de…

Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda -, allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. Pregate perché la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato. Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto.

Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.


Matteo 24,15-28

 San Girolamo tra le varie interpretazioni dice che dell’abominio della desolazione profetizzato da Gesù “può essere inteso dell’immagine di Cesare, che Pilato pose nel tempio, o della statua equestre di Adriano che è rimasta fino a oggi dove si trovava il santo dei santi. Infatti secondo l’Antico Testamento l’abominazione indica un idolo, e quindi si aggiunge della desolazione poiché l’idolo era stato posto nel tempio desolato e deserto” (Commento a Matteo, 24,15).




Pachamama è l'abominazione della devastazione dei nostri giorni?

I fatti sono riassunti nella “Protesta di cento studiosi contro i recenti atti sacrileghi di Papa Francesco” leggibile qui di seguito:
Protesta di cento studiosi contro i recenti atti sacrileghi di Papa Francesco
1) Il 4 ottobre Papa Francesco ha partecipato ad un atto di adorazione idolatrica della dea pagana Pachamama.
2) Ha permesso che questo culto avesse luogo nei Giardini Vaticani, profanando così la vicinanza delle tombe dei martiri e della chiesa dell’Apostolo Pietro.
Ha partecipato a questo atto di adorazione idolatrica benedicendo un’immagine lignea della Pachamama.
3) Il 7 ottobre, l’idolo della Pachamama è stato posto di fronte all’altare maggiore di San Pietro e poi portato in processione nella Sala del Sinodo. Papa Francesco ha recitato preghiere durante una cerimonia che ha coinvolto questa immagine e poi si è unito a questa processione..
4) Quando le immagini in legno di questa divinità pagana sono state rimosse dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina, dove erano state collocate sacrilegamente, e gettate nel Tevere da alcuni cattolici oltraggiati da questa profanazione della chiesa, Papa Francesco, il 25 ottobre, si è scusato per la loro rimozione, e una nuova immagine di legno della Pachamama è stata restituita alla chiesa. In tal modo è incominciata un’ulteriore profanazione.
5) Il 27 ottobre, nella Messa conclusiva del Sinodo, ha ricevuto una ciotola usata nel culto idolatrico della Pachamama e l’ha collocata sull’altare.

L'unica differenza tra questi atti è che gli atti d'idolatria nel luogo santo - l'abominio della desolazione sull'ala del tempio -  dell'Antichità furono compiuti dai nemici d'Israele. La profanazione attuale da quelli che dovrebbero essere gli amici e difensori  della Chiesa.




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lunedì 11 novembre 2019

MEDAGLIA MIRACOLOSA

MEDAGLIA MIRACOLOSA

La Medaglia Miracolosa è un segno dell'amore di Gesù e di Maria per noi;  è la Medaglia della Madonna per eccellenza, perché è l’unica da Lei ideata e descritta da Maria stessa nel 1830 a Santa Caterina Labourè (1806-1876) a Parigi, in Rue du  Bac.
 La Medaglia Miracolosa è stata donata dalla Madonna all’umanità come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie.
 “... tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; specialmente portandola al collo. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”.

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mercoledì 6 novembre 2019

La preghiera annulla il tempo




 -Padre, quando preghiamo, siamo nell'eterno presente di DIO.- Risposta del Padre Maria: Vero. Che bella espressione, e che dolce grazia che Dio mi ricorda ciò attraverso di te. Grazie. Quando chiudiamo gli occhi e passiamo in preghiera, ci ritroviamo nell'eterno Presente di Dio.... È così che, quando preghiamo, ci trasportiamo nel passato, nel presente o nel futuro, cioè che la nostra preghiera si ritrova anche 3000 anni fa, per consolare donne picchiate o strangolate, o poveri schiavi senza speranza, o soldati agonizzanti sui campi di battaglie vane e per nulla, o ottenere la grazia della salvezza eterna (mediante il battesimo di desiderio o di sangue: - mio Dio, come posso conoscerVi, io desidero appartenere alla vera Religione che avete rivelata o che rivelerete... e così morire implicitamente cattolici...) a piccole giapponesine all'epoca come ci fossimo. Che fantastico!Una vera macchina a risalire il tempo. Possiamo così girare in tutte le epoche e nei 5 continenti.... E anche passare in questo mondo e nell'altro, andare in Paradiso, in purgatorio, nel limbo dei piccoli morti senza battesimo... Per questo che Santa Teresa d'Avila dice che "se sapessimo cosa accade quando preghiamo, pregheremmo di continuo".Vedi, piccola, quanti miracoli hai fatto con una sola frase che mi hai scritto. Sei stupenda: rimani sempre piccola, umile, e gioiosa nelle piccole o grandi persecuzioni quotidiane. E offrire per i milliardi di anime nel passato presente futuro, e nei 180 paesi del pianeta.Insegna questo intorno a te. 





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domenica 3 novembre 2019

Cosa accadrebbe ad un papa che distruggesse il celibato sacerdotale. La Madonna a santa Brigida

La Madonna a Santa Brigida: "Ecco cosa succederebbe ad un papa che distruggesse il celibato sacerdotale"


Chapter 10 Virgo Maria loquens domine Birgitte dicit, quod nullo modo est voluntas Dei, quod clerici vxores habeant nec contaminentur vicio carnis, prohibens, quod nullus papa hoc matrimonium clericorum permittat fieri nec statui in ecclesia Dei.

16 Hoc eciam scias, quod, si aliquis papa concesserit  sacerdotibus licenciam  contrahendi matrimonium carnale, ipse a Deo tali sentencia spiritualiter condempnabitur sicut ille homo,  qui tam grauiter deliquisset, quod secundum iusticiam iuris deberent corporaliter  erui oculi  eius et abscidi lingua cum labiis et nasus cum auribus, amputari quoque eius manus et  pedes, 17 ac eciam quod totus eius corporis sanguis deberet effundi et totaliter frigefieri, et insuper  quod deberet totum illud exsangue corpus ad deuorandum proici canibus et aliis bestiis  feris. 18 Similiter vere fieret spiritualiter illi pape, qui talem licenciam contrahendi matrimonium concederet sacerdotibus contra prefatam preordinacionem et voluntatem Dei. 19 Nam idem papa visu et auditu spirituali, verbis eciam et operibus spiritualibus totaliter  priuaretur a Deo et  tota sua spiritualis sapiencia omnino frigesceret, et insuper post mortem  suam anima eius proiceretur in inferno perpetuo crucianda, vt ibidem fieret cibus demonum  eternaliter sine fine. 20 Ymmo eciam si sanctus Gregorius papa hoc statuisset, numquam in  predicta sentencia misericordiam optinuisset a Deo, nisi ante mortem suam humiliter  reuocasset.”

LA BEATA VERGINE MARIA A SANTA BRIGIDA

«Cose simili accadrebbero realmente, in modo spirituale, a quel papa che infrangesse questo comando e la volontà di Dio, concedendo ai sacerdoti di contrarre matrimonio. Perché  se un Papa si mostrasse incline ad autorizzare il matrimonio dei sacerdoti, trarrebbe un giudizio terribile; Dio lo colpirebbe con cecità spirituale e sordità; non potrebbe dire altro, né fare né gustare dell’ordine soprannaturale; e inoltre, dopo la sua morte, la sua anima sarebbe gettata nelle profondità dell’inferno, per rimanervi eternamente in preda dei demoni. Sì, anche se il Santo Papa Gregorio avesse stabilito questa legge, non avrebbe mai ottenuto misericordia davanti a Dio, se non l'avesse umilmente ritirata prima di morire».

Santa Brigida di Svezia, "Rivelazioni", VII, 10.

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Preghiamo per le anime del Purgatorio








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sabato 2 novembre 2019

S. Geltrude: La preghiera libera una moltitudine di anime dal Purgatorio

RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE 


La SS. Comunione solleva le Anime del Purgatorio.  

 Un giorno, mentre Geltrude stava per comunicarsi, provò un bisogno immenso di sprofondarsi nell'abisso della sua miseria, e di nascondervisi totalmente per onorare l'ineffabile accondiscendenza del Signore che ciba i suoi eletti col suo Corpo e li inebria con il suo Sangue. Ella comprese allora il sublime annientamento del Figlio di Dio, quando discese nel limbo per liberare le anime che ivi stavano prigioniere. Mentre si sforzava di unirsi a quell'ineffabile umiliazione, si trovò come immersa negli abissi del Purgatorio. Là, rinnovando i suoi sentimenti, comprese le parole che le diceva Gesù: « Con la S. Comunione ti attirerò a me in tal modo che tu trascinerai tutte le anime, a cui giungerà l'incomparabile profumo dei santi desideri che sfuggono così copiosamente da te». Dopo d'aver accolto tale promessa Ella s'avvicinò alla mensa angelica, pregando il Signore di liberare tante anime del Purgatorio, quante erano le molecole dell'Ostia che aveva in bocca. E il Signore rispose: «Per farti capire che le mie misericordie sorpassano tutte le mie opere e che nessuna creatura può misurare l'abisso della mia bontà, ti assicuro che, per i meriti del Sacramento di vita, sono disposto ad accordarti molto di più di quanto hai chiesto».
(Rivelazioni. Libro terzo, capitolo 18., par. 17.)


La  preghiera libera una moltitudine di anime dal Purgatorio

 Nostro Signore disse a Santa Geltrude la Grande che la  preghiera libera una moltitudine di anime dal Purgatorio ogni volta che venga detta con amore.
  Preghiera consigliata: «Eterno Padre, io Ti offro nella Divina Volontà il Preziosissimo Sangue del Tuo Divin Figlio, Gesù, in unione con le Messe celebrate in tutto il mondo, oggi, per tutte le Anime sante del Purgatorio per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, quelli della mia casa e dentro la mia famiglia. Amen»
(Rivelazioni. Libro quarto, capitolo 27.)   

DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981 
 13 ottobre 1962: In tale raccoglimento, un leggero sospiro della Beata Vergine, come un alito etereo, ha sorpreso la mia anima: " Figliola mia, la tua compassione per le povere anime ha tanto commosso il Mio Cuore materno. Ti concedo la grazia chiesta ... Ogni qual volta, facendo riferimento alla Mia Fiamma d'Amore, direte in mio onore tre  " Ave Maria ", sarà liberata un'anima dal purgatorio e durante il mese dei morti (novembre) con una sola Ave Maria, si libereranno dieci anime dal purgatorio”.
Card. Peter Erdö:  imprimatur, Budapest, 6 giugno 2009.

    - "Irradia, o Maria, su tutta l'umanità la luce di Grazia della Tua Fiamma d'Amore adesso e nell'ora della nostra morte. Amen". 

Nihil obstat Sede vescovile Szekésfehérvar – Ungheria: Nr. 1404 /
26.09.1978 


 L’INDULTO DEL MIO AMORE INFINITO
L’amore è per se stesso la indulgenza totale che annulla la moltitudine dei peccati. Anche se senza nessuna autorità fosse stata applicata un’indulgenza, PER L’ANIMA CHE PER AMORE CERCA DI ACQUISTARLA È SERBATO E APPLICATO L’INDULTO DEL MIO AMORE INFINITO, che la libererà da ogni ombra di spirituale morte per vivere e vedere la Luce. [Gesù a  Maria Valtorta. Quaderni - 4 agosto 1944]








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