Desiderio di Gesù che si conosca ilDivino Volere operante nella creatura.
(1) Continuando a far copiare dai miei scritti ciò che Gesù mi
aveva detto sulle virtù, vi
sentivo tale ripugnanza da sentirmi
morire e dicevo tra me: “Agli altri si fa l’inventario
delle cose dopo la loro morte; a me
sola mi tocca la dura sorte di farlo io stessa mentre
sono viva. Ah! Signore, dammi la
forza per farne il sacrificio”. Poi si è giunto che il
confessore mi ha fatto sentire il
modo come deve tenersi quando li faranno uscire fuori.
Oh! Dio, che pena! mi sentivo
amareggiata fin nelle midolla delle ossa; onde il
benedetto Gesù nel venire, vedendomi
così amareggiata mi ha detto:
(2) “Figlia mia, che hai? Perché tanto ti affliggi? E’ la mia
gloria, il mio onore che lo
richiede, e tu dovresti esserne
contenta. Credi che sono le creature che ciò vogliono,
che fanno e che ti comandano? No,
no, sono Io che travolgo tutto, che li spingo, che li
illumino, e molte volte non sono
ascoltato, altrimenti si darebbero più premura ed
avrebbero più interesse, ed Io sono
costretto a spingerli più forte per fare che il mio
Volere si compia. Tu vorresti
aspettare dopo la tua morte, ed il mio Volere non vuole
aspettare, e poi, è vero che tu ne
hai il connesso, l’innesto con la mia Volontà, ma qui si
tratta non di te, ma di Me; si
tratta di far conoscere gli effetti, i pregi, il valore che
contiene il mio Volere operante
nella creatura quando essa vive in Esso. E poi, se non
vuoi interessarti tu, che conosci
quanto mi sta a cuore e come ardentemente anelo che
gli effetti del mio Volere siano
conosciuti, e da cui mi verrà la completa gloria della
Creazione ed il compimento della
stessa Redenzione; oh! quanti effetti sono ancora
sospesi, tanto della Creazione come
della Redenzione perché il mio Volere non è
conosciuto, e non tiene il suo vero
regno nella creatura, e non regnando, la volontà
umana resta sempre schiava di sé
stessa, onde credi tu che s’interesseranno gli altri
dopo la tua morte? Oh! quante cose
sepolte vi sono che ho manifestato alle anime, per
mancanza di chi s’interessi delle
opere mie! Ma se ho tollerato le altre, questa della mia
Volontà non la tollero, darò tanta
grazia a chi si metterà all’opera, da non potermi
resistere, ma la parte più
interessante ed essenziale la voglio da te”.
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Libro di Cielo
“Il Regno della mia
Divina Volontà in mezzo alle creature. Il richiamo delle
creature nell’ordine, al
suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”.
Serva di Dio Luisa Piccarreta (Vol. 14, Settembre 15, 1922)
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