La pace sia con te

venerdì 23 settembre 2011

DUE GRANDI DONI DI DIO ALL'UOMO: LA LIBERTA' E LA PREGHIERA

Tu non sei smarrita nella vita…




Gesù all’anima:

Tu non sei smarrita nella vita perché preghi. La preghiera è l’unica forza dell’uomo ed è l’unica debolezza di Dio…
L’Onnipotente è vinto dalla preghiera, cede alla preghiera, dona a chi prega, conforta chi prega. Due grandi doni Dio ha fatto all’uomo nel crearlo: la libertà e la preghiera. Per la libertà l’uomo può meritare, per la preghiera può guadagnare. Per la libertà può possedere Dio, amandolo; per la preghiera può possedere la Potenza, la Misericordia, la Provvidenza e la Carità di Dio.
Il Signore ha voluto che l’uomo pregasse per ottenere grazie, e lo ha voluto per l’infinita bontà, pur conoscendo le necessità della sua creatura, facendola con la preghiera cooperatrice della grazia che riceve. Per accendere la luce, per attivare un motore, per produrre il calore ci vuole la corrente elettrica; ma se non c’è il polo negativo che si unisce al polo positivo, la corrente non agisce. L’anima che prega è come il polo negativo che si accosta al polo positivo, è la negazione di ogni potenza che si accosta all’Infinita Potenza, all’Infinita Sapienza, all’Infinito Amore, ed ottiene grazie. Per ottenerle ci vuole il contatto pieno con Dio, con la fede, l’umiltà, l’amore e la fiducia. Se il polo negativo non si accosta pienamente al positivo, la corrente non opera, e se l’anima non si unisce a Dio pienamente, la grazia non può venire a lei. Se tra i due poli c’è un piccolo coibente, un foglio di carta anche leggera, un risentimento, un atto di avarizia, possono impedire o annullare l’efficacia della preghiera.
L’umiltà, il riconoscimento della propria miseria che include il pentimento, può rendere efficace anche la preghiera di un peccatore, come rese efficace la preghiera del pubblicano che si batteva il petto alla porta del Tempio. La Stessa confessione è una preghiera alla misericordia di Dio, che ottiene per il Sacramento il perdono, la grazia, la gioia. Prega perciò, togli ogni ostacolo alla preghiera, non ti considerare migliore degli altri, riconosci la tua nullità confidando in Dio, e la preghiera diventa onnipotente. Non ti stancare, prega ripetutamente, perché chi picchiò alla porta dell’amico per avere il pane, non fece un colpo solo con la mano, né disse una sola volta quel che voleva (cfr. Luca 11,5-8). L’insistenza della preghiera orienta l’anima a Dio, accresce il senso della umiltà, accende l’amore. Se non ti vedi esaudito non cedere alla tentazione di lasciare la preghiera: insisti con profonda umiltà, con vera fede, con forte amore. Avrai certamente grazie in armonia con la tua eterna salvezza. Dà nella carità e ti sarà dato nella misericordia. Abbi il cuore largo e Dio sarà largo con te.

L’ANIMA A GESU’ :
O Gesù, guarda la mia debolezza; dammi il dono della preghiera e fa’ che io viva amandoti sopra tutte le cose.
Sac. Dolindo Ruotolo

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