La pace sia con te

lunedì 22 aprile 2019

IN HOC SIGNO VINCES [versione secondo Bergoglio]

Sotto  Questo Segno vincerai 

In hoc signo vinces [visione dell'imperatore Costantino secondo Bergoglio]








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giovedì 11 aprile 2019

LETTERE DA ALCATRAZ. Prassi pastorale cambiata

L E T T E R E   D A   A L C A T R A Z
sulla crisi attuale della Chiesa Cattolica
(14)
Una preghiera diretta al Signore

Introduzione
Carissimi/e,
dopo essermi rivolto in precedenza alle diverse categorie di persone che avrebbero potuto interessarsi a queste mie riflessioni (Superiori ecclesiastici, Ministri sacri, Fedeli laici), e dopo aver già ricordato che, insieme a una doverosa resistenza, la cosa più utile da fare è ricorrere alla preghiera (cf. Lettera 10), consentitemi questa volta di rivolgermi direttamente al Signore, in una sorta di orazione a voce alta dal più profondo del cuore.
Il modo astuto e ingannevole
Signore Gesù, perdonami se ardisco parlarti direttamente e pubblicamente, però lo faccio per necessità e con fiducia: per necessità, perché ormai mi sento stracolmo di pena e di preoccupazione; con fiducia, perché mi riecheggiano sempre le tue parole divine: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11,9).
Ti dico subito che la cosa che più mi sconvolge e addolora è vedere il modo con cui si sta consumando nella tua Chiesa la cosiddetta “grande apostasia”, cioè il grande rinnegamento della fede cattolica: e il modo è appunto l’astuzia e l’inganno. Perché, se le cose venissero dette e fatte con chiarezza, allora ci sarebbe per tutti la possibilità di capire e prendere posizione; ma se lo stravolgimento avviene in maniera subdola, gettando fumo negli occhi, ecco che la stragrande maggioranza delle persone non se ne rende conto, e diventa come un gregge ignaro che viene attirato da un falso pastore e va a finire in un burrone.
Alcuni esempi concreti
Considera per esempio l’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”. Se Papa Bergoglio avesse risposto ai famosi “dubia”, ognuno – specie i Vescovi e i Preti – avrebbero potuto capire e valutare; e invece no, egli non ha risposto, e ha continuato a nascondersi dietro a slogan accattivanti, come «accompagnare, discernere e integrare la fragilità». E così, quelli che hanno voluto si sono sentiti autorizzati ad ammettere alla Comunione anche i conviventi e i divorziati risposati civilmente. Vedi, Signore? La dottrina non l’hanno ancora toccata, ma già hanno rimosso “il peccato di adulterio” e hanno rivoluzionato la prassi pastorale.
Considera inoltre il problema dei rapporti omosessuali. Il Catechismo di San Pio X insegnava che essi «gridano vendetta al cospetto di Dio»; il Catechismo attuale dichiara che essi «sono intrinsecamente disordinati»; e la Congregazione per la Dottrina della Fede, nella “Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali” dell’ottobre 1986, tra le altre cose, metteva in guardia contro «la calcolata ambiguità» di quei gruppi che si qualificavano come «(omosessuali) cattolici», senza però accettare il vero insegnamento cattolico al riguardo.
Adesso invece Papa Bergoglio: confessa al mondo intero di non sentirsi più autorizzato a giudicare un gay; si avvale ufficialmente della collaborazione del gesuita americano Padre James Martin, paladino dichiarato della causa omosessuale; tenta in ogni modo di inserire nel Sinodo dei Giovani del 2018 la sigla “Lgbt”, del tutto estranea all’antropologia cattolica; evita scrupolosamente di collegare, fosse pure remotamente, il fenomeno degli abusi sessuali del Clero con quello della sodomia; riceve pubblicamente gruppi di “Cattolici Lgbt” (guidati – manco a dirlo – da qualche gesuita) e si fa fotografare insieme con loro.
 Signore, anche qui la stessa strategia: la dottrina non l’hanno ancora cambiata, ma già hanno cancellato “il peccato di sodomia” e hanno invertito la prassi pastorale. Poggiando poi su frasi ufficiose o gesti ambigui del “Papa rivoluzionario”, essi stanno compiendo abusi di ogni tipo a livello sia teorico che pratico, senza che nessuno richiami e corregga.
La mia umile richiesta
Questa situazione, Signore, non può durare, proprio perché è basata sull’ambiguità e sull’imbroglio. Se c’è qualche Vescovo o Prete o Religioso o Laico che vuole aggregarsi alla “Nuova Chiesa”, che lo faccia pure; ma che lo faccia rendendosi conto del tradimento che sta compiendo! Altrimenti come puoi considerare tali persone responsabili dei propri atti?
Una volta, quando vedevo manifestazioni di giubilo nei confronti del tuo Vicario, ne gioivo profondamente; adesso invece, quando si riferiscono al Papa argentino, mi creano un forte disagio, perché percepisco la grave strumentalizzazione che si sta consumando all’insaputa e ai danni della buona fede di molti figli devoti della Chiesa Cattolica.
Pertanto, Signore, io ti chiedo una cosa sola: che cada al più presto questa maschera di buonismo e di profetismo che copre il suo volto, e si manifesti la sua vera identità e le sue vere intenzioni, in modo che tutti abbiano la possibilità di capire, valutare e decidere.
Per il tuo onore e la tua gloria
Te lo chiedo, Signore, non per meriti o interessi di carattere personale, ma per motivazioni e finalità molto più alte e sublimi, che non hanno certo bisogno di spiegazioni.
Te lo chiedo per l’onore e la gloria del Padre tuo Celeste; te lo chiedo per l’onore e la gloria del tuo Nome Santissimo; te lo chiedo per l’onore e la gloria della tua Santa Chiesa, fiaccola di verità e strumento di salvezza al cospetto del mondo intero; te lo chiedo per il bene temporale ed eterno delle anime che tu hai redento con il tuo Preziosissimo Sangue!
Sappi, Signore, che da qualche parte nel mondo ci sono dei soggetti che, dopo aver pianificato da tempo il loro attacco, ora si stanno rallegrando per l’opera di demolizione che è in atto. Come è possibile che li lasci prosperare e non umili invece il loro progetto superbo, tu che – quando è stato necessario – hai ripulito il Tempio di Dio con la forza del tuo zelo?
Conclusione
Per me, invece, non ho molto da domandarti: ti chiedo soltanto di aiutarmi a trovare la giusta misura nei confronti di alcuni personaggi piuttosto invadenti e prepotenti i quali, salvo sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbero ormai arrivare anch’essi al capolinea. Invia su di loro e su tutti noi, Signore, la tua benedizione onnipotente e misericordiosa. Amen.
Padre Gabriele Rossi, FAM

Da Alcatraz, marzo 2019



Il Papa eretico: lacuna giuridica

L E T T E R E   D A   A L C A T R A Z
sulla crisi attuale della Chiesa Cattolica
(3)
Il ruolo correttivo dei Cardinali

Introduzione
Carissimi/e,
nell’intento di aiutare qualche benevolo lettore a orientarsi un po’ meglio nel grande marasma che si è venuto a creare nella Chiesa a tutti i livelli, completiamo il discorso sul ruolo specifico dei Cardinali, già avviato nel precedente intervento (cf. Lettera 2).
Il Collegio Cardinalizio
            Tutti sanno (o almeno dovrebbero sapere) che i Cardinali vengono designati liberamente dal Papa, scegliendoli tra i Vescovi del mondo, o almeno tra i Sacerdoti (nel qual caso, debbono essere subito consacrati Vescovi); e che il loro compito principale è quello di eleggere il nuovo Papa, quando la Sede pontificia si è resa vacante, riunendosi in Conclave.
            Tutti sanno inoltre (o almeno dovrebbero sapere) che i Cardinali sono tenuti a collaborare con il Papa nella cura quotidiana della Chiesa universale: o come singoli; oppure in maniera collegiale, quando vengono appositamente convocati in Concistoro.
Ma forse non tutti sanno che i Cardinali sono tenuti anche a moderare e correggere il Papa, nel caso che questi dovesse incorrere in qualche errore, specie a livello di magistero. E ciò può avvenire per limiti oggettivi di conoscenze personali, oppure per resistenze interiori alle mozioni dello Spirito Santo e ai suggerimenti dei suoi migliori collaboratori.
Come è già avvenuto per Simon Pietro (cf. Mc 8,33; Gal 2,11), anche un Papa può sbagliare (specie a livello di opinioni personali), e può sbagliare fino all’eresia.
Il Papa eretico
Gli esperti di Diritto Canonico insegnano che una delle quattro cause per le quali un Papa cessa dal suo incarico è appunto l’eresia (le altre sono: la rinuncia, l’infermità mentale e la morte). E ciò accade perché, in caso di eresia (o apostasia o scisma), scatta la scomunica automatica che è già prevista dal Codice di Diritto Canonico (cf. can. 1364, § 1). E nella Chiesa, la scomunica mette fuori gioco chiunque, anche un Sommo Pontefice.
Soltanto che tale eresia (o apostasia o scisma), oltre che notoria, deve anche essere dichiarata ufficialmente da qualcuno, altrimenti la scomunica prevista non sortisce nessun effetto. E come abbiamo già detto in precedenza, questo compito spinoso non può essere svolto dal singolo Vescovo, o Prete, o Laico, ma spetta unicamente ai Cardinali, proprio in forza della funzione di moderazione e correzione verso il Papa, che è loro propria.
Ciò che invece non è stabilito con precisione dalle norme canoniche è il numero esatto di Cardinali necessari per una simile operazione. E in rapporto all’aspra polemica che si sta sviluppando a tutti i livelli della Chiesa nei confronti del magistero sempre più sconcertante di Papa Bergoglio, questa lacuna giuridica potrebbe creare dei problemi molto seri.
La polemica attuale
Tutta la precedente spiegazione serve per dire che, al punto in cui siamo arrivati, solamente i Cardinali potrebbero fare qualcosa di significativo per tentare di arginare la deriva neo-marxista, neo-protestante e neo-modernista dell’attuale magistero pontificio.
E infatti una delle primissime preoccupazioni di Papa Bergoglio è stata precisamente quella di plasmare sempre più il Collegio Cardinalizio “a propria immagine e somiglianza”, scegliendo i candidati – a volte anche discutibili – con criteri completamente soggettivi.
Ma ciò nonostante ancora permane un buon numero di Cardinali creati da Benedetto XVI, alcuni dei quali hanno già alzato la propria voce in diverse occasioni a difesa della Verità tutta intera, come è avvenuto per esempio nel 2016 con la presentazione dei “dubia”.
A tal proposito bisogna osservare che, senza nulla togliere alle altre prese di posizione che si sono succedute per denunciare errori latenti e palesi del magistero di Papa Bergoglio (alcune delle quali sostenute da zelanti Pastori d’anime e prestigiosi Professori di teologia), l’iniziativa dei quattro Cardinali dei cinque “dubia” è sicuramente quella che ha avuto maggiore rilevanza ecclesiale e risonanza mediatica, in ordine alla questione dibattuta.
Ciò conferma quanto tentiamo di dire: spetta ai Cardinali – e non ad altri – “fissare i paletti” al Papa, o metterlo “in stato di accusa”, in una forma giuridicamente efficace.
Il Cardinale Müller
Dal momento che l’attuale polemica verte soprattutto su tematiche dottrinali e morali, il personaggio maggiormente coinvolto in tutta questa problematica è sicuramente il Cardinale Gerhard Müller, uomo di fiducia di Benedetto XVI e Prefetto della “Congregazione per la Dottrina della Fede” dal 2012 al 2017, anno in cui non è stato confermato nello stesso incarico da parte di Papa Bergoglio, per evidenti divergenze teologiche con lui.
Non vi è dubbio che le parole e le iniziative del Cardinale Müller hanno – e avranno sempre più – un valore determinante al cospetto dell’intero Popolo Santo di Dio.
Ora, il giorno 8 febbraio scorso, è stata resa nota in diverse lingue una breve e intensa dichiarazione del suddetto Cardinale, dal titolo: “Manifesto della Fede”.
Per chi è in grado di intendere e di volere e per chi desidera realmente capire cosa sta accadendo nella Chiesa Cattolica, si tratta di una iniziativa importantissima, come una sorta di avvertimento finale verso “Qualcuno”, prima di altri passi ancora più drammatici.
Ma di questo – a Dio piacendo – parleremo nella prossima lettera.
Conclusione
Ringrazio il blog che mi ospita e quanti mi vorranno leggere e diffondere.
Saluto e benedico tutti.
Padre Gabriele Rossi, FAM
Da Alcatraz, marzo 2019


giovedì 4 aprile 2019

CORONA DELLE SANTE PIAGHE. Promesse

Promesse ricevute dalla venerabile suor Maria Marta Chambon (morta in odore di santità il 21 marzo 1907)

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sabato 30 marzo 2019

Chiesa che rappresenta elefante di Annibale





















Fonte: http://www.marcotosatti.com/2019/03/27/bestiario-clericale-questa-volta-tocca-a-lei-santita-ma-non-solo/






















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L’ADOZIONE SPIRITUALE  DEL BAMBINO CONCEPITO






L’adozione spirituale del bambino concepito in che cosa consiste?  • Nella  preghiera quotidiana per difendere la vita concepita.  • Nell’aiuto alle persone che soffrono dopo il peccato dell’aborto.

Domande e risposte

1. Che cos’è L’A. S.?   L’A. S. è la preghiera offerta con l’intenzione per un bambino concepito nel seno della madre e che si trova in pericolo di essere ucciso con l’aborto.  Dura nove mesi e consiste nel recitare un mistero del Rosario ogni giorno (1Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria, O Gesù …), una preghiera speciale (LA PREGHIERA GIORNALIERA) per le intenzioni del bambino concepito e dei suoi genitori. Insieme a queste preghiere se ne possono aggiungere altre.

 2. Quali?  Per esempio: frequenza ai Sacramenti (Confessione, S. Comunione,  S. Messa), adorazione del S. Sacramento, lettura della Bibbia, digiuno. Combattere le cattive abitudini, aiutare i bisognosi, altre preghiere e fioretti…  Bisogna prendere questi impegni con realismo e serietà pensando se poi si potranno mantenere.

3. Si può prendere L’A. S. senza i precedenti impegni?  Sì, questi ultimi impegni non sono obbligatori, ognuno li può fare liberamente.

 4. Com’è nata L’A. S.?  Inizia dopo le apparizioni di Fatima come risposta alla Madre di Dio che chiama a pregare il Rosario, a fare penitenza e a riparare i peccati che feriscono il Suo Cuore Immacolato. Nell’anno 1987 questa pratica viene portata dalla Francia in Polonia e il primo centro di preghiera per l’A. S. viene stabilito nella Chiesa dei Monaci di san Paolo Primo Eremita (padri Paolini) di Varsavia.

5. Quali sono i frutti del L’A. S.?  L’A. S. guarisce con successo le ferite del peccato dell’aborto. Le madri credono di nuovo nella Misericordia di Dio che riversa la pace nei loro cuori fin a far loro decidere di tenere il bimbo e farlo nascere. E’ l’aiuto concreto ai giovani nella formazione del loro carattere, nella lotta contro l’egoismo, nel vedere con allegria e fiducia la responsabilità di essere genitori, nel vedere l’amore e il sesso con gli stessi occhi di Dio.  Questa pia pratica insegna la preghiera sistematica e approfondisce il rapporto col Padre rinnovando la vita spirituale. Fa rinascere l’amore familiare, la preghiera dei genitori, fa vivere nell’amore di Cristo e testimoniare la fede.

 6. Chi può prendere questo impegno, questo compito di adottare spiritualmente un bambino che si trova in pericolo di essere abortito? TUTTI. Laici, sacerdoti, persone consacrate, uomini, donne. Solo i bambini devono farlo sotto il controllo dei genitori.

 7. Quante volte nella vita si può prendere L’A. S.?  Si può prendere tante volte, ma bisogna MANTENERE ogni volta la promessa fatta cioè per nove mesi consecutivi.

 8. Bisogna fare ogni volta la promessa?  Sì.

9. Si può adottare più di un bambino?  No, L’A. S. riguarda solo un bambino (se non sono GEMELLI).

10. Possiamo sapere la nazionalità del bambino?
 Del bambino non possiamo sapere nulla, solo Dio conosce tutto di lui.

11. Da dove viene la certezza che Dio ascolta la mia preghiera? Può il Nostro Dio Padre non ascoltare suo figlio o sua figlia? La certezza viene dalla fede nella Misericordia e nella Sua Onnipotenza: A DIO nulla è impossibile! Dio è datore della vita e LUI vuole che ogni bimbo concepito veda la luce, possa nascere e sia amato dai suoi genitori.

12. Quando si trascura la preghiera per un lungo periodo, si deve interrompere L’A. S.?  L’interruzione di un mese o due mesi INTERROMPE L’A. S. e bisogna cominciare di nuovo questi nove mesi di preghiera e fare di nuovo la promessa. Quando l’interruzione è di pochi giorni, bisogna continuare allungando il periodo con l’aggiunta di quei giorni mancati.

13. Possono prendere L’A. S. persone che vivono un vincolo non sacramentale? Sì, i divorziati che vivino da soli e anche i divorziati risposati possono fare L’A. S.

14. La promessa deve essere fatta in forma solenne davanti al sacerdote in chiesa?  Si dovrebbe fare così ma si può fare anche in modo privato.

  15. Possono prendere l’adozione, le persone che non hanno frequentato la preparazione? Gli ammalati, anziani, handicappati? Sì, in modo privato.

16. Come si fa in modo privato?  Si deve leggere la formula della promessa davanti alla Croce e da quel momento, per nove mesi consecutivi recitare le preghiere dell’A. S. Per memorizzare meglio è bene scrivere la data dell’inizio e del termine (p.es. 25 marzo – 25 dicembre)

 17. Come propagare la preghiera?
 Occorre parlarne nelle proprie famiglie, nel proprio ambiente, nella propria comunità con i propri amici… .



FORMULA DELLA PROMESSA

O Vergine Santissima Madre di Dio e Madre Nostra, voi tutti Angeli e Arcangeli, tutti i santi di Dio volendo dare aiuto a coloro che devono ancora nascere, oggi io ………………….......……..(proprio nome) DECIDO E PROMETTO CHE DAL GIORNO …….... (oppure dalla festa p. es. 25 Marzo Annunciazione ) prendo in adozione spirituale un bambino,  il cui nome solo Dio conosce, di pregare ogni giorno, per nove mesi consecutivi,  per la salvezza della sua vita: - una preghiera speciale (LA PREGHIERA GIORNALIERA) - un mistero del Rosario - un’offerta dei miei sacrifici volontari.


LA PREGHIERA GIORNALIERA

Signore Gesù, per intercessione di Maria, Tua Madre, la quale Ti ha dato alla luce con amore e per intercessione di San Giuseppe, l'uomo dell'affidamento, il quale si prendeva cura di Te dopo la Tua nascita, Ti prego per l'intenzione di quel bambino non-ancora-nato, che ho spiritualmente adottato, e che si trova in pericolo di morte. Ti prego, concedi ai suoi genitori l'amore e il coraggio, per lasciar vivere il  loro bambino, per la vita che Tu stesso gli hai donato. Amen. Recitare una decina del S. Rosario


………………………………… ……………..      ............…………          (Nome e cognome)
 Luogo e data  Firma


Fonte: http://www.duchowaadopcja.info/


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martedì 26 marzo 2019

INDIANI D'AMERICA CONFORTANO PAPA PIO IX


Lettera degl’indiani di Coeur d’Alene, nell’Idaho (Usa), a Papa Pio IX - 1871
In  Adsum, bollettino del Mater Dei Seminary di Omaha, in Nebraska (Usa), gennaio 2016, pp. 3-4. Titolo originario: Letter of the Coeur d’Alene Indians to Pope Pius IX.  Sovratitolo, traduzione dall’inglese sono redazionali.
Fonte: www.traditio.it

Fra tutte le tribù indiane, quella di Coeur d’Alene ( nello Stato dell’Idaho, nel Nord-Ovest degli Stati Uniti) si distinse per la sua devozione alla Chiesa. Nel 1871, venuti a sapere della situazione in cui allora si trovava il Papa e che il Governo italiano aveva occupato Roma, gl’indiani di Coeur d’Alene vollero inviare a Pio IX l’assicurazione del loro filiale affetto.   




 Clementissimo Padre, non è temerarietà, ma amore quello che ci spinge a scriverVi.                                               
 Noi siamo, è vero, la più infima di tutte le tribù indiane, mentre Voi siete il più grande fra gli uomini viventi. Ma Voi siete stato il primo ad aver gettato uno sguardo di compassione su di noi.  Sì, Padre [Santo], ancora trenta inverni fa noi eravamo un popolo selvaggio, miserabile sia nell’anima che nel corpo, fino a che Voi non ci mandaste il grande Saio Nero3, Padre De Smet che, grazie al Battesimo, ci fece diventare figli di Dio. Noi eravamo ciechi e Voi lo mandaste ad aprirci gli occhi.  Molti di noi brancolavano ancora nelle tenebre, quando Padre De Smet partì da noi; allora Voi mandaste un altro Saio Nero, il nostro buon Padre Nicholas Point, che venne quaggiù, visse insieme a noi e ci destò, guidandoci sul sentiero che conduce al Paradiso. E quanti altri Padri non ci avete dato per insegnare a noi e ai nostri figli la legge di Dio e per renderci Cristiani migliori?  Perciò, Padre [Santo], avendo sentito che Voi Vi trovate ora nell’afflizione, vogliamo ringraziarvi della Vostra carità ed esprimerVi il nostro grande amore e il nostro intenso dolore nell’apprendere che alcuni vostri malvagi figli seguitano a causarVi sofferenze, dopo avervi privato della Vostra stessa casa.  Sebbene siamo soltanto dei poveri indiani, ignari delle politezze della vita, consideriamo però questo comportamento come un crimine. Solo 50 anni fa eravamo ancora dei selvaggi; ma mai avremmo osato comportarci così, sapendo che la dignità e l’autorità del Papa provengono da Cristo. Per questa ragione non abbiamo mancato di pregare e seguiteremo a pregare per Voi, Padre [Santo] e per l’intera Chiesa, con tutto l’ardore di cui dei poveri indiani sono capaci.  Di più: convenuti dai nostri diversi accampamenti nella chiesa della Missione, per nove giorni abbiamo recitato molte preghiere e praticato atti di virtù che abbiamo offerto per Voi al [Sacro] Cuore di Gesù. Questa mattina abbiamo conteggiato le nostre pratiche e devozioni e trovato ch’esse assommavano al numero di 120.527. Stimandolo insufficiente, abbiamo offerto i nostri stessi cuori per il nostro eccellentissimo Padre, il Papa, nella certa fiducia che questa nostra offerta non sarà rigettata.  Disponiamo anche di un certo numero di soldati, non addestrati per la guerra, ma per mantenere l’ordine nei nostri accampamenti. Se questi uomini possono essere di aiuto al servizio del Papa, noi li offriamo con gioia ed essi si stimeranno fortunati di poter versare il loro sangue e di offrire le proprie vite per il nostro buon Padre, Pio IX.  E ora, possiamo parteciparVi i nostri timori e i nostri dubbi? I venditori di whisky si approssimano ogni giorno. Noi temiamo di tradire il nostro Salvatore e di ritrarre i cuori che Gli avevamo donato. Aiutateci e rafforzate la nostra volontà con le Vostre preghiere.  Ma i nostri cari figli sono ancora più da compatire, perché essi sono maggiormente esposti al pericolo. Non tanto i nostri figli maschi, che hanno autentici padri nei Sai Neri [i religiosi gesuiti], quanto le nostre figlie, che non hanno finora madri gentili [le suore] che si prendano cura di loro. Noi abbiamo chiesto spesso Sai Neri del loro stesso sesso [cioè delle religiose], ma le nostre voci sono troppo flebili per essere udite e siamo troppo poveri per poter fare di più, oltre che chiedere.  Questi sono i sentimenti che scaturiscono dai nostri cuori; ma siccome noi, poveri indiani, siamo soliti attribuire poco valore all’espressione di sentimenti, se questi non sono accompagnati anche da doni materiali, ecco che abbiamo raccolto dollari e piccole monete di cui farVi dono, onde esibirVi, quale misura della nostra sincerità, un frammento della nostra stessa carne. Nonostante la nostra povertà e con grande nostra sorpresa, abbiamo potuto raccogliere 110 dollari4.  E ora, Padre [Santo], permetteteci ancora una volta di aprirVi i nostri cuori. Oh, quanto saremmo felici, malgrado la nostra indegnità, di poter ricevere una parola dalle vostre labbra, una parola che aiuterà noi, le nostre spose e i nostri figli a trovare accesso al [Sacro] Cuore di Gesù!

                                              
  Vincent, della famiglia Stellam                                                               Andrew Seltis, della famiglia di Emote




Se la vecchia Europa ripudiava la Fede, la Chiesa scorgeva ora nuovi figli venire a lei dall’altra sponda dell’Oceano, nelle loro candide anime, prive di menzogna e avverse al vizio e all’errore, testimonianti una fedeltà degna dei primi cristiani.


Coeur d'Alene. Cimitero


La risposta del Santo Padre recita così:

 Diletti figli, a voi salute e l’Apostolica Benedizione!  I devoti sentimenti che Ci avete manifestato nella semplicità dei vostri cuori, sono stati per Noi causa di grande gioia. Il vostro dolore circa gli attacchi portati contro la Chiesa, così come la vostra devozione e il vostro affetto filiale per la Santa Sede, sono una dimostrazione eclatante della fede e della carità che ricolmano i vostri cuori, che vi legano saldamente al centro di unità [al Papato].  Per questa ragione crediamo con certezza che le vostre preghiere e suppliche, innalzate incessantemente a Dio, saranno efficaci per Noi e per la Chiesa e accogliamo con sentimenti di profonda gratitudine l’offerta della vostra generosa carità.

 La mano di Dio protegge coloro che Lo cercano sinceramente e Noi crediamo che le vostre buone parole vi otterranno la grazia di resistere ai pericoli di corruzione che vi minacciano e l’aiuto spirituale che voi desiderate per la vostre figlie.  Noi chiediamo a Dio di completare in voi l’opera della Grazia e di colmarvi delle sue più scelte benedizioni.  In pegno di questo e quale segno della nostra gratitudine e paterna benevolenza, noi impartiamo a voi di cuore l’Apostolica Benedizione.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 31 luglio 1871, nel vigesimo sesto anno del nostro Pontificato.


                                                                                                  Pio IX Papa