Come le nostre sofferenze possono sollevare a Gesù.
(1) Avendo fatta la comunione, mi sono sentita
fuori di me e vedevo una persona
molto oppressa di
varie croci, e Gesù benedetto che diceva:
(2) “Dille che nell’atto che si sente come
bersagliata da persecuzioni, da punture, da
sofferenze, pensasse
che Io le sono presente e che ciò che essa soffre se ne può
servire come
rimarginare e medicare le mie piaghe; sicché le sue sofferenze mi
serviranno ora per
medicarmi il costato, ora la testa, ed ora le mani ed i piedi troppo
addolorati,
inaspriti dalle gravi offese che mi fanno le creature, e questo è un onore
grande che le
faccio, dandole Io stesso la medicina per medicare le mie piaghe, ed
insieme darle il
merito della carità d’avermi medicato”.
(3) Mentre così diceva, vedevo molti anime
purganti, le quali nel sentire ciò, tutte
meravigliate hanno
detto:
(4) “Fortunate voi che ricevete tanti sublimi
insegnamenti, che acquistate meriti di
medicare un Dio, che
sorpassa in merito tutti gli altri meriti, e la vostra gloria sarà distinta
dagli altri, quanto
il Cielo dalla terra. Oh! se avessimo
ricevuto noi tali insegnamenti, che
le nostre sofferenze
potrebbero servire a medicare un Dio, quante ricchezze di meriti ci
acquisteremmo e che
ora ne siamo privi”.
Libro di Cielo
“Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature.
Il richiamo delle
creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu
creata da Dio”.
7-47
ottobre 2, 1906
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